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Bologna – Lazio: il dato dei biglietti venduti

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biglietti venduti bologna lazio

I tifosi della Lazio si preparano a seguire la loro squadra nella trasferta contro il Bologna al Dall’Ara. Con 1300 biglietti venduti per il settore ospiti su 2400 disponibili, il sostegno sarà massiccio nonostante il momento complicato della squadra.

Anche prima della gara di campionato tra la Lazio e la Fiorentina, i tifosi laziali dimostrano il loro impegno nel sostenere la squadra nella prossima trasferta contro il Bologna, in programma venerdì 3 novembre al Dall’Ara.

I dati sui biglietti sono promettenti, con 1300 biglietti venduti per il settore ospiti su un totale di 2400 disponibili. Questo indica chiaramente che il popolo biancoceleste sarà al fianco dei giocatori anche in un momento complicato per la squadra.



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La morte di Vincenzo Paparelli

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vincenzo paparelli

Il 28 ottobre 1979, nel corso del derby tra Roma e Lazio, si è verificato un tragico incidente che ha avuto conseguenze devastanti. Vincenzo Paparelli, un devoto tifoso della Lazio, si trovava in Curva Nord in attesa dell’inizio della partita. Mentre si godeva un panino e scrutava il cielo minaccioso, ha assistito a uno spettacolo terribile. Due razzi di segnalazione sono stati sparati dalla Curva Sud, ma invece di rimanere all’interno dello stadio, hanno deviato dalla loro traiettoria prevista.

Poi, da parte della Curva Sud, è stato lanciato un terzo razzo che ha compiuto una traiettoria retta di quasi 150 metri, colpendo Vincenzo Paparelli direttamente in un occhio. Gli spettatori hanno raccontato di una lunga scia nera nel cielo e di schizzi di sangue ovunque. Paparelli è crollato, e la sua moglie, che si trovava accanto a lui, ha iniziato a urlare e chiedere aiuto. Tuttavia, molti tifosi, presi dal terrore, sono scappati dalla zona.

Un giovane ha cercato disperatamente di aiutare Paparelli, cercando di rimuovere il petardo dal suo occhio. Tuttavia, è riuscito solo a toglierlo in parte, e dal foro nel viso di Paparelli e dall’area dietro la sua testa è uscito del fumo. I medici sono arrivati rapidamente, portando una barella per trasportare Paparelli nell’antistadio della Curva Nord. Da lì, è stata chiamata un’ambulanza che ha cercato di raggiungere l’Ospedale Santo Spirito a sirene spiegate, ma purtroppo, Paparelli è giunto al tragico destino di essere dichiarato morto.

Vincenzo Paparelli aveva 33 anni al momento dell’incidente e lasciava la moglie e due figli. La Curva Nord, che era già ridotta a poche migliaia di spettatori, è stata scossa da disordini e tentativi di invasione. Molti tifosi non volevano che la partita si giocasse, ma alla fine, per evitare ulteriori disordini, è stata disputata in un’atmosfera surreale con la Nord e la Tevere “laziale” vuote mentre il resto dello stadio era pieno.

Le forze dell’ordine hanno immediatamente iniziato a cercare i responsabili dell’atto, e in seguito a un’indagine, è emerso che Giovanni Fiorillo, un giovane pittore edile disoccupato di 18 anni, era l’autore materiale dell’atto criminale. Fiorillo è fuggito subito dopo l’omicidio, cercando rifugio in giro per l’Italia e persino in Svizzera. Dopo quattordici mesi, ha deciso di costituirsi. Nel 1987, la Cassazione lo ha condannato a sei anni e dieci mesi di reclusione per omicidio preterintenzionale. Fiorillo è poi deceduto il 24 marzo 1993 a causa di una malattia incurabile.

Durante il periodo di latitanza, aveva cercato di contattare quasi ogni giorno Angelo Paparelli, il fratello di Vincenzo, per chiedere scusa e giurare che non aveva intenzione di uccidere nessuno il 28 ottobre.

Il 29 ottobre 2001, a ventidue anni dall’incidente, è stata posta una targa in memoria di Vincenzo Paparelli presso lo stadio Olimpico, sul lato della Curva Nord. Nel 2011, Vanda del Pinto, vedova di Vincenzo, è purtroppo scomparsa all’età di 61 anni.

Gli Articoli del giorno dopo de L’Unità

“La violenza negli stadi ha provocato una vittima. Ammazzato all’Olimpico. Spettatore colpito in pieno viso dal razzo sparato da un teppista. Vincenzo Paparelli, un meccanico di 32 anni, è crollato sotto gli occhi della moglie. La tragedia un’ora prima dell’inizio delderby. Si è discussa l’eventualità di non effettuare l’incontro. Numerose persone fermate”.

Doveva essere una giornata di sport. Il derby Roma-Lazio è appuntamento di gran richiamo per gli sportivi della capitale. Invece s’è trasformata in una assurda tragedia, che non trova spiegazione alcuna e che è costata la vita a Vincenzo Paparelli, un meccanico di 33 anni. Erano circa le 13,20 e già migliaia di spettatori avevano preso posto sulle gradinate dell’Olimpico.

Nella curva sud si erano sistemati come sempre i tifosi della Roma, nella nord quelli della Lazio. Nonostante mancasse ancora più di un’ora all’inizio della partita il clima era teso come da tempo non accadeva. I tifosi di opposta fazione avevano preparato cartelli, striscioni, come negli altri derby insomma. Proprio uno striscione innalzato improvvisamente dalla curva dei tifosi laziali ha provocato la scintilla; c’era scritto: “Rocca bavoso, i cadaveri non risuscitano“. Il giocatore Rocca è un terzino che più volte ha dovuto interrompere l’attività per un infortunio e sottoporsi a interventi chirurgici. La prima reazione dei tifosi romanisti è stata quella di tentare un’invasione di campo per portarsi nell’altra curva. Le forze dell’ordine sono subito intervenute, riuscendo a bloccare gli invasori. Sembrava che tutto dovesse ritornare alla normalità.

Invece qualche minuto dopo il drammatico episodio. Dalla curva dei romanisti, dalla parte della tribuna Tevere all’altezza dello striscione Roma club Somalia, è stato sparato un razzo autoesplodente anti-grandine. Poi si saprà che non era un razzo qualsiasi, ma un vero e proprio proiettile. Si tratta di un cilindro lungo 20 centimetri e con un diametro di 4, che può percorrere traiettorie anche di 200-250 metri.

Nello stadio si è sentito un sibilo, sinistro, il proiettile ha disegnato una lunga scia fumosa e ha colpito Vincenzo Paparelli in pieno viso, nell’occhio sinistro. L’uomo era seduto nell’ultima fila di panchine nel versante della tribuna M. Mario, dietro una delle uscite del settore. Era in compagnia della moglie Wanda Del Pinto e stava aspettando l’inizio della partita, mangiando il panino che si era portato da casa. Era il suo pranzo. La moglie ha visto arrivare il razzo, ha cercato di avvertire il marito, ma non ha fatto in tempo. Vincenzo Paparelli, colpito in pieno viso, nella parte della regione temporale sinistra, s’è subito portato le mani sul viso diventato una maschera di sangue.

I primi soccorsi gli sono stati portati dalla moglie, che gli ha subito estratto il razzo. Poi, non ha resistito, è svenuta. Sono intervenute le forze dell’ordine, Paparelli è stato subito trasportato al pronto soccorso e di lì in ambulanza all’ospedale Santo Spirito, dove però è giunto cadavere.

Intanto nello stadio si vivevano attimi di grande tensione, di paura. Dopo cinque minuti altri due razzi, di identico tipo sparati sempre dallo stesso settore per fortuna sono esplosi fuori dello stadio.

Nella curva nord, anche fra le poche centinaia di spettatori rimasti, si diffondeva il panico, con la gente alla ricerca disperata di una via di uscita. Ma non tutti lasciano le gradinate. Un gruppo di tifosi si scatenava contro i cristalli divisori, per crearsi un varco. “Gridavano come ossessi – racconta un brigadiere di pubblica sicurezza – erano fuori di sé. “Toglietevi” ci strillavano. “Dobbiamo andare ad ammazzare gli assassini romanisti”. La fermezza degli agenti ha bloccato sul nascere ogni ulteriore reazione sconsiderata. Nel frattempo negli spogliatoi si stava decidendo se giocare o no la partita.

Il presidente del centro di coordinamento dei club biancazzurri chiedeva il rinvio della partita per timore di nuovi gravi incidenti. L’arbitro decideva alla fine che si dovesse giocare. Nella curva nord l’atmosfera non si placava. Gruppi di tifosi laziali continuavano a lanciare oggetti di ogni genere in campo. Urlavano verso i giocatori della loro squadra “Fuori, fuori”. Un invito a abbandonare il campo in segno di protesta. Si avvicinavano allora i giocatori Wilson Giordano per calmare gli animi, mentre numerosi agenti si schieravano ai bordi del campo.

La partita ha avuto così inizio in un clima che non prometteva nulla di buono. Ma fortunatamente non accadeva più nulla di grave. Soltanto proteste verbali dei laziali verso i romanisti e più di un pallone sequestrato dai tifosi biancazzurri, quando arrivava dalle loro parti. La partita è sembrata interminabile.

Si sono temuti incidenti, scontri fra i tifosi, durante lo sfollamento dallo stadio, ma sono giunti rinforzi di polizia e carabinieri. Un enorme dispiegamento di forze dell’ordine ha presidiato i punti nevralgici dei viali dello stadio. “Non ho mai visto un derby più terribile di questo – ha commentato il vice-questore Marinelli, che sovraintende il servizio d’ordine all’Olimpico – Una cosa incredibile. Stamane quando abbiamo fatto l’abituale giro di perlustrazione abbiamo trovato di tutto, nascosto nei posti più impensati. Abbiamo riempito un camioncino di mazze, spranghe di ferro, pistole giocattolo, sassi, mattoni, e anche 50 razzi dello stesso tipo che hanno ucciso il Paparelli. Abbiamo fermato quattro persone”.

Due dei fermati sono sospettati di fare parte del gruppo di teppisti che stava sulla curva sud, nel punto da dove è stato esploso il micidiale razzo. Altri fermi sono stati effettuati poi in città: giovani provenienti dallo stadio sono stati trovati armati di spranghe, coltelli e altre armi.


Da La Stampa del 29 ottobre 1979:

Il derby Roma-Lazio passerà tragicamente alla storia. Uno spettatore di 33 anni, Vincenzo Paparelli, sposato, padre di due figli, è stato ucciso sulle gradinate della curva Nord quasi al limite con la tribuna Monte Mario, da un razzo esploso dalla curva Sud che si trova al lato opposto dello stadio. Era un tifoso della Lazio. Ieri è andato alla partita con la tessera del fratello, tifoso della Roma, con il quale manda avanti una piccola officina nel quartiere di Primavalle. E’ la prima volta in Italia, che un incontro di football viene funestato da un delitto. L’episodio è accaduto verso le ore 13 quando già gli spalti dell’Olimpico erano gremiti di folla. Sulla curva Sud si trovavano, secondo un’antica consuetudine, i tifosi romanisti, mentre il lato Nord era riservato ai sostenitori laziali.

Le due fazioni stavano scambiandosi i soliti slogan sfottenti. La scintilla è scattata quando nel settore laziale e apparso un grosso striscione sul quale era scritto a lettere cubitali: “Rocca bavoso, i morti non resuscitano”. I romanisti replicavano con bordate di fischi. Improvvisamente dal punto dove giganteggiava un grosso drappo con scritto “commando ultra curva Sud”, è partito un grosso razzo, che dopo aver attraversato sibilando tutto il campo, andava a colpire in pieno volto il Paparelli che si accasciava sanguinante al suolo. In un baleno dilagava il panico. La folla si precipitava verso le uscite mentre un altro proiettile, scagliato dallo stesso punto, oltrepassava addirittura il settore Sud, andando a finire su un albero fuori dello stadio. Intanto accanto al Paparelli era rimasta soltanto la moglie Wanda del Pinto, che gridava disperatamente.

E’ trascorso qualche minuto prima che ci si rendesse conto della gravità dell’episodio. Poi sono arrivati i barellieri. L’ambulanza si faceva largo con la sirena spiegata, diretta verso l’ospedale di S. Spirito. Purtroppo il poveretto ha cessato di vivere lungo il tragitto. Uno spettatore ha raccolto il piccolo razzo insanguinato, che aveva ucciso il giovane e lo ha consegnato alla polizia. Solo dopo un quarto d’ora si spargeva fra il pubblico la notizia della morte del Paparelli. I sostenitori biancoazzurri si abbandonavano ad una reazione rabbiosa. Saltavano fuori bastoni, spranghe di ferro, biglie.

