Intervista
Pioli: “Siamo una squadra viva. Preferisco uno stadio pieno e critico che semivuoto…”
Il calendario segna mercoledì 10 febbraio ma per la Lazio è già vigilia di campionato. Una cosa alquanto insolita, causata della concomitanza del match dei biancocelesti con l’Hellas Verona e la partita di rugby tra Italia e Inghilterra, entrambe di scena allo Stadio Olimpico di Roma. La Lega di Serie A ha perciò deciso di anticipare l’incontro, in un inusuale anticipo del giovedì. In vista dell’incontro con gli scaligeri come di consueto oggi pomeriggio alle 15.30 è andata in scena la conferenza stampa del tecnico biancoceleste Stefano Pioli, che ha parlato del match di domani e di tanti altri temi caldi in casa Lazio, a partire dalle dichiarazioni di Del Neri, tecnico dell’Hellas) fino alla ben nota vicenda dell’Olimpico deserto a causa della squalifica dopo i “Bu” a sfondo razzista contro il difensore del Napoli Koulibaly.
Imperativo vincere?
“L’imperativo è fare bene, quindi dobbiamo vincere. Troveremo un avversario in condizione ma dobbiamo ottenere i 3 punti”.
I calciatori ci credono ancora?
“Per come stanno lavorando, dico di sì. Nonostante il momento non semplicissimo e la classifica, i calciatori stanno lavorando con grande convinzione e dedizione”.
Come terzino destro, in ottica Europa, è rimasto solo Konko. Farà delle valutazioni in vista dell’Europa League?
“Questo problema c’è, ma la partita di domani per noi è molto importante. Schiererò la formazione migliore”.
Candreva come sta?
“Sta bene per come si sta allenando, ha superato l’infortunio con il Napoli. È a disposizione”.
La Lazio sta faticando molto sulle fasce…
“Se c’è qualcosa che non ci manca in questa stagione è proprio il gioco sulle fasce. Lo dicono i dati, ci sta mancando la concretizzazione, la finalizzazione, l’attacco alla porta e fare la scelta giusta al momento giusto. Nel calcio i tempi sono determinanti, devono essere migliori e dobbiamo muoverci meglio”.
Al centro dell’attacco c’è poca incisività?
“Stiamo segnando poco con i centravanti, ma anche altri calciatori come per esempio i centrocampisti dovrebbero garantirci più gol per quello che è il nostro modo di giocare. Dobbiamo avere una lucidità migliore nelle giocate finali”.
Crede ancora nel progetto Lazio?
“In questi giorni ho letto delle cose che mi hanno lasciato sorpreso. Capisco che il vostro non è un mestiere semplice, dovete essere creativi, non è facile trovare notizie ogni giorno. Ho detto sempre che le somme le tireremo a fine stagione, è giusto così, non bisogna fare valutazioni a stagione in corso. Nel calcio le cose possono cambiare velocemente. Poi a fine campionato è giusto che uno faccia le proprie valutazioni. Siamo indietro rispetto ai programmi e alle mie aspettative. Ero partito con consapevolezza e con la speranza di dare continuità a quanto fatto l’anno scorso. Non ci stiamo riuscendo, però parlo di cose oggettive quando dico che a Genova ci è mancato solo il gol. Poi i risultati determinano tutto nel calcio, ma credo ancora tantissimo nella mia squadra. Finché la matematica non ci farà cambiare idea, vogliamo provare a entrare in Europa. Poi a fine stagione capiremo quello che avremo fatto di buono e quello che invece non saremo riusciti a fare”.
Il calendario può aiutare la Lazio?
“All’andata in questo momento specifico del girone abbiamo raccolto molti punti, dobbiamo fare la stessa cosa per migliorare la classifica. Arriverà l’Europa League, ma quella di domani è una gara importantissima. Dobbiamo battere un avversario in salute che crede ancora nella salvezza. È una squadra viva, come anche io credo di allenare una squadra viva”.
Felipe Anderson?
“L’anno scorso ha ottenuto dei risultati eccezionali. Mi pesa parlare dell’anno scorso, è normale fare confronti ma credo che sia sbagliato. Tutto il contesto ha permesso a Felipe di giocare in un certo modo, tutti gli orchestrali. Se uno non si esprime al livello della passata stagione vuol dire che è colpa sua ma anche degli altri”.
Del Neri ha detto che lo stadio chiuso è un vantaggio per la Lazio, così non ci saranno i fischi. E’ d’accordo?
“Beh, che l’ambiente non sia quello ideale è sotto gli occhi di tutti. Ci sono le nostre responsabilità, ma preferisco sempre giocare in uno stadio pieno, polemico e critico, che in uno stadio semivuoto come quello che ci aspetta domani per le decisioni prese. Del Neri lo conosco, allenava la prima squadra del Chievo quando io ero alla guida della Primavera. Cercherà di trovare strategie vincenti”.
Sorpreso dalle dichiarazioni di Irrati?
“Non ho niente da dire. Non voglio controreplicare”.
Si allena la mancanza di lucidità?
“Ricordo che anche l’anno scorso sembravamo una squadra che non concretizzava. Ci abbiamo lavorato in questi giorni, 3 partite senza segnare è un dato negativo, già da domani mi aspetto qualcosa di diverso”.
Biglia recuperato?
“È recuperato, giocherà, non ha problemi alla caviglia e non è un rischio. Anzi, credo che abbia bisogno di giocare, deve trovare il ritmo in campo”.
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