Demetrio Albertini, ex giocatore del Milan, ma anche della Lazio per una stagione e ora dirigente sportivo non le ha mandate a dire al patron biancoceleste Claudio Lotito, attaccando duramente l’attuale presidente del club capitolino, reo di essere un imprenditore e non un fautore del bene del calcio. Albertini che come detto ha giocato anche per la Lazio nella stagione 2003-2004, vincendo anche una Coppa Italia, voluto proprio dall’attuale presidente dei biancocelesti. Queste le parole dell’ex giocatore, nato a Selvino (in provincia di Bergamo), ai microfoni di Tutto Sport.

Prima un’analisi sulla necessità di avere delle seconde squadre da parte dei club di serie A per poter competere in Europa: “Con le seconde squadre, la Lega Pro diventerebbe l’università del calcio e, in più, i club ‘esterni’ non avrebbero diritto di voto. Cosa che, invece, hanno i presidenti in regime di multiproprietà. E poi si eviterebbe anche questo spettacolo di presidenti affannati per far la spola da uno stadio all’altro, da una assemblea di Lega all’altra…”. Chiaro, quindi, il riferimento a Lotito (presidente di Lazio e Salernitana) che subito dopo Albertini ha attaccato duramente: “Dobbiamo chiedere a Lotito se abbia lo stesso obiettivo di crescita generale del calcio. In Lega Pro la Salernitana non ha schierato alcun giovane, in assoluto sono stati ‘girati’ 15 giocatori della Lazio e nessuno è ritornato. La sua è una finalità imprenditoriale e amministrativa. Lotito ragiona da imprenditore, non per l’interesse del calcio. Sono visioni differenti”.

Ma le accuse di Albertini serviranno a far cambiare opinione anche agli atri dirigenti del calcio sul presidente biancoceleste? Sono anni che la maggior parte dei tifosi della Lazio si lamenta della gestione del loro patron, ma fino ad ora tutti hanno fatto orecchie da mercante.



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