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Di Vaio incontra Di Canio: “Venivo a vederti giocare. Indimenticabile il tuo goal sotto la Sud”
Due laziali doc, che non hanno mai rinnegato la loro fede per i colori biancocelesti, si sono incontrati nel corso della trasmissione House of Football in onda su Fox Sport. Durante il programma andato in onda ieri e condotto da Paolo Di Canio, infatti, è stato ospite Marco Di Vaio che si è raccontato al suo amico laziale.
A Roma non si sono incontrati, poiché Di Vaio è approda nel vivaio biancoceleste un anno dopo la partenza di Di Canio, che all’epoca indossava già la maglia della Juventus. Entrambi, però, hanno condiviso la trafila nel settore giovanile biancoceleste, che a cavallo tra gli anni ottanta e novanta sfornava talenti a non finire. Paolo accoglie Marco con queste parole: “Siamo cresciuti nello stesso nido”. Di Vaio, più giovane di Di Canio di ben otto anni, ha poi così parlato, ricordando i tempi in cui andava allo stadio per vedere le gesta del numero nove e della Lazio:
E’ vero sul campo non ci siamo mai frequentati perché ero più giovane, ma venivo allo stadio a vederti giocare. Non posso dimenticare il tuo gol contro la Roma sotto la Sud. Ero in quel settore dell’Olimpico, giocavo nel settore della Lazio e ci davano le tessere per andare a vedere le partite”.
La chiacchierata tra i due è stata molto lunga e non si è parlato solo di Lazio, ma anche di Juventus e l’ex Bologna ha voluto dire la sua su Pogba:
Sostituire Pogba è impossibile e vorrebbe dire forse anche cambiare stile di gioco. Se tiene Pogba la Juventus non deve investire molto sul mercato per il prossimo anno”.
Poi Di Vaio ha ricordato i suoi anni vissuti con la casacca rossoblù del Bologna, i migliori della sua carriera:
Il mio punto più alto da calciatore per la carriera è stato alla Juventus, poter vincere una Champions, uno Scudetto, ma se devo scegliere dico i 4 anni vissuti a Bologna, la mia rinascita calcistica. Mi avevano dato per finito e aver dimostrato in questa società gloriosa che ero ancora un giocatore importante e aver segnato così tanto per me è stato un momento straordinario. Adesso penso di continuare questo percorso a livello dirigenziale, accanto a Corvino sto imparando moltissimo. Non ho avuto il contraccolpo quando ho smesso di giocare e per me è motivo di vanto e orgoglio essere ancora a Bologna”.
Tra i passi più importanti della chiacchierata, infine, c’è sicuramente quello in cui si parla di Claudio Ranieri e del suo Leicester City, che stanno compiendo un miracolo in Premier League:
Ranieri sta facendo il lavoro straordinario e ha toccato le corde giuste, sa quello che deve dire e come comportarsi con la squadra. L’allenatore in questi casi ha bisogno del sostegno dei giocatori e non della dirigenza. Ranieri è un passionale, romano, è molto intelligente perchè sa cogliere gli aspetti giusti nei club dove va e devo ringraziarlo perchè mi ha dato la possibilità di giocare in Spagna con il Valencia. Gli auguro il meglio e di vincere questo campionato”.
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