Per la rubrica accadde oggi vi proponiamo quello che è successo il 21 ottobre 2004 allo Stadio Olimpico. In questa data si affrontavano la Lazio e il Villarreal nella prima gara della fase a gironi della “vecchia” Coppa Uefa. La squadra biancoceleste, che in quel periodo era ancora allenata da Domenico Caso (che a gennaio sarà sostituito da Papadopulo) stava attraversando un momento difficilissimo e un avversario del calibro dei “sottomarini gialli” era un ostacolo duro da superare. Anche contro gli spagnoli la Lazio sembra confermare il trend negativo, visto che gli ospiti vanno subito in vantaggio con Josè Mari che si porta a spasso la difesa laziale e poi insacca alle spalle di Sereni. La squadra di Manuel Pellegrini controlla la partita e va vicina al raddoppio in più occasioni. Per la Lazio, invece, vi è una clamorosa palla gol sprecata da Inzaghi sottoporta. Così nel secondo tempo Caso prova a cambiare ule carte in tavola e inserisce Tommaso Rocchi, arrivato in estate dall’Empoli. Rocchi è uno dei famosi 9 acquisti di Lotito arrivati nell’ultimo giorno di mercato e autore già di due gol con la maglia biancoceleste. Manco a dirlo è proprio l’attaccante veneziano che all’86’ porta la Lazio al pareggio. Rocchi, infatti, sfrutta al meglio l’assist in spaccata di Inzaghi per beffare con un tocco leggerissimo il portiere Reina in uscita. Questo è il primo gol allo Stadio Olimpico per l’ex numero 9 biancoceleste, il primo di una lunga serie.
Ecco come La Gazzetta dello Sport commentava il pareggio del club capitolino: “La Lazio balla. Ma c’è Rocchi-gol.Colpita a freddo da José Mari, si salva nel finale”.
Continua la “rosea”: Comincia con un pareggio interno la seconda fase di coppa Uefa per la Lazio. Ma è un pari che vale oro quello che gli uomini di Caso riescono a strappare al termine di una partita tutta in salita. Una gara che, al di là di un risultato che, per come si erano messe le cose, non può non esser considerato positivo per i biancocelesti, conferma pure il momento delicato che la Lazio sta attraversando. Che ancora una volta la formazione biancoceleste mostra per intero tutti i suoi limiti quando è chiamata a fare la partita. Il consistente cambio di uomini e anche quello di modulo (dal 4-2-3-1 al 4-4-2) non muta la realtà di una squadra che stenta a trovare un’identità. Pronti, via e il Villarreal è subito in vantaggio. A sbloccare il risultato ci pensa l’ex milanista José Mari, che conferma così il suo buon feeling con l’Olimpico (stadio amico per lui quando indossava la casacca rossonera). La rete con cui gli spagnoli si portano sull’1-0 è la fotografia impietosa degli imbarazzi difensivi biancocelesti. L’attaccante iberico ha il tempo di portarsi a spasso mezza retroguardia laziale prima di sferrare il tiro vincente. Peggio di così la squadra di Caso non poteva incominciare. Eppure la buona sorte tenta di darle subito una mano, ma di questi tempi i regali non sono graditi dai biancocelesti (vedi il mancato sfruttamento della superiorità numerica con Milan e Chievo).
Quattro minuti dopo il gol di José Mari, infatti, Inzaghi avrebbe la possibilità di pareggiare, ma il centravanti non riesce a spedire in rete un comodo tap-in dopo la respinta del portiere avversario Reina sul tiro di Manfredini (la sfera accarezza il palo e finisce sul fondo). Superato tuttosommato con pochi danni il brutto quarto d’ora iniziale (gli spagnoli avrebbero potuto approfittare meglio degli ampi spazi concessi loro dal centrocampo laziale), la squadra romana comincia a ruminare gioco, senza peraltro rendersi quasi mai pericolosa. Fatta eccezione per un paio di iniziative di Pandev (il macedone è una delle poche note liete della serata), la squadra romana va sempre a sbattere contro la doppia cerniera organizzata da Pellegrini. Davanti ai quattro difensori, il tecnico degli spagnoli piazza infatti una coppia di mastini (Arzo e Battaglia) cui si aggiungono nella fase difensiva i tre trequartisti Cazoria, Riquelme e Roger. Caso prova a scuotere i suoi, invertendo le posizioni di Seric e Zauri (l’abruzzese avanza a centrocampo, il croato arretra in difesa), ma la mossa non sortisce effetti. Più che la posizione in campo dei singoli giocatori, alla Lazio servirebbe infatti alzare il ritmo della partita per tentare di mettere in crisi l’organizzazione di gioco degli spagnoli. Ma, almeno per i primi 45 minuti, la squadra di Caso sembra non trovare il pedale dell’acceleratore. E così, dopo aver controllato agevolmente la gara nella parte centrale della prima frazione di gioco, il Villarreal torna a fare la voce grossa nell’area avversaria prima dell’intervallo. E buon per la Lazio che tra i pali ci sia un Sereni concentrato e che i giocatori spagnoli pretendano di entrare in porta con la palla, anziché capitalizzare senza indugi le occasioni a disposizione. Cambia un po’ la musica nella ripresa. Caso getta nella mischia un’altra punta, Rocchi, al posto di un esterno, Manfredini (al rientro dopo due mesi di assenza) e cambia soprattutto modulo.
Dal 4-4-2 si passa al 4-3-3 (con tridente offensivo composto da Pandev, Inzaghi e Rocchi), che poi si trasforma in 4-2-3-1 quando entra in campo pure Di Canio al posto diSeric (Inzaghi punta centrale, supportato qualche metro più indietro da Pandev, Rocchi e Di Canio. La girandola di sostituzioni e moduli (completata dall’innesto diGiannichedda per Dabo) conferisce alla Lazio un pizzico di vitalità in più, ma non produce effetti concreti. Se non quello di indurre gli spagnoli ad arroccarsi. Ma quando tutto sembra ormai compromesso per la Lazio, ecco arrivare l’ennesima superiorità numerica di questo inizio di stagione. José Mari si becca il cartellino rosso (reagisce con una gomitata ad una trattenuta di Giannichedda) lasciando la sua squadra in dieci nell’ultimo quarto d’ora. A differenza di quanto accadde con Milan e Chievo, stavolta l’uomo in più viene sfruttato dalla Lazio. A siglare la rete del pareggio ci pensa Rocchi quando mancano sei minuti al 90′ (l’assist è di Inzaghi).
Fonte: Laziowiki.org
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