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Galatasaray, il riscatto europeo passa da una sfida formato ‘Champions’
Il cammino europeo della Lazio incrocia ancora una volta la Turchia. Questa volta non c’è il Fenerbahce, bensì i concittadini del Galatasary. Le due squadre si affronteranno dunque in una sfida molto affascinante che avrà il retrogusto di Champions League. Si, perchè le due si sarebbero potute incontrare proprio nella massima competizione europea proprio in questa stagione, prima della retrocessione in Europa League: la Lazio, come sappiamo, ha perso il preliminare di agosto per mano del Bayer Leverkusen, mentre la squadra di Istanbul è arrivata terza con 5 punti nel girone C alle spalle di Atletico Madrid e Benfica. Un incrocio d’altissimo livello tra due formazioni abituate a essere presenti stabilmente nelle competizioni europee. L’ultimo precedente tra queste due squadre è datato 11 settembre 2011. Nel giorno della tragedia americana con l’attacco di Al Qaeda alle Torri Gemelle con 3.000 morti, la Uefa decise di non rinviare le gare, con il Galatasaray che davanti ai propri tifosi vinse per 1 a 0 sulla Lazio di Eriksson grazie al gol Umit Karan, nel vecchio stadio “Ali Sami Yen”.
Di certo le due squadre non possono essere del tutto soddisfate del sorteggio. Il Galatasaray è certamente una formazione molto temibile per gli uomini di Stefano Pioli. Come già detto in precedenza è una delle 8 retrocesse dalla Champions League ed è inoltre la campione in carica in Turchia. Nella sua storia ha conquistato ben 20 titoli nazionali ed è il club più titolato, oltre che il più tifato, nell’intera penisola antatolica. Oggi è al quarto posto, a otto punti dal Fenerbahce. Tutt’altra storia rispetto alle più abbordabili Sion, Sparta Praga e Midtyjlland. In realtà non è andata poi nemmeno così male se si pensa che nonostante il primo posto nel proprio girone con 14 punti e l’imbattibilità, la formazione biancoceleste poteva beccare top club europei del calibro di Borussia Dortmund, Siviglia e Valencia. Dal canto loro, i turchi sanno bene che la Lazio di questo periodo non rispecchia i valori tecnico-tattici reali e con un mercato di gennaio alle porte e la sfida fissata tra 64 giorni l’umore dei biancocelesti potrà cambiare e di conseguenza potrebbe svoltare l’intera stagione. Intervenuto ai microfoni di tuttomercatoweb.com, il direttore sportivo del sodalizio turco Cenk Ergun ha confermato di temere il sorteggio: “Biancocelesti in crisi? Giocare contro squadre italiane è sempre difficile, in coppa poi sono molto temibili. L’ultima partita contro la Lazio l’abbiamo giocata all’Ali Sami Yen. La prima la sarà in casa e speriamo di vincere. Muslera ha giocato nella Lazio, conosce l’Italia, per noi è molto importante, staremo a vedere“. Concetto ribadito dal tecnico giallorosso Denizli attraverso i canali ufficiali del club: “Poteva capitare chiunque, è capitata un’italiana. Giocheremo contro una buona squadra. Abbiamo avuto molti scontri con le formazioni avversarie, nel 2013 abbiamo addirittura vinto contro la Juventus. Scenderemo in campo il 18 febbraio, speriamo di avere una condizione migliore”. Un incrocio che trova anche tanti spunti di calciomercato: dall’esplosione di Muslera alla Lazio e il trasferimento al Galatasaray, al tragitto inverso che doveva essere compiuto da Burak Yilmaz, poi saltato al termine di una lunghissima trattativa a causa di problemi con un gioco a ribasso della dirigenza laziale. La doppia sfida prenderà il via il 18 febbraio alle 21 nel nuovissimo “Turk Telekom Arena”, un impianto di 55.000 posti che ha sostituito il vecchio “Ali Sami Yen”, vero e proprio inferno per le squadre avversarie grazie al tifo incessante dei sostenitori di casa, mentre il ritorno si giocherà all’Olimpico una settimana dopo alle ore 19.
Fondato nel 1905 nel quartiere di Galata, la zona europea di Istanbul, i Cimbon (soprannome nato da una canzoncina svizzera che era entrata in testa ad alcuni pionieri del club. L’urlo dello stadio è infatti “Cimbon Cimbon Galatasaray”) è stato creato come polisportiva da un gruppo di studenti del liceo di Galatasaray (Palazzo di Galata) appartenenti alla borghesia laica del tempo. Il club ha atleti in 16 discipline diverse, tra le quali spiccano senza dubbio il calcio e il basket. Oggi vanta due titoli in più rispetto ai rivali del Fenerbahce (20 a 18) e sopratutto è la prima squadra della penisola anatolica ad aver alzato un trofeo europeo: nella stagione 1999/2000, il Galatasaray ha conquistato prima la Coppa Uefa ai calci di rigore contro l’Arsenal di Wenger, mentrre qualche mese dopo arrivò addirittura la Supercoppa Europea, vinta contro i “Galacticos” del Real Madrid grazie alla doppietta di Jardel. La squadra giallorossa era guidata dal maestro Fatih Terim e poteva contare sull’esperienza di Taffarel in porta e sull’infinita classe di Hagi dietro le punte. Oggi la squadra è in mano a Denizli, che circa un mese fa ha preso il posto di Hamzazoglu. L’ex tecnico ha deluso le aspettative del patron Dursun Aydin Ozbek, che aveva allestito una squadra per vincere. La squadra è formata da grandi nomi che però non sono ancora riusciti a compattarsi per lavorare al meglio. Il leader della squadra è senza ombra di dubbio Wesley Sneijder, vecchia conoscenza del calcio italiano con il Triplete conquistato con la maglia dell’Inter. Come già citato, ci sono anche Burak Yilmaz e Fernando Muslera, oltre a Lukas Podolski.
Mustafa Denizli è tornato dunque a sedersi sulla panchina del club di Istanbul, a distanza di 26 dalla vittoria del titolo proprio con questo club. Egli detiene inoltre il record di aver vinto con 3 club diversi il campionato turco, un’impresa ancor più affascinante se si pensa che tutto questo è stato fatto con 3 club di Istanbul. Denizli ama il 4-2-3-1, che ha adattato al meglio ai giocatori a sua disposizione. Il suo è un calcio che rispecchia un po’ il “vecchio” metodo: tanta intensità e verticalizzazioni. Tutt’altra storia rispetto al Tiki Taka di filosofi calcistici moderni, per un Galatasaray a caccia di gloria internazionale.
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