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Dal 15 Luglio Lazio Style non trasmetterà più sui 100.7

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Addio 100.7, Lazio Style Radio si prepara a salutare la frequenza che l’ha ospitata sin dal gennaio del 2011. Sì, perché come riportato dal Messaggero, il 15 luglio è la data che segnerà la fine del matrimonio tra il club capitolino e l’ex Voxson Vintage Radio, comprata dalla Roma per 3,6 milioni. La Lazio si guarda intorno, valuta altre due frequenze su base regionale, ma c’è il rischio che la radio ufficiale dell’Aquila resti in silenzio per qualche giorno. “Dalla prossima settimana ci saranno novità che non voglio anticipare riguardo aspetti della comunicazione biancoceleste”, aveva dichiarato il 5 giugno scorso il Responsabile della Comunicazione per coprire le voci di un possibile scippo da parte della Roma della frequenza in cui trasmette Lazio Style Radio. Già, noi siamo stati i primi (sorvoliamo sui dati di ascolto…), ma per risparmiare la frequenza l’abbiamo presa in affitto fino al 2016. La Roma, invece, ha deciso di fare la radio e di investire seriamente, quindi ha bussato alla porta del proprietario della frequenza e si è di fatto comprata la frequenza, estromettendo la Lazio che, nella migliore delle ipotesi, diventerebbe affittuaria della Roma. Invece, pagate le penali previste dal contratto, i nuovi proprietari staccheranno la spina alla Lazio e da settembre sulla frequenza dei 100.7 a trasmettere sarà la Radio della Roma

A Roma si dice: “Attento a sputà in cielo, che poi te torna in faccia”. In realtà il detto originario è napoletano, ma poco cambia, perché il significato è sempre lo stesso. Ma lo capiscono in pochi a quanto pare, soprattutto dalle parti di Formello. Basta pensare alla storia di LAZIO STYLE RADIO, dipinto da anni come il fiore all’occhiello della società, che tra 20 giorni esatti sarà sfrattata dalla frequenza dei 100.7, perché i proprietari di VOXON Radio hanno deciso di togliere la frequenza alla Lazio e cederla alla Radio della Roma che farà il suo esordio nell’etere il 15 luglio, vincendo il primo derby della stagione. Un vero e proprio schiaffo in faccia a chi con fare borioso si vantava di aver inventato la Radio di proprietà, dopo la rivista e insieme alla televisione.

Ma perché la Lazio è stata sfrattata nonostante un contratto fino al 2016? Semplice, perché non pagava regolarmente. E questa volta Lotito c’entra ma solo in quanto presidente della Lazio e quindi responsabile della scelta fatta all’origine, ovvero appaltare di fatto tutta la parte editoriale della comunicazione della Lazio ad una società di Stefano De Martino. Già, perché il “loquace biondino” non è solo il “direttore” di rivista, televisione e radio ufficiale, ma è anche l’editore. La Lazio paga la sua società e lui deve pagare le spese. O meglio, dovrebbe. Sì, perché a quanto pare sarebbero stati proprio i ritardati pagamenti a consentire ai proprietari della frequenza in cui va in onda Lazio Style Radio a strappare il contratto (con la giusta causa della morosità), pagando una piccola penale. Questa è la realtà. La Roma, infatti, al contrario di quanto si era detto arrivando a parlare addirittura di “tentativo di scippo”, non ha acquistato la frequenza (i costi di una frequenza a Roma variano due 2 ai 3 milioni di euro), ma l’ha presa solo in affitto. Come ce l’aveva la Lazio.

Rilette oggi, fanno sorridere le dichiarazioni boriose rilasciate il 5 giugno scorso ai microfoni di Lazio Style Radio da Stefano De Martino il giorno in cui dalle colonne de “Il Tempo” fu annunciato lo sfratto che si consumerà il 15 luglio.

