Intervista
Milan-Lazio, il doppio ex Foggia: “Match importante e difficile per entrambe. Acquisire un giusto atteggiamento”
In occasione della partita di domani sera contro il Milan che si giocherà a San Siro, il doppio ex Pasquale Foggia, oggi concentratissimo sulla sua Academy scuola calcio, ha vestito la maglia rossonera nel settore giovanile nella stagione 1999-2000 e quella della Lazio (dopo una stagione in prestito al Cagliari, ndr) dal 2008 al 2011 e dal 2012 al 2013, ed è intervenuto per parlare proprio del match:
“Con la Lazio ho avuto la possibilità di giocare con l’Italia e quindi per me ha un posto significativo, ma anche la mia esperienza al Milan è stata unica e ho imparato tanto da grandi campioni. Avevo un grande rapporto con Inzaghi, è stato veramente il coronamento di un sogno.” Dunque l’ex centrocampista-attaccante ricorda gli anni in cui con la Lazio ebbe l’occasione di giocare nella Nazionale, infatti nel 2006, dopo la stagione con l’Ascoli, viene convocato in Nazionale Under-21 dal tecnico Claudio Gentile e partecipa agli Europei di categoria in Portogallo, dove gli Azzurrini vengono eliminati al primo turno. Il 13 ottobre 2007, a 24 anni, esordisce in Nazionale maggiore entrando nel secondo tempo di Italia-Georgia ( 1-0), gara di qualificazione a Euro 2008. Il ct Roberto Donadoni lo impiega anche quattro giorni dopo in un’amichevole contro il Sudafrica.
Poi fa una breve analisi sul momento delle due squadre: “Io credo che il Milan debba dare il massimo anche se obiettivamente non c’è una grandissima qualità ad eccezione dei colpi singoli di Bonaventura e Bacca. Può vincere e perdere contro chiunque. La Lazio? Bisognerà vedere come l’ambiente reagirà alla situazione difficile conseguente anche all’eliminazione dell’Europa League. Domenica sarà una partita importante e allo stesso tempo difficile per entrambe. Il Milan dovrà scendere in campo con il giusto atteggiamento nei primi 20 minuti e non scendere in campo come contro il Chievo Verona”.
Ricordiamo poi la sua dichiarazione rilasciata il 25 Gennaio 2016 in cui sottolinea quanto sia stata importante l’esperienza nella Nazionale per lui ed il rapporto con Pippo Inzaghi: “Credo che la Nazionale rappresenti il livello massimo per ogni calciatore, il coronamento del sogno iniziato fin dai primi calci per chi si affaccia a questo sport. Io ebbi la fortuna di esordire nella Nazionale immediatamente successiva a quella che ha vinto il Mondiale del 2006, quindi in una squadra imbottita di campioni. Il ricordo che porterò sempre nel mio cuore è un regalo che mi fece Pippo Inzaghi, che mi donò la maglia con cui vinse il Mondiale, con una dedica speciale. Per me è motivo di grande orgoglio aver giocato con campioni di questo livello”.
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