Ogni minima speranza è andata in fumo. Ogni possibile calcolo risulta oramai vano. La Lazio si fa rimontare a Genova e si ritira ufficialmente dalla corsa al sesto posto. I blucerchiato guidati da Vincenzo Montella vincono da 2 a 1, archiviando definitivamente il discorso salvezza.
Dopo il buon inizio, con il vantaggio di Djordjevic (tornato al gol dopo 6 mesi), gli uomini di Inzaghi hanno diverse opportunità di raddoppiare, con Keita, Candreva e Djordjevic che non riescono a battere per la seconda volta Viviano. Poi il pari di Fernando su una grandissima ingenuità della difesa biancoceleste. A pochi istanti dalla fine della prima frazione di gioco Candreva fallisce anche un calcio di rigore, facendosi ipnotizzare dall’estremo difensore avversario. Nella ripresa torna in auge la vecchia “legge dell’ex”: a punire i suoi ex compagni e tifosi è Modibo Diakité, che con un tocco da pochi passi regala i tre punti ai suoi compagni, escludendo definitivamente la Lazio dalla corsa europea. Dunque dopo l’ottimo esordio (due vittorie consecutive contro Palermo ed Empoli) si complica il percorso di Simone Inzaghi sulla panchina biancoceleste, con le due sconfitte in appena 4 giorni di Torino e Genova. Il tecnico, a caccia di una conferma in vista della prossima stagione, ha commentato nella consueta conferenza stampa post-match la prestazione dei suoi calciatori.
Volevo un giudizio sulla partita e sul suo futuro…
“Una partita del genere in sei anni non mi era mai capitata. Abbiamo dominato, sono contento e rammaricato allo stesso tempo. Giocatori e tifosi non meritavamo questa sconfitta, avendo creato sei occasioni da gol. C’è grande delusione perché dovevamo essere più cinici. Sono comunque soddisfatto per aver visto la squadra giocare in questo modo”.
Quanti ne avresti segnati di quei gol?
“Candreva non ha mai sbagliato un rigore da quando è alla Lazio, Djordjevic ha avuto altre due grandissime occasioni. Avevo messo in campo una formazione che mi ha dato tantissimo. Questo è il calcio e sarà di insegnamento per il futuro. Comunque sono estremamente contento. Ho una squadra che mi segue”.
C’è stato un contraccolpo psicologico dopo il rigore?
“Prima del rigore, dovevamo essere già in vantaggio e gestire la partita in modo differente. Montella mi spiace abbia detto che la sua squadra ha meritato la vittoria, da grande conoscitore di calcio è quasi impossibile che abbia pronunciato queste parole. Non si possono sbagliare gol simili e sono rammaricato per la squadra. Non ricordo negli anni alla Lazio, anche da giocatore, una partita tanto dominata”.
Com’è possibile perdere dopo aver dominato in questo modo?
“Se non fai gol perdi. Potevamo tenere accesa la speranza, ora ci vorrà grande cuore e dovremo cercare di tirare fuori il massimo nelle prossime gare. Di solito la sorte dovrebbe accompagnare chi conduce la partita, oggi non è stato così. In questo finale di stagione metterò in campo chi mi darà più garanzie e mi dimostrerà di essere attaccato alla maglia”.
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