Venivano infranti i vetri che dividono i settori delle tribune Tevere e Monte Mario. Alcuni esponenti dei circoli biancoazzurri si portavano davanti agli spogliatoi chiedendo la sospensione della partita. Il presidente della Roma, ing. Viola, pallido in volto, replicava con aria affranta che non si sentiva di assumersi la responsabilità di una decisione che avrebbe rischiato di creare incidenti ancora più gravi.

Anche le autorità hanno ritenuto opportuno evitare di prendere iniziative con il pericolo di far precipitare la già precaria situazione. Quando le squadre sono entrate sul terreno di gioco, dalla curva Sud si è levato il coro di “assassini, assassini”. La curva Nord presentava larghi vuoti. Molti avevano lasciato lo stadio per paura e altri in segno di protesta aderendo all’invito lanciato dai capo-tifosi. Alcuni scalmanati si sono avvicinati al fossato e hanno cominciato a lanciare oggetti in campo mentre le forze dell’ordine si schieravano con i fucili lanciarazzi puntati.

Il capitano della Lazio Wilson e Giordano, si avvicinavano agli spalti cercandodi placare l’ira dela folla. L’arbitro D’Elia si guardava intorno disorientato. Partiva un razzo di color rosso che lo sfiorava ad una spalla. Nel trambusto generale, il direttore di gara decideva di fischiare l’inizio della partita. Continuava il lancio di proiettili di ogni genere. Il comandante dei carabinieri decideva di far entrare nel recinto della curva Nord drappelli di militi. Si accendeva qualche scontro. Ma fortunatamente non accadevano altri episodi gravi. Più tardi il capo del secondo distretto di polizia, dott. Marinelli, ha dichiarato che era stato effettuato il fermo di quattro giovani. Si sospetta che due dì essi abbiano a che fare con l’episodio delittuoso“Non sappiamo con esattezza quale tipo di arma abbia usato il teppista che ha sparato — ha aggiunto il funzionario — riteniamo che debba trattarsi di un lanciarazzi dotato di una carica di notevole potenza”.
Gli aspetti tecnici del derby hanno trovato scarsa eco negli spogliatoi dell’Olimpico. Su allenatori, giocatori, dirigenti, giornalisti, gravava l’atmosfera pesante della tragedia avvenuta prima della partita in curva Nord. Il primo a raggiungere la sala stampa è stato Liedholm che aveva un’aria mesta e sconcertata. Ha cercato all’inizio di sviare il discorso dal luttuoso episodio affermando che secondo lui la partita aveva avuto uno svolgimento regolare.

 “Sulla triste vicenda accaduta sugli spalti — ha dichiarato lo svedese — non avevamo notizie sicure. Si parlava di un ferito grave. Rocca era molto agitato per quel cartello pieno di insulti. Ha giocato male, come del resto tutta la mia squadra. Non avevamo la mente serena per sviluppare un gioco normale. Ognuno cercava l’iniziativa personale”. Pensa che possa aver influito la notizia della morte di uno spettatore? Abbiamo iniziato la gara quasi inconsciamente — ha replicato Liedholm — ma con il trascorrere dei minuti i giocatori sono riusciti a concentrarsi sulla partita. L’episodio è inconcepibile. E’ la prima volta, nella mia lunga carriera prima di calciatore e poi di allenatore, che mi capita di assistere ad un fatto cosi grave”.

Poi il trainer, anche per sdrammatizzare un po’ il clima, ha ripreso a commentare l’incontro con parole piuttosto dure nei confronti dei suoi giocatori: “Tancredi è stato il migliore in campo, non ha potuto far nulla sulla palla del gol deviata da Rocca. Ma nello stesso tempo non esito ad affermare che siamo stati fortunati. La Lazio ha giocato meglio, specialmente nel primo tempo”.

Il capitano Santarini, mentre si recava nello spogliatoio dei laziali, ha dichiarato: “Quando abbiamo appreso la notizia del gravissimo incidente, noi e i nostri avversari, siamo rimasti frastornati. In questo momento non mi vengono le parole. Siamo vicini ai familiari dello scomparso. Ma so che non basta. Purtroppo si alimenta la violenza da una parte e dall’altra con certe scritte offensive come quella su Rocca. Con questo non voglio giustificare l’accaduto. Ma vorrei dire che purtroppo da scherzi pesanti a volte scaturiscono le tragedie”.

Il presidente ing. Dino Viola, pallidissimo in volto, ha detto: “Ho parlato con i ragazzi prima e durante l’intervallo della partita. Li ho esortati a rimanere calmi, anche se era difficile per tutti in quei momenti. In settimana avrò dei contatti con i capo-tifosi. Cercheremo insieme di individuare i responsabili. Ciò che è accaduto è inaudito quando si pensa che si dovrebbe andare in uno stadio solo per divertimento”.

Negli spogliatoi biancazzurri si respirava un clima di doloroso risentimento espresso con parole assai dure. “Quando sono andato verso la curva dei nostri tifosi — ha raccontato il capitano Wilson — ho detto loro di lasciarci giocare. Era il modo migliore per onorare la memoria dello scomparso. In caso contrario penso che si sarebbe rischiata una tragedia ancora più grave anche se il nostro primo istinto è stato quello di non cominciare la gara. E’ brutto quello che dico ma quello che ha ammazzato merita di morire nella stessa maniera. Finire l’esistenza in uno stadio è davvero sconvolgente”.

Preso da una crisi di pianto, Wilson si è interrotto bruscamente. Giordano: Abbiamo saputo della disgrazia poco prima dell’inizio della partita. Ho pregato i tifosi di stare calmi assicurando loro che avremmo fatto di tutto per vincere dedicando il successo alla memoria dello scomparso. Mi sono sentito rispondere: romanisti assassini”. Montesi ha duramente rimproverato le autorità che “sarebbero dovute intervenire per sospendere la partita”. Lovati è apparso distrutto: “E’ stato un pomeriggio che non dimenticheremo presto — ha dichiarato il trainer — tuttavia non credo che abbia influito sui miei giocatori la notizia dell’accaduto. Per quanto riguarda la gara dico solo che la Lazio è stata nettamente superiore, meritavamo ampiamente dì vincere”.
“Ho visto il razzo arrivare dall’altra parte dello stadio. Era luminoso ed aveva una scia di fumo. Ho fatto appena in tempo a girarmi per dire a Vincenzo di stare attento, ma era già stato colpito”. Annientata dal dolore Wanda Del Pinto ricostruisce fra le lacrime gli attimi che hanno preceduto la morte di Vincenzo Paparelli. Sono le 16 e la donna si trova negli uffici della squadra mobile per fornire la sua deposizione. E’ lì da pochi minuti ed il funzionario di turno fa mettere a verbale il suo racconto. 

“Eravamo usciti di casa dopo le 12.30. Vincenzo era un patito della Lazio e non voleva mancare al derby. Per vedere la partita si era fatto prestare la tessera dal fratello”. Il calcio era l’unico hobby di Vincenzo Paparelli. Romano, 33 anni, terzo di cinque fratelli, lavorava come meccanico in un’officina di Primavalle. “Stasera sarebbe dovuto venire a cena a casa mia — spiega il cognato Otello Del Pinto —. Dovevamo festeggiare il compleanno di mio figlio che ha compiuto tre anni. L’ho visto l’ultima volta sabato sera. Sono stanchissimo, mi ha detto, ma domani Roma-Lazio non voglio proprio perderla”.

Tutta Primavalle si stringe intorno al dolore di una famiglia provata da una tragedia assurda. La gente della borgata sfila silenziosa sotto la casa del meccanico, in via Dronero, in un pellegrinaggio spontaneo e composto. Nel tardo pomeriggio arriva l’aggiunto del sindaco Petroselli. E’ accompagnato da due vigili urbani e alla sorella di Vincenzo Paparelli porta il cordoglio del primo cittadino e della giunta capitolina.

Il dott. Efisio s’informa sulle condizioni economiche della famiglia. “Domani mattina — dice — verrà una assistente sociale. E’ a vostra disposizione per quanto potrà esservi utile. Oggi all’Olimpico è morto un cittadino romano e vorremmo partecipare al vostro dolore”. L’aggiunto e i familiari di Vincenzo Paparelli si appartano in un angolo. Otello Del Pinto ringrazia il funzionario comunale. Non sappiamo ancora quando potremo fare il funerale — informa —. In questura ci hanno detto che per avere il nulla osta occorre l’autorizzazione del magistrato e che questa verrà concessa dopo l’autopsia”.

Gli adempimenti di legge e il loro lento rituale si scontrano con il dolore di una famiglia. “Vincenzo è morto e nessuno ce lo restituirà — dice singhiozzando la sorella Carla —. Lascia due bambini, di sette e tredici anni, una moglie e quattro fratelli che lo adoravano. Lo ha ucciso quella violenza che lui detestava, la stessa che da troppo tempo segna la nostra vita di tutti i giorni. Che senso ha sapere esattamente come è morto quando i responsabili di ciò non verranno mai scoperti?”

“Stiamo facendo il possibile per arrivare all’identificazione dello spettatore che ha esploso dalla curva Sud il razzo che ha ucciso Vincenzo Paparelli— affermano in questura —. Abbiamo fermato e denunciato una ventina di persone perché trovate in possesso di armi improprie. Due sono tuttora in stato di fermo al secondo distretto di polizia, mentre i carabinieri ne hanno fermati altrettanti. E’ difficile dire se fra questi vi sia lo sparatore. Li stiamo interrogando a fondo, nella speranza che dalle loro deposizioni emergano elementi utili”.

Di più, i funzionari della squadra mobile non vogliono dire. Secondo indiscrezioni trapelate nella tarda serata, tra i quattro fermati non figurerebbero gli autori materiali del fatto. Si tratterebbe comunque di testimoni forse preziosi: tifosi che hanno assistito al derby nei pressi del luogo della curva Sud da dove è partito il proiettile. Intanto, i fedelissimi di numerosi club giallorossi e biancazzurri si sono impegnati a fornire tutta la loro collaborazione agli inquirenti per scoprire i responsabili della morte di Vincenzo Paparelli, il primo spettatore ucciso in Italia all’interno di uno stadio di calcio.
Da La Stampa del 30 ottobre 1979:

Un senso di profondo sbigottimento si è diffuso fra le tifoserie organizzate di Roma e Lazio in seguito al tragico episodio accaduto domenica allo stadio Olimpico. Abbiamo ascoltato Aldo Sbaffo, presidente del centro coordinamento dei club giallorossi e Gino Camiglieri, presidente dei club biancoazzurri, per tentare di mettere maggiormente a fuoco la triste vicenda, con persone che vivono a stretto contatto con i tifosi. I due hanno concordato su un aspetto inquietante del tifo all’Olimpico, affermano con sicurezza, attraverso dati in loro possesso, che da tempo, fra gli appassionati del calcio capitolino, si è insinuato un tipo di violenza di colorazione politica.

Le due organizzazioni contano migliaia di iscritti (la Roma 130 club con 30 mila associati, la Lazio 75 club con 7500 associati). Ma come mai l’autore del delitto, nonostante la stretta opera di sorveglianza degli incaricati dei club, ha potuto agire senza che nessuno si accorgesse del suo gesto criminoso? “Noi controlliamo gran parte della curva Sud, che è la più calda — ha dichiarato Sbaffo —, ma non possiamo arrivare in ogni angolo del settore. Stiamo tuttavia collaborando con le autorità e penso che si sia già ottenuto qualche risultato concreto”.

Infatti, pare che si sia giunti all’identificazione del presunto responsabile, Giovanni Fiorillo, e dell’amico che lo avrebbe spalleggiato, Enrico Marcioni, attraverso testimonianze di associati alla organizzazione romanista. “Posso assicurare — ha aggiunto Sbaffo — che i due non sono iscritti in alcuno dei nostri club”. Sbaffo ha tenuto anche a chiarire che certe scritte sugli striscioni, spesso offensive o macabre, non appartengono all’associazione di tifosi giallorossi.

Abbiamo tuttavia istituito un dialogo — ha aggiunto — con le frange estremiste, che invitiamo a comportarsi in maniera civile. Li conosciamo. Lo sparatore non è uno di loro”. Non avete pensato di farvi promotori per una sospensione della partita? A caldo eravamo propensi a suggerire di non far disputare l’incontro, ma ragionando con più calma pensiamo che sia stato meglio cosi. Si sarebbe corso il pericolo di far entrare in contatto, prima che gli animi si stemperassero, le due fazioni, con tutti i gravissimi rischi che ne sarebbero scaturiti. Siamo tutti vicini alla famiglia dello scomparso”.

