Dopo tre vittorie consecutive, la Lazio Primavera allunga la striscia positiva ma viene fermata dal Pescara, pur confermando una condizione mentale in crescita costante.

I giovani lazialotti fanno capire subito di che pasta sono fatti e dopo circa sei minuti di gioco sono avanti: calcio di rigore, forse generoso, per un fallo subito da Rossi in area di rigore e Murgia realizza. Giornata ventosa a Formello e Mazzone prova a sorprendere Matosevic direttamente dall’angolo, solo il palo gli nega un gol clamoroso; in replica, Murgia e Folorunsho provano ad impensierire il portiere Kastrati ma senza successo. Se non concretizzi è molto facile che gli avversari ti puniscano, ed è ciò che accade verso la fine della prima frazione con un bel gol dell’uruguaiano tedesco Odriozola che sfrutta un cross dalla sinistra di Del Sole, con molte responsabilità dei difensori biancocelesti. Reazione troppo breve per i locali che devono accontentarsi della parità all’intervallo.

Arriva il secondo tempo, e con lui le prime mosse: Inzaghi preferisce Calì a Borecki e Manoni passa a centrocampo, tutto ciò per sfruttare il precedente dell’andata dove l’ex Roma si fece conoscere al pubblico della Primavera. Ma la mossa non sembra avere effetto, quindi l’ex giocatore del Piacenza pensa che sia l’ora di inserire Rokavec e gli effetti iniziano a vedersi: aumentano le occasioni ma con poca concretezza, Kastrati salva su Murgia, nel finale l’assedio degli aquilotti non ha fortuna, il portiere abruzzese para un tiro di Rossi e compie una bella respinta sulla punizione di Murgia. Ma tutto questo non basta, la Primavera si mangia le dita per aver perso l’occasione del quarto acuto consecutivo e il Pescara viene fermato dopo sei vittorie consecutive.

 

 

 



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