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Atalanta-Lazio 2-1, il pareggio è un miraggio
Altra sconfitta fuori dalle mura casalinghe per la squadra biancoceleste, che proprio non riesce a guarire da questo “mal di trasferta”. Il terreno di gioco pesante e bagnato all’Atleti Azzurri d’Italia non aiuta affatto il sistema di gioco tecnico-tattico di Pioli, ma tale difficoltà a volte aiuta anche la difesa, infatti l’Atalanta parte bene ma non riesce a trovare il gol grazie a una buona amministrazione difensiva di Hoedt e Gentiletti.
A rompere gli equilibri ci pensa una punizione magistrale del capitano Lucas Biglia al 16’. Il centrocampista argentino prende per mano la squadra ed il primo tempo è sicuramente la Lazio ad amministrare la partita riuscendo a non rischiare troppo, eccezione fatta per un’occasione concessa all’ex Guglielmo Stendardo, che gioca un’ottima partita.
Nel secondo tempo la partita sembra essere più equlibrata, le due squadre hanno un paio di occasioni a testa, ma è Reja a dare la svolta alla gara con i suoi cambi, mentre Pioli decide di non modificare nulla. Il risultato è quello sperato dal tecnico dell’Atalanta, altro ex della gara: la squadra di casa parte forte con le forze fresche che risultano decisive, mentre la Lazio abbassa Lucas Biglia e di conseguenza il baricentro di tutta la squadra. Il primo cambio di Pioli arriva a metà ripresa sostituendo una punta per un’altra: entra Djordjevic per un sacrificato Matri.
La squadra bergamasca continua a crescere ed al 69’ un clamoroso autogol di Basta, complice un Marchetti poco reattivo che sporca appena la traiettoria, ristabilisce la parità tra le due squadre. Da sottolineare l’impatto positivo che hanno sul match i neoentrati neroazzurri Raimondi e D’Alessandro. A dieci minuti dalla fine viene buttato nella mischia Klose per Onazi, tale mossa risulta inutile se non dannosa per il gioco della squadra ospite.
La partita, che manca di qualità di gioco da una parte e dall’altra anche per colpa del campo, subisce la svolta decisiva al minuto 86’, con Gomez che sfrutta una bella ripartenza dei suoi e finalizza con un bel piattone sul secondo palo. Pioli finisce quindi per pagare le sue scelte tecniche di non voler cambiare nulla se non quando è troppo tardi.
Troppo facile ricercare i problemi solo negli episodi delle reti subite, quando bisognerebbe iniziare a pensare a come mai si manca di cinismo e imprevedibilità in attacco. È necessario anche cercare di capire che non si può peccare di presunzione mettendo una punta al posto di un centrocampista di rottura, chiaro segno che si rifiuta il pareggio in trasferta.
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