Tu eri chiaro e trasparente, grande Lucio

Cos’è cambiato dagli anni in cui cullavi i nostri amori con la tua voce e con le parole dell’indimenticabile Mogol? Tanto, tantissimo. Siamo romantici, inguaribili nostalgici, innamorati delle tue canzoni e perciò non possiamo dimenticarti. A 21 anni dalla tua scomparsa, grande Lucio, siamo qui a canticchiare le tue canzoni, mentre nel cuore e nelle sovraffollate menti risuona la tua voce, genuina, che lascia trasparire genuinità ed emozioni. Già, le emozioni. Quando pubblicamente ne dichiarasti la maggior importanza nei confronti di un impareggiabile timbro vocale, sembrava echeggiasse una bestemmia. Oggi chi ti ascolta ha legato dei ricordi ad ogni tua strofa, li riassocia ad amori mai sbocciati e a passioni mai perdute. Noi che oggi scriviamo, siamo figli di un tempo che non ci appartiene, che ha assorbito la flebile bellezza del romanticismo duro e puro nella spugna dei sentimenti low cost, che non hanno il sapore però di un bacio strappato o di un addio sanguinolento detto a quattr’occhi, con le corde vocali tremolanti. Non abbiamo bisogno di vetrine e occhi puntati, noi. Siamo un po’ come te, quando amavi guardare la nostra amata Lazio senza farti riconoscere, allo stadio ma senza tribune d’onore e poltrone vip. I boschi di braccia tese che omaggiavano i campioni della vecchia guardia biancoceleste ora di nuovo si innalzano nel cielo, ma pensando a te, riscoprendo te. Non ci perderemo nel chiacchiericcio melanconico di chi rimpiange i tempi addietro. Seguiamo la tua dolcezza, ascoltiamo le tue emozioni, le rendiamo nostre e diverremo canto libero. Senza banalizzare, senza rendere i sentimenti materiale da operetta. Nelle canzoni di Lucio si tradisce, si sbaglia violentemente, si ama e ci si lascia abbandonare ai desideri carnali. Semplicemente, si è umani. Nelle canzoni di Lucio ci siamo noi stessi in tanti momenti della nostra vita, come l’infanzia cantata nei Giardini di marzo, e ci sono le persone che conosciamo, ci sono scorci di vita sentimentale vissuta e saggiamente raccontata, lasciandone trasparire le sensazioni. L’indimenticabile Lucio è la voce che più ci manca e il volto sereno di cui abbiamo bisogno, quello di un umile e riservato ragazzo di provincia, che faccia da contraltare alla sfrontatezza adattata a lessico quotidiano. È il talento artistico che manca all’Italia da anni, ma forse al mondo intero, che prigioniero è e che non si accorge di volerlo essere.



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