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Spadafora snobba più di 400mila lavoratori nel calcio: “Ripartire? Non se ne parla proprio”
Il ministro Vincenzo Spafafora è intervenuto sul suo canale ufficiale facebook rispondendo a chi chiede di ripartire con il calcio.
Fino ad ora non ci siamo mai sbilanciati e ne voluto alzare delle polemiche inutili in un contesto storico e triste della nostra nazione. Il momento di ripartire, anche allentando le prese, sta arrivando. Le grandi masse dove porteranno milioni di cittadini ad occupare mezzi di trasporto e luoghi di lavoro anche se con le dovute precauzioni, blocca il reparto del calcio. Un settore che oltre ai giocatori, smuove 400 mila persone tra addetti interni alle strutture sportive, magazzinieri, giardinieri e altre categorie tra le quali lavanderie, pulizie etc. Far ripartire il campionato non è un capriccio ma una necessità sia per i tifosi che per chi è costretto a stare in cassa integrazione con i 600 euro che tardano ad arrivare ( vedi come alcune squadre hanno optato per non licenziare i propri operai e non giocatori ).
“Leggo cose strane in giro ma nulla è cambiato rispetto a quanto ho sempre detto sul Calcio: gli allenamenti delle squadre non riprenderanno prima del 18 maggio e della ripresa del Campionato per ora non se ne parla proprio.
Ora scusate ma torno ad occuparmi di tutti gli altri sport e dei centri sportivi (palestre, centri danza, piscine, ecc) che devono riaprire al più presto!“
Queste sono le parole apparse sul suo profilo ufficiale dove abbassa la fiamma della ripresa pensando che il calcio sia solamente un capriccio. Un approccio del tutto inappropriato con il termine ” Non se ne parla proprio”.
Caro ministro, le parlo anche da lavoratore, perchè con il nostro sito che “campa” attraverso questo sport, siamo colpiti anche noi! Una mano sulla coscienza non per i vari “Lotito”, “Agnelli” e tutti gli altri presidenti!
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