Niente da fare, alla fine tutto è finito con un nulla di fatto. Le barriere non sono state rimosse neanche per il rugby, e di conseguenza saranno ancora lì a dividere per chissà quanto tempo. Per alcuni niente di nuovo, per altri, magari, una lieve speranza aleggiava nella loro testa. Soprattutto dopo le incoraggianti parole di Giovanni Malagò, numero uno del CONI, che caldeggiava l’idea di dare una reale chance ai tifosi delle due squadre romane; parole son state e parole son rimaste. In comune accordo con Questura e Federugby, l’idea è stata accantonata. Solo in estate vennero rimosse per il concerto di Vasco Rossi, il motivo è chiaro e semplice: si poteva procedere a rimetterle con tutta la calma possibile, dal momento che il campionato ancora non era iniziato. Come se i fan della musica fossero considerati di Seria A, mentre i tifosi di calcio beceri e barbari mascalzoni.
Ora, davvero i tifosi di Lazio e Roma non meritano un’opportunità? Eppure si è ampiamente dimostrato negli anni che all’interno dello stadio di incidenti gravi non ne sono capitati più. Tutto questo però non basta, probabilmente qualcosa sfugge alle nostre povere menti. L’Olimpico è l’unico stadio con questa situazione, aggiungiamoci poi l’impossibilità di godersi una trasferta decentemente senza passare per un’infinità di vessazioni a carico dei tifosi (si parla in questo caso anche della trasferta vietata per i laziali a Palermo). Coloro che trovavano vera passione e sfogo (non nel senso brutale del termine) nell’andare a cantare e urlare per i propri colori, si trovano invece in una situazione demotivante, che danneggia, e questo è ben evidente, tutto l’ambiente. Ormai la rassegnazione sta prendendo il sopravvento, il vero tifoso non si sente più rispettato, ma trattato invece come qualcuno che deve solamente comprare il biglietto, stare seduto e guardare la partita. Questa non è altro che la conseguenza di un calcio moderno, a questo punto diventato puro business. La passione va ricercata altrove, pare non ci sia più spazio per essa nei grandi stadi.
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