Francesco Acerbi, durante questa sosta forzata del campionato e dell’Italia intera, è diventato sempre più social. Nella giornata di ieri è intervenuto in una diretta su Instagram
Non si sa nulla delle sorti del campionato
“È lunga, sposteranno l’Europeo e faranno finire il campionato. Non c’è nulla di scritto però, e questo dà fastidio. Non si sa nulla. L’unico modo è aspettare che passi tutto. Stagione? Speravo che quest’anno andasse così visti i giocatori che abbiamo, siamo una grande squadra e lo stiamo dimostrando. Speriamo si riprenda al più presto. Mi manca il calcio, i compagni, andare all’aria aperta, ma me la faccio passare”.
Allenamento durante lo stop
“Mi tengo in forma, bisogna farlo per la salute e per distrarsi. Bisogna farlo per se stessi e per stare pronti quando si ricomincia. Che tipo di esercizi faccio? Pesi, corsa, affondi, addominali, pronto per ricominciare alla grande. Facciamo quello che ci dicono, l’importante è la salute, poi quando sarà si rigiocherà. Difensori? Ce ne sono tanti bravi in Italia, guardo tutti, anche i meno citati perché si può sempre imparare, soprattutto nell’atteggiamento. Atalanta-Lazio? Lì è un disastro, parlare di partite è complicato. Speriamo andrà tutto bene, ma ne sono sicuro”.
Obiettivi stagionali e scudetto
“C’è Radu, Patric è migliorato molto. Luiz Felipe è giovane, ha tanta qualità, può solo migliorare, sta a lui. Sono tutti bravi e tutti fanno il massimo. Obiettivi? La Champions è tra i miei obiettivi, ne ho tanti ma penso ad uno alla volta. Scudetto? Se lo vinciamo mi raso i capelli insieme ad Immobile, le cose si fanno sempre in due. La coreografia contro l’Inter è stata emozionante, tutto bello. Per fortuna che abbiamo vinto. Luis Alberto? Meglio Ciro! No scherzo, molto molto forte”.
La vittoria contro la malattia, carriera alla Lazio e futuro
“Dopo la sconfitta della malattia, sono rinato, mi sono sentito un leone. Mi ha fatto capire il vero valore della vita, le persone di cui mi posso fidare e quelle da tenere alla larga. Futuro? Voglio fare l’allenatore, ci penso già da qualche anno. Finirei la carriera alla Lazio, ma mi piace pensare sempre anno dopo anno. Ad oggi, però, assolutamente sì. Quando facevo l’attaccante, ero un ragazzino, il mio idolo era George Weah, era forte. Gol contro il Torino? Ho provato a tirarlo in Curva ed invece è andato dentro. Non lo so manco, io, sono quei tiri che provi e neanche ci pensi. Attaccanti che ho sofferto di più? Direi Ibrahimovic, Huguain, Dzeko, sono velici, tecnici e fisici”.
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