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Quando la contestazione diventa un alibi per la società
Sappiamo tutti come è la situazione nel nostro ambiente. Questa notte a mente fredda vorrei provare a mettere nero su bianco un mio pensiero personale. Non posso negare che Reja ha fatto più punti di Petkovic in questo campionato. Non posso negare che l’ambiente a Roma può influire sulla psiche dei giocatori. Non posso negare che la società cavalca l’onda della contestazione trasformandola in un alibi perfetto nascondendo i vari errori che mandano in tilt il meccanismo della Lazio. Partiamo dal presupposto che appena la curva del Milan solo per una partita ha disertato lo stadio (solo la curva), tutti i giornali italiani l’hanno messa in luce. Come scrisse Stefano Greco, che ultimamente e dispiace sentirlo, viene fatto passare per l’antilaziale solo perchè vuole rivedere il sorriso e la pace nel mondo biancoceleste,la protesta dei laziali, che dura ormai da anni (partiti con la sparuta minoranza ed arrivati con l’assoluta maggioranza) è apparsa sui giornali e nei vari media solo quando tutto lo stadio ha contestato Lotito sia riempendo l’olimpico (contro il sassuolo) e sia disertandolo. Contestazione apparsa nelle prime pagine solo per far notizia, trasformata in un fatto di “cronaca nera del tifo” raccontando la situazione come se il tifoso laziale abbia infranto la legge (giornalisti parlavano di contestazione violenta?). Invito a tutti coloro che scrivono queste cose ad informarsi dai diretti interessati e non solo dalla dirigenza laziale. Un Reja che quando si perde da la colpa al clima (se c’erano i tifosi avremmo più punti cit.). Allora mi domando, se la colpa è dei tifosi perchè inserire a 4 minuti dalla fine un attaccante quando si è sotto di due gol? Perchè inserire Postiga e Perea facendo uscire Keita e Gonzalez?. Tolta la partita di oggi contro il Genoa, perchè non si fanno risultati fuori casa? Perchè la società cerca di comprare scommesse provenienti dal sud america? Perchè spendere 8-9 milioni per un ragazzo di appena 20 anni e tenerlo sempre in panchina? Perchè questo ragazzo che è stato pagato 9 milioni non ci ha dimostrato che li vale?.
Ci sarebbero tanti perchè a cui rispondere ma quelli fondamentali come scritto nell’articolo di pochi giorni fa, qualcuno ha deciso di testa sua che la protesta civile e la libertà di manifestazione non venga fatta. Ricordiamo a questo signore che l’Olimpico è italiano e come da costituzioni le leggi, i doveri e i diritti si possono esprimere. L’Olimpico non è il Vaticano che ha leggi proprie, la Lazio è il nostro patrimonio, la nostra fede e non una ditta familiare! Basta con questi alibi!
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