Ogni occasione è buona per far parlare di se e anche questa volta il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha colto occasione per rendersi protagonista. Questa volta Claudio ha fatto bella mostra delle sue qualità di show-men (cosa che di solito non fa mai) durante l’Open Day dell’Università Europea di Roma, in programma questo pomeriggio alle ore 15.00. Il presidente dei capitolini, in qualità anche di consigliere FIGC, ha tenuto una Lectio Magistralis intorno al tema della continuità tra la formazione universitaria e l’ingresso nella dimensione del lavoro. Il titolo dell’evento, ac cui Lotito ha partecipato, era :“Quale formazione universitaria oggi per il mondo del lavoro? L’importanza dello sviluppo dei valori e delle soft skills”. All’evento hanno partecipato anche Mario Civetta, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma e a seguire hanno parlato, come di consueto, i docenti dell’Università Europea di Roma presentando i Corsi di Laurea in Economia, Giurisprudenza, Scienze della Formazione Primaria e Psicologia, focalizzando l’attenzione sugli sbocchi professionali e alle occasioni che possono favorire un inserimento lavorativo di successo.

Alle 16 Lotito ha preso la parola: ha voluto parlare prima dei bilanci della Lazio che dopo la sua scesa a presidente sono stati, a sua detta, sempre incorrotti e in seconda battuta della perquisizione della Guardia di Finanza per un’ipotetica evasione fiscale:

Le mie iniziative per il calcio ora sono un esempio per il sistema, queste consentiranno di essere fra i più trasparenti del mondo. Il pallone deve essere rappresentato da persone al di sopra di ogni sospetto, e noi dobbiamo educare il tifoso al raggiunto dell’obiettivo per merito. Come nello studio, i parametri del calcio sono gli stessi. Vince chi merita. Il Blitz della procura di Napoli sono solo cose legate all’interpretazione del procuratore. Sono stato e vengo ancora oggi osteggiato perché ho fissato paletti con diritti e doveri nel mondo del calcio”.

Poi il presidente della Lazio ha continuato a parlare della sua gestione, soffermandosi anche sull’epoca del presidente Sergio Cragnotti e sulle pressioni fatte dai tifosi in passato:

La Lazio aveva 150 milioni di debiti verso il fisco. Oggi se un cittadino non paga 5 mila euro di tasse viene subito fermato. I tifosi hanno avuto un forte peso interlocutorio con le società in passato. Erano intesi come appassionati deformati, facevano pressioni su chi doveva essere ceduto e acquistato. I club erano tenute in scacco da loro. Ad esempio la Lazio per anni ha avuto il sostegno dei propri tifosi con sottoscrizione di capitali. Famiglie che si sono rovinate producendo anche un’inversione di ruoli. Oggi i giocatori non possono andare sotto la Curva pena una multa di 40mila euro”.

cragnotti

Poi arriva una domanda sulla situazione delle barriere in Curva, a cui Lotito risponde dicendo che la divisione è stata fatta per motivi di sicurezza:

Su questo tema è stata fatta molta strumentalizzazione. La Curva dall’Olimpico è molto numerosa rispetto a quella delle altre città e merita una gestione diversa. Sono state fatte delle scelte legate esclusivamente alla tutela della sicurezza. Quello è luogo di tutti quelli che vogliono accedere e non è patrimonio esclusivo di nessuno. Se noi come società ci fossimo opposti il Prefetto avrebbe decretato la chiusura dello stadio. Per questa scelta sono obbligato a prenderne atto proprio perché ci sono stati dei comportamenti che sono stati sottoposti ad autorità giudiziaria. Sono decisioni che magari non si possono magari condividere ma che bisogna rispettare. Tra l’altro il Comitato Provinciale della Sicurezza ha dimostrato come nelle curve ci sia spaccio e prostituzione. Non lo dico io, ma le istituzioni”.

Il presidente biancoceleste passa, poi, a parlare degli stadi di proprietà e spiega quale è il suo parere a riguardo:

Gli stadi hanno tre elementi di criticità: patrimoniale, economico e di sicurezza. Dovrebbe essere realizzato in periferia così come nacque l’Olimpico che all’epoca era in una zona decentrata per motivi di traffico e di sicurezza ovviamente. Sarebbe bello vivere in un villaggio sportivo 365 giorni l’anno. Lo stadio non sarebbe più un teatro di conquista ma un qualcosa che lo stesso tifoso vorrebbe tutelare. La norma che abbiamo proposto è stata stravolta dal Parlamento tant’è che non sono stati costruiti molti stadi. C’è la paura di speculazioni. Ma con nuove cubature ci sarebbe stata la possibilità di recuperare le spese effettuate. Guardiamo il Real Madrid che vicino al centro sportivo ha avuto a disposizione tre grattaceli che sono di sua proprietà. Non c’è nulla di scandaloso a trarre degli utili dalla creazione di uno stadio, il problema è come sfruttare quegli introiti. Ogni mese come Lazio diamo al Coni 370 mila euro per usare l’Olimpico due volte al mese. Con la crisi economica le squadre stanno collassando perché non c’è stata in passato una gestione virtuosa e sana per auto-finanziarsi. Noi dobbiamo fare in modo che questo invece avvenga. Il singolo stadio non ti fa fare il grande salto di qualità. Il salto lo fai con l’opportunità immobiliare annessa allo stadio”.

Poi gli viene posta una domanda: se giocatore in scadenza di contratto dà il tutto per tutto? Lotito risponde, con sarcasmo, prendendo ad esempio la situazione di Abdoullay Konko:

“Sai che ho proposto a Konko (contratto in scadenza a giugno, ndr)? Che il contratto glielo rinnovo anno per anno. È resuscitato tutto insieme!”

Infine, prima di parlare con uno studente tifoso della Lazio, il patron biancoceleste riserva le ultime parole ai cronisti presenti all’uscita:

Vi anticipo una nuova norma: un allenatore di calcio se viene esonerato potrà accordarsi con altre squadre nella stessa stagione senza rimanere sotto l’ombrellone. Dal sistema calcio noi dobbiamo eliminare alcune distorsioni che lo danneggiano”



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