Sull’argomento degli striscioni provocatori (domenica uno di questi, che conteneva una scritta offensiva contro Rocca, ha fatto esplodere l’assurda violenza), è intervenuto pure il presidente dei club biancoazzurri, Camiglieri, declinando ogni responsabilità dell’organizzazione. “Noi esponiamo 75 striscioni — ha detto Camiglieri — di cui assumiamo piena responsabilità. Tutti gli altri non hanno niente in comune con i tifosi organizzati”. Secondo lei quale potrebbe essere stata la molla che ha spinto il criminale a sparare? “Innanzi tutto dico che non si tratta di uno sportivo, ma di un individuo uscito da casa con uno strumento da usare per provocare qualcosa di grave”. Camiglieri ha avuto espressioni durissime nei confronti delle persone che avevano l’autorità per non far disputare la gara.

Hanno prevalso gli interessi del Totocalcio, delle società, di fronte ai quali la vita umana non vale nulla. Davanti al morto è continuato lo spettacolo come se nulla fosse accaduto. In qualsiasi manifestazione di altre discipline sportive, ci si sarebbe comportati diversamente”. Sull’esistenza dei club dei tifosi, è intervenuto ieri Santarini, il capitano della Roma, il quale ha affermato che questi sono utili per togliere, ad esempio, un ragazzo dalla strada, per offrirgli la possibilità di stare insieme con la gente. “Ma se in queste organizzazioni — ha concluso il giocatore — riescono ad introdursi individui che mettono in pericolo la vita del calcio, io penso che sia opportuno procedere al loro scioglimento”
Agli stadi come in aeroporto.

Uomini politici, organi d’opinione, personaggi rappresentativi dello sport sono intervenuti sul luttuoso episodio di Roma, esprimendo una corale esecrazione ed un deciso “no” alla violenza. Valerio Volpini, direttore de “L’Osservatore Romano”, definisce la tragedia non accidentale perché deriva dal diffondersi di quel sonno della ragione che produce mostruosità tanto più gravi quanto più sono futili le cause che le rendono possibili”.

Nelle reazioni degli uomini politici l’aspetto più significativo sta nelle dichiarazioni del ministro del Turismo e Spettacolo D’Arezzo, che si possono sintetizzare in due punti: 1) la partita Roma-Lazio andava sospesa; 2) se la violenza è un fatto strumentale e politico, sarebbero necessarie per entrare negli stadi le stesse misure di sicurezza che sono in vigore negli aeroporti.

L’on. Mammì, capogruppo repubblicano e presidente della Commissione Interni della Camera, sottolinea il dovere della denuncia del responsabile senza inammissibili omertà e chiede che, attraverso severe squalifiche dei campi, gli stessi tifosi siano indotti ad isolare i teppisti. Sono intervenuti sull’argomento, con dichiarazioni più o meno analoghe, anche il presidente della Provincia di Roma Lamberto Mancini, il sindaco della Capitale Petroselli ed il deputato democristiano Pennacchini. “Il gioco del calcio è una bella cosa — dice il presidente della Lega professionisti, Renzo Righetti — e quindi cerchiamo di mantenerla tale”. Righetti suggerisce che siano gli stessi spettatori a denunciare gli autori di gesta criminose negli stadi. Su questa linea sono anche il presidente del Coni Franco Carraro (“L’Italia ha nel campionato di calcio un patrimonio che va salvaguardato”) e quasi tutti i presidenti delle società.


Da La Stampa del 31 ottobre 1979:

Conclusa la prima fase delle indagini riguardanti l’omicidio dell’Olimpico che ha portato all’incriminazione dei presunti responsabili, il sostituto procuratore della Repubblica dottor Paoloni, il quale prima di emettere i tre ordini di cattura aveva ricevuto un secondo e più dettagliato rapporto d’indagine dalla Squadra Mobile, si sta occupando degli aspetti collaterali della tragica vicenda. Il magistrato deve stabilire tra l’altro se si debba procedere d’ufficio contro i componenti di gruppi di tifosi violenti, i quali nel pomeriggio di domenica scorsa allo Stadio Olimpico avevano innalzato cartelli e striscioni con i quali si provocava e si incitava alla violenza.

Il magistrato, inoltre, svolgerà accertamenti per stabilire se da parte dei servizi d’ordine e di vigilanza agli ingressi dello stadio sia stata commessa qualche omissione che abbia facilitato il passaggio di strumenti o ordigni atti a offendere.

Il procuratore capo della Repubblica di Roma, prima che il sostituto procuratore dottor Paoloni firmasse i tre ordini di cattura nei confronti di Fiorillo, Angelini e Marcioni per omicidio volontario in concorso tra loro, aveva affermato a proposito del reato da contestare ai tre ragazzi tutte le ipotesi di reato sono possibili, ma quella che per il momento viene tenuta presente è quella di omicidio volontario, considerando che il presunto responsabile dell’omicidio era al corrente del potere lesivo dell’ordigno e considerando che volontariamente tale ordigno è stato adoperato. C’è stata la coscienza — ha concluso De Matteo — di adoperare un meccanismo micidiale”.

Oggi intanto, si svolgerà al ministero degli Interni, convocato dal ministro Rognoni, un vertice per esaminare la situazione e l’entità del fenomeno violenza negli stadi e studiare eventuali misure da adottare. Vi parteciperanno i presidenti del Coni e delle Federazioni sportive, rappresentanti dei ministeri interessati, il comandante dei carabinieri e il capo della polizia. Ieri, infine, è stata eseguita l’autopsia di Vincenzo Paparelli.

Nella cavità cerebrale della vittima è stata trovata dal perito settore della carica espulsa dal razzo sparato da Giovanni Fiorillo, nonché lembi di un paracadute delle dimensioni di centimetri 25×25. E’ stato altresì recuperato materiale bruciacchiato e sono stati trovati residui di plastica. Tutti questi elementi — hanno osservato gli investigatori della Squadra mobile — confermano che l’ordigno che ha colpito Paparelli era un razzo a paracadute per segnalazioni nautiche simile a quelli sequestrati all’armiere Romolo Piccionetti, arrestato l’altra sera e accusato soltanto della vendita abusiva dei razzi.

La Questura di Pescara, impegnata da domenica sera nelle indagini sul delitto Paparelli, continua a cercare il diciottenne Giovanni Fiorillo, che secondo voci si sarebbe diretto nella città abruzzese per visitare una ragazza. Alla polizia non è stata fornita, tuttavia, alcuna indicazione circa l’identità della ragazza, che in passato sarebbe stata fidanzata del ricercato. Le indagini si sono orientate in due direzioni: gli ambienti extraparlamentari di sinistra e l’ambiente del romanisti, che sono un centinaio in città. Si è appreso che una comitiva di accesi tifosi dellaRoma si è recata all’Olimpico domenica, per assistere a Roma-Lazio, e che alcuni portavano degli striscioni con scritte. I tifosi sono stati visti alla stazione ferroviaria di Pescara. Le ricerche, comunque, non hanno dato finora alcun esito positivo.


Da La Stampa del 26 gennaio 1981:

Si è costituito ieri mattina il giovane tifoso della Roma che nell’ottobre del ’79 provocò, con un razzo, la morte di un altro spettatore poco prima dell’inizio del derby Roma-Lazio. Giovanni Fiorillo, 19 anni, si è consegnato nelle mani degli agenti della squadra mobile accompagnato dai genitori, Giacomo e Candida Capriotti, e da tre legali, gli avvocati Arcangeli, Vitale e Traldi.

Davanti ai funzionari, che lo hanno interrogato per diverse ore, il giovane ha ricostruito la storia della sua latitanza. Per quattordici mesi, ha raccontato, è stato costretto a vivere di espedienti accettando vari ed umili mestieri, costretto continuamente a nascondere la propria identità. Per questo motivo, conversando successivamente con alcuni cronisti, Fiorillo ha anche inviato le sue scuse ai datori di lavoro che inconsapevolmente lo aiutarono durante i mesi della lunga latitanza.

All’identificazione di quello che le cronache dell’epoca definirono il “killer dell’Olimpico”, si giunse in brevissimo tempo grazie alla testimonianza di alcuni spettatori. Tutto accadde pochi minuti prima dell’inizio della partita. Con l’aiuto di due compagni, Fiorillo sparò uno dei quattro razzi antigrandine che aveva portato con sé allo stadio. Ma quello che voleva essere un pur discutibile atto di tifoseria verso la propria squadra si risolse in un’irreparabile tragedia. Il razzo, micidiale e di dimensioni notevoli, si diresse verso la curva opposta, tradizionalmente occupata dai tifosi laziali, e colpi in pieno un giovane meccanico, Vincenzo Paparelli, di 38 anni, che quel giorno era andato allo stadio con la moglie.

Fu la stessa donna a soccorrere per prima il marito ma ormai non c’era più nulla da fare: il razzo lo aveva colpito in un occhio e nello scoppio gli aveva devastato il volto. L’arbitro D’Elia fu subito avvertito e — secondo quanto dichiarò in seguito — decise di far iniziare lo stesso l’incontro per evitare ulteriori incidenti.

Ignari e all’oscuro di tutto vennero invece tenuti i calciatori: solo alla fine dell’incontro qualcuno disse loro che un tifoso della Lazio era rimasto ucciso. La gara era terminata pari. Nei giorni seguenti l’incidente dell’Olimpico scatenò molte polemiche e ripropose in termini tragici il problema della violenza negli stadi. Sull’argomento vi fu anche una severa presa di posizione da parte delle autorità politiche: dal ministro dell’Interno, Rognoni, a quello del turismo, D’Arezzo: dell’episodio parlarono anche Evangelisti, Valitutti ed il sindaco di Roma, Petroselli. Le indagini portarono ai primi accertamenti. Pochi giorni dopo venne arrestato uno studente di 18 anni, Enrico Marcioni, con l’accusa di “concorso in omicidio”.

Con lui finì in carcere anche l’armiere che fornì i micidiali razzi. Dalle loro testimonianze la polizia risalì all’identificazione di Fiorillo, ma quando gli agenti si recarono nella sua abitazione di piazza Vittorio per arrestarlo, si accorsero che aveva fatto perdere le proprie tracce. Su di lui, in Questura, c’era però un fascicolo abbastanza consistente: nel settembre ’75 fu arrestato per furto aggravato, nell’ottobre ’76 fini in galera per scippo, nel maggio del ’79 fu fermato nei pressi di Milano mentre si trovava in compagnia di alcuni extraparlamentari di sinistra. Ora Giovanni Fiorillo dovrà rispondere dinanzi ai giudici di omicidio preterintenzionale.


Da La Repubblica del 29 ottobre 2001:

Il derby più bello. Quello che tutti hanno sempre sognato. Ebbene, ieri mattina, esattamente alle 10,30 allo stadio Olimpico, tutto questo è diventato realtà. Laziali e romanisti insieme per unico scopo: onorare la memoria e portare dentro con sé il ricordo di Vincenzo Paparelli.

Ventidue anni dopo la sua scomparsa è stata affissa una targa in curva Nord, lo stesso settore dove avvenne la tragedia del 28 ottobre 1979: “A Vincenzo Paparelli, al tuo fianco nel passato, nel presente per non dimenticare. La città di Roma alla famiglia e al popolo biancoceleste”, questo il messaggio dedicato al povero tifoso ucciso da un razzo sparato dalla Sud. Erano quasi tremila le persone presenti. Molti che all’epoca erano ragazzi e oggi sono diventati papà. E accanto a molti di loro proprio i bambini, a chiedere insistentemente cosa sia successo in quel pomeriggio di ventidue anni fa. Sono tutti in religioso silenzio prima di scoprire la targa, per poi applaudire e commuoversi quando il delegato allo sport del Comune di Roma Gianni Rivera insieme alla famiglia Paparelli solleva il velo bianco.

Qualcuno dice di non dimenticare mai, qualcun altro legge una lettera dedicata a Vincenzo Paparelli. Sopra la targa c’è uno striscione che dice: “Nel momento in cui prevalgono rispetto e coscienza”. Ma è stata anche l’occasione per manifestare il dissenso da parte dei tifosi per quello che è avvenuto la sera prima allo stadio. C’è un altro striscione ed è dedicato alle forze dell’ordine: “La vostra unica arma è la violenza”. Rivera prova a dire qualcosa in merito, ma viene fischiato. Il delegato allo sport del Comune, comunque, si è detto favorevole a ricevere gli ultrà per sentire le loro ragioni. Per questo, inoltre, verrà chiesta un interrogazione parlamentare. In più i tifosi biancocelesti in un comunicato chiedono alla società di “schierarsi fortemente al fianco della verità e del suo popolo, aiutandoci nella denuncia per efferatezze mai viste prima, se non al G8 di Genova”.



