Nell’apparente quiete dopo la tempesta post-derby la Lazio prova a ritrovare la serenità nel ritiro di Norcia. Nell’ambiente biancoceleste, molti esperti (tra cui ex calciatori) sono intervenuti per analizzare la strana situazione che si sta vivendo nel quartier generale di Formello. Tra questi anche l’ex portiere Marco Ballotta, che ha vestito la maglia della Lazio tra il 1997 e il 2000, e poi successivamente tra il 2005 e il 2008. Il 52enne di Casalecchio di Reno è intervenuto ai microfoni di Radiosei criticando aspramente l’operato della società guidata da Claudio Lotito.

Sulla stagione biancoceleste, l’ex estremo difensore è categorico: “Non è un’annata positiva per quello che ci si poteva attendere all’inizio. Ci si aspettava una Lazio diversa, ma molti giocatori non hanno reso secondo le aspettative. Ora c’è il caos: è cambiato l’allenatore, ma i giochi sono già fatti. L’alternanza di risultati e prestazioni va avanti dall’inizio, si dovevano valutare prima le cause ed intervenire. Bisognava muoversi diversamente soprattutto nel mercato di gennaio, era quello il momento di cambiare qualcosa. Invece si sono perse tantissime giornate, pensando che fosse meglio tracciare un bilancio a fine stagione. Sbagliata nel derby anche l’ultima partita significativa, qualcosa andava comunque fatto. Ora vedremo se Simone (Inzaghi, ndr) riuscirà a togliersi qualche soddisfazione. Come spesso accade – attacca Ballotta – Tare non ha pagato i suoi errori. Il mestiere dell’allenatore è sempre difficile, prima o poi viene cambiato. I cicli infatti non sono mai così lunghi e delle volte non si può fare altrimenti. Senza dubbio delle colpe ce l’ha però anche il direttore sportivo, persino più del presidente nelle scelte fatte. Aveva lavorato discretamente fino allo scorso anno, questa doveva essere invece una stagione importante. Ora bisogna valutare come intervenire”.

Il portiere classe 1964 esprime poi un giudizio sul suo ex compagno di squadra Simone Inzaghi, augurando un buon finale di stagione: “Spero sia cambiato: si comportava da giocatore piuttosto che da tecnico e ha allenato sempre i ragazzi. Conoscendolo saranno tre giorni che non dorme per la tensione. Nella Primavera ha fatto bene, ora dovrà mettere a frutto la sua esperienza da calciatore perché si gioca una bella carta. Non so se sia possibile una sua riconferma anche per la prossima stagione, mi auguro comunque faccia bene in queste sette partite. È giusto che faccia il salto di qualità, ma allenare la Lazio è diverso da farlo con i ragazzi. Dovrebbe farsi le ossa, i biancocelesti non sono una provinciale. La società intanto deve cominciare a guardarsi in giro, però bisognava dare una scossa. Era una mossa da fare prima, ora non ci sono più alibi per i giocatori. La cosa positiva è poter ragionare in modo sereno e iniziare a guardare al futuro”.

Infine uno sguardo al futuro e ai papabili nomi per la panchina della prossima stagione: “Juric è giovane e reduce da un campionato importante. Mihajlovic ha il carattere per sistemare diverse situazioni, va dritto per la sua strada e conosce l’ambiente. Credo sia il nome più indicato. Ventura infine ha esperienza da vendere, ma bisogna capire i programmi dalla società, prima di scegliere l’allenatore”.



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