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Morte Ciro Esposito, Lotito fa lo sciacallo :” Servono stadi sicuri “
“La morte di Ciro Esposito ci spezza il cuore. In questo giorno di lutto la Società Sportiva Lazio è vicina alla famiglia e ai suoi cari, cui va tutta la nostra vicinanza. Dopo l’ennesimo dramma consumato in occasione di un evento sportivo, è altrettanto opportuno che le forze politiche ed istituzionali s’incarichino ora di elaborare un pacchetto di misure affinché gli stadi tornino ad essere luoghi sicuri e di partecipazione positiva, lontani anni luce dai messaggi di odio e di vendetta,da cui la stessa famiglia di Ciro ha preso nettamente le distanze“. Queste le parole del presidente della S.S. Lazio, Claudio Lotito.
Ci saremmo volentieri risparmiati il “nostro” giudizio sul comunicato quotidiano, ma non si può proprio chiudere la bocca di fronte alla sfacciataggine di Lotito. Ormai va oltre ogni limite, supera la comune decenza. Non si tratta d’essere prevenuti, ma ravveduti: come si fa a invocare “misure” – cioè norme – delle istituzioni per “stadi più sicuri” nel giorno della morte di Ciro Esposito? Il presidente sa bene come gli scontri colpevoli del tragico evento siano avvenuti altrove: viale Tor di Quinto. Che c’entra quindi l’Olimpico? Sì, è il momento di pensar solo male.
Perché c’è il dolore di una famiglia, che non può certo essere strumentalizzato in questo frangente per parlare di “impianti di proprietà”. Tema che batte fortissimo nel cuore di questo presidente affranto. Non solo: dov’era Lotito il giorno dell’omicidio di Gabriele Sandri? Non riusciva a scrivere o dire nulla senza l’aiuto della pr Macchioni? E all’Agenzia delle Entrate, quando vennero massacrati i laziali? Se questo (quanto steso nell’ultima nota) era il modo in cui avrebbe parlato, rimpiangiamo il silenzio.
Cittaceleste.it
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