Alla vigilia di Lazio vs Juventus, valido per la semifinale di ritorno di Coppa Italia, dove la Lazio dovrà ribaltare il 2-0 dell’andata, Igor Tudor è intervenuto in conferenza stampa.
Cosa chiede a squadra e tifosi?
“Una gara importante, perché si gioca per fare una finale contro una squadra forte e per un risultato non semplice, ma ci dobbiamo provare con tutte le forze, dobbiamo crederci e fare una partita perfetta, non sbagliare niente”.
Quanto manca a questa squadra per essere la sua?
“Per ribaltare il risultato bisogna fare tutte le cose per bene. Abbiamo fatto tante belle partite da quando sono arrivato e ho impostato un calcio diverso. Io non mi accontento mai, delle volte si fa un passo indietro per farne due avanti. Sono contento del percorso intrapreso, vedo tanta voglia da parte dei giocatori di fare le cose fatte bene”.
Che partita servirà?
“Abbiamo giocato due volte contro la Juve, poi ogni partita è a sé, cambiano tante cose nonostante la base sia sempre la stessa. Bisogna crederci e giocarci tutte le carte, spero sia una partita lunga, i ragazzi li ho visti motivati. Abbiamo lavorato poco perché dovevamo anche recuperare, le scelte poi le farò dopo la rifinitura”.
Immobile e Guendouzi possono rientrare?
“Ciro e Matteo saranno convocati. Ieri ho parlato con Taty per capire come migliorare ha doti molto interessanti che non ha espresso al massimo e lui se ne rende conto, questo gli pesa. Io cerco di tirare fuori il massimo. Contro la Salernitana ha fatto una gran bella gara. Io consiglio sempre a non pensare al gol, ma a come arrivarci”.
Luis Alberto può tornare in pianta stabile?
“Felipe Anderson è sempre stato un giocatore d’attacco, anche quand’era sulla fascia. Luis Alberto ha giocato quasi sempre”.
Lotito ha detto di credere tanto in lei, per fare l’impresa basta il carattere? Lazzari ce la farà?
“Manu è in dubbio, ha un problema che gli dà fastidio. Per un allenatore è bello sentire queste parole del presidente, il lavoro di un allenatore è basato su tante cose, non solo sul carattere, ci sono anche stili di gioco e mentalità. Le analisi devono essere profonde, io ho sempre sentito tante etichette ed esagerazioni nella mia carriera, ma le varianti da valutare sono tante. Per l’impresa serve tutto, gioco, possesso, attacco dello spazio e aggressività sull’uomo, ma anche compattezza. Dobbiamo tenere tutto questo 90′, anche nei supplementari magari, sono cose su cui lavoriamo tutti i giorni. Poi alla fine si vince con la qualità dei giocatori, un allenatore aiuta, è importante, ma se non hai Felipe che dà quella palla, Daichi che la mette in mezzo, Matias che fa quella bella giocata…”
Si vedono ancora degli errori di reparto in difesa, cosa chiede alla difesa?
“Questa è una cosa che stiamo analizzando, noi magari ci concentriamo su una cosa e poi perdiamo in altro. Dobbiamo concentrarci in generale e poi aggiungere i dettagli. Abbiamo cambiato il modo di lavorare sulla fase difensiva, passando da zona a uomo. Più lavori su un aspetto, più rischi di venir meno su altro, dobbiamo ritrovare solidità, stare sul pezzo, stare concentrati. Giocare con la Juve sarà difficile, visto che si chiudono bene”.
La Lazio fa fatica in fase offensiva, come si può trovare il coraggio di andare a tirare?
“Si lavora sul coraggio di andare in area e si lavora su come ci si muove dentro, ma spesso l’atteggiamento viene dalle caratteristiche di alcuni giocatori. Ci dobbiamo lavorare, lo facciamo ogni giorno sui dettagli che non sono dettagli”.
Pensa che Isaksen possa essere un incursore per il futuro?
“Lo stile di gioco è importante, con un gioco offensivo le percentuali di segnare salgono. Isaksen mi piace, ha grandi doti, sta là e cerca il suo momento, può giocare dietro le punte e sulla fascia. Può crescere sulla mentalità e sulla gestione di certe situazioni, soprattutto in Serie A. Lui è molto attente alle cose che gli dico e in allenamento si applica. Poi sono sempre i giocatori a decidere chi gioca”.
Cosa avete imparato dai precedenti contro la Juve?
“Non posso rispondere, ci sono state delle cose in cui sono stati più bravi e ne abbiamo parlato, ma di questo ne discutiamo nello spogliatoio”.
Come si prepara una partita del genere
“Penso che ia giocatori piace fare questo tipo di gara, per me è più semplice da preparare. Aumenta l’attenzione sul non dover sbagliare niente”.
Kamada?
“Di Kamada ne abbiamo parlato tanto. Ci sono giocatori che giocano più con allenatori e meno con altri. Lui è un ragazzo completo, ha doti di ottimo livello”.
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