ExtraLazio
Extra Lazio. Lite Sarri-Mancini, i tifosi italiani si dividono in due
Non sono passate neanche 24 ore dalla lite tra Sarri e Mancini avvenuta ieri sera nel finale di Inter – Napoli, partita vinta dai neroazzurri facendoli accedere alle semifinali di Coppa Italia.
Gli animi dei due allenatori erano ben visibili in televisione ma lo stesso Roberto Mancini ha spiegato l’accaduto
Il Mancio ha dichiarato che il tecnico napoletano lo ha insultato con parole omofobe dandogli del ” Frocio”. Parole non gradite dal tecnico ex Laziale che prontamente lo ha denunciato verbalmente alle televisioni.
Ma si sa che nelle partite di pallone può volare qualche parola di troppo e così l’Italia si divide in due: c’è chi accusa Roberto di essere una “spia” e chi da contro al tecnico partenopoeo.
“Insulti omofobi? Non ricordo cosa gli ho detto, eravamo sotto stress. Spero che a mente fredda accetti le mie scuse. Mi ero innervosito per la decisione su Mertens, ho visto che lui si lamentava del recupero, sono cose da campo che dovrebbero finire in campo. I vecchi mi hanno sempre detto che quello che succede in campo finisce lì, poi ci si stringe la mano e finisce tutto. Ho chiesto scusa a Mancini negli spogliatoi, lui non le ha accettate perché era contrariato, domani penso le accetterà. E mi aspetto anche io delle scuse perché, da uomini di sport, se una persona ti chiede scusa sarebbe giusto accettare”. Sarri cerca di spegnere l’incendio. “Cosa che gli ho detto? Non lo ricordo – continua Sarri a Rai Sport – ero inferocito e può darsi che lo abbia offeso. Insulti omofobi? Mi sembra esagerato, erano insulti di rabbia e senza secondi fini. Gli posso aver detto democristiano, gli posso avere detto qualsiasi cosa, ma non mi ricordo. Non ce l’ho con Mancini, mi è scappata una parola e ho perso lucidità dopo l’espulsione di Mertens perché per me non era simulazione. Certe litigate però non dovrebbero uscire dal campo e non è normale questo. Scuse agli omosessuali? Mi è sfuggito questo termine, ma da parte mia non c’è discriminazione di nessun tipo”.
Ma non è nuovo a queste dichiarazioni e spunta un precedente ai tempi della serie B che in una conferenza stampa dichiarò:“Il calcio è diventato uno sport per froci – disse – abbiamo subìto il doppio dei falli, ma abbiamo avuto più gialli noi. E’ uno sport di contatto e in Italia si fischia molto di più che in Inghilterra con interpretazione da omosessuali”.
Dure le parole del Mancio che a i microfoni del post gara ha dichiarato:”Maurizio Sarri è un razzista, uomini come lui non possono stare nel calcio. È una vergogna, uno che ha 60 anni non può comportarsi così. Mi ha dato del “fr…”, del “finocchio”, io sono orgoglioso di esserlo se lui è un uomo. In Inghilterra non metterebbe più piede in campo. Io mi ero alzato solo per chiedere al quarto uomo quanto era il recupero e lui ha cominciato a insultarmi. Sono andato a cercarlo, lui ha provato a chiedermi scusa, ma gli ho detto che si deve vergognare. Non parlo della partita”.
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