Fabrizio-Piscitelli-Diabolik
Doccia fredda nel mondo della Curva Nord. La notizia riportata da repubblica.it narra dell’arresto dello storico capo ultras Diabolik. Il motivo delle manette è per spaccio di droga in un blitz della guardia di finanza la quale ha arrestato 7 persone. Secondo gli inquirenti Fabrizio e gli altri imputati sarebbero collegati al noto boss Michele Senese e alla sua organizzazione malavitosa.
Articolo di Repubblica.it:
Sgominata una organizzazione criminale legata a Michele Senese che negli anni ’90 aveva stretto accordi con il clan campano Abate. Più recentemente Piscitelli aveva organizzato, secondo gli inquirenti, un import di hashish dalla Spagna
Sette arresti per traffico e spaccio di droga nella capitale. Ad eseguirli i finanzieri del Comando provinciale di Roma impegnati nell’esecuzione dall’ordinanza di custodia cautelare disposra dal gip del Tribunale di Roma per la banda legata a Michele Senese e alla sua organizzazione malavitosa.

Le indagini del gruppo per la criminalità organizzata del nucleo di polizia tributaria, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura capitolina, hanno consentito di fare luce du un’asse Spagna-Italia.

Dopo mesi di intercettazioni telefoniche e complicati pedinamenti, in particolare nella zona sud della Capitale (tra La Rustica e i comuni di Rocca Priora e Grottaferrata), i finanzieri hanno accertato l’esistenza di due agguerriti “gruppi” criminali, facenti capo, rispettivamente, a Paolo Diana (classe ’77) e a Fabrizio Piscitelli (del ’66). Quest’ultimo, più noto come “Diabolik”, è conosciutissimo nella Capitale come leader degli ultras della tifoseria laziale, più volte assurto agli onori della cronaca giudiziaria locale: dal recente processo connesso alla scalata all’A.S. Lazio agli innumerevoli episodi di violenza negli stadi.

Tra il 1991 ed il 1992, Michele Senese, proprio attraverso Piscitelli, aveva stretto accordi con il clan “Abate”, all’epoca egemone nell’area di San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, ma con forti interessi nella Capitale per l’approvvigionamento di eroina dalla Turchia, passando per la Germania, e di hashish dalla Spagna.

Nell’ambito delle più recenti indagini, culminate con gli odierni arresti, è stato invece appurato come Piscitelli, insieme a Elvio Gentili (classe ’65) e Sergio Campana (classe ’69, finito oggi in manette), avesse organizzato e promosso l’importazione in Italia, dalla Spagna, via mare, per il tramite di un corriere di droga di origine inglese, Mark Hall, di ben 185 chili di hashish, sottoposti a sequestro, a Civitavecchia, lo scorso 10 dicembre 2011.

Dopo soli 10 giorni, e precisamente il 20 dicembre 2011, a Rocca Priora, i finanzieri avevano individuato anche il magazzino di stoccaggio dello stupefacente, sottoponendo a sequestro ulteriori 295 chili di hashish e arrestando, in flagranza di reato, Gentili e altre due persone, M.I. (classe ’77) e G.D.S. (classe ’77).

Anche Paolo Diana è risultato a capo di un autonomo e strutturato sistema criminale, dedito alla sistematica importazione di hashish e cocaina dalla Spagna. Nel dettaglio, insieme a R.G. (classe ’83), calabrese di origine ma romano d’adozione, e al romano S.S. (classe ’84), organizzava e finanziava il viaggio dall’Italia alla penisola iberica di un corriere rumeno rrestato a Roma il decorso marzo 2012 perché trovato in possesso di 8 chili di hashish, in ovuli, abilmente occultati all’interno del serbatoio di un’autovettura. Le fasi operative del trasporto venivano curate da due ragazzi: L.M. (classe ’76) e P.T. (classe ’77). Alcuni di loro sono ancora ricercati.



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