“Mi viene da sorridere se penso a come due anni fa fu accompagnata l’idea della radio ufficiale per un club; la Lazio è stata la prima società in Italia. Ripenso a ciò che mi dissero e dall’altra parte leggo la volontà di chi arriva secondo in un aspetto come questo. La Lazio ha anticipato questo importante tipo di percorso; mi compiaccio molto: significa che anche lì abbiamo anticipato i tempi dando soluzioni nuove, non può che farci piacere. Ma ovviamente i nostri nuovi disegni e progetti non li sveliamo oggi. La volontà però, è sempre quella di fare qualcosa di più rispetto al giorno prima, la volontà di migliorare e mai di tornare indietro, anche nel settore delle comunicazioni. Su quanto detto da ‘Il Tempo’ non aggiungo nulla, perché ci sono aspetti contrattuali che non mi permettono di farlo. Ma sicuramente ci saranno delle novità importanti. Se abbiamo fatto un gradino, c’è la volontà di farne altri due. Dalla prossima settimana ci saranno novità che non voglio anticipare, riguardo aspetti di comunicazione. Poi, beh, immagino che dopo la sconfitta di ieri del derby(quello Primavera, ndr)vengano usate delle sfumature giornalistiche particolari… Ma non c’è bisogno tranquillizzare il popolo biancoceleste, arrivai nel 2008 e abbiamo iniziato un percorso che è solo a metà di quanto previsto. Oggi la priorità è il mercato, una prima squadra da costruire dopo una stagione deludente per il piazzamento. C’è una grande volontà nel fare questo, lo abbiamo sottolineate a questi microfoni. Anche se dall’esterno spesso può sembrare che si preferisca tralasciare certi aspetti per incensarne altri, mi sembra che in questi due anni abbiamo mantenuto un buon equilibrio.

Noi siamo i più fichi, noi siamo arrivati primi, noi famo, noi dimo… BLA, BLA, BLA. La realtà è che di settimane da quel giorno ne sono passate quasi tre, che l’unica novità che si è vista a livello di comunicazione nel mondo Lazio è stata l’avvento sulla scena di Monica Macchioni, la guru scelta da Lotito per rifarsi l’immagine. Con De Martino sparito o quasi dalla circolazione. Prima li scriveva lui i comunicati di Lotito, ora li scrive una professionista del settore, che ci azzecca poco o niente (anzi, assolutamente nulla) con il mondo del calcio e il linguaggio che può far presa sui tifosi (specie su quelli laziali che oramai vedono Lotito come il nemico numero uno della Lazio). E se possibile questo è un ulteriore schiaffo per il loquace e borioso biondino, che con questa storia della radio ha mandato su tutte le furie Lotito, che di tutto aveva bisogno in questo momento meno che di un danno d’immagine e di un assist fornito a chi contesta lui e la gestione della società. Perché se  vero che non è colpa di Lotito se la società di De Martino non ha pagato regolarmente i proprietari della frequenza su cui trasmette Lazio Style Radio, è altrettanto vero che a scegliere di affidare al“biondino” l’appalto dell’intero progetto editoriale targato Lazio è stato Lotito.

Comunque, Lazio Style Radio non morirà. Forse sparirà per qualche giorno in attesa di trovare una nuova casa, ma il danno è stato comunque fatto, perché farsi soffiare dalla Roma la frequenza  usata dalla radio ufficiale (nata nel 2011), non è certo una bella immagine per chi si vanta di aver creato un grande progetto editoriale arrivato solo a metà dell’opera. E c’è poco da vantarsi comunque di questo progetto, perché a livello di numeri e di entrate i dati sono disastrosi. La rivista non arriva a 100 abbonati (si, avete letto bene CENTO…), il canale su SKY sta perdendo abbonati (perché ancora prima di disdire per protesta contro la società il pacchetto calcio i tifosi hanno disdetto il pacchetto LAZIO STYLE CHANNEL) a rotta di collo e la Radio a livello di entrate pubblicitarie faticava a mantenersi in vita. Tanto è vero che i ritardati pagamenti avrebbero portato poi allo sfratto.

Ma visto che chi va con lo zoppo impara ben presto a zoppicare, come Lotito anche De Martino si guarda bene dal fare pubblicamente un “mea culpa” per questo schiaffo in faccia che ha fatto prendere alla Lazio dalla Roma. No, meglio provare a buttarla in caciara, vantarsi di un derby Primavera vinto, parlare di “mercato come priorità della società” per gettare fumo negli occhi, visto che quello che riguarda la costruzione della Lazio squadra del futuro ci azzecca come i cavoli a merenda con la situazione attuale e il destino futuro di Lazio Style Radio. Per il semplice motivo che, come dicevamo all’inizio, il progetto editoriale della comunicazione Lazio è stato dato in appalto ad una società di proprietà di De Martino. Quindi è lui in prima persona che deve rispondere di quello che succede con televisione, radio e rivista. Non Lotito e la Lazio. Perché è troppo facile pretendere di prendersi tutti i meriti se e quando le cose vanno bene e poi scaricare su altri le responsabilità quando le cose vanno male o buttarla in caciara come è stato fatto quando si è sparsa la voce dello sfratto di Lazio Style Radio. Perché prima o poi, tutto torna indietro. Anche e soprattutto gli sputi lanciati in aria…

LALAZIOSIAMONOI E LAZIOMILLENOVECENTO



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