Se c’è un attaccante che fa discutere più di tutti nel calcio moderno, quello è Ciro Immobile. Da una parte osannato e celebrato per le sue notevoli medie realizzative, dall’altra contestato e persino dileggiato per le presunte problematiche tattiche. Il bomber della Lazio ha vinto la Scarpa d’oro appena 2 anni, pareggiando tra l’altro il record di marcature in una singola stagione in Serie A: 36 reti nel campionato 2019/2020, esattamente come quelle di Higuain nel 2016, quando il “Pipita” vestiva la maglia del Napoli. Eppure, secondo molti addetti ai lavori c’è qualcosa che non va.
Immobile è esploso solo in alcune squadre nel corso della sua carriera. Tralasciando la parentesi in Serie B con il Pescara, per quanto fruttifera, il centravanti napoletano era già diventato capocannoniere con il Torino nel 2014, entrando nel giro della Nazionale e conquistando un posto per i Mondiali in Brasile nel giro di pochi mesi. Le successive esperienze con il Borussia Dortmund e con il Siviglia, però, sono state al di sotto delle aspettative: appena 14 i goal in un anno e mezzo, considerando tutte le competizioni disputate in Germania e in Spagna. Secondo l’ex ct Prandelli Immobile non è fatto per giocare spalle alla porta e senza ricevere palle in profondità va in affanno. Anche per questo, dunque, Ciro non ha sempre brillato nel 4-3-3 di Mancini in Nazionale.
A giudicare dai numeri, criticare il giocatore sembra quasi una follia. Contando solo il campionato, sono 23 le marcature nella prima stagione alla Lazio, 29 nella seconda, 15 nella terza, 36 nella quarta e 20 in quella scorsa. Già nell’annata attuale sono stati superati i 20 goal, ma vincere la classifica dei marcatori per la quarta volta in carriera non sarà semplicissimo, data la concorrenza di un certo Vlahovic. Anche all’ultimo Europeo, nonostante il patibolo mediatico, Immobile ha detto la sua con un paio di reti, seppur solo all’inizio della rassegna continentale, che ha poi consegnato all’attaccante il titolo più prestigioso conquistato finora.
Da bravo laziale, Immobile non poteva non lasciare il segno anche nel derby. La prima gioia contro la Roma risale alla semifinale d’andata di Coppa Italia del 1° marzo 2017. Con la maglia biancoceleste, l’attuale capitano della Lazio ha già superato Silvio Piola nel totale dei goal e ha tutta l’intenzione di strappargli anche il record di goal nella stracittadina, che per 7 volte ha visto sul tabellino il nome dell’ex stella di Robbio. Al momento Francesco Totti è il capocannoniere all-time del derby Roma-Lazio insieme a Dino Da Costa, con 11 reti, ma a questo punto è possibile fare uno sgambetto anche al “Pupone”. Immobile ha appena compiuto 32 anni e di tempo per ottenere altri primati ce n’è ancora.
Più di 250 reti con i club nell’arco di 14 stagioni, una quindicina i gol in poco più di 50 presenze in Nazionale. Con la Lazio sono arrivate in bacheca solo una Coppa Italia 2 Supercoppe italiane, ma nel bel mezzo del decennio di dominio della Juventus non è affatto poco. Immobile ha tutte le carte in regola per essere ricordato a lungo come uno dei cannonieri più prolifici della storia del calcio europeo.
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