Torniamo indietro nel tempo fino al 5 luglio 1987, un salto lungo 29 anni. Al San Paolo di Nappoli si affrontavano Lazio e Campobasso in una partita decisiva per il futuro di entrambe le squadre. Si giocava, infatti, lo spareggio per la permanenza in serie B. La squadra di Eugenio Fascetti, penalizzata di 9 punti ad inizio campionato, affrontava la compagine molisana in una partita da dentro o fuori. Come tutti sappiamo finì 1-0 per la squadra capitolina, grazie al goal di Fabio Poli. Così i biancocelesti poterono festeggiare la permanenza nella serie cadetta. Perdere avrebbe voluto dire scomparire dal calcio che conta, ma per fortuna ciò non accadde e la Lazio fu ancora viva. Un giorno indimenticabile per tutto il popolo laziale.

A quasi 3 decenni di distanza da quel pomeriggio a Napoli, proprio colui che con una sua rete salvò i biancocelesti, Fabio Poli, ha voluto ricordare, ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3, i momenti di quel giorno indimenticabile:

Ho avuto la fortuna di trovarmi in area su un cross di Piscedda: ho colpito bene la palla con la testa e per fortuna andò in rete. Lì per li non mi resi conto della situazione. Una volta finita la partita capii e capimmo quello che avevamo fatto. La cosa più bella non è il gol in sé, ma quello che ha significato in questi ultimi 30 anni. I tifosi mi hanno sempre omaggiato come fosse una cosa successa ieri, il loro amore non si placa mai. I laziali sono fantastici per questo”

Poi Poli continua parlando della difficoltà di quella stagione:

Quel campionato fu veramente difficile, partivamo con 9 punti di penalizzazione, in quel periodo con ogni vittoria ne prendevi due, vuol dire che abbiamo dovute vincere 5 partite per recuperare. Eravamo quasi riusciti a salvarci tranquillamente, ma un paio di sconfitte ci ributtarono nella mischia. La partita col Campobasso ovviamente fu fondamentale, ma la più difficile a livello emotivo fu quella con il Vicenza, l’ultima in campionato, per fortuna andò tutto bene”.

In conclusione l’ex attaccante biancoceleste parla anche di mister Fascetti, facendo un paragone moderno:

Era un uomo straordinario. Un padre per noi. A volte non ti parlava a volte era calmo e gentile. Ma teneva alla sua squadra in maniera straordinaria. Ci difendeva e ci proteggeva da qualsiasi squadra. Fece diventare la Lazio una famiglia e creare un gruppo all’interno di una squadra è fondamentale. Conte, per esempio, è stato straordinario in questo. La Nazionale prima di essere un gruppo di calciatori, in questo Europeo è stata un gruppo di amici e di uomini e così era anche la banda del meno 9”

E noi non smetteremo mai di ringraziare Fabio Poli, ma anche Eugenio Fascetti e tutti i protagonisti di quella fantastica squadra che con l’aquila stilizzata sul petto salvò la Lazio dagli abissi della Serie C.



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