Delio Rossi sicuramente è uno degli allenatori dell’ era Lotito più amato. Perchè ha portato la Lazio in Champions ,ha vinto dei derby e portato a casa una coppa Italia. Parlando ai microfoni di RadioGoal24, ha analizzato la situazione laziale attuale paragonando la sua Lazio a quella di oggi.
“Sicuramente non è stata un annata all’ altezza dell’ aspettative, ma credo che la gara dei preliminari sia stato uno spartiacque importante.Tutto dipende da come ci arrivi a queste partite, dopo l’andata finita per 1-0 al ritorno sei caduto rovinosamente. Credo quella sia stata la madre di tutte le partite, perché dopo sono venuti tutti i problemi, forse anche perché l’anno scorso la Lazio ha ottenuto anche qualcosa al di sopra delle proprie possibilità. Meritatamente è arrivata terza, poteva arrivare anche seconda, ma quest’anno non ha avuto gli stessi punti di forza dello scorso, come la voglia di lottare su ogni pallone e la coesione del gruppo. Quella era sicuramente una Lazio meno forte di questa. Eravamo in un momento di difficoltà, ricordo che pareggiammo in casa ma andare a vincere lì ci ha aperto le porte dei gironi di Champions”.
Parlando dell’ esonero di Pioli invece si è espresso così:
“Onestamente non penso che le colpe siano tutte di Pioli, anche perché ha dimostrato di essere un tecnico valido. E’ lo stesso allenatore dello scorso anno con più o meno gli stessi giocatore, ma l’anno prima aveva fatto vedere altri valori. E’ l’approccio che è cambiato, ma quando la stagione va male si deve trovare sempre qualche colpevole. Su Inzaghi penso che in poche partite un allenatore non possa incidere più di tanto. Nel senso che poi non si può arrivare e stravolgere tutti, basta guardare il Milan; si pensava che la panacea di tutti i mali fosse cambiare allenatore, molte volte lascia la strada certa per quella incerta, a volte bene e a volte male. Io Simone l’ho conosciuto da calciatore, ma sinceramente non pensavo potesse esprimere in tempi così brevi ritagliarsi un ruolo da allenatore. E’ stato molto bravo con la Primavera della Lazio, sembra avere un buon rapporto con i giocatori, sicuramente è molto accessibile dal punto di vista calcistico ma è difficile dare un giudizio. Se lo confermerei? Dovrei vedere come lavora o come imposta le partite, dare un giudizio dal di fuori mi sembra non corretto. Questo dipende dalla società, da cosa vuole la società e da che rosa mette a disposizione del tecnico. In base alle scelte che fa sarà lei a decidere cosa fare con Simone, se confermarlo o partire da una nuova guida tecnica. Il problema non è Simone, ma cosa intende fare la società”.
Rossi poi si lascia andare su un commento verso Sampaoli:
“Lo sto leggendo anche io, c’è questo nome che è sicuramente affascinante e che tanto bene ha fatto con la nazionale. In Sudamerica è certamente diverso, però ha un bel pedigree. Però secondo me il discorso del tecnico viene dopo, prima è la società che decide che squadra fare e poi sceglie la guida tecnica. Gli allenatori non sono tutti uguali, non si può pensare che Inzaghi sia uguale a Sampaoli o Sampaoli sia uguale ad un altro. Una società deve scegliere l’allenatore in base al progetto che ha in mente, gli allenatori non si possono provare e cambiare”.
Per finire una sguardo al futuro:
“Per il futuro c’è bisogno di certezze, anche perché la Lazio rispetto ad altre squadre ha anche una situazione ambientale molto particolare. Praticamente c’è questo scollamento tra la tifoseria e la proprietà, e c’è solo una soluzione al problema: o c’è una cambio di proprietà, o la gente si può riavvicinare solo con una squadra che giochi un bel calcio. Mercato? Io penso che il problema atavico sia dietro, proprio nel cuore della difesa. Sicuramente è migliorata molto con De Vrij, e la sua perdita è stata molto grave. Dipende sempre da che tipo di campionato vuole fare la Lazio, se vuole fare un campionato da primi tre posti deve avere una rosa da primi tre posti. Non penso che in società siano degli sprovveduti, conoscono i problemi che hanno e sanno che non si possono permettere di ripetere gli stessi errori o una situazione del genere.”
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