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Gli Auguri di De Martino:” Non mi sento una Ferrari, a me piacciono le macchine americane
“Auguro una buona vigilia di Natale a tutti i tifosi che si stanno preparando per la scorpacciata serale. Siamo in un clima di serenità e positività e questo mi fa piacere sia nella veste di tifoso che di dirigente. Sono felice di poter trascorrere un Natale con la Lazio al quarto posto, che segue il suo ruolino di marcia e continua a puntare all’obiettivo Champions, quello per cui ci stiamo battendo. Sarà il traguardo ormai di sempre, perché Società, ambiente e rosa sono cresciute e tutto ciò ci fa dire che meritiamo la massima competizione europea, in realità già dalla scorsa stagione, ma questo solo il campo ce lo dirà.
Sabato mi sono divertito allo stadio, la squadra ha messo in mostra un ottimo gioco anche con questo cambio di modulo che prevede il regista dietro le punte: è una figura d’altri tempi, quando il numero 10 imbeccava il 9 e l’11. Ora i numeri non corrispondo più ai ruoli. Quella con il Cagliari era una partita trappola, la compagine sarda ha dato pensieri a tante avversarie. Batterla è stato importante.
L’equilibrio è l’elemento che fa vincere in ogni cosa. Non credo alla crisi ma solo a semplici momenti di appannamento, a giocatori che hanno saltato la preparazione ed impiegano più tempo per entrare in condizione, come Milinkovic e Luis Alberto. Inoltre a volte non si riescie ad esprimere il calcio che si vuole. Aggiungiamoci poi i numerosi pali e traverse colpiti, oltre ad episodi sfortunati che invece con un gol possono far cambiare la stagione. Deve confortarci il fatto che, nonostante tante le numerose avversarie attrezzate, la lotta sarà aperta fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata. Partecipiamo a questo Gran Premio con una squadra di valore perché il motore, il telaio, il pilota ed il team interno alla vettura è cresciuto nel tempo. Vivo questa corsa con emozione e voglia perché la macchina romba. Può capitare di poter sbagliare curva, di perdere qualche secondo ma poi c’è la possibilità di recuperare tre giri dopo chi pensavo fosse avanti di un alcuni metri. Sarà così fino alla fine.
Simone Inzaghi è una persona difficilmente reperibile sul mercato: ha dimostrato di essere un grande allenatore con le scelte compiute, per come guida la squadra e per l’identità data: è un laziale, conosce l’ambiente, la Società, ha un rapporto speciale con la presidenza e la direzione sportiva così come con tutti noi dirigenti. Abbiamo vissuto con lui vari patemi d’animo anche quando era nel Settore Giovanile. Incarna la lazialtà e questo è importante. Anni fa i tifosi chiedevano di poter avere sulla panchina un tecnico laziale, il Presidente ha effettuato questa scelta: risultati importanti, Primavera vinto tuto, Champions sfiorata in partita maledetta, forse dovevamo non arrivarci. Rispetto ad anni fa, tutte le componenti ci sono, questo mi piace e mi da la spinta in più quando apro gli occhi al mattino. Potremo centrare l’obiettivo o meno ma certamente ci arriveremo con il gas aperto, in derapata all’ultima curva, perché così mi da gusto il calcio e la Lazio. Poi potrò arrivare secondo o sesto, vedremo.
Il campionato si è livellato verso l’alto, gli investimenti sono cresciuti in Serie A: abbiamo visto il ChievoVerona contro l’Inter. Per questo l’Olimpico deve essere pieno anche contro l’ultima in classifica, il pubblico dà una spinta in più per vincere e non lasciare per strada punti importanti. Quando i calciatori scendono in campo debbono sentire il calore della gente, solo così i giocatori sono chiamati a dare tutto. Le mura amiche debbono diventare un fortino, paradossalmente c’è maggior seguito fuori casa, come accaduto a Parma. Da ora in poi l’Olimpico deve essere sempre pieno. Per i giocatori è fondamentale: è questo il mio augurio per il nuovo anno. Conosco i vari problemi, in primis logistici, ma i tifosi concorrono tanto nel centrare l’obiettivo che la squadra si è prefissata.
Il marketing, insieme con la Società, ha messo in atto una serie di iniziative per agevolare l’arrivo dei sostenitori allo stadio: il servizio di bus sharing è un’altra delle idee, oltre ai prezzi estremamente concorrenziali, che mi portano a dire che la proprietà stia dando tutto per portare i tifosi ad essere presenti sugli spalti. Chi può, deve presenziare all’Olimpico. Essere in tanti è importantissimo.
