Minuto 75, Ledesma si appresta a battere un calcio di punizione sotto la Nord. La Juve ha pareggiato da un quarto d’ora con Llorente, la Lazio non ci sta: gioca in casa, è in superiorità numerica e si riversa in avanti alla ricerca di una vittoria di assoluto prestigio. Il capitano biancoceleste scodella un cross delizioso, Klose si avventa sulla sfera e incorna a botta sicura. Stop, rewind. Minuto 24, Konko lancia a rete sempre il tedesco, il quale scatta in posizione regolare, si avventa sulla sfera vagante in area e anticipa Buffon. Ancora stop. Due istantanee che, anzitutto, confermano come praticamente in tutte le azioni della Lazio – di Petkovic o di Reja, non fa differenza – ci sia lo zampino di Re Miro. Il problema è che la sorte a volta è avversa e, tra Buffon e Storari, capita di trovare in serata di grazia proprio il portiere di riserva, quando il numero uno è già negli spogliatoi da un’ora abbondante. Succede allora che al minuto 75 non ci sia il lieto fine del minuto 24, perché il fato così ha deciso. E non si impietosisce nemmeno di fronte alla gemma di Keita, a una manciata di minuti dal fischio finale. Pensare che doveva essere la Lazio quella chiamata a strappare un pareggio con un po’ di fortuna.
A Klose saranno tornate alla mente le tanto discusse parole della vigilia e, dopo un sorriso ironico, forse avrà fatto fatica a prendere sonno. “Il rigore è stato un momento importante – ha confessato all’agenzia tedesca Dpa, presente ieri nella mixed zone dell’Olimpico, come riporta stamane Il Corriere dello Sport -. La Juve è stata fortunata, non so come abbia fatto Storari a parare quella palla, è stato bravo nel momento decisivo. Avremmo meritato di vincere, anche se loro sono stati pericolosi per tutta la partita”.
Una condizione fisica finalmente eccellente l’ha restituito in piena forma a Reja: “Sto bene, non ho più problemi alla spalla destra”, ha confermato il diretto interessato, prima di voltare subito pagina: “Non abbiamo obiettivi, ragioniamo partita dopo partita. Ora pensiamo al Napoli, perché potremmo giocare tre derby in una settimana”. Sì, perché mercoledì al San Paolo sarà già tempo per un altro big match. Curioso rilevare che sia proprio la Lazio ad arrivarci in condizioni psico-fisiche migliori, ma chissà in quanti la penseranno come Miro: la tripla stracittadina nel giro di una settimana è roba non da poco per le coronarie. Anche se, dopo prestazioni del genere – salvo effetti collaterali della cura Reja – è indubbio che faccia un po’ meno paura.
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