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Lazio-Fiorentina: attivata l’iniziativa BusInsieme

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La S.S. Lazio e BusInsieme comunicano che in occasione di Lazio – Fiorentina in programma lunedì 30 ottobre alle ore 20:45, sarà riproposto il servizio di Bus Sharing per lo Stadio Olimpico riservato ad un limitato numero di posti.

I pullman, che si muoveranno da 5 diverse zone della città, giungeranno allo Stadio Olimpico nei pressi del piazzale della Farnesina in Via Della Macchia Della Farnesina.

I 5 punti di incontro (e di partenza) distribuiti in varie zone della città sono i seguenti:

VILLA VERDE – BORGHESIANA, Via Degas 19, Altezza, Altezza Chiesa San Bernardino da Siena, partenza alle ore 17:50 (clicca qui);

ALESSANDRINO – DON BOSCO, Via Casilina 1011 – Centro Commerciale Casilino, partenza alle ore 18:15 (clicca qui);

TOR TRE TESTE, Via Davide Campari – Altezza Parrocchia San Tommaso d’Aquino, partenza alle ore 18:35 (clicca qui);

MONTI TIBURTINI – PIETRALATA, Via Tiburtina 757 Altezza Ipermercato Panorama, partenza alle ore 19:00 (clicca qui);

EUR, Piazzale Pier Luigi Nervi Palasport, partenza alle ore 18:15 (clicca qui).

Entro i 30 minuti successivi al termine della partita, i tifosi potranno risalire sui rispettivi mezzi, in sosta in Via Della Macchia Della Farnesina, e fare rientro presso gli originari punti di partenza. I bus esporranno un cartello indicante il punto d’incontro.

Per usufruire del servizio basta iscriversi al sito BusInsieme, scegliere il punto di partenza più comodo ed entrare a far parte del gruppo corrispondente. 



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Mattia Zaccagni: ” Impatto molto negativo, partita che serve al ritorno “

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Lazio-Bologna 3-0: il tabellino della sfida

Al termine di Feyenoord Lazio, Mattia Zaccagni è intervenuto in mix zone rispondendo alle domande dei giornalisti presenti:

 “L’impatto con la partita è stato molto negativo, abbiamo subìto subito due gol, non siamo riusciti a stare in partita. Avremmo potuto riaprirla nel secondo tempo però purtroppo è andata così. Perché la Lazio ha questi momenti di stand-by? Quando si vince si è tutti bravi, quando si perde si è sbagliato tutto. Stasera abbiamo mancato l’impatto con la gara, siamo stati un po’ troppo passivi in alcune zone del campo e dopo aver subito il secondo gol siamo andati in difficoltà”.

“Sulle vie esterne cerchiamo di sfruttare bene le occasioni che ci arrivano, dobbiamo essere lucidi nel stare dentro la partita, anche magari finire il primo tempo sull’1-0 e poi cercare di recuperarla nel secondo. Invece ci siamo un po’ sfaldati dopo il primo gol, poi diventa difficile. Feyenoord ha una mancia in più? Spesso siamo arrivati tardi su alcune uscite, loro sono stati bravi a palleggiare, a cercare gli spazi giusti. Sarà una partita che ci servirà per il ritorno. Se noi capivano nel primo tempo che c’era un po’ da soffrire, che potevamo chiudere anche nell’1-0 per poi cercare di recuperarla col secondo con un’altra mentalità, si poteva riprendere.



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La delusione di Provedel: ” Stiamo rosicando ma questo vuol dire…”

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provedel feyenoord lazio

Al termine del match Feyenoord – Lazio, Ivan Provedel è intervenuto in mix zone rispondendo alle domande dei giornalisti presenti:

“Stasera, per prima cosa, dobbiamo pensare che non siamo stati perfetti sotto tutti gli aspetti, cosa che invece loro sono stati abbastanza. Questo in Champions League si paga, perché il livello è alto. Dobbiamo giusto fare i complimenti a loro, dopodiché pensare a noi stessi, al fatto che l’approccio deve essere molto più determinato, sono sicuro che lo faremo vedere nella prossima in casa”.

Mancanza di Carattere?

“L’approccio non si deve mai sbagliare. Può succedere, magari l’avversario parte forte e ci sta. Non si può essere dominanti tutte le gare, per 90′. Il fatto è che noi gli abbiamo concesso troppo e poi sì c’è stata una sorta di reazione in cui abbiamo riaperto la gara. Magari fai il 3-2, manca poco e si può anche ribaltarla. Purtroppo il calcio è fatto di episodi. A loro ne abbiamo concessi troppi e i nostri non li abbiamo sfruttati, il risultato è giusto”. 

Motivi per una difesa ballerina?

“Non c’è un motivo. Semplicemente, in Champions il livello è alto. Credo che con Atletico e Celtic le prestazioni siano state di buon livello, non penso che bisogna fare grossi allarmismi. Oggi gli avversari sono stati più bravi di noi, e noi non siamo stati all’altezza in determinati frangenti. Le cose si decidono nei dettagli, e oggi noi non siamo stati perfetti. Così è andata, stiamo migliorando. Non è che perché oggi abbiamo perso che dobbiamo buttarci giù, dobbiamo pensare a migliorarci, a crescere, sicuramente la rosicata di oggi ce la teniamo pe ribaltare in futuro”.

La Lazio merita la Champions ?

“Nel calcio parla solo il campo. Noi l’anno scorso non dovevamo arrivare neanche tra le prime quattro e siamo arrivati secondi, sul campo. Su tre gare abbiamo fatto 4 punti. Con l’Atletico un punto, abbiamo vinto a Glasgow. Oggi abbiamo perso, ci fa rosicare tanto ma penso sia un bene, vuol dire che eventualmente potevi fare qualcosa in più. Questo ci fa capire che la Champions è alla nostra portata, va dimostrato. Non ci si qualifica parlando, lo si deve fare con i fatti. Se anche avessimo vinto oggi, certamente non voleva dire esser già qualificati. Noi dobbiamo pensare partita dopo partita, ora loro vengono a Roma e sicuramente la prestazione sarà d’alto livello”.

Sarri?

“È giustamente arrabbiato perché noi non siamo stati impeccabili e feroci com’era giusto che sia per portare i punti a casa”.

L’appello di Provedel ai tifosi

Provedel è poi intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel:

Quanta rabbia? Sicuramente tanta, stiamo rosicando perché l’approccio non è stato all’altezza della gara. Mentre il loro lo è stato e per questo risultato per me è giusto, però questo è il calcio e noi impariamo da tutto questo per crescere e fare meglio, per non commettere più questi errori. Non serve fare allarmismi, è tutto aperto e ora verranno loro da noi. Se in Champions League non sei perfetto, i punti a casa non li porti. Cosa non ha funzionato? Il Feyenoord ha avuto l’approccio che ci aspettavamo, come era giusto che sia. Dovevano partire forti, siamo in casa loro. Semplicemente arrivavamo secondi spesso e di conseguenza per loro diventava più facile. Bisogna fargli i complimenti, sono stati molto bravi oggi. Hanno concretizzato sempre, cosa che non abbiamo fatto noi anche se abbiamo avuto qualche occasione in meno. Abbiamo perso qui, rosichiamo però questo ce lo dobbiamo tenere dentro per il futuro. Qua lo stadio è caldo, però non hanno vinto per quello. Quello di cui sono convinto è che quando verranno da noi avremo un Olimpico molto caldo, però starà anche a noi farlo diventare caldo e portare tutta la gente a riempirlo completamente perché sicuramente ci potrà aiutare a per una grande vittoria”.



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Feyenoord – Lazio: risultato finale

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risultato finale feyenoord lazio

Termina con una bruttissima sconfitta la trasferta olandese valida per Feyenoord – Lazio. Biancocelesti che sono scesi in campo con un atteggiamento forse peggiore di tutta la stagione. Disattenzioni e nervosismi, ma più che nervosismi sembrava di guardare un match dove la rosa di Maurizio Sarri partiva già demoralizzata dopo aver visto il pressing olandese.

Non basta un Mattia Zaccagni o un Luis Alberto per ribaltare il risultato, non bastano neanche gli ingressi di Pedro e Castellanos che hanno cercato di dare il loro contributo. Il reparto difensivo è stato completamente messo per terra dagli attacchi biancorossi.

FEYENOORD-LAZIO 3-1

Marcatore: 31`, 74`  Gimenez (F), 45`+2` Zerrouki (F), 83` rig. Pedro (L)

FEYENOORD (4-3-3): Bijlow; Nieuwkoop (46` Lopez), Geertruida, Hancko, Hartman; Wieffer, Timber, Zerrouki (89` Lingr); Stengs (78` Ivanusec), Gimenez (78` Ueda), Peixao (71` Jahanbakhsh).

A disp.: Wellenreuther, Lamprou, Beelen, Dilrosun, Van Den Belt, Milambo.

All.: Arne Slot

LAZIO (4-3-3): Provedel; Hysaj (46` Lazzari), Casale, Romagnoli, Marusic; Vecino (78` Cataldi), Rovella (46` Guendouzi), Luis Alberto; Felipe Anderson (68` Pedro), Immobile (54` Castellanos), Zaccagni.

A disp.: Sepe, Magro, Pellegrini, Patric, Gila, Kamada, Isaksen.

All.: Maurizio Sarri

Arbitro: Tobias Stieler (GER)

Assistenti: Christian Gittelmann (GER) – Mark Borsch (GER)

IV ufficiale: Martin Petersen (GER)

V.A.R.: Bastian Dankert (GER)

A.V.A.R.: Willy Delajod (FRA)

NOTE. Ammoniti: 25` Rovella (L), 29` Nieuwkoop (F), 44` Gimenez (F), 45`+1` Casale (L), 48` Lopez (F), 57` Hartman (F), 61` Romagnoli (L), 65` Vecino (L), 87` Zaccagni (L), 90` Guendouzi (L), 90`+5` Castellanos (L), 90`+5` Geertruida (F)

Recupero: 3` pt, 6` st.

UEFA Champions League | III giornata, gruppo E

Mercoledì 25 ottobre 2023, ore 18:45

Stadion Feijenoord `De Kuip`, Rotterdam (NED)



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Feyernood-Lazio, Sarri in conferenza stampa: ” Atteggiamento troppo remissivo da parte nostra”.

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maurizio sarri verona lazio

La Lazio esce con le ossa rotte da Rotterdam. Sconfitta pesante che ora complica il cammino europeo della squadra di Sarri. Un 3 a 1 giusto anche se, il passivo poteva essere ancora più pesante. Al termine della gara l’ allenatore biancoceleste ha analizzato così il match in conferenza stampa:

Avete portato male la pressione?

“Si è fatta male per tempi, per intensità, per continuità. Andando uno a 30 all’ora e l’altro piano piano, è normale che arrivassero da tutte le parti. Il problema è l’atteggiamento, di poca personalità. Sapevamo che sarebbe stata questa la partita, è difficile da digerire il primo tempo che abbiamo fatto. Il secondo gol non si può prendere, il primo era nell’area. Ma il secondo no. È altrettanto evidente che quando ti pressano con questa intensità poi nei 20 minuti finali ti concedono qualcosa e così è stato. Se rimani in partita qualcosa ti concedono, ma quello che non mi è piaciuto è l’atteggiamento remissivo”.

Squadra non pronta?

“Noi in questa competizione siamo con l’acqua alla gola. Dobbiamo camminare in punta di piedi per non bere. Se diamo il 101% possiamo salvarci, altrimenti andiamo tremendamente in difficoltà”.

Perché non si può provare a vincere?

“Noi parliamo degli aspetti consci, non penso che i ragazzi abbiano avuto meno voglia di giocare a calcio di altre sere. È meglio perdere un pallone per giocare in velocità che per toccarlo una volta in più. Son tutti aspetti inconsci, difficilmente ponderabili”.

Col senno del poi faresti le stesse scelte?

“Queste è una di quelle domande… Col senno del poi. Se cambierei qualcosa, non cambierei dove pensi te. Se penso di aver sbagliato la formazione? Mettiamola così, abbiamo perso 3-1 e quindi sì. Non è che si va analizzare una partita persa perché un calciatore era fuori sintonia”.

È preoccupato per questa sconfitta e per come è arrivata?

