classifica direttori sportivi serie a

lotito tareNon sono bastati i fiumi di parole estivi a cui non sono seguiti i fatti, Non sono bastati gli impegni presi e le promesse fatte di costruire una squadra più forte regolarmente traditi allo scoccare dell’ora fatidica della chiusura del mercato. No, i nuovi comici made in Formello non si sono accontentati e anche stavolta hanno deciso di andare oltre, di stravincere, di varcare con la loro fama i confini nazionali.

Anche in Francia si sono resi conto chi sono in realtà Lotito e Tare, quanto valgono gli impegni e le promesse di mercato di chi dice di lavorare h24 e 365 giorni all’anno per migliorare la Lazio, per rendere sempre più competitiva una rosa che aveva bisogno solo di 3 ritocchi importanti e mirati per compiere questo benedetto e tanto invocato salto di qualità. E a malapena di quei tre ritocchi ne è arrivato uno (Biglia), anche se in realtà è un doppione di Ledesma. Il settimanale “Foot”, ha pubblicato giovedì scorso un articolo dal titolo (tradotto) “Il bizzarro (o buffo) mercato della Lazio”, in cui in apertura viene ricordato il problema del fax che fece saltare l’arrivo di Diego Lugano e la trattativa con il Galatasaray per l’acquisto di Burak Yilmaz, troppo simile a quella con il CSKA per l’acquisto di Honda per non far nascere il sospetto di un difetto strutturale, oppure di un copione rispolverato in occasione di tutte le operazioni di mercato di un certo livello.

http://www.sofoot.com/le-drole-de-mercato-de-la-lazio-172772.html

Sorridono i francesi per le mosse di una società che doveva rinforzare l’attacco e che si presenta al via della stagione con due soli attaccanti veri (Klose e Floccari) e tre giovani (Keita, Tounkara e Perea) che non hanno mai giocato neanche un minuto in Serie A. E si chiedono che ambizioni possa avere una squadra del genere. E non sanno neanche che uno di quei giovani (Perea) a una settimana dalla chiusura del mercato e dal deposito del contratto, ancora non è neanche sbarcato a Roma. Cose che possono succedere solo in casa-Lazio. Cose che notano e sottolineano all’estero, ma che a quanto pare suscitano poco interesse in Italia e soprattutto a Roma, dove è già iniziata l’opera di persuasione da parte di chi è vicino alla società, che sta facendo di tutto per convincere i tifosi che in fin dei conti un nuovo attaccante non serviva, visto che la Lazio gioca con una punta sola. Ma se non serviva, perché siamo stati un mese dietro a Yilmaz paralizzando di fatto l’intero mercato della Lazio? Domanda a cui, chiaramente, nessuno risponde.

Ma come detto all’inizio, i due comici made in Formello hanno deciso di andare anche oltre e nell’ultima settimana hanno collezionato perle da antologia. Ha iniziato Tare a 24 ore dalla chiusura del mercato quando, parlando dalla radio di Stato, ha cercato di convincere tutti che la società non aveva sbagliato neanche una mossa, che andava tutto bene, che non servivano né un attaccante né tantomeno un difensore. “Abbiamo Dias che è un grandissimo giocatore e poi c’è Stankevicius che può tranquillamente giocare centrale”, ha detto il biondissimo ds albanese. Neanche il tempo di aprire bocca che, a dimostrazione che a Formello neanche si parlano e che la mano destro non sa cosa fa la mano sinistra, ecco che dopo un’ora arriva la lista Uefa compilata da Vlado Petkovic in cui il nome di Dias neanche compare. Finita? No, perché nel giro di 48 ore, a dimostrazione del ruolo fondamentale di Stankevicius in questo gruppo, l’ex compagno di squadra (ai tempi del Brescia) di Igli Tare fa i bagagli e vola in Turchia al Gaziantespor. E, visto che la fortuna è cieca ma gli dei del calcio ci vedono benissimo, ecco che arriva immediata la punizione dall’Olimpo: infortunio a Radu e almeno due mesi di stop per il centrale rumeno. Così, in un colpo solo, Petkovic ha perso tre difensori per tutta la prima fase dell’Europa League. Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da piegarsi in due dalle risate.

