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Lotito e il suo mea culpa: “Critiche sacrosante, non cerco alibi”

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Il ritiro di Norcia è ormai iniziato e tutti aspettavano una reazione verbale della società, cosa che non era ancora avvenuta, solo la fretta di Tare per motivi personali è stato l’emblema di queste ultime 48 ore. Finalmente dal silenzio esce una voce, la più autorevole; infatti è il presidente Lotito ad aver parlato senza peli sulla lingua della situazione attuale di crisi della squadra e del rapporto sempre più burrascoso con la tifoseria ormai stufa di questa annata.

Sul giornale ufficiale biancoceleste, il presidente della Lazio ha rilasciato queste interessanti e (sicuramente) opinabili dichiarazioni: “La maggior parte di noi, a questo punto, sarebbe tentato di lasciar correre, mettere un punto ad una stagione, seppur non giunta al termine, ed archiviare. Ma non noi della Lazio. O almeno, chi ancora ama pervicacemente questi colori. Tutto porterebbe a gettare nel cestino il lavoro fatto, andando alla ricerca di un unico colpevole, criticando tutto e tutto. E forse, anzi sicuramente, alcune delle critiche sono sacrosante, e per una serie di motivi, per una serie di considerazioni, per una serie di aspettative che poi sono stare disilluse, non sono state analizzate, probabilmente fino in fondo. Critiche sacrosante direi, critiche non troppo soppesate, e non è una scusa, probabilmente, dall’incalzare degli avvenimenti, dalle partite che si susseguivano, da un’infermeria sempre piena. E ripeto, non sono scuse. Non è nel mio carattere lo sanno anche i miei più storici detrattori, che non cerco alibi, che mi assumo sempre e comunque le mie responsabilità. D’altra parte, quando in una famiglia tutto va a gonfie vele, i figli studiano con successo, la moglie è felice, la situazione economica non dà problemi, al capofamiglia nulla è riconosciuto. Se invece le cose non marciano come dovrebbero, il capro espiatorio è proprio lui. E poi da sempre sono abituato a portare sulle spalle errori commessi anche da altri… Ma si va avanti, non è importante di chi sono i meriti, o i demeriti, l’importante è che si vada avanti. Ora il termine che userò farà arricciare il naso a molti, e molti grideranno allo scandalo, ma PRETENDO, come lo pretendo da me stesso, che si triplichino, si quadruplichino gli sforzi, da parte di ogni settore della società, da tecnici, dai giocatori, dai preparatori, da tutti. E che nessuno osi mettere in dubbio che tutto che quello che ho fatto, che faccio e che farò, è sempre con in testa un unico pensiero: il bene della Lazio. Per questa grande passione, per questo grande amore ho sacrificato e sacrifico la mia vita, (ma questo è un affare solamente mio!) e quindi ribadisco, in questo momento poco felice, il massimo impegno da parte di coloro che partecipano a questa avventura, e voglio che si abbia la massima onestà intellettuale nel guardarsi nel profondo per arrivare a prendere la decisione se rimanere o no. O con la Lazio o fuori”



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