“Sono preoccupato di un aspetto, del fatto che questa squadra, anche nelle partite che fa bene, ha 10 o 15 minuti di vuoto totale. Quello ti lascia un minimo di preoccupazione perché ci sono delle partite in cui hai dei vuoti e li paghi cari”.

In queste situazioni il mister come può incidere?

“Quelli che sono entrati dalla panchina non sono entrati male. Se trovi la chiave su come incidere in maniera totale, le partite le vinci tutte. Sulle problematiche collettive sono più difficili da leggere”.

Su Pellegrini,cosa ci dice?

“In questo tipo di partite, con attaccanti offensive, ho bisogno di difensori più applicati sulla fase difensiva. Anche se poi non è andata bene lo stesso”.



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Daichi Kamada: Il Sogno di Trionfare in Champions League con la Lazio

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kamada champions league lazio

Nel giorno della partita tra il Feyenoord e la Lazio in Champions League, il nuovo innesto biancoceleste Daichi Kamada ha condiviso il suo entusiasmo per questa competizione prestigiosa in un’intervista ai microfoni ufficiali della UEFA.

Kamada ha sottolineato quanto la Champions League sia importante per lui, definendola la competizione più prestigiosa. Ha affermato: “Vincere il titolo è sempre stato il mio sogno sin da quando ero bambino.”

Il centrocampista giapponese ha condiviso anche il suo desiderio di vedere un giocatore giapponese svolgere un ruolo chiave in una squadra vincente in Champions League. Ha dichiarato: “Sarebbe una cosa grandiosa se un giocatore giapponese contribuisse in campo e giocasse un ruolo chiave in una squadra che vince la Champions League. Ora ci sono molti giocatori giapponesi che giocano e hanno successo in diversi club esteri, e credo darebbe una spinta e fornirebbe una guida positiva al calcio giapponese se ciò dovesse accadere.”



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Stefano Sanderra: Soddisfatto del Pareggio contro il Feyenoord

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S.S. Lazio, Primavera: Sergio Pirozzi è il nuovo allenatore ad interim

Dopo la partita tra il Feyenoord e la Lazio, il soddisfatto allenatore Stefano Sanderra è intervenuto in conferenza stampa per commentare la prestazione dei suoi ragazzi, che sono riusciti a ottenere un importante pareggio 2-2 contro la squadra olandese.

Sanderra ha iniziato sottolineando l’arduità della partita contro una squadra di alto calibro, elogiando la tecnica, la velocità e i grandi giocatori del Feyenoord. Ha dichiarato: “Partita difficile, contro una grandissima squadra, realtà e scuola calcistica dove si unisce tecnica, velocità e grandi giocatori con fattore cognitivo. Io da sempre li ammiro ed essere riusciti a giocarsela e a pareggiare una partita del genere è un motivo di soddisfazione.”

Ha poi enfatizzato il lavoro svolto dalla Lazio nel consolidare un gruppo unito, evidenziando l’energia e l’impegno di tutti i calciatori. Sanderra ha fatto notare l’importanza delle rotazioni, sottolineando come i giovani abbiano risposto con determinazione. Ha anche menzionato che la squadra ha dimostrato la forza che deriva dal mettere gli interessi della squadra al di sopra degli interessi personali.

Il coach ha sottolineato il costante obiettivo di migliorare i suoi ragazzi, evidenziando i progressi che hanno fatto sotto diversi aspetti. Ha ammesso che il periodo attuale è caratterizzato da episodi favorevoli ma ha anche lodato l’impegno dei giovani giocatori in campo.

Sanderra ha elogiato specificamente Zazza e Nazzaro per le loro prestazioni, definendoli ragazzi che si fanno notare anche durante gli allenamenti. Ha espresso soddisfazione per l’inclusione di tutta la squadra, sottolineando che nessuno viene escluso e che tutti sono pronti a giocare.

Riguardo alla difesa, ha parlato dell’importanza di fare “muro”, ma ha anche riconosciuto che ci sono margini di miglioramento nello sviluppo della manovra e nel portare più giocatori nella metà campo avversaria. Ha evidenziato le differenze nello stile di gioco del Feyenoord rispetto alla Lazio.



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Robin Van Persie: Dalla Panchina all’Allenatore, Conferma l’Ammirazione per Ciro Immobile

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van persie lazio
during the Barclays Premier League match between Southampton and Manchester United at St Mary's Stadium on December 8, 2014 in Southampton, England.

Robin Van Persie, un attaccante con oltre 300 gol in carriera, è oggi un allenatore della squadra Primavera del Feyenoord. Dopo aver vestito le maglie di club importanti come Arsenal e Manchester United, il giocatore olandese ha scelto di intraprendere la carriera di allenatore.

Nel corso della conferenza stampa tenutasi dopo il match di Youth League contro la Lazio, Van Persie ha commentato la prestazione della sua squadra e ha anche espresso la sua ammirazione per Ciro Immobile. Ha dichiarato: “È un grande attaccante, sono un suo fan. Si muove alla grande, ha forza, ha fisico, ha tecnica… ha tutto. Ha fatto delle cose incredibili.”

Van Persie ha avuto un passato di voci di trasferimento legate alla Lazio. Nel 2015, quando era svincolato dai Red Devils, il suo nome era stato accostato al club biancoceleste, che cercava un rinforzo in attacco. Tuttavia, le voci erano nate in seguito a una vacanza di Van Persie a Roma nel mese di giugno, che aveva ingannato molti. Inoltre, la sua agenzia, la SEG, curava gli interessi di altri due calciatori della Lazio in quel periodo, Stefan de Vrij e Wesley Hoedt.

Van Persie ha svelato: “Nel 2015, il mio nome è stato accostato alla Lazio, ma da quello che so era la Roma ad aver provato a prendermi. Forse è stata la mia agenzia (la SEG) ad aver parlato con la società biancoceleste. Io in Italia? Due anni prima sono stato vicino alla Juve, ma poi alla fine non si fece nulla. Purtroppo non sono mai riuscito a giocare in Serie A, cosa che mi sarebbe piaciuta.”



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Feyenoord – Lazio: le formazioni Ufficiali

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Il Feyenoord si prepara a scendere in campo nel suo solito modulo 4-3-3 con le formazioni ufficiali:

Feyenoord (4-3-3): Bijlow; Nieuwkoop, Geertruida, Hancko, Hartman; Wieffer, Timber, Zerrouki; Stengs, Gimenez, Peixao.

Panchina: Wellenreuther, Lamprou, Beelen, Jahanbakhsh, Ueda, Dilrosun, Lopez, Van Den Belt, Ivanusec, Milambo, Lingr.

Allenatore: Arne Slot.

Dall’altra parte, la Lazio risponderà con un modulo 4-3-3 simile:

Lazio (4-3-3): Provedel; Hysaj, Casale, Romagnoli, Marusic; Vecino, Rovella, Luis Alberto; Felipe Anderson, Immobile, Zaccagni.

Panchina: Sepe, Magro, Pellegrini, Patric, Lazzari, Gila, Kamada, Guendouzi, Cataldi, Castellanos, Pedro, Isaksen.

Allenatore: Maurizio Sarri.

L’arbitro designato per questa sfida è Tobias Stieler (GER), assistito da Christian Gittelmann (GER) e Mark Borsch (GER). Il quarto ufficiale è Martin Petersen (GER), mentre il sistema VAR sarà gestito da Bastian Dankert (GER) con l’assistenza di Willy Delajod (FRA).

Questa epica sfida tra Feyenoord e Lazio si svolgerà nell’ambito della Champions League nella terza giornata del gruppo E. La partita è programmata per mercoledì 25 ottobre 2023, con calcio d’inizio alle 18:45 presso lo Stadion Feijenoord ‘De Kuip’ a Rotterdam (NED).



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UEFA YOUTH LEAGUE | FEYENOORD-LAZIO 2-2, IL TABELLINO

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Primavera, Lazio-Roma 1-2: i giallorossi vincono il derby capitolino a Formello

Nella terza giornata di Uefa Youth League del girone E, la Lazio Primavera agguanta un pareggio nel secondo tempo recuperando dal 2-0 olandese. Olandesi che si portano in vantaggio al minuto 40 con Giersthove. Nel secondo tempo raddoppia Slory al minuto 55. Napolitano e Bordon accorciano le distanze e pareggiano al minuto 72 e 86 regalando il secondo punto biancoceleste in questa competizione Europea. Lazio Primavera che si porta al terzo posto in classifica a – 3 dal Benfica e -5 dagli olandesi. Chiude la classifica il Celtic con 1 punto reduce della sconfitta contro l’Atletico.

FEYENOORD-LAZIO 2-2

Marcatore: 40` Giersthove (F), 55` Slory (F), 72` napolitano (L), 86` Bordon (L)

FEYENOORD (4-3-3): Ka; Read, Giersthove, Sebbar, Candelaria (84` Kleijn); Zechiel, Sauer, El Harmouz; Slory, Redmond, Sliti.

A disp.: Haksteeg, Plug, Van Der Heijden, Sneijer, Neijenhuis, Ouarghi.

All.: Robin Van Persie 

LAZIO (4-3-3): Renzetti; Zazza (76` Bedini), Ruggeri, Dutu, Milani (58` Marini); Di Tommaso, Bordon, Nazzaro (14` Napolitano); Yordanov (58` Serra), D`Agostini (46` Sulejmani), Sanà Fernandes.

A disp.: Magro, Petta.

All.: Stefano Sanderra

Arbitro: Joonas Jaanovits (EST)

Assistenti: Aron Härsing (EST) – Riivo Stolts (EST)

IV ufficiale: Alex Bos (NED)

NOTE. Ammoniti: 30` Ruggeri (L), 31` Napolitano (L), 31` Sanderra (L), 79` El Harmouz (F), 85` Zechiel (F), 88` Giersthove (F)

Espulsi: 83` El Harmouz (F) per doppia ammonizione

Al 30` Renzetti (L) respinge un calcio di rigore.

Recupero: 2` pt, 4` st.

UEFA Youth League | III giornata, gruppo E

Mercoledì 25 ottobre 2023, ore 14:00

Sportcomplex Varkenoord, Rotterdam



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Feyernood-Lazio, Sarri in conferenza stampa: “Sappiamo cosa ci aspetterà domani” .

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lazio bologna
Lazio’s head coach Maurizio Sarri during the Italian Serie A soccer match between SS Lazio vs Torino FC at the Olimpico stadium in Rome, Italy, 22 April 2023. ANSA/GIUSEPPE LAMI

La Lazio è arrivata a Rotterdam. Domani sera sarà ospite del Feyernood per vendicarsi della sconfitta di un anno fa’. A presentare il match come sempre è stato mister Sarri. Ecco le sue parole:

Feyenoord avversaria principale per il passaggio del turno? 

“La Lazio ultimamente ha fatto belle partite, non solo a Reggio Emilia. Il Feyenoord non ha niente in meno dell’Atletico Madrid. Sta segnando con una continuità pazzesca: dallo scorso anno quando hanno perso a Roma non hanno più perso per 22 partite. Erano già difficili da affrontare lo scorso anno e quest’anno forse sono anche migliorati”.

Sui tifosi che non sono presenti, cosa ne pensa?

“Quando si pagano le forze dell’ordine e vengono prese queste decisioni non capisco perché si pagano. Le pene collettive non hanno senso, ognuno ha le proprie responsabilità. Se qualcuno sbaglia prende 5 anni di daspo e stop. Come si fa a vietare una trasferta a una famiglia?”.

La partita dello scorso anno può essere utile come esperienza per domani?

“Questa è una partita diversa. Se bastasse l’esperienza si va quattro volte a Barcellona e la quinta si vince. Sappiamo quello che ci aspetta, noi dobbiamo avere una ferocia come approccio per non subire. Dovremo essere bravi a soffrire per poi creare le possibilità così come abbiamo fatto lo scorso anno. Sofferenza collettiva e cattiveria a livello mentale”.

Immobile può trarre beneficio dopo quello che ha detto nelle due interviste?

“Non so di che stai parlando, sinceramente  non leggo niente di quello che i tifosi dichiarano”.

Striscione contro di lei?

“Meglio che offendano che tirino il piscio come lo scorso anno”.

Immobile che sensazioni le ha dato e Guendouzi ha la faccia tosta per giocarla questa partita?

“Tanti hanno la faccia giusta per giocarla, vedremo domani chi scegliere. Adesso si può scegliere con serenità, le ultime due partite le abbiamo vinte con i cambi. In questo momento abbiamo tanti calciatori affidabili. Questo non vuol dire garanzie su prestazioni e risultato, io li vedo tutti i giorni e si può scegliere in modo abbastanza sereno”.



