Serie A
Corsi e ricorsi storici: l’ennesima “finale” da conquistare
Domenica 20 maggio alle ore 20.45, la sfida Champions contro l’Inter. Inzaghi e i suoi si giocano la stagione nei novanta minuti.
L’ennesima “finale” da conquistare. Sembra proprio che noi laziali siamo nati per soffrire. Questa frase raccoglie più di mille significati, perché il vero tifoso della Lazio ne ha combattute di battaglie nel corso della sua storia. Tuttavia, sono proprio queste sfide a renderci, ogni giorno, fieri ed orgogliosi di portare in alto questi colori.
Quella che stiamo vivendo in questi giorni è l’ennesima settimana di passione e ci avviciniamo sempre di più a Lazio-Inter di domenica. Non sarà semplice mantenere i nervi saldi, arrivando tranquilli per poi tuffarci nella bolgia dei 60 mila dell’Olimpico. Ognuno cercherà di caricarsi a modo suo: qualcuno farà riti scaramantici, altri arriveranno allo stadio all’apertura dei cancelli, altri ancora porteranno una bandiera, una sciarpa ecc.
Una cosa è certa, questa partita rientra perfettamente nella nostra storia. Infatti, i 118 anni della Lazio possono far invidia ai più grandi capolavori cinematografici, ai migliori best seller di sempre. Insomma, la partita di domenica rappresenta l’ennesimo finale da riscrivere, l’ennesima “finale” da conquistare, l’ennesima volta in cui poter dire: “Io c’ero”. La Lazio tutto quello che ha vinto, se l’è dovuto guadagnare con il proprio sudore, contando soltanto sulle proprie forze e sulla carica dei tifosi laziali sugli spalti, incollati a una radiolina o davanti alla tv. Non possiamo dimenticarci di Lazio-Vicenza, degli spareggi al San Paolo contro Taranto e Campobasso, dello scudetto del 2000, atteso sul prato dell’Olimpico per più di un’ora, dei gol di Castroman, di Behrami, e dell’ultimo gol di Murgia, nella finale contro la Juventus.
Dunque, corsi e ricorsi storici che abbiamo affrontato e affronteremo, anche questa volta, con il cuore carico di orgoglio e di lazialità. Domenica sarà una vera e propria battaglia sportiva e, come ha affermato mister Inzaghi, era nel nostro destino giocarci la stagione in novanta minuti. La squadra ci proverà, mentre noi tifosi, insieme alla Curva Nord, faremo la nostra parte sugli spalti. Tutto ciò, senza dimenticarci il sudore di quei nove ragazzi che, il 9 gennaio del 1900, diedero vita a questo splendido sogno chiamato S.S.Lazio.
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