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Giocatore della Roma ruba il telefono ad una dipendente e invia il video Porno, licenziata la vittima

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scandalo sessuola as roma

Uno scandalo inaudito tra le porte di Trigoria che sta rimbalzando sulle maggiori testate giornalistiche per una violazione di privacy dove a rimetterci è la vittima. Una dipendente giallorossa da quasi 10 anni, è stata licenziata perchè ” non compatibile con la società ” dopo che i suoi video hard sono circolati all’interno dell’ambiente giallorosso.

Il tutto nasce da un giocatore della Primavera, che per altro ha confessato in lacrime. Il tesserato giallorosso, con la scusa di dover chiamare il suo procuratore, è entrato nella galleria delle foto dal telefono preso in prestito dalla donna. In pochi secondi avrebbe scovato dei video hard dove si riprendeva con suo marito e avrebbe condiviso tali media ai suoi compagni. Ci sono volute poche ore che quei video sono finiti condivisi anche nei vertici alti societari dove, invece di difendere la vittima e punire il giocatore per violazione della privacy e condivisione di materiale pornografico contro la volontà della donna, è stata proprio lei a rimmetterci il posto in tronco.

La lettera della AS Roma

“È stato portato all’attenzione della Direzione Risorse umane e dei vertici aziendali un video che inconfondibilmente La ritrae nel compimento di atti sessuali. Purtroppo, ci risulta che tale video sia stato visionato da gran parte del personale e dei giocatori della Società”, si legge nella lettera di licenziamento. Vitali rileva quindi l’“incompatibilità della prosecuzione del Suo rapporto di lavoro con il sereno e regolare andamento dell’attività della Società” e assicura all’impiegata, che ha una trentina d’anni, il pagamento dell’indennità di mancato preavviso.

Curiosamente la società sembra aver trattato molto meglio il presunto responsabile dell’illecita divulgazione delle immagini, un giovane di belle speranze che aspetta solo di esordire in Serie A: non gli avrebbero fatto neanche un procedimento disciplinare, mentre la vittima incolpevole l’hanno mandata a casa.

Non dovremmo essere noi i giudici, se una donna o un uomo vogliono riprendersi a scopo personale non sta a noi, condividere senza il consenso. Un atto gravissimo secondo il nostro punto di vista che, auguriamo possa finire con l’arresto del giocatore romanista. NB poteva essere anche un bidello, un disoccupato o un’altra persona. Speriamo che la giustizia faccia il suo corso e che la donna possa riprendersi la sua vita in quanto ha subito una violenza!



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