lotito-soldiGranata in rosso. è costata cara alla società di Lotito e Mezzaroma la stagione del ritorno in Prima Divisione Lega Pro. Lo si evince spulciando il bilancio della Us Salernitana 1919, che ripercorre passo dopo passo la gestione economica del club dal primo luglio 2012 al 30 giugno 2013. Il “buco” è di quasi un milione e mezzo di euro (1.435.417), figlio della differenza tra ricavi per 3.247.279 euro e 4.682.696 euro di uscite.

Le principali fonti d’introito per la Salernitana restano due: gli incassi delle gare interne, che hanno fruttato 927.141 euro (cifra più che raddoppiata rispetto alla serie D, quando il botteghino aveva fruttato 435.025 euro) e i proventi pubblicitari. Quest’ultima voce ha portato nelle casse sociali ben 1.630.903 euro, principalmente per l’aumento delle entrate rivenienti dal contratto con la correlata Ss Lazio Marketing & Communication Spa. In favore della società granata sono arrivati poi 340mila euro di sponsorizzazioni (+68% rispetto all’anno precedente), 276.775 euro di contributi in esercizio, 24.835 euro dalla Lega Pro per i diritti televisivi, 2.675 di proventi vari, 958 euro di plusvalenza da cessione dei diritti pluriennali alla prestazioni dei calciatori e 29mila euro di proventi da gestione calciatori (quelli corrisposti dalla Lazio per la valorizzazione di Ricci). Sommando ogni singola cifra con “altre voci” da 14.991 euro, si ha il totale del valore della produzione della Salernitana: 3.247.279 euro (al 30 giugno 2012, dopo la vittoria in serie D, era di 1.425.313). Sin qui le entrate.

Più corposa la tabella dei “costi della produzione”. Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci (nella tabella si spazia tra i 277.840 euro per costi di vitto, alloggio e locomozione e i 143.140 per il servizio biglietteria e controllo ingressi) la società granata spende 775.741 euro. È specificato che l’amministratore unico (che è Luciano Corradi) e il collegio sindacale (di cui è presidente Ulderico Granata, con i sindaci Stefano Di Natale e Massimiliano Troiani) hanno rinunciato a percepire compensi. A pesare più di tutte, ovviamente, è la voce salari e stipendi: la Salernitana, per vincere il campionato di Seconda Divisione, ha pagato 2.446.492 euro d’ingaggi (da segnalare 1.871.000 euro per i calciatori, 377mila euro per lo staff tecnico e 91mila euro di premi) più 805.440 euro di oneri sociali, 11.543 per trattamento fine rapporto e 259.828 di altri costi. Ed è qui il “buco” rispetto alla precedente annata tra i dilettanti, quando il totale costi per il personale si fermava a 647.768 (a fronte dei 3.523.303 della Lega Pro). S’aggiungano a ciò 69.899 euro di ammortamenti e svalutazioni, 124.737 di oneri diversi di gestione (tra cui, ad esempio, 37mila euro per multe e danni e 10.910 euro come percentuale sugli incassi alle squadre ospiti) e si arriva al totale costo della produzione di 4.682.696 euro (tre milioni in più rispetto alla serie D, costata in tutto 1.419.718). Il risultato operativo è un segno meno per 1.435.417 di euro, che diventa 1.532.160 calcolando anche le imposte.

La Salernitana gode anche di 959mila euro di crediti (38mila sono scaduti). Nello specifico: crediti commerciali per 358mila euro, 207mila per crediti verso settore specifico, 394mila euro di crediti verso parti correlate. Interessante anche il capitolo sui “rapporti con parti correlate”. Nell’esercizio, infatti, la Salernitana ha intrattenuto rapporti con la Ss Lazio Marketing & Communication Spa principalmente per l’utilizzo di diritti commerciali, pubblicitari e di sponsorizzazione, traendone entrate per 1.517.000 euro; con la Ss Lazio Spa per acquisto e vendita di diritti alle prestazioni di calciatori; con la Morgenstern (della famiglia Mezzaroma) per finanziamenti ricevuti per 1.050.000 euro; con la Micromarket 200 Srl per la cessione di un diritto di prelazione in merito alla sponsorizzazione della prima squadra.

Nell’analisi del patrimonio netto (in negativo per un ammontare di 388mila euro), si segnala che in data 27 settembre 2013 il socio Morgenstern (Mezzaroma) ha provveduto a versare 432mila euro alla riserva straordinaria facoltativa non distribuibile ai soci. Nella voce “conti d’ordine”, invece, si riporta l’impegno d’acquisto, stipulato in data 12 luglio 2012, con la Energy Power Srl per i beni immateriali della Salernitana Sport. L’uso oggetto del contratto è concesso per tre stagioni sportive, fino a quella 2014/15, e diventerà definitivo al momento della sottoscrizione del contratto di compravendita. A titolo di corrispettivo la società pagherà la somma di 450mila euro comprensiva di Iva. Cifra (di molto) superiore rispetto a quella pagata dal past president Lombardi per l’acquisto all’asta fallimentare dell’estate 2009.

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