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Feyernood-Lazio, Romagnoli in conferenza stampa:” Domani sarà un match difficile contro una squadra attrezzata”

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Insieme a mister Sarri a parlare in conferenza stampa è il difensore Alessio Romagnoli. Queste le sue dichiarazioni:

Faccia tosta, esempio deve essere quella con l’Atalanta? Le prossime gare chiare per capire se la Lazio è fuori dalla crisi?

“Sappiamo che non abbiamo fatto un gran inizio di stagione in campionato, la risalita sarà lunga. Siamo in una striscia positiva, vogliamo prolungarla domani. Sarà un match difficile, su un campo difficile contro una squadra attrezzata. Noi dobbiamo essere coscienti della nostra forza per giocare al massimo la partita”

Sei alla Lazio per giocare queste partite. Da tifoso che emozioni si provano?

“Difficile da spiegare. Già è bello giocare per la Lazio, poi fare queste competizioni è  ancora più bello. Devo mettere da parte le emozioni e ogni volta che scendo in campo so che devo dare il massimo come sempre”.

Difesa punto forte dello scorso anno, ma quest’anno ci sono stati problemi. Sabato si è rivista quella dello scorso anno. Cosa è successo?

“C’è sempre da stare attenti altrimenti le partite finirebbero 0-0. Sappiamo che in fase difensiva non abbiamo fatto un grande lavoro, ma non solo i difensori, tutta la squadra. Dobbiamo continuare a lavorare per migliorare ogni giorno per fare sempre il massimo. L’obiettivo è concedere sempre meno come è successo nelle utime partite”.

Cosa puoi dare a livello di esperienza? Slot ha detto che la Champions dà più carica rispetto alle altre competizioni,cosa ne pensi?

“La Champions è la più bella competizione che ci sia. Sono tutte partite speciali e bellissime. In sogno giocare queste partite.  Io cerco di dare tutto quello che ho. Cerco di essere di esempio e di andare a mille.  Io, Ciro, Pedro e Luis, noi vecchietti dobbiamo essere di esempio per la squadra”

Senti la squadra più compatta?

“All’inizio i nostri errori sono stati anche per mancanza di cattiveria non solo per problemi fisici. Li abbiamo analizzati e chiariti. Abbiamo lavorato sui nostri concetti. Le gambe all’inizio possono girare meno, ma il problema eravamo noi”.



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Sarri Prepara le Rotazioni Anti-Feyenoord: Possibile Formazione e Ballottaggi

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Infortunio Vecino: Lazio in emergenza centrocampo, attesa per la diagnosi ufficiale

Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, si prepara a sfidare il Feyenoord in Champions League con il primo posto nel girone da difendere. Dovrà affrontare una serie di decisioni difficili per mantenere l’identità e l’efficacia mostrate contro il Sassuolo.

Tra i giocatori sicuri della maglia, questa volta sembrano esserci gli attaccanti. Ciro Immobile è pronto a riprendersi il posto al centro del tridente, con Felipe Anderson e Zaccagni ai suoi lati. Il brasiliano sarà l’unico confermato rispetto a sabato sera.

A centrocampo, invece, tutto è aperto. Sarri dovrà decidere tra varie opzioni, tra cui il terzetto con Kamada e Luis Alberto insieme a Vecino, spostato in regia. Altre opzioni includono Cataldi, Rovella e Guendouzi, con i primi due che potrebbero vedere l’uruguaiano spostarsi a fare la mezzala destra.

In difesa, Sarri deve ancora decidere chi affiancherà Romagnoli. Patric sembra leggermente in vantaggio su Casale, con lo spagnolo che ha convinto finora in Champions e anche nell’ultima giornata di campionato. Sulle fasce, Marusic e Hysaj sono le opzioni principali, a meno che Sarri non decida di riproporre la spinta di Lazzari a destra, in tal caso il montenegrino slitterebbe sulla corsia opposta.

La probabile formazione che potrebbe scendere in campo, seguendo uno schema di gioco 4-3-3, potrebbe essere la seguente:

  • Provedel; Marusic, Patric, Romagnoli, Hysaj; Kamada, Vecino, Luis Alberto; Felipe Anderson, Immobile, Zaccagni.

In panchina, diversi giocatori pronti a entrare in campo in caso di necessità. Sarri dovrà prendere decisioni cruciali per affrontare al meglio la sfida contro il Feyenoord e difendere il primo posto nel girone.



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Antonio Cassano Sul Caso Immobile: “Non credo che per 10 persone rosichi…”

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cassano ciro immobile

Antonio Cassano non è mai stato uno a masticare parole, e questa volta non è diverso quando si tratta della questione Ciro Immobile. Nell’ultimo episodio della Bobo Tv, l’ex fantasista di Roma e Sampdoria ha condiviso le sue opinioni con una franchezza tipica.

Parlando di Immobile, Cassano ha dichiarato: “Ci sono dei giocatori che sono emblemi. Lo conosco superficialmente e non mi piace come tipo di giocatore. Ma un ragazzo che fa 200 gol in 7 anni deve anche accettare delle critiche. È stato fischiato Maldini a San Siro e Totti a Roma.”

L’ex calciatore ha anche affrontato il tema delle critiche sui social media, sottolineando: “Se 5/6 ti scrivono sui social che fai… Ho l’impressione che adesso arrivi il momento dell’aumento e del rinnovo. Il giochino funziona sempre così. Amo la Lazio, ce l’ho nel cuore, ma poi gli manca poco nel contratto e vuole prendere qualcosa in più rinnovando. Non posso pensare che per 10 persone sui social ti lamenti e rosichi.”

Cassano ha sottolineato il valore di Immobile per la Lazio, affermando: “Per me è ancora la Lazio di Immobile. In questi sette anni lo ha dimostrato. Ha una media di 25 gol a stagione. Ha vinto trofei e una Scarpa d’Oro. La Lazio senza i suoi gol non avrebbe vinto niente.”

Niente gioco di Sarri con Immobile

“Finché ci sarà Immobile non vedremo mai la Lazio di Sarri. Perché Ciro non si addice a Sarri. Anche se Sarri vince lo Scudetto, sarà sempre la squadra di Immobile. L’anno scorso si è vista grande compattezza ma non si sono viste le trame di gioco di Sarri. Giocava bene, ma non come voleva Sarri. Immobile attacca sempre load profondità dietro ai difensori. Non viene mai a giocare. Castellanos fa meno gol ma si addice di più all’idea di Sarri. A malincuore per Sarri, non sarà la sua Lazio”.



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Lazio vs. Feyenoord: Sfida Decisiva e Statistiche Cruciali

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risultato finale feyenoord lazio

La Lazio si prepara per un incontro di risonanza con il Feyenoord, ma la storia dei precedenti suggerisce una sfida impegnativa. Nelle 2 partite disputate al ‘De Kuip’, tra UEFA Champions ed Europa League, i biancocelesti non sono mai riusciti a vincere. Con un pareggio (0-0, 08.03.2000) e una sconfitta (1-0, 03.11.2022), i capitolini cercano anche di segnare il loro primo gol nell’impianto olandese.

Guardando ai precedenti totali, ci sono state 4 partite, con 1 vittoria per la Lazio, 1 pareggio e 2 vittorie per il Feyenoord. L’ultima vittoria della Lazio è stata un 4-2 il 08.09.2022, mentre l’ultima vittoria del Feyenoord è stata un 1-0 il 03.11.2022. Il più recente pareggio risale al 08.03.2000, con un punteggio di 0-0.

In termini di gol segnati, la Lazio e il Feyenoord hanno condiviso un totale di 5 gol ciascuno. Le vittorie con il maggior numero di gol realizzati includono un 4-2 per la Lazio nel 2022 e un 1-2 per il Feyenoord nel 2000.

Questi dati rendono la sfida tra la Lazio e il Feyenoord ancora più intrigante, con entrambe le squadre che cercano di affermarsi al ‘De Kuip’ e di ottenere un risultato positivo. Sarà interessante vedere come si sviluppa questa partita e se la Lazio riuscirà a cambiare il corso della storia dei precedenti.



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Feyernood-Lazio,Slot in conferenza stampa: “Rispetto lo scorso anno la Lazio si è rinforzata. Non partiamo da favoriti”

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Vigilia di Champions. Il Feyernood domani ospiterà la Lazio di Sarri, sfida che sulla carta dovrebbe promettere spettacolo. A presentare il match per gli olandesi è il tecnico Slot. Queste le sue parole:

Sarà una Lazio diversa rispetto a quella che avete incontrato lo scorso anno?

“Secondo me sì. Sono più forti e consapevoli, e inoltre hanno una rosa più lunga. Alcune volte ci si dimentica della differenza tra l’incontrare una squadra in Champions League rispetto alle altre due competizioni. Mi ricordo che lo scorso anno Sarri risparmiò Immobile per averlo in campionato, la stessa cosa aveva fatto con l’AZ in Conference. Ma è normale che sia così. In Champions invece gli allenatori mettono sempre i calciatori migliori”. 

Cosa pensa di Sarri?

“Apprezzo molto il suo lavoro. Anche nelle ultime esperienze con Juve, Chelsea e Lazio. Si vede sempre il suo stile di gioco: le sue squadre vogliono sempre avere la palla. Il suo periodo migliore è stato al Napoli, era uno spettacolo vedere le sue partite, stesso discorso per la Lazio dello scorso anno. Spalletti e Sarri a mio modo di vedere sono i migliori allenatori italiani”.

Si aspetta delle differenze rispetto alle due partite dello scorso anno?

“Non c’è tanta differenza nel modo di giocare tra lo scorso anno e quello in corso. Nei titolari la Lazio ha cambiato un solo giocatore ( si riferisce a Milinkovic ndr), rispetto agli undici non è cambiata molto, e lo stesso si può dire per noi. La prima partita l’anno scorso non abbiamo avuto chance, ma al ritorno ce la siamo giocata alla pari e siamo stati bravi a sfruttare l’unica occasione buona che abbiamo avuto”.

Sarri ha criticato molto il comportamento dei tifosi del Feyenoord, vuole chiarire qualcosa?

“Diciamo che non gli piace una sola parte del calcio olandese, forse perché qui in Olanda siamo pazzi per il calcio. E ha ragione, ma solo per quello che è successo con il lancio di bicchieri in campo verso i suoi calciatori. Però c’è anche più di questo, magari Sarri non lo ha visto”.

Cosa si aspetta domani?

“Voglio essere chiaro. Solo una piccolissima parte dei tifosi del Feyenoord ha tirato tantissima birra contro i giocatori della Lazio. So che qui può essere una bolgia e quando pressiamo anche il pubblico si esalta. Anche questa volta spero che ci sia solo questo supporto positivo e non il lancio di oggetti come lo scorso anno. Per fortuna ci sono le reti per evitare che possa succedere ancora, soprattutto il lancio dell’urina”.

Sui calciatori arrivati in estate alla Lazio e sulle voci di un Feyenoord favorito,cosa ci dice?

“Non so perché qualcuno dica che siamo favoriti. La Lazio ha giocatori come Isaksen, che avremmo voluto anche noi ma costava troppo, come Castellanos, che poi hanno preso per sostituire Immobile. Hanno sostituito Milinkovic con Guendouzi, che ho seguito quando giocava con il Marsiglia”



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Adam Marusic aggredito in Serbia con una pistola: Dichiarazioni Shock dall’Agente Uros Jankovic

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Adam Marusic Vittoria Lazio Frosinone Capitano Lazio Rimonta Lazio Tre punti Serie A

Adam Marusic ha vissuto una notte da incubo in Serbia. Dopo la partita disputata con la nazionale montenegrina, il calciatore è stato vittima di un brutale attacco. La terribile vicenda è stata raccontata da Uros Jankovic, uno dei suoi agenti, in dettaglio. L’aggressione è stata spaventosa, e si è persino arrivati al punto in cui Marusic è stato minacciato con una pistola. Ecco la completa ricostruzione della vicenda, nelle parole di Jankovic al portale montenegrino:

Hanno aggredito me, Marusic, sua moglie e sua madre. Diversi aggressori mi hanno colpito con le pistole alla testa e in altre parti vitali del corpo. Mi sono rotto lo zigomo e la gamba sinistra. Sono stato trasferito al Centro Clinico di Belgrado, dove sono stato sottoposto a un intervento chirurgico. Siamo stati circondati da diverse auto. Il mio autista ha cercato di allontanarsi, ma è stato investito da un’auto proveniente dalla direzione opposta. Non sono riuscito nemmeno a salire sul veicolo, sono stato aggredito alle spalle. Ad un certo punto ho perso conoscenza e hanno continuato a colpirmi con pistole e manganelli. Adam è intervenuto tempestivamente. Uno di loro ha puntato la pistola verso la testa e il petto di Marusic per impedire che mi aiutasse mentre mi picchiavano brutalmente. Sua madre, una donna di 60 anni, è stata spinta e ferita.”

