Era un freddo pomeriggio di Gennaio del 1932 a Roma e la guerra era ancora ben lontana, l’Italia attraversava un periodo di pace e tranquillità, nonostante la dittatura di Benito Mussolini. Il calcio era lo sport nazionale e ogni domenica migliaia di tifosi andavano allo stadio per ammirare le gesta dei campioni che giocavano nella loro squadra del cuore. La capitale poteva contare ben due squadre nella massima serie nazionale, ribattezzata da poco più di tre anni Serie A. Una era la Lazio, che esisteva da ben 32 anni ormai, mentre l’altra era la Roma che era nata da solo da cinque anni. Erano altri tempi e altre storie, il calcio era sì lo sport più popolare, ma era ben diverso da quello dei nostri giorni. Non vi erano, infatti, stipendi milionari e calcio scommesse e chi giocava lo faceva per il puro piacere di farlo, senza guardare agli interessi economici. A farla da padrone, però, erano sempre le squadre del Nord che avevano vinto la maggior parte degli scudetti. Erano gli anni dello strapotere della Juventus, che avrebbe poi vinto il campionato, ma anche del grande Bologna.
In quel pomeriggio di Gennaio, esattamente domenica 17, proprio come oggi, si giocò la 16° giornata d’andata del campionato italiano e la Società Sportiva Lazio ospitò una nobile decaduta come il Football Club Pro Vercelli. La Lazio non era ancora riuscita a scrivere il proprio nome nell’albo d’oro della competizione, arrivando seconda in tre occasioni, mentre la Pro Vercelli aveva conquistato ben 7 scudetti. Ma quell’anno la squadra piemontese aveva già iniziato la sua fase calante, che la porterà poi in Serie B, pur avendo in squadra un certo Silvio Piola, che una volta esploso farà le fortune del club biancoceleste e della nazionale italiana. Si giocava all’allora La Lazio, quindi, si impose senza troppa fatica sulla squadra biancocrociata dilagando con il risultato di 5-0. Il club capitolino, infatti, non andò mai in difficoltà in quella gara e impose il proprio gioco fin dalle battute iniziali. Nonostante la forte pressione sugli avversari i goal però stentò ad arrivare perché il portiere della squadra piemontese, tale Scansetti, fece sempre buona guardia. Quando tutto sembrava presagire un finale di primo tempo a reti bianche, ecco arrivare, però, i goal prima di De Maria al 38′ e poi un minuto dopo di Fantoni, che portarono la Lazio sopra di due reti. La prima frazione si chiuse, dunque, sul 2-0 per la squadra romana.
Nel secondo tempo i biancocelesti continuarono, trascinati dell’entusiasmo, a prendere a pallate i biancocrociati, che si videro costretti a capitolare definitivamente. Al 14′ della ripresa, infatti, Guarisi siglò il 3-0 per la Lazio, mentre la Pro Vercelli si rese pericolosa in ben poche occasioni. Lo stesso Guarisi chiuse la pratica nel finale della gara segnando altre due reti al 37′ e al 43′ e regalando di fatto la vittoria al club capitolino. Una grande partita quella giocata dagli uomini di Barbury, all’epoca allenatore della Lazio, che non lasciarono scampo alla squadra biancocrociata. Nonostante altre buone prestazioni, però, i biancocelesti chiusero il campionato al 13° a pari punti con Triestina e anche Pro Vercelli, ma con un piazzamento migliore per via degli scontri diretti. Era, infatti, una Lazio ancora in costruzione, che pochi anni dopo, con l’arrivo di Piola, darà del filo da torcere alle squadre del nord.
TABELLINO (fonte Lazio Wiki):
17 gennaio 1932 – 333. Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1931/32 – XVI giornata
LAZIO: Sclavi, Tognotti, Del Debbio, Rizzetti (Pepe), Furlani, Fantoni (II), Guarisi (Filó), Malatesta, Fantoni (I), Spivach, De Maria – All. Barbuy
PRO VERCELLI: Scansetti, Zanello, Dellarole, Depetrini, Ardissone, Caligaris, Santagostino, Gatti, Piola, Seccatore, Ferraris
Arbitro: Sig. Ciamberlini di Genova
Marcatori: 38′ pt De Maria, 39′ pt Fantoni (I), 14′ st Guarisi (Filó), 37′ st Guarisi (Filó), 43′ st Guarisi (Filó)
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