Nel periodo di sosta non si possono che tenere drizzate le antenne verso intrighi di mercato in via di sviluppo. La Lazio è in movimento sia in uscita che in entrata. Tante sono le voci che circolano e vediamo di analizzare quelle che sembrano più concrete.
Djordjevic– Il serbo è da qualche settimana dato per partente. Alla Lazio non trova più lo spazio desiderato, oscurato da Immobile e ormai fuori dal progetto di Inzaghi. In pole position sembra esserci, dalle voci che circolano ultimamente, il Lione. Per i media francesi sul piatto ci sarebbero quasi 5 milioni di euro, ma pare invece, da quanto si evince dal IlMessaggero.it, che Lotito abbia posto l’asticella vicino agli 8 milioni. Soldi che andrebbero poi rinvestiti per un sostituto valido, ricordando che si era fatto poco tempo fa il nome di Haller dell’Utrecht.
Keita- Una bella grana in casa Lazio (non certo per il rendimento) è il rinnovo del senegalese. Il patron biancoceleste è arrivato ad offrire al gioiello capitolino quasi 2 milioni di euro all’anno, ma Balde Diao temporeggia, con il contratto in scadenza tra 18 mesi. Intanto le voci su di lui si fanno sempre più insistenti, e alla lunga fila di pretendenti sembra essersi aggiunto anche il Milan, pronto a fare investimenti importanti vista la quasi chiusura con i cinesi. Niente di concreto al momento, difficilmente Keita si muoverà a gennaio, ma l’ombra di una cessione è sempre più incombente.
Capitoli Biglia e De Vrij- I problemi non arrivano solo dal contratto di Keita. Già è nota la situazione di Biglia, anche lui temporeggia e ha fatto intendere di essere poco disposto a rinnovare. Ma ai due si viene ad aggiungere il problema legato al rinnovo di De Vrij, colonna portante della difesa della Lazio. L’olandese ha il contratto in scadenza nel 2019, la Lazio vuole fare di tutto per trattenere un altro dei suoi gioielli. Non sembra però sia una questione legata ai soldi, ma più all’ambizione del giocatore, ancora giovane nonostante tutto. Top club hanno già bussato alla porta laziale, riuscita ancora a mantenere chiusa. Quanto tempo, però, si potrà resistere?
La società deve dare segni chiari come mai prima. È l’ora di dimostrare che il cambiamento di tendenza più volte annunciato da Diaconale in primis stia avvenendo. Bisogna muoversi con anticipo, cosicché al rischio, lecito, di perdere giocatori molto ambiti si contrapponga un progetto definito e non il naufragare nel mare delle occasioni last minute.
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