Quattro candeline sulla torta d’addio a Zanetti. L’Inter festeggia il suo capitano con un rotondo 4-1, complice una Lazio dalla tenuta difensiva imbarazzante. Una sconfitta che segna il definitivo passo di addio dei biancocelesti all’Europa. E pensare che erano stati i biancocelesti ad aprire le danze dopo neanche due minuti.
FORMAZIONI – Felipe Anderson a supporto di Klose e Keita: Reja sceglie un assetto inedito per far fronte alle assenze. Candreva parte dalla panchina, Mauri si accomoda in tribuna. Biava, Cana e Dias formano la difesa a tre davanti a Berisha. Onazi e Biglia è la coppia in mediana, Gonzalez e Pereirinha gli esterni. Mazzarri replica con l’attacco Icardi-Palacio, Kovacic e il grande ex Hernanes liberi di imbeccarli a centrocampo.
PRIMO TEMPO – Pronti, via, la Lazio va in vantaggio. Il cronometro segna 1 minuto e 30 secondi, Biava insacca sulla linea di porta. Pereirinha crossa in area, la difesa dell’Inter è ancora nello spogliatoio: Cana fa da sponda di testa per il centrale bergamasco, la deviazione da due passi è impresa da bambini. Prima rete stagionale per il numero 20, la sesta da quando veste la maglia della Lazio. Anche l’ultima? Deciderà la questione rinnovo. Partita in discesa per la squadra di Reja, anzi no: è il 7′ quando Kovacic taglia con un filtrante chirurgico la difesa laziale, il tocco quasi impercettibile di Palacio basta per beffare Berisha. Si riazzera tutto, le due formazioni aumentano i ritmi e si allungano. Al 24′ Keita si lancia centralmente palla al piede, snobba Pereirinha tutto solo per scoccare un potente ma centrale. Dieci minuti dopo, ecco il vantaggio dell’Inter. Il copione è identico alla rete precedente: ancora Kovacic s’inventa una stoccata da biliardo, ancora una volta la retroguardia biancoceleste è da bollino rosso. Cambia l’autore del gol: stavolta il diagonale vincente è di Icardi. Passano tre minuti, gli uomini di Mazzarri dilagano: sul cross di Nagatomo, Palacio anticipa impietosamente Cana e batte per la seconda volta Berisha. Al 37° minuto del primo tempo, il match è virtualmente chiuso.
SECONDO TEMPO – La ripresa si apre con l’ingresso in campo di Ledesma per Gonzalez: Felipe Anderson si abbassa sull’out destro, si passa al 3-5-2 puro. Pochi secondi e Onazi, diffidato, rimedia il giallo per fallo su Kovacic: il nigeriano saluta il campionato, salterà l’ormai inutile gara con il Bologna. La Lazio prova a organizzare qualche trama, ma l’Inter controlla e riparte. Al 52′ tutto San Siro si alza in piedi: esce Jonathan entra capitan Zanetti. Sulla fascia al braccio e sulla maglia, il numero 4 e la scritta Ever: dopo 19 anni in nerazzurro, per l’argentino è l’ultima partita davanti al proprio pubblico. Al 54′ Biava sfiora la doppietta: il suo colpo di testa chiama Handanovic alla gran parata in tuffo. Si arriva alla metà della seconda frazione: Mazzarri inserisce Milito per Palacio, Reja risponde con Candreva al posto di Onazi. Nel mezzo, un tentativo di Keita deviato in angolo dal portiere nerazzurro. Al 69′ lo stesso numero 14 manca la girata volante su un bel cross morbido di Candreva. Poi Handanovic compie tre paratone in serie: due volte su Felipe di Anderson, una su Candreva. Al 79′ arriva il classico dei classici della storia del calcio: il gol dell’ex. Hernanes riceve palla sulla destra, si accentra indisturbato e incastona il pallone di sinistro sul secondo palo. Il Profeta non esulta, ma mette la parola fine al match. All’82 Reja manda in campo Minala per Felipe Anderson. L’ultimo sussulto della partita arriva da un tifoso che invade il campo: gli steward lo placcano, lui vuole salutare Zanetti, che lo abbraccia e lo accompagna fuori dal terreno di gioco. Cala il sipario sull’incontro, prosegue il tributo al capitano nerazzurro. Per la Lazio, solo un addio definitivo a qualsiasi sogno d’Europa.
lalaziosiamonoi
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