E’ stato ad un passo dal vestire la maglia biancoceleste, Davide Astori. Il suo passaggio alla corte di Stefano Pioli sembrava cosa fatta, i tifosi laziali erano pronti ad accoglierlo a braccia aperte. Poi l’intromissione della Roma, la trattativa chiusa nell’arco di poche ore e l’approdo nella Capitale, sponda giallorossa. Il difensore ex Cagliari, nella conferenza di presentazione, torna sul suo mancato approdo alla Lazio. “La trattativa è stata molto enfatizzata dai media. Il mio ex presidente Giulini è stato molto bravo a sintetizzarla: la trattativa precedente non era andata in porto e quando c’è stata la possibilità di scegliere la Roma non c’è stato nessun dubbio. Ho la possibilità di giocare per il club italiano più forte e dà più appeal rispetto al giocare per uno leggermente inferiore»“.
Il suo trasferimento ha fatto rumore, lo smacco subito dagli acerrimi rivali non è andato giù a nessuno. Lotito compreso, che qualche giorno fa si era lasciato andare ad un “Astori? Mica è Maradona“. Il diretto interessato, stuzzicato sull’argomento, non si sottrae. “Ovvio, giochiamo in due ruoli diversi. Accordi con la Lazio? No, perché prima gli accordi si fanno tra i club”.
L’affare Astori, a Roma, ha riacceso la rivalità cittadina, il web si è scatenato negli sfottò. “E’ più una goliardia mediatica, ovvio tra compagni ci scherziamo, ma la prendiamo anche come una questione di rispetto per gli altri tifosi”.
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