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Storia S.S. Lazio

Accade oggi: Lazio 4 Maribor 0: l’esordio di Inzaghi in Champions e la doppietta di Salas

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Per la rubrica Accade oggi ripercorriamo la storia della prima squadra della capitale e torniamo indietro nel tempo fino al 29 settembre del 1999. La Lazio affrontava allo Stadio Olimpico il Maribor nella terza partita in Champions League della sua storia. La compagine biancoceleste arrivava da un pareggio e una vittoria, ottenuti rispettivamente con Bayer Leverkusen e Dinamo Kiev. Quella partita finì 4-0 per la Lazio che ottenne un importantissima vittoria per il proseguio della competizione. Dopo un primo tempo di grande difficoltà, nonostante l’avversario fosse sulla carta inferiore, la Lazio, complice l’espulsione di Cipi e l’ingresso in campo di Salas riuscì a portare a casa la vittoria, anche senza Attilio Lombardo, uscito per infortunio. I goal arrivarono tutti nella ripresa e a segnare furono prima Simone Inazghi, al debutto in Champions, poi Sergio Conceição e infine Marcelo Salas, autore di una splendida doppietta.

Questo titolava la Gazetta dello Sport dopo la vittoria: “La Lazio ingrana la quarta. Il Maribor in 10 resiste per un tempo, poi si scatenano Inzaghi e Salas, gli sloveni, forti, ordinati, ma tecnicamente molto meno dotati, restano con un uomo in meno (ingiustamente espulso Cipi) dopo 20 minuti ma la Lazio fatica a segnare, nella ripresa con l’ingresso di uno scatenato Salas le cose cambiano presto, la superiorita’ diventa un assedio, Inzaghi apre le danze, Coincecao raddoppia e poi il Matador chiude con due prodezze”.

File: [29set1999a.jpg] | Tue, 29 Sep 2015 12:33:17 GMT LazioWiki: progetto enciclopedico sulla S.S. Lazio www.laziowiki.org

L’articolo della Gazza così continuava: Avanti il prossimo, cioè il Milan. Complice un arbitro assai generoso che la fa giocare per settanta minuti in undici contro dieci, e grazie al solito panchinaro di lusso Salas, la Lazio schianta il modesto Maribor (4-0) dopo un’ ora più di sbadigli (incluso quello di Cragnotti, fissato dalle telecamere) che di autentiche difficoltà. Con l’ ingresso del cileno al posto di Stankovic, all’ inizio del secondo tempo, una partita già a senso unico diventa un autentico assedio. Prima Inzaghi, poi Conceiçao e infine due volte (gol d’ autore) Salas, danno al successo proporzioni financo eccessive e con largo anticipo la quasi certezza d’ una qualificazione alla seconda fase. Notte all’ insegna delle buone notizie per la Lazio. Cominciano dal prologo, col miracoloso recupero di Mihajlovic, dopo una laboriosa giornata di cure e di verifiche clinico-sanitarie. Il turnover spinto di Eriksson non subisce tuttavia variazioni, perché a restare fuori è Favalli (Negro a destra, Pancaro a sinistra) e dunque la squadra risulta sempre modificata per otto undicesimi rispetto a quella maramalda di Parma. Le buone notizie continuano con un inizio confortante, in cui la Lazio sembra mostrare giusta concentrazione e saggia consapevolezza di possedere un centrocampo totalmente inedito (Lombardo-Stankovic-Sensini-Conceiçao) e dunque da verificare e un attacco (Inzaghi-Mancini) non proprio a prova di gol.

Il Maribor si mostra subito per quel che è, compagine ipervitaminica di ragazzoni che gravitano per lo più intorno all’ uno e novanta, disposizione tattica e fondamentali scolastici, una buona individualità (l’ attaccante Bozko, il più piccolo della compagnia), molta voglia di difendersi e poca cattiveria. Non è dello stesso avviso l’ arbitro portoghese Cortez, che dopo venti minuti spedisce sotto la doccia uno dei due marcatori, il lunghissimo Cipi (che dunque salterà il match di ritorno, il 19 ottobre). Due «gioco scorretto» su quel furbetto di Inzaghino, il secondo c’ è, il primo non esisteva proprio. Calcolando che nei primi 20 minuti la Lazio ha colpito una traversa con Inzaghi (ma sull’ assist di Mancini è quasi un gol mangiato) e che subito dopo è stato Lombardo a ciccare la non facilissima deviazione al volo, ci si domanda, con 70 minuti davanti da disputare in superiorità numerica, quando e come cominceranno a diluviar palloni nella porta di Simeunovic. E’ dunque con non poca sorpresa che si deve constatare come la Lazio vada al riposo ancora sullo 0-0 e col portiere sloveno impegnato una sola volta, da una deviazione sempre di Inzaghi dopo volata laterale di Conceiçao. Cos’ è mai accaduto? Che la Lazio s’ è persa, complice anche l’ infortunio di Lombardo, appena successivo all’ espulsione di Cipi (cui il tecnico Prasnikar rimedia portando Balajic, il croato vertice avanzato del centrocampo, a fare il terzino). L’ingresso al posto di Lombardo di un Veron assai poco intonato contribuisce alla più totale anarchia del centrocampo, dove Eriksson ruota invano i giocatori ricavando qualcosa solo da Conceiçao, mentre il serbo Stankovic si perde dietro ripicche e vendette con il malizioso Seslar.