Correa e Luis Alberto sono due talenti puri: possono cambiare le partite da un momento all’altro. L’argentino ha ancora margini di crescita esponenziali. È un talento, la Società è arrivata prima delle altre e ha portato nella Capitale un grande giocatore. Luis Alberto lo conosciamo, l’anno scorso ci ha fatto entusiasmare, ha patito alcune problematiche tra la fine della scorsa stagione e l’inizio dell’annata sportiva in corso.
Il Natale degli Inzaghi è molto particolare: mai due fratelli si sono affrontati su panchine avverse in Serie A. I genitori sono attaccatissimi ad entrambi i figli, sono una famiglia d’altri tempi e molto unita. Per papà Giancarlo e mamma Marina sarà difficile, anche per Simone e Pippo non sarà semplice perché entrambi ambiscono ad ottenere una vittoria importante. Saranno poi i 22 in campo a decidere la sfida. La sfida del Dall’Ara sarà di grande effetto: la Lazio, per questo motivo, farà il giro del mondo ed è qualcosa di estremamente positivo. Pippo siede sulla panchina del Bologna e lotta per salvarsi. Per noi la strada è tracciata, la Lazio è lì e guarderà sempre al vertice, lotterà per quello. Punto. La crescita è maturata ed è costante anno dopo anno. Il tecnico la pensa proprio così.
Non mi sento una Ferrari, perché amo più le macchine americane, quindi direi più una Corvette! Battute a parte, il concetto del Presidente è chiaro: il gruppo e la Società sono importanti, il paragone con il Cavallino Rampante si usa spesso. La rosa è di valore, è stata allestita per ambire alle prime quattro posizioni e lo sta dimostrando. Anche lo scorso anno, fino all’ultima giornata, si è lottato per la Champions. Oggi la Lazio è quarta ed è quindi ancora in piena lotta. Anche noi intorno alla squadra, tra dirigenti e tifosi, guardiamo dallo schermo dei box la vettura che corre: tutte le componenti devono aiutare.
Avessimo avuto due elementi come Milinkovic e Luis Alberto sempre al 100%, come non è stato per loro stessa ammissione, allora staremmo lottando per lo Scudetto, o almeno saremmo al livello del Napoli. Noi parliamo con i numeri e la coerenza: la squadra c’è e lo ha dimostrato. C’è una rosa ben costruita, che lotta per un posto in Champions e ha elementi all’interno che non stano rendendo come nella scorsa stagione: sono stati aggiunti Correa, Berisha, che è un giocatore che è stato attenzionato da tantissimi club europei di primo livello, ed a ‘Robocop’ Acerbi, un giocatore che ha fatto dimenticare de Vrij sin dal primo istante.
La società è pronta per realizzare il proprio stadio, ha le idee chiare; dall’altra parte c’è la città di Roma, tra vicende che abbiamo avuto modo di conoscere e vincoli vari come la viabilità. Se ci saranno le condizioni, sono sicuro al 100% che questa proprietà di farà trovare pronta e non avrà nessun problema, ma questo non dipende da noi. La presidenza non vede l’ora di avere la casa della Lazio e regalare il proprio stadio alla tifoseria. Sogno il museo biancoceleste, con una bacheca ricca di trofei e gli ologrammi degli ex giocatori che parlano.
Lazio Style Channel e Lazio Style Radio continueranno sul solco tracciato, abbiamo migliorato tanto aspetti, siamo al lavoro per portare ulteriori novità a livello radiofonico, stiamo crescendo in modo costante ma sempre passo dopo passo, perché dobbiamo fare i conti con le nostre possibilità. Grazie a che interviene, ai nostri opinionisti, a chi porta il proprio pensiero, a chi ci da la carica e chi ci aiuta a dare le carica agli altri. La piazza romana facilmente si butta giù ma poi si proietta alle stelle. Ringrazio il mio staff che lavora giorno dopo giorno senza sosta e senza guardare l’orologio ma solo con la voglia di aiutare a far crescere la Lazio ed aiutare tifosi a comprendere le dinamiche nel modo giusto perché c’è ancora chi distorce la realità. Ce la mettiamo tutta e noi, come voi, vogliamo gioire e conquistare i traguardi che ci siamo prefissi. Il colpo d’occhio è importante, come le bandiere con le lettere degli Irriducibili. Complimenti alla Curva ed a tutti coloro che partecipano alle nostre gare: quello che fanno lascia sempre il segno. Grazie per quello che fate e per ciò farete nel 2019. Tutte le componenti sono importanti, non facciamoci buttare giù da chi è pronto a disegnare sempre il solito quadro. Siamo cresciuti, siamo più grandi e maturi, siamo pronti ad ogni sfida e vogliamo viverla insieme a voi.
Apponete qualche baffo biancoceleste sull’albero e sul Presepe perché siamo tanti e belli. Vi auguro felice Natale e sempre forza Lazio”.
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