Alla scoperta del principio fondante dello sport romano
È un incipit che ci riconduce subito alla squadra capitolina biancoceleste: se diciamo “la Lazio”, inequivocabilmente pensiamo alla sezione calcistica della polisportiva romana, specialmente se presente nei paragoni con altre squadre famose principalmente per i risultati conseguiti in questo sport e per la permanenza nel massimo campionato. Ma siamo sicuri che la Società Sportiva Lazio è celebre solo per i meriti conseguiti nel più gettonato sport nazionalpopolare?
La nostra è la Polisportiva più antica e grande d’Europa e, quando il calcio non era l’unico sport seguito con passione dal popolo italiano, annoverava campioni passati alla storia come leggende.
Partiamo dall’atto fondativo: Piazza della Libertà, 9 gennaio del 1900, Roma. Da quest’ultima ne nasce lo stemma: un’aquila fiera che rappresenta la volontà imperatrice ed espansiva dell’Urbe e dell’intero Impero. I fondatori, nove ragazzi: Bigiarelli, Aloisi, Lefevre, Balestrieri, Mesones, Grifoni, Venier e Massa. Il primo è stato il patron numero uno nella storia dei biancocelesti, eppure il calcio a Roma ce l’ha portato un altro ragazzo: Sante Ancherani, primo capitano e primo bomber laziale, capace di una tripletta nel primo derby romano della storia (Lazio Virtus).
I colori richiamavano la Grecia, patria delle discipline olimpiche nate in Europa e diffusesi in tutto il mondo (ad Atene le prime Olimpiadi nel 1896). In 118 anni di storia, la Società Sportiva Lazio ha visto nove Campioni olimpici (Baldo, Gabriotti, Gionta, Arena, Ghira, Ognio, Guerrini, Lucarelli, Pampa), venendo premiata con la Stella d’Oro ed il Collare d’Oro al merito sportivo, ciliegina sulla torta di una Società votata alla superiorità morale e di principio, appartenente a chi dello sport ne fa un modus vivendi basato sul rispetto e sulla disciplina.
Tra i tanti campioni, capaci di portare nella Capitale italiana 16 titoli mondiali e più di 500 nazionali e internazionali, ricordiamo con piacere alcuni tra i più famosi: Silvio Piola, due volte iridato nella più alta competizione mondiale per nazionali di calcio, detiene tuttora il record di reti realizzate nel massimo campionato italiano; Fausto Coppi, tra i più grandi interpreti del ciclismo, tesseratosi nella Lazio nel 1945; Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, campione di nuoto e pallanuoto, poi dedicatosi al cinema con buon successo; e poi ancora Nostini nella scherma, Glorioso nel baseball e tanti altri grandi atleti che aggiungono titoli ed eccellenze alla bacheca non solo laziale, bensì italiana.
Come italiano fu il sangue dei caduti laziali per la Patria nella Grande Guerra: elevato fu il contributo in termini di vite umane offerto dalla Polisportiva di Piazza della Libertà, troppo poco spesso nominato e su cui andrebbe fatto un approfondimento etico-culturale.
La S.S.Lazio è storia di valore, rettitudine, altezza morale e purezza di spirito. Chi sceglie di parteggiare per questa squadra sa benissimo cosa sceglie, non è solo questione di tradizione e lascito famigliare. Si sceglie la Lazio per amore, ma anche per distinzione, per superiorità d’animo nei confronti di certo degrado urbano, figlio della più aspra mancanza di costume postmoderna che in certe zone della Città eterna e della nazione trova, purtroppo, terreno fertilissimo.
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