File: [29set1999e.jpg] | Tue, 29 Sep 2015 12:33:18 GMT LazioWiki: progetto enciclopedico sulla S.S. Lazio www.laziowiki.org

Entrambi si mettono a rischio di espulsione, al pari di Pancaro che si accanisce in due riprese su Bosko, ma Cortez pare avere esaurito la scorta di rossi. Davanti, dopo un inizio promettente, Mancini non supporta Inzaghi, troppo solo nell’ area superpresidiata. Eriksson prende atto e tanto per cambiare, ormai è un leit motiv di Champions League, corregge la Lazio nella ripresa: Salas al posto di Stankovic è stavolta mossa pienamente condivisibile, visto lo scarso apporto del serbo e la superiorità numerica che consente alla Lazio un 4-3-3 molto aggressivo. Prasnikar risponde inserendo un terzino (Sarkezi) al posto di un presunto attaccante (Simundza) ma c’ è poco da fare. L’ abisso tecnico che c’ è tra le squadre, porta subito il match sui canali dell’ assedio a Fort Apache Maribor. Con gli sloveni che non superano più la metà campo e anzi faticano ad uscire dalla propria area, si capisce che è solo questione di minuti e di circostanze. E così, dopo la Dinamo Kiev, ecco in un lampo (15′ -17′ ) l’ uno-due che stende il Maribor: Inzaghino, il maggiore beneficiato dall’ arrivo di Salas, sfrutta sottomisura, sul filo del fuorigioco, il cross di Conceiçao, che restituito alla fascia destra diventa devastante. E’ proprio lui, su affondo di Negro, a colpire subito dopo con un diagonale ancor più preciso del precedente, sul quale Inzaghi si limita ad osservare in più che probabile posizione di fuorigioco attivo. Molla gli ormeggi la Lazio e prende il largo, anche perché Salas ha tanta voglia di mostrare i suoi numeri.

Ne escono fuori due davvero straordinari (25′ e 32′): il cileno sale in cielo prima su un cross di controbalzo (altro gioiello) di Mancini per una incornata memorabile, e poi su un traversone più tradizionale di Inzaghino sul quale si avvita per una acrobazia che lascia esterrefatto l’ intero Olimpico (esigua parte del quale avrebbe potuto risparmiarsi le solite divagazioni parafasciste). Le ultime buone nuove arrivano dai tabelloni, con la Dinamo Kiev che strappa il pari a Leverkusen. Le penultime s’ erano materializzate sul 3-0, quando, per sostituire Mihajlovic, Eriksson ha fatto entrare Almeyda, spostando Sensini, fin lì preziosa diga a centrocampo, a fare coppia con Nesta. La forza della Lazio si vede anche da questi particolari.

IL TABELLINO DELLA GARA:

29 settembre 1999 – 2854 – Champions League – Prima fase a gironi gruppo “A” – gara 3 – inizio ore 20.45

LAZIO: Marchegiani, Negro, Nesta, Mihajlovic (72′ Almeyda), Pancaro, Lombardo (23′ Veron), Stankovic (46′ Salas), Sensini, Conceição, Mancini, S.Inzaghi. A disp.: Ballotta, Favalli, Simeone, Boksic. All.Eriksson.

MARIBOR: Simeunovic, Vugdalic, Galic, Cipi, Zidan (80′ Pregelj), Djuranovic, Balajic, Seslar, Karic, Bozko (67′ Filipovic), Simundza (46′ Sarkezi). A disp.: Gresak, Luk, Znuderl, Pekic. All. Prasnikar.

Arbitro: Sig. Cardoso Cortez Batista (Portogallo).

Marcatori: 59′ S.Inzaghi, 61′ Conceição, 70′ Salas, 76′ Salas.

Note: espulso Cipi (doppia ammonizione) al 20′. Ammonito Pancaro. Angoli 6-1 per la Lazio. Recuperi: 1′ piu’ 3′.

Spettatori: 40mila circa, paganti 29.561 per un incasso di 967.000.000.

Fonte: LazioWiki.org

 



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