“Qualunque cosa faccia nella vita deve essere divertente: se non lo è vuol dire che ho fallito”. Paul Gascoigne
Paul Gascoigne nasce nel 1967 a Gateshead, una piccola città nel nord-est dell’ Inghilterra. Giovanissimo, viene notato dai dirigenti del Newcastle, che, estasiati dal suo dribbling e dalla sua tecnica, decidono di portarlo nel proprio settore giovanile. Neanche maggiorenne esordisce con la maglia della prima squadra e si ritaglia presto uno spazio importante nello scacchiere dei “Magpies”. Il rapporto con il club che lo ha lanciato nel calcio dei grandi dura tre anni, alla fine dei quali Gascoigne si trasferisce a Londra, sponda Tottenham. E’ proprio col Tottenham che Gazza, ancora nel vivo della gioventù, raggiunge l’ apice della carriera. In particolare nella stagione 1990-91, coronata dalla vittoria in FA cup per gli “Spurs”, Gazza realizza 19 reti, 6 dei quali determinanti per il successo dei suoi nella coppa nazionale. La stagione però si conclude nel peggiore dei modi: proprio durante la finale di FA cup, Gascoigne si infortuna gravemente al ginocchio sinistro ed è perciò costretto a saltare l’ intera stagione successiva. Nell’ estate del 1992 viene acquistato dalla Lazio, rilevata appena da Cragnotti, il quale si presenta con questo grande acquisto ai tifosi. Per portarlo a Roma la Lazio dovette pagare 15 miliardi di lire: Gascoigne rappresenta il primo inglese a vestire biancoceleste ma soprattutto il primo top player acquistato dalla prima squadra della Capitale. A Gazza basta davvero poco per entrare nel cuore dei tifosi della Lazio, siglando all’ 89° minuto, dopo solo due mesi di permanenza a Roma, il gol del pareggio nel derby capitolino, fissando il punteggio sull’ 1-1. Durante la permanenza a Roma, oltre alle gesta tecniche, dell’ inglese si ricordano volentieri una serie di comportamenti esuberanti fuori dal campo. Ci sono due episodi in particolare che vi vorremmo raccontare: il primo avvenne in un ristorante romano dove si mangiavano aragoste, esposte vive in un enorme vasca, in attesa di essere scelte e mangiate. Gazza si presenta una sera con la moglie e con un pessimo italiano cerca di indicare al cameriere l’ aragosta desiderata. Dopo una serie di incomprensioni tra il giocatore e il cameriere, Gazza si tuffa nella vasca e prende l’ aragosta prescelta. La porta al cameriere e, tutto bagnato, si riaccomoda al tavolo come se niente fosse. L’altro episodio si consuma su un pullmann che portava la squadra a Firenze. Gazza, agli ultimi posti, si alza dal suo sedile e raggiunge Zoff, addormentato. Passato un lungo tunnel Gazza è ancora accanto a Zoff, ma completamente nudo, con il mister che si sveglia in quell’ istante e sussurra: “Gazza, ma che c***o fai?”. Nel 1995 Paul Gascoigne saluta la Lazio e torna in Gran Bretagna, in Scozia, ai Rangers di Glasgow, per la cifra di 11 miliardi di lire. In terra scozzese Gascoigne sarà protagonista dei due titoli nazionali vinti dai Rangers (1996 e 1997), una coppa nazionale (1996) e una coppa di lega (1997).
Nell’ estate del 1998 passa al Middlesbrough e 2 anni più tardi all’ Everton, dove rimane per altre due stagioni prima di essere ceduto al Burnley, militante nella stagione 2002-03 in Championship. Dopo aver disputato solo 6 incontri con il Burnley, prova l’ esperienza cinese al Gansu Tiamna, che si chiude con 4 presenze e 2 gol. Torna nuovamente in Inghilterra, dove per pochi mesi ricoprirà il duplice ruolo di allenatore-giocatore nei bassifondi della corrispondente serie D italiana, al Boston United. La sua carriera nella nazionale inglese comincia dal suo arrivo al Tottenham e si chiude dopo l’ Europeo del 1996, dove l’ Inghilterra fu eliminata in semifinale dalla Germania. Con l’ Inghilterra, nei 9 anni di militanza, Gascoigne apparse 57 volte, mettendo a segno 10 reti.
Nel 2005 comincia la sua brevissima esperienza come allenatore al Kettering Town, che durerà circa 3 mesi.
Dal suo ritiro dall’ attività professionistica si evidenziano in Gazza ripetuti problemi legati all’ alcolismo. Dal 2007 a oggi sono stati innumerevoli gli interventi di familiari e amici per cercare una soluzione definitiva a questo problema. Numerosi sono stati i tentativi di ricovero in cliniche specializzate per la disintossicazione da alcol. Una frase dello stesso Gascoigne spiega in maniera concisa ma emblematica la sua situazione una volta ritiratosi dal calcio giocato: <<Ho sempre vissuto solo per il calcio e quando ho smesso, mi alzavo la mattina e mi chiedevo “e ora cosa diavolo faccio?“>>.
Nel 2012 si fa rivedere in pubblico, in quanto la Lazio riesce a riportarlo a Roma, invitandolo ad assistere alla partita di Europa League Lazio-Tottenham, entrambe sue ex-squadre. Prima del match Gazza decide di compiere un giro di campo per salutare i suoi vecchi tifosi, dopo 17 anni di assenza dalla Capitale.
Proprio il 2012 sembra l’ anno del definitivo cambiamento per Paul Gascoigne, il quale riassume così il suo anno nella lotta contro l’ alcol: “ogni tanto mi manca la pinta di birra e non sarebbe normale se non fosse così. Non so se berrò ancora, ma so che non ho bevuto ieri e che non ho bevuto oggi e, toccando ferro, che non berrò neanche domani”. Aggiungerà anche: “mi ricordo i giorni in cui alle 7 del mattino la sola cosa che avevo in mano era una bottiglia di gin mentre adesso alle 7 ho in mano un peso della palestra ed è molto meglio”.
Nel Febbraio 2013 accusa una crisi cardio-respiratoria e viene portato in una clinica per la riabilitazione da alcol in Arizona. Una volta uscito dalla clinica affermerà: “voglio tornare alla realtà, a differenza di George Best io voglio guarire”, ma nel Luglio dello stesso anno viene trovato a terra, fuori da un albergo londinese, con due bottiglie di gin in tasca. Un anno dopo viene rinvenuto fuori dal suo appartamento con una bottiglia di gin in mano e viene ricoverato. Al momento questo è l’ ultimo, spiacevole episodio che coinvolge Gascoigne, che nello stesso periodo era stato invitato a giocare, a 47 anni, per l’ Abbey, club di 4a divisione.
Confidando in una tua vittoria definitiva contro l’ alcol, ti porgiamo i nostri più sinceri saluti, Gazza!
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