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Pochissimi biglietti venduti.Cragnotti: “La squadra ha bisogno dei tifosi”.

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FINE LOTITO La biglietteria della Lazio prova a spronare i tifosi. Cragnotti (responsabile della biglietteria), dichiara ai microfoni di Lazio style che la situazione è critica, pochissimi biglietti staccati. Dopo lo stadio pieno contro il Sassuolo in segno di protesta contro la dirigenza, il popolo biancoceleste cala la seconda mano disertando lo stadio contro i bergamaschi domenica prossima. Ormai quella che era la sparuta minoranza cambia di forma e diventa l’assoluta maggioranza (eccetto quei pochi rimasti). Come riportato dal sito di Stefano Greco per ora sono stati venduti meno di 100 biglietti. La protesta sembra andare nel verso giusto ma come scritto poco fa,Cragnotti dichiara:” “I biglietti si possono acquistare già da venerdì, ma ad oggi i dati di vendita sono poco rilevanti. Sono stati venduti davvero pochi biglietti. La Curva e i Distinti vengono 16 euro, 35 la Tevere laterale, 50 al Tevere top mentre la Montemario arriva a 70. La Sud rimane chiusa fino a quando non verranno riempiti gli altri settori. Speriamo – ha concluso il dirigente biancoceleste – che i tifosi vengano allo stadio, visto che la squadra sta andando bene. E’ importante il loro supporto”.
#liberalalazio



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Reja a Lotito:”Deponi l’ascia di guerra”

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reja lotito E’ un Eddy Reja soddisfatto quello che è intervenuto ieri ai microfoni di Sky. Tre punti fondamentali per la classifica e per l’obiettivo finale di centrare l’Europa.
“Ho dei bravi ragazzi. Il discorso di Marchetti mi fa piacere, ha fatto una partita con qualche errore ma capita a tutti. Però bisogna avere la forza e convinzione. Gli ho parlato e abbiamo detto di voltare pagina e andare avanti. Stava bene e l’ho fatto giocare. Con il Ludogorets non meritavamo di uscire. Ci voleva questa vittoria perché ci dà molta fiducia. Stasera, abbiamo vinto 1 a 0 ma abbiamo avuto quattro o cinque occasioni per chiuderla. Dobbiamo essere più cinici, però più di tre punti non si possono fare. Nei giovani bisogna crederci anche per avere un progetto in prospettiva. Devono trovare un impianto che si basi sui giocatori più esperti. Perea? Lui sul piano del movimento lavora il doppio di Klose. Quando si sono messi a tre dietro ha impegnato tutti i difensori della Fiorentina”. Il presidente è una persona abituata al dialogo. Io gli ho detto di chiudere con il passato e cercare di riavvicinarsi ai tifosi che sono la forza della squadra. La Lazio non esiste senza i tifosi. Ma la squadra va aiutata fino in fondo”.



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Magia a Firenze

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esultanzaLazio con Marchetti in porta nonostante il disastroso rientro in Bulgaria, Fiorentina con Matri titolare e Gomez in panchina. I tifosi della Fiorentina, come annunciato, entrano con dieci minuti di ritardo per protestare contro i presunti torti arbitrali, quando entrano la squadra è già sotto di un gol per il gran gol in girata dell’albanese Cana. In chiusura di tempo biancocelesti vicini al raddoppio: cross di Candreva, deviazione di ginocchio di Konko, traversa piena. Nel finale assedio viola, ma Marchetti ritrova la forma migliore e salva la sua porta



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Biglia e lo stadio delle Aquile, quelle stranezze sul bilancio della Lazio

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Caro-biglietti Lazio-Verona: Lotito risponde alle critiche dei tifosi

lotito-soldi

Felipe Anderson acquisto più costoso del mercato estivo? A quanto pare no. La semestrale di bilancio ( che tiene in considerazione il periodo che va dal 1 luglio al 31 dicembre 2013) pubblicata ieri dalla Lazio, su revisione della Princewaterhouse, rivela sorprese inaspettate. Stando a quanto riportato dall’edizione locale del Corriere della Sera, infatti, èLucas Biglia ad aver pesato di più alle casse del patron biancoceleste.Per il suo acquisto, Lotito ha speso 10 milioni di euro, cioè 8,4 più Iva, contro i 9 milioni (cioè 7,5 più Iva) sborsati per Anderson. Il bilancio parziale sottolinea anche il pallino senza tempo del presidente laziale: il progetto dello Stadio delle Aquile. Nonostante Lotito abbia bocciato l’emendamento sugli stadi di dicembre, il progetto è incluso nel bilanco come giustificazioni di future perdite finanziarie.

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Hernanes ritrova la Roma :” Per me è una partita speciale “

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hernanes 26 maggio lazio

HERNANES TOTTIRoma-Inter, è una partita dal sapore particolare per il Profeta Hernanes. Dopo il suo glorioso passato biancoceleste, macchiato forse solo dal suo addio un po’ burrascoso, l’ex numero 8 si concede ai microfoni della Gazzetta dello Sport, per parlare di una partita particolare.

Ai giallorossi ha già fatto male 4 volte, e non vuole fermarsi: “La Roma non può non essere ancora un’avversaria speciale, dopo esserlo stata con tanta intensità per tre anni e mezzo. Ma io con i romanisti sono sempre stato in pace, e loro con me: mi chiedevano di fare una foto e poi mi dicevano ‘Ahò, guarda che sò romanista’. Di sicuro non mi aspettavo che partissero con 10 vittorie di fila, soprattutto dopo la botta della finale di Coppa Italia persa contro la Lazio. Il gol più importante segnato alla Roma è quello non su rigore, forse il più bello della mia carriera: cambio gioco di Lulic, stoppo con il destro, fingo di tirare, me la porto sul sinistro e palla all’incrocio”. 

I tifosi biancocelesti se lo ricordano bene. Poi chiosa finale sulla Nazionale: “Credo che un posto per me nella Seleçao alla fine ci sarà. Non ho scelto l’Inter per questo, ma l’Inter potrà aiutarmi: non mi sono messo in gioco a caso, cercando qualcosa di diverso rispetto a quello che avevo già”.

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Lotito protesta per l’arbitraggio di Giovedì

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classifica direttori sportivi serie a

lotito tareFurioso e silenzioso, deciso a farsi sentire da Platini a microfoni