Ma il capocomico ha fatto addirittura di meglio, collezionando l’ennesima figura barbina a livello internazionale, sfuggita quasi a tutti o comunque abilmente seppellita da chi è sempre pronto a correre in soccorso al duo comico made in Formello. In un’intervista esclusiva alla tv di Stato, Lotito ha raccontato la sua versione dei fatti sulla trattativa con Yilmaz. “L’agente mi ha ricattato, ma io ho telefonato anche all’ambasciatore turco per dirgli che quello lo denuncio e ho chiamato pure Platinì per chiedere un intervento immediato da parte dell’Uefa”. Parole da uomo di potere, uno che alza il telefono e chiama ambasciatori e presidenti. Peccato che non si capisca che ruolo abbia l’ambasciatore della Turchia in una trattativa tra una società e un agente, ma la gaffe più grossa Lotito l’ha commessa annunciando di aver investito del caso, chiedendo sanzioni, Platinì e l’Uefa. Il giorno dopo quelle dichiarazioni, e con un certo imbarazzo, il direttore delle competizioni dell’Uefa, Giorgio Marchetti, ha rispedito al mittente la lamentela di Lotito, invitando con garbo il presidente della Lazio a consultare i regolamenti prima di aprire bocca.

Il problema degli agenti, come tutte le problematiche di mercato, sono ovviamente all’attenzione dell’Uefa, ma gli agenti oggi sono regolamentati dalla Fifa. E l’Uefa non ha alcun potere regolamentare sugli agenti. Della serie, hai sbagliato indirizzo…

Non è stata certo l’unica perla del capocomico di questa settimana da dimenticare, ma è stata senza dubbio quella più “preziosa”, quella che dimostra in modo lampante che a Formello non sanno neanche cosa fanno, che parlano senza neanche conoscere regole e regolamenti. Comici, ma pure dilettanti e per giunta allo sbaraglio. A chiudere il cerchio, è arrivata l’intervista del nuovo fenomeno sbarcato dall’Albania, quello acquistato anche se in precedenza aveva firmato un altro contratto con il Chievo che ha immediatamente presentato un esposto alla Fifa per tesseramento irregolare, chiedendo sanzioni sia contro il calciatore che contro la Lazio. D’altra parte, perché negare un po’ di lavoro extra all’avvocato Gentile? Perché negargli la possibilità di allungare la sua striscia record di battaglie perse nei tribunali sportivi italiani, europei e mondiali? Ma torniamo alle parole di Berisha, che si è presentato così.

“Al momento Marchetti è ovviamente la prima scelta, ma non voglio limitarmi a sedere in panchina. Ci sono molte partite in una stagione e il club mi ha assicurato che giocherò sia in Europa League che in Coppa Italia. E’ stato importante sentirmelo dire, ho bisogno di giocare partite se voglio continuare a progredire. Inoltre non so cosa accadrà con Marchetti in futuro. Potrebbe partire se al club pervenisse un’offerta da un club straniero, per esempio”.

Ecco, ci mancava solo Berisha per gettare un po’ di benzina sul fuoco e per far sorgere il dubbio se è più matto lui o chi non gli ha fatto smentire di corsa queste dichiarazioni. Insomma, Berisha dice che a scatola chiusa gli hanno promesso (Tare, immaginiamo e non Petkovic che non ha ancora neanche avuto il piacere di conoscerlo…) che giocherà sia in Europa League che in Coppa Italia per “progredire”. Insomma, la Lazio come trampolino di lancio per la carriera. E sorge il dubbio che forse allora Berisha avrebbe fatto meglio a mantenere l’impegno preso con il Chievo, perché qui di esperimenti e di scommesse ne abbiamo già messi in cantiere troppi in questa stagione: da Vinicius a Novaretti, da Anderson a Perea. Mancava solo il ruolo del portiere, forse l’unico in cui con Marchetti e Bizzarri avevamo delle certezze che ci facevano dormire sogni tranquilli. Ma la cosa inquietante, in un momento in cui c’è già incertezza sul futuro di Hernanes, Candreva e Klose, è che un Berisha qualsiasi arrivi e ricordi ai tifosi che la Lazio è una sorta di supermercato, quello sì aperto h24 e 365 giorni all’anno. Un bel negozio dove chiunque può entrare per fare la spesa, basta che abbia il portafoglio bello gonfio. Ci voleva per tirare su il morale dell’ambiente, ci mancava un altro comico in grado di far diventare il duo un bel trio…

La tentazione di chiudere con un “vieni avanti cretino” (parodia dei fratelli De Rege portata sugli schermi della Rai da Valter Chiari e Carlo Campanini… http://www.youtube.com/watch?v=0VTAmiYHJ3E) è forte, ma qui c’è veramente poco da ridere, anche se ci troviamo davanti ad un duo che farebbe impallidire anche Stanlio e Ollio!

STEFANO GRECO



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