Focus
Quando con il termine “razzismo” ci si riempie troppo la bocca in maniera sbagliata…
Troppo spesso in questo paese la parola RAZZISMO viene usata in maniera bigotta e becera. Ovviamente si condanna chi fa dal razzismo la propria cultura, ma come spesso avviene in questo paese le morali e le lezioni di vita vengono fatte da persone che dovrebbero solo tacere.
In Italia, dato certo, dovrebbero essere chiusi tutti gli stadi perché di cori discriminatori e pseudo-razzisti ce ne sono a bizzeffe. In questo paese si è fatto della discriminazione verso l’altro il nostro becero dogma, come se fosse obbligatorio nel nostro paese fare qualche coro di disprezzo: proprio l’altro ieri l’ultimo caso all’Olimpico di Roma dove per cori razzisti verso Koulibaly la partita Lazio Napoli veniva sospesa, per poi essere ripresa 5 minuti dopo.
Ovviamente tutti a condannare questi cori, dalla tv alla carta stampata, nel classico atteggiamento del buon samaritano tipicamente italiano dove tutti si sentono migliori, non avendo però le carte in regola per parlare. Chi ha frequentato lo stadio a Roma sa benissimo che il famoso coro “bububu” è di pura ignoranza e non di razzismo, ovviamente sbagliato e da condannare, ma la matrice razzista non è proprio esatta, visto che razzismo significa avere dell’odio nei confronti di altre persone.
Questo odio è difficile da vedere, considerando che allo stadio accedono anche tifosi di colore, e se ci fosse puro odio razziale faticherebbero ad entrare; essi sicuramente verrebbero insultati e odiati. Se i tifosi della Lazio fossero razzisti, anche alcuni nostri giocatori verrebbero presi di mira, ma TUTTI i giocatori attuali e passati della Lazio non si sono mai lamentati.
Di ignoranza ne esiste parecchia allo stadio ma, per favore, non riempitevi la bocca con parole che sono più grandi di tutti noi. Ovviamente nessuno parla del vero razzismo, dove se sei napoletano vieni insultato dal romano, o se sei milanese vieni insultato dal napoletano; allo stadio si sentono sempre cori indirizzati a napoletani, romani, milanesi, bergamaschi, fiorentini, torinesi o genovesi, ma le becere trasmissioni televisive e i giornalisti sportivi non parlano affatto del vero razzismo che attanaglia questo paese, si scandalizzano per dei “buuuuu“, segno di ignoranza e non di razzismo.
Chi fa “bububu” non fa parte di commandos razzisti o del Ku Kux Klan; magari ha amici di colore con i quali va d’accordo, magari il suo giocatore o cantante preferito è di colore e fa quel coro perché è ignorante ma non razzista; ovviamente essere ignoranti è una colpa e questo problema dovrebbe essere arginata dalle scuole e dalle famiglie, ma evitiamo di scadere nella mediocrità umana e intellettuale, cosa peggiore dei “bubububu” ignoranti.
W Koulibaly, W Drogba o W Onazi; abbasso i finti moralisti e gli ignoranti con il microfono!
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