Sicuramente molti tifosi biancocelesti ricorderanno con nostalgia il lasso temporale in cui Sergio Cragnotti teneva le redini della squadra. L’ex presidente del club capitolino ha portato in casa Lazio numerosi successi nazionali ed europei: uno Scudetto, due Coppe Italia, una Coppa delle Coppe, due Supercoppe italiane e una Supercoppa UEFA, un periodo abbastanza proficuo per la Lazio, ben diverso dal periodo attuale. Nel giorno del 116esimo compleanno della Ss Lazio, l’ex patron biancoceleste ha compiuto 76 anni ed è intervenuto così ai microfoni della trasmissione radiofonica “I laziali sono qua”, tra ricordi e questioni attuali:
“Dell’ambiente Lazio mi mancano le imprese, il calcio delle grandissime partite e delle trasferte più emozionanti in cui abbiamo fatto conoscere il nome della Lazio in tutta Europa. Devo dire che la cosa che più mi colpisce è l’affetto. Ovunque io vada i tifosi laziali mi fermano per abbracci, fotografie e ricordi da condividere: un supporto morale che non è mai venuto meno da quando ho lasciato la Lazio”.
Poi si torna all’attualità e l’ex presidente parla degli stadi di proprietà: “A mio avviso il problema centrale è quello dello stadio. Come dicevo, la mancanza di una casa comune nella quale ritrovarsi. Un sistema che quasi nessuna società è riuscita a creare: solo la Juventus, dove si assiste al match come se si fosse al Teatro dell’Opera, piena di gente che vuole condividere un’emozione e senza quella mescolanza di gente che a volte vuole distruggere e portare negatività. In questa mancanza c’è anche grande responsabilità della politica, che non ha alimentato questi investimenti”.
Poi gli viene poi chiesto un giudizio sul mercato estivo della Lazio e Cragnotti spiega che secondo lui bisogna aprirsi agli investitori esterni : “Io non conosco la realtà nello specifico. Oggi bisogna fare i conti con delle regole finanziarie e di bilancio a volte molto rigide. Il mercato è diventato un movimento globale. Per crescere servono investitori e aiuti esterni che possano concretizzare grandi progetti. Se la coperta è corta bisogna aprirsi ai grandi mercati e farli entrare nel mondo sportivo. Il terzo posto dell’anno scorso è stato un traguardo assolutamente importante. Poi i cambiamenti estivi e forse qualche problema nella preparazione non hanno permesso di vivere ancora quei periodi positivi della scorsa primavera”.
Poi una domanda amarcord: Vieri era davvero vicino al ritorno alla Lazio dopo lo Scudetto? Ecco la risposta di Cragnotti: “Se ne discusse, ma era una questione più legata all’affetto che alla valutazione tecnica. Poi prendemmo Crespo che si laureò capocannoniere ed era il massimo rispetto a quello che c’era in quel momento”. Infine sui tifosi della Lazio: “Li abbraccio e li ringrazio per il loro affetto incancellabile, che non diminuisce mai nonostante il passare degli anni”.
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