Questa è una storia incredibile, con Jankovic che ha accusato i due figli di Zvezdan Terzić, direttore generale della Stella Rossa di Belgrado, di essere coinvolti e riconoscibili da alcuni video. Insieme a loro ci sarebbero il proprietario di un locale locale e alcuni membri della sicurezza. Tuttavia, i due figli e gli altri coinvolti negano le accuse. In passato, Jankovic e Terzic sono stati coinvolti in una vicenda in cui, secondo il manager di Marusic, il direttore generale avrebbe cercato di estorcergli del denaro. Da allora, secondo la versione di Jankovic, sarebbe iniziata una vera e propria persecuzione nei suoi confronti. Una vicenda che i Terzic negano.



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Claudio Lotito fiero del calciomercato: snobbato Berardi

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Claudio Lotito, il presidente della Lazio, è in festa. Non solo per il successo della squadra allenata da Sarri, ma anche per le straordinarie prestazioni delle Women e della squadra di Primavera. Lotito ha espresso il suo entusiasmo nelle pagine de “Il Messaggero,” condividendo la gioia di vedere tutte le squadre del club in un momento positivo. Ma non è tutto.

Il presidente ha anche avuto modo di fare una piccola rivincita riguardo al calciomercato. I nuovi acquisti si stanno gradualmente integrando nelle rotazioni dell’allenatore, dimostrando le loro qualità sul campo. La squadra sta offrendo prestazioni convincenti, confermando la validità delle scelte di mercato fatte dal club.

Inoltre, Claudio Lotito ha preso l’occasione per affrontare un argomento che lo riguarda direttamente. Dopo la partita contro il Sassuolo, il presidente ha espresso soddisfazione per la prestazione della sua squadra che è riuscita a annullare Domenico Berardi, un giocatore che aveva attirato l’interesse del club ma che alla fine è rimasto nel Sassuolo a causa delle richieste troppo alte. Lotito ha chiarito che non ci sono rimpianti in merito a questa situazione, citando casi simili, come quelli di Zielinski contro il Napoli e Ricci contro il Torino. Questi sono nomi che sono stati associati e discussi a lungo durante la sessione estiva di calciomercato, ma che alla fine non hanno fatto il loro ingresso a Formello. Guardando alle prestazioni attuali, il presidente crede che sia stata una decisione saggia.



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Claudio Lotito ” Non sono d’Accordo con De Laurentiis, Immobile? Bisogna farsene una ragione…”

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Lotito: “Lazio costruita per il calcio di oggi, serve pazienza”

Claudio Lotito ha rilasciato delle dichiarazioni dopo l’Assemblea di Lega dove sono stati raggiunti degli accordi per i diritti TV per i prossimi cinque anni. Ancora una volta saranno affidati a Sky e Dazn con un accordo fino al 2029 per un totale di 700 milioni di euro offerti da Dazn e 200 milioni offerti da Sky.

Decisione che non è stata presa bene da De Laurentiis dichiarando che sia una sconfitta per il calcio italiano e che le due piattaforme siano incompetenti. Inoltre ha dichiarato che con questa offerta, il calcio italiano sarà destinato a morire.

Lotito risponde a De Laurentiis

Purtroppo siamo 20 presidenti, non si riesce quasi mai a trovare l’unanimità. Oggi lui non ha partecipato al voto e abbiamo preso atto di questa situazione. Ritengo che, per come è strutturata l’offerta, si possa incrementare perché ci sono valorizzazioni che possono portare a maggiori ricavi. Questo è un fatto importante, non è un’offerta statica ma dinamica che parte da una base e da tranquillità al sistema. Si aggiungeranno altri ricavi che arriveranno e porteranno ad avere un’offerta con dei ricavi importanti per la Lega

Il decreto Crescita

Sapete tutti che c’è una presa di posizione del Governo su questo fatto. Noi riteniamo che ci possano essere margini per trovare un punto di incontro che vada a tutelare non solo il calcio italiano ma anche lo spirito di questa norma. Sono arrivare tante considerazioni da parte di tanta gente che ha preso impegni, che è venuta in Italia col presupposto che aveva lo sgravo fiscale. Immaginate oggi queste persone che sono venute e costituiscono un valore aggiunto per il Paese perché rappresentano delle eccellenze in alcuni campi. Oggi si trovano ad avere delle retribuzioni non più in linea con quelli che erano gli impegni che avevano preso. Bisogna trovare un punto di incontro e vedere come aggiustare questa situazione”.

Gli altri presidenti


Come tutte le cose bisogna sempre trovare il punto di caduta. Penso che l’equilibrio sia la cosa migliore. Bisogna accompagnare certi progressi creando un punto di incontro tra le necessità delle varie parti. Questo credo sia lo spirito con cui affronteremo la famosa conciliazione su questo tema.

La Lazio ha ritrovato il gioco?


Abbiamo sicuramente avuto una défaillance all’inizio. Poteva essere evitata, ma c’è stata e dobbiamo fare tesoro dell’esperienza di queste partite per evitare che questi episodi si ripetano. La squadra è cosciente dei propri mezzi, può competere alla pari con tutti e si è maggiormente amalgamata. All’inizio c’è stato un assestamento di persone che venivano da altre esperienze e in questo momento si è creato un bello spirito di gruppo e un automatismo tecnico che nelle prime partite non avevamo. Mi auguro che la squadra continui su questo cammino e possa dare grandi soddisfazioni ai tifosi.

Questione Ciro Immobile


Ciro sta bene, è il capitano della squadra e un punto di riferimento della società. Al di là di quello che possono essere espressioni e considerazioni, penso che ognuno di noi che è molto esposto sia sottoposto a critiche. Bisogna farsene una ragione e soprattutto bisogna non assumere un atteggiamento di preoccupazione. Quello che conta sono i rapporti che Immobile ha con la società, con l’allenatore e con la squadra. Le considerazioni che può fare un singolo cittadino o tifoso, con tutto il rispetto, lasciano il tempo che trovano.

Il Calcio italiano ed il suo futuro

Ci sono tanti fronti aperti perché non è stata fatta mai né pensata una legge di sistema a 360 gradi. Purtroppo, alcune istituzioni, invece di lavorare sinergicamente, hanno lavorato quasi in contrapposizione. Penso che l’importante nel calcio italiano sia ritrovare unità di intenti e soprattutto una visione generale proiettata nel futuro per consentire al calcio italiano di riassumere quel ruolo che gli compete a livello internazionale. L’ha dimostrato negli anni e quindi penso non fa piacere a nessuno vedere il calcio italiano ridotto in queste condizioni.



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Ennesimo Show di Mourinho, ennesima Espulsione

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Ancora una volta il tecnico Josè Mourinho ha rimediato un’espulsione e lo ha fatto nel match vinto in extremis di Roma – Monza. Il tutto nasce allo scadere con una rimessa laterale in pieno recupero con gli ospiti che non hanno ricevuto il pallone per riprendere il gioco.

Palladino e la panchina biancorossa vista la palese perdita di tempo sia dei raccattapalle che dalla panchina della Roma con i giocatori che hanno nascosto i palloni, hanno cominciato una discussione contro l’allenatore ed i giocatori presenti insieme al portoghese. Portoghese che come al solito ha effettuato l’ennesimo show Comico facendo il segno all’allenatore avversario di Piangere e che parla troppo.

L’espulsione? Non ho offeso nessuno, la loro Panchina ha fatto uno Show”. Queste sono le parole del tecnico giallorosso che dopo una partita sofferta in superiorità numerica per gran parte del match, ha dichiarato al termine dei 90 minuti di gioco più recupero. Mourinho salterà dunque il match contro l’Inter….nuovamente.



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La Lazio si Prepara per il Feyenoord: Novità Nella Formazione e Altri Dettagli

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La Lazio è pronta per la ripresa immediata e si concentra sulla sfida contro il Feyenoord che si terrà a breve. Dopo essere stata capolista del girone, il team è determinato a presentarsi al meglio in Olanda, mantenendo lo spirito mostrato anche nella recente vittoria contro il Sassuolo. La squadra titolare che ha affrontato il Sassuolo ha svolto un lavoro di scarico durante una sessione mattutina, ma alcuni giocatori chiave come Marusic, Lazzari, Guendouzi, Rovella e Castellanos hanno svolto ulteriori esercizi in campo. Nel frattempo, altri giocatori come Patric, Romagnoli, Luis Alberto, Pedro e Felipe Anderson hanno svolto la loro sessione di allenamento in palestra.

Il coach Sarri inizierà a valutare la formazione per il match di mercoledì a partire da domani pomeriggio. Ci sono ancora due sessioni di allenamento prima della partenza per Rotterdam. È probabile che ci siano delle rotazioni, in particolare a centrocampo, dove potremmo vedere il ritorno del terzetto composto da Kamada, Vecino e Luis Alberto, lo stesso schierato nelle prime due partite europee di questa stagione contro l’Atletico Madrid e il Celtic. In attacco, Immobile è pronto a tornare come titolare al centro del tridente.

L’infortunio al flessore è alle spalle per Immobile, e ha effettuato una sessione di allenamento in preparazione per il match contro il Feyenoord. Anche Zaccagni sta lavorando duramente per tornare in campo dal primo minuto. In difesa, c’è un ballottaggio tra Casale e Patric per il posto accanto a Romagnoli, mentre sulle fasce potremmo vedere il ritorno di Hysaj al posto di Lazzari o Marusic.



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Ciro Immobile si scusa: ” Ho sbagliato io a dare importanza ai pochi…”

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lazio celtic

Intervenuto ai microfoni di Canale 5, Ciro Immobile torna a parlare delle sue dichiarazioni che hanno portato un tornado di emozioni contrastanti tra alcuni tifosi della Lazio e lui, creando un polverone di notizie tra calciomercato e addii.

L’infortunio e la Nazionale

L’infortunio è alle spalle, mi dispiace aver saltato partite importanti con la Lazio e la Nazionale. Abbiamo questo obiettivo di qualificarci per Euro2024, ce la metteremo tutta. Vedermi con queste due maglie è sempre emozionante.

Lazio e il mea culpa

La Lazio? E’ e sarà sempre nel mio cuore, ne sono il capitano, abbiamo fatto tante belle cose. Ultimamente è uscita una mia intervista, ma quando parli e le cose vengono scritte sono diverse rispetto a quando ne parli in video, in cui si legge l’immagine, l’espressione. Ho sbagliato io a dare troppa importanza ai pochi, invece di dare ascolto a tutta la gente che mi ama e che non ha mai pensato di tradirmi e io di tradire loro. Non direi mai in un’intervista che voglio andare via, non fa parte del mio stile. Arabia? Ho ancora da fare molto con la Lazio e l’agente che mi ama”.



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Serie B Femminile | Cinquina biancoceleste nel Derby e Primato in classifica

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lazio women roma

Termina con la quinta vittoria su cinque il derby della Capitale Res Roma VIII – Lazio Women alla Linkem Arena. Le ragazze di Grassadonia ribaltano l’1-0 siglato dalla Boldrini nel secondo tempo. Palombi sigla prima il pareggio e poi il raddoppio con la doppietta personale al minuto 47 e al minuto 57. Cala il tris Pittaccio al minuto 66. Il poker di Moraca arriva al minuto 74 mentre chiude Gothberg le danze al minuto 90.

Lazio Women che si porta prima in classifica con la Ternana a quota 15 punti allungando in classifica su Hellas Verona Women e Cesena Femminile che salgono a 12 punti.

Qui la Classifica completa

Tabellino RES WOMEN-LAZIO WOMEN 1-5

Marcatrici: 18` Boldrini (R), 47 , 57` Palombi (L), 66` Pittaccio (L), 74` Moraca (L), 90′ Gothberg (L)

RES WOMEN: Maurilli, Cianci, Fracassi, Boldrini, Nagni, Duchnowska, Simeone, Clemente, Massimi, Naydenova, Petrova.

A disp.: Liberati, Ridolfi, Coluccini, Iannazzo, Pezzi, Caporro, Montesi, Verrino, Antonelli.

All.: Marco Galletti

LAZIO WOMEN (4-3-1-2): Guidi; Pittaccio, Mancuso, Varriale, Gothberg; Castiello (46` Colombo), Eriksen, Goldoni; Moraca; Visentin (46` Palombi), Gomes (66` Kuenrath).

A disp.: Fierro, Natalucci, Ferrandi, Falloni, Giuliano, Proietti.

All.: Gianluca Grassadonia

Arbitro: Antonio Liotta (sez. di Castellammare di Stabia)

Assistenti: Vincenzo Ferrara – Mario Cammarota

Serie B Femminile | 5ª giornata

Domenica 22 ottobre 2023, ore 15:00

Linkem Arena, Roma



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Lazio pronta a sfidare il Feyenoord in Champions League dopo la vittoria contro il Sassuolo

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Lazio vs Bayern Monaco: Anteprima, Orario, e Arbitri per l'Ottavo di UEFA Champions League

Dopo la convincente vittoria in trasferta contro il Sassuolo, la Lazio ora si prepara a un nuovo e impegnativo appuntamento in Champions League. La squadra biancoceleste dovrà momentaneamente accantonare il campionato per concentrarsi sulla competizione europea.

La prossima partita della Lazio in Champions League è in programma per mercoledì 25 ottobre alle 18:45, quando sarà ospite al De Kuip per affrontare il Feyenoord. Questo match è di fondamentale importanza, essendo valido per la terza giornata della fase a gironi del prestigioso torneo. La partita sarà trasmessa in diretta su Sky Sport, con la possibilità di scegliere tra i canali dedicati alla Champions League.

Per chiunque non sia in grado di seguire la partita in TV, è possibile sfruttare le opzioni di streaming offerte da Sky Sport. La partita potrà essere seguita in streaming su NOW, Sky Go e Mediaset Infinity, garantendo a tutti i tifosi la possibilità di non perdersi neanche un minuto di questa emozionante sfida europea.



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Pagelle Sassuolo Lazio: Luis Alberto brilla su tutti i quotidiani

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pagelle sassuolo lazio

La Lazio ha ottenuto una vittoria convincente contro il Sassuolo con una prestazione eccezionale da parte dei suoi giocatori chiave, Luis Alberto e Felipe Anderson. Questa partita è stata un’altra pietra miliare nella recente serie di successi per la squadra di Maurizio Sarri.

La squadra biancoceleste è andata a Reggio Emilia consapevole delle sfide che avrebbero dovuto affrontare, ma sono riusciti a superarle brillantemente, portando a casa tre punti fondamentali per la loro posizione in classifica. La Lazio ha così ottenuto la terza vittoria consecutiva, dimostrando un costante miglioramento nelle prestazioni.

Luis Alberto e Felipe Anderson sono stati i veri eroi di questa partita. Il Corriere dello Sport ha assegnato a Luis Alberto un punteggio di 8 su 10, evidenziando la sua eccellente performance. Questo dimostra quanto il centrocampista spagnolo sia stato cruciale nel portare la Lazio alla vittoria. Inoltre, Felipe Anderson ha ottenuto un punteggio di 7, dimostrando la sua importanza nel contribuire al successo della squadra.

Ecco le pagelle di Sassuolo – Lazio secondo il Corriere dello Sport:

  • Provedel 6,5
  • Lazzari 6,5
  • Patric 7
  • Romagnoli 7
  • Marusic 7
  • Guendouzi 7 (sostituito al 67′ da Vecino 6)
  • Rovella 7 (sostituito al 53′ da Cataldi 6,5)
  • Luis Alberto 8 (sostituito all’80’ da Kamada 6)
  • Felipe Anderson 7
  • Castellanos 7 (sostituito all’80’ da Immobile 6)
  • Pedro 6,5 (sostituito al 53′ da Zaccagni 6,5)

D’altra parte, la Gazzetta dello Sport ha attribuito punteggi leggermente inferiori, ma ha riconosciuto comunque il ruolo chiave di Luis Alberto nella vittoria con un punteggio di 7,5. Anche qui, Felipe Anderson ha ottenuto un punteggio di 7.

Ecco le Pagelle Sassuolo – Lazio sencondo Gazzetta dello Sport:

  • Provedel 6
  • Lazzari 6,5
  • Patric 6,5
  • Romagnoli 6,5
  • Marusic 6,5
  • Guendouzi 6,5 (sostituito al 67′ da Vecino 6)
  • Rovella 6 (sostituito al 53′ da Cataldi 6,5)
  • Luis Alberto 7,5 (sostituito all’80’ da Kamada, senza voto)
  • Felipe Anderson 7
  • Castellanos 7 (sostituito all’80’ da Immobile, senza voto)
  • Pedro 6,5 (sostituito al 53′ da Zaccagni 6,5)


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Sassuolo-Lazio, Dionisi in conferenza stampa: “Risultato giusto”

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sassuolo lazio
Foto: Jennifer Lorenzini/LaPresse 29 giugno 2020 Livorno (LI) Italia sport - calcio Livorno vs Venezia - Campionato di calcio Serie BKT 2019/2020 - stadio Armando Picchi. Nella foto: Alessio Dionisi, allenatore del Venezia Photo: Jennifer Lorenzini/LaPresse June 29, 2020 Livorno (LI) Italy sport - soccer Livorno vs Venezia - Italian Football Championship League BKT 2019/2020 - Armando Picchi stadium. In the pic: Alessio Dionisi, coach of venezia

Il Sassuolo dopo aver battuto Juve e Inter non è riuscito a ripetersi con la Lazio. La squadra nero verde perde 2 a 0 contro una grande Lazio. Al termine della gara Alessio Dionisi ha commentato così la gara:

Gli errori individuali oggi pesano tantissimo?
“In parte sì ma credo che oggi ci sia stata una Lazio decisamente positiva e un Sassuolo negativo, dentro al primo tempo ci sono stati una somma di errori individuali che a un certo punto facevo fatica. Al 30′ ho guardato il cronometro, palle buttate fuori, mancava solo che qualcuno si girasse e calciasse a Consigli. Troppi errori tecnici. La cosa positiva rispetto al passato è che un errore ci ha compromesso il risultato, oggi ce ne sono stati tanti di più giocatori, speriamo che ne abbiano fatti tanti nella stessa gara, oggi li abbiamo sommati tutti. Il risultato è giusto, c’è poco da dire”.

Contro Juve e Inter 6 punti, poi 1 punto nelle ultime 3 partite. È anche colpa della sosta?
“Non credo. Non dico che quei risultati ci hanno fatto male perché sono stata il frutto del lavoro. L’Inter sembra quasi imbattibile e noi abbiamo vinto facendo la partita giusta. La gara di oggi è il peggior primo tempo, ma neanche a Frosinone nel secondo tempo siamo stati così, c’era stato l’atteggiamento superficiale, oggi ho visto tanti errori mai visti, errori cambiava errore, i giocatori erano svuotati come se avessero compromesso il campionato. Nella ripresa abbiamo reagito ma dobbiamo prendere tutto. Noi siamo questi”.



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Sassuolo-Lazio, Martusciello in conferenza stampa ” Sarri ha lavorato tutta la settimana per questa presentazione”

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Addio Sarri Lazio Giovanni Martusciello Cambio tattico Lazio Crisi squadra Nuovo allenatore Lazio

La Lazio vince e convince in casa del Sassuolo, bastano le reti di Anderson e Luis Alberto nel primo tempo per portare a casa i tre punti. Con la squalifica di Sarri, a parlare in conferenza stampa è il suo vice Martusciello, queste le sue parole:

La vede ritrovata la Lazio?
Non si era smarrita, bastava aspettare la condizione di qualche ragazzo nuovo. La partita è stata aggredita subito, l’abbiamo sbloccata dopo qualche minuto, ma possiamo farlo anche prima. Vi assicuro che in questi tre giorni l’allenatore ha martellato la squadra ed è frutto di questo la prestazione. Questo ambiente nasconde difficoltà impreviste, Sarri è stato bravo a indirizzare la squadra verso quella preoccupazione.

Luis Alberto? Castellanos è più di un’alternativa?
Luis Alberto lo conoscete meglio di me, a volte si è ripetitivi su di lui. Se si mette a disposizione della squadra se ne beneficia tutti, poi ha altre caratteristiche rispetto a altri centrocampisti tra cui l’aggressività. Castellanos non è una scoperta, si era visto ed era stato dato l’ok per l’acquisto. Ha il fuoco addosso come Ciro. La titolarità è una parola, ma poi serve la disponibilità quando si è scelti o non scelti. Siamo contenti, anche del comportamento di Ciro. Si pensa di calcolare al meglio la condizione, oggi partono alla pari.

Sarri sempre in tribuna per scaramanzia?
Vinco sempre ma a furia di dirlo poi succede il contrario.
La Lazio vuole giocare di più o meno?
Non so se è una chiave di lettura giusta. In 15 giorni abbiamo lavorato al meglio. Romagnoli, Casale, Zaccagni e Immobile senza la nazionale hanno recuperato le energie nervose da mettere a disposizione. Vediamo le prossime se avremo le energie necessarie per la Champions. La rosa ampia è un vantaggio importante. Quest’anno ne beneficiamo a differenza magari degli altri anni. La fase difensiva è frutto della disponibilità di tutta la squadra a partire dagli attaccanti e questa fa la differenza e si evidenzia quando si vince. Quando si prende gol questa disponibilità si nota. All’inizio non lo facevamo, il motivo lo so in cuor mio ma non voglio dirlo. Evidentemente dovevamo picchiare il muso per uscire fuori.

Troppe ammonizioni di Di Bello?
Non ci è sembrata una partita da chiudere con queste ammonizioni, ma io non voglio analizzare questo aspetto. Non vogliamo andare nella direzione polemica, quando si vince si lascia passare tutto. Noi dobbiamo pensare a fare il massimo.

Quante difficoltà senza Sarri in panchina? Questa è la Lazio migliore?
Tante difficoltà senza Sarri, tra primo e secondo tempo c’è stato un confronto migliore, visto che dall’alto la sensazione è anche migliore. Il primo tempo è stato straordinario e l’obiettivo è allungare la prestazione del primo tempo per tutta la partita.



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Dionisi: ” Giornata No! Provedel? Mi hanno detto che era fuori ma con le mani…”

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sassuolo lazio
Foto: Jennifer Lorenzini/LaPresse 29 giugno 2020 Livorno (LI) Italia sport - calcio Livorno vs Venezia - Campionato di calcio Serie BKT 2019/2020 - stadio Armando Picchi. Nella foto: Alessio Dionisi, allenatore del Venezia Photo: Jennifer Lorenzini/LaPresse June 29, 2020 Livorno (LI) Italy sport - soccer Livorno vs Venezia - Italian Football Championship League BKT 2019/2020 - Armando Picchi stadium. In the pic: Alessio Dionisi, coach of venezia

Al termine di Sassuolo – Lazio, il tecnico Dionisi è intervenuto ai microfoni di Dazn parlando della sconfitta casalinga.

Primo tempo è difficile pensare di fare peggio, abbiamo fatto tutto quello che non dovevamo fare. Nella nostra prestazione ci sono stati errori importanti. Ci sono meriti della Lazio e demeriti nostri. Nell’errore ci siamo un po’ afflosciati, l’errore ha chiamato un altro errore. Non ce la possiamo gicoare fisicamente o in velocità contro la Lazio, ci è mancato coraggio. Siamo stati poco bravi tecnicamente, dovevamo avere coraggio di giocare“.

Sulla prestazione di oggi: “Sinceramente, a fine primo tempo erano tutti affranti. C’è chi era deluso, chi era abbattuto per aver compromesso il risultato nel primo tempo. Ceracavano di supportarsi, alcuni non si capacitavano della prestazione. È difficile essere pericolosi contro una squadra di questo livello. Loro si sono abbassati e noi abbiamo fatto meglio nel secondo tempo. Siamo stati comunque poco pericolosi anche avendo di più la palla. Io speravo nella giocata di un singolo per riaccendere la partita. Oggi era una giornata no, e l’ho capito anche dopo l’episodio dell’espulsione. Mi hanno detto che Provedel era fuori di tanto con il corpo ma con le mani dentro, era una giornata no. Ha fatto di tutto per prenderla fuori ma si è ritrovato dentro con le mani. Se non partecipano tutti nella manovra ti ritrovi a difendere male e ad attaccate male”.

Sui problemi della squadra: Avevamo preparato la fase difensiva dove in due si dovevano ritrovare in zone più alte per giocare più alti e andare a far male. Oggi il centrocampo era tutto nuovo e non è semplice quando cambi tanto, devi sperare nella vittoria per aumentare consapevolezza. Se perdi dei pezzi ti rallenti, com’è stato per Matheus Henrique. L’ingraggio può rallentare, ma noi dobbiamo avere la qualità e l’umiltà per uscire da queste situazioni”.



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