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kloseDopo oltre 4 anni Kakà torna a segnare a San Siro con il Milan, ma non basta per decidere la sfida contro la Lazio fra deluse del campionato. Con una parabola delle sue dal limite dell’area, il brasiliano ha infiammato il pubblico al 9′ della ripresa ma ci ha pensato la difesa rossonera a rovinare tutto subendo l’ennesimo gol di testa da Ciani che inchioda il Milan al 10/o posto. Alla fine sono fischi per i giocatori e per Allegri, atteso da una nuova vigilia in bilico in vista di sabato, quando a Milano arriva la Fiorentina. Non va molto meglio al suo collega Petkovic, che non trova continuità dopo il successo con il Cagliari ma ha il merito di correggere la sua squadra dopo un pessimo primo tempo. In una partita tutt’altro che spettacolare e non solo per la pioggia, Kakà emerge fra errori e gesti di nervosismo, come la gomitata di Cana a Balotelli, su cui sorvola Damato. O come il pestone gratuito dell’attaccante milanista a Radu, anche questo ignorato dall’assistente Manganelli e dall’arbitro, che a metà della ripresa ammonisce Balotelli per proteste dopo un fallo in attacco. Proprio quello che Allegri gli aveva chiesto di evitare dopo la sceneggiata da 3 turni di squalifica con l’arbitro Banti, questa volta giudice di porta, che ha salutato Balotelli con una stretta di mano e un sorriso. Allegri rischia e lo tiene in campo fino alla fine, ma ne guadagna poco o nulla.

IL MILAN – A differenza di Parma, al Milan non si può rimproverare l’approccio iniziale (quando reclama per una trattenuta in area di Cavanda su Balotelli) ma sicuramente la gestione della partita, soprattutto dopo il vantaggio. A fronte del buon rientro dopo due mesi di De Sciglio a sinistra, Abate a destra è in serata no e ne approfitta alla grande Candreva. Ci pensa spesso Zaccardo a mettere una pezza, mentre nell’altra metà campo il Milan dipende dalle invenzioni di Kakà, che a volte si intende con Birsa e Balotelli, a volte predica a vuoto, come quando Muntari spreca un suo spettacolare colpo di tacco.

LA LAZIO – Finezze non se ne permette la Lazio, operaia come ha chiesto il presidente Lotito. Il 4-4-2 di Petkovic pensa soprattutto a difendere, e lo fa senza grandi sbavature grazie a Ciani, Cana e Cavanda. Non risponde invece all’appello Hernanes, di nuovo titolare, impreciso, svagato e sostituito all’intervallo da Onazi. Poco meglio fa Ledesma, così Klose ha pochi palloni giocabili. Il primo utile gli arriva casualmente fra i piedi al 6′ della ripresa, ma il tedesco rovina tutto con un controllo incerto. Tre minuti più tardi è il momento di Kakà, che a oltre 4 anni dall’ultima rete a San Siro (26 aprile 2009) si esibisce in una delle sua specialità, il colpo da fuori area a incrociare, e viene sommerso dall’abbraccio dei compagni. Ma come spesso accade, proprio nel momento migliore il Milan decelera, perde troppi palloni concedendo sempre più campo. Candreva è imprendibile per Abate e al 27′ serve l’assist perfetto per Ciani. Così la Lazio esce a testa alta, mentre per il Milan piovono fischi.

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