Arturo Diaconale ai microfoni della Rai sul ritiro della Lazio
La serie di risultati negativi della Lazio, ha mandato i giocatori in ritiro a Formello. I giocatori rimarranno nella struttura fino alla partita di Sabato contro la Sampdoria.
Ai microfini di Radio Rai 1 è intervenuto Arturo Diaconale rispondendo alle domande dei giornalisti che vogliono capire perchè e che morale hanno i giocatori.
Ogni ritiro ha un aspetto che può essere inteso come punitivo. Questa volta è uno spunto riflessivo. La squadra, insieme a Inzaghi, vuole ritrovare se stesse ritrovando motivazione e voglia. Ci sono stati degli alti e bassi nelle ultime partite. In fondo la classifica resta importante. Il Milan è sopra di un punto, credo che ci saranno sorpassi e controsorpassi da qui alla fine del campionato. I giochi veri si faranno nella seconda parte della stagione. Tutte le squadre nell’arco di un’annata alternano fasi positive a fasi negative. Questa parte è stata ora passata dalla Lazio in maniera quasi indenne, con tre pareggi. Si potevano tranquillamente vincere, questo si”.
Meglio prevenire che curare, questo è il senso?
“Questo è un campionato particolare per la Lazio. Deve stabilizzare la sua capacità di essere squadra di alta classifica. I primi due anni di gestione Inzaghi hanno dimostrato di potersi giocare questo posto. Una condizione che deve essere acquisita e radicata”.
Cosa manca nel gioco?
“Non mi sembra si sia smarrita la trama. La Lazio offre diverse tipologie di gioco grazie a giocatori duttili. Certo, facendo un bilancio fra certi giocatori lo scorso anno e gli stessi in questo, delle differenze ci sono. La rosa è però rinforzata grazie a una panchina più lunga composta da calciatori importanti. Farà la differenza”.
Peggio con l’Apollon o col Chievo?
“Credo che la vera partita in cui non c’è stata la consapevolezza del cambio di ruolo sia stata quella di Cipro. Una squadra che assimila una certa mentalità gioca sempre in una certa maniera. Invece turnover massiccio, qualificazione archiviata e gara presa sottogamba”.
Lazio prima squadra italiana a qualificarsi al turno successivo
“Le sfide abbordabili si rivelano sempre quelle più ostiche. Preferisco ai sedicesimi un’avversario di alto livello che garantiscono stimoli a tutti. Questo per me è un bene. Il Chelsea? Sarebbe difficile, rischiosa, ma sicuramente affascinante e divertente. Se la Lazio superasse uno scoglio del genere dimostrerebbe di essere una squadra all’altezza della sua tradizione”.
Primo tempo con il Chievo
“Credo sia un approccio sbagliato e che purtroppo capita. Tutte le squadre attraversano momenti del genere. Il Napoli con il Chievo ci ha pareggiato in casa. I clivensi sotto la nuova gestione di Mimmo Di Carlo si sta plasmando come una formazione catenacciara con abilità da contropiede”.
Le motivazioni dei singoli
“Nel secondo tempo Milinkovic, a Verona, l’ho visto impegnarsi. Forse lo scorso anno il tiro al volo lo avrebbe messo dentro. Il fatto di averci provato mi è sembrato comunque un segnale positivo. È giovane e forte e non mi sorprende che possa soffrire momenti di stanchezza mentale”.
La Lazio e il calciomercato
“Io non mi occupo di mercato e non sono in grado di poter dire nulla. In realtà quello di gennaio è più complicato e difficile. Chi ha buoni giocatori se li tiene stretti. Farlo per farlo sarebbe assolutamente sbagliato. Se ci saranno opportunità da cogliere vedremo, ma è un altro conto”.
La Var e le diatribe dopo Roma-Inter e Milan-Parma
“Lo scorso anno la vittima preferita del Var è stata la Lazio e le polemiche erano ridotte. Quest’anno sono coinvolte altre squadre e il tutto è divampato enormemente. Permettetemi questa polemica. Sulla procedura sono convinto che vada modificata. Il protocollo deve consentire un intervento anche dalle parte di squadre e allenatore per considerare momenti di discussione della partita. Questo credo che possa assicurare una migliore funzionalità. Significherà poi attrezzarsi per avere anche un delegato Var per ogni società. Però se all’allenatore o al capitano verrà garantita una review su casi controversi non farà che bene”.
Pochi gol per la Lazio quest’anno
“Non mi pare che le polemiche in Nazionale sul rendimento di Immobile abbiano inciso sullo stesso. Di tutti quanti i calciatori della Lazio resta il giocatore singolo per entusiasmo e impegno. Anche i risultati che produce restano importanti. A Verona ha preso anche un palo. Io credo che tra Correa, Caicedo, gli inserimenti di Parolo si segni. Sono mancati un po’ Milinkovic e Luis Alberto. Se ci fossero anche loro, la squadra andrebbe. Il gioco c’è”.
Atalanta-Napoli e il caso dei cori
“Io credo che il confine sia sempre molto labile. Certe volte ci sono delle forzature mediatiche un po’ strumentali. Noi della Lazio ne siamo stati vittime più che spesso. Anche invocare l’eruzione vulcanica del Vesuvio va presa in una chiave non dico goliardica, ma che non si leghi poi alla violenza. Io starei molto attento alla criminalizzazione eccessiva delle curve. Secondo me fermare le partite è una misura eccessiva. Logicamente dipende poi da cosa si dice. Se un giocatore viene martorizzato intervenghino l’allenatore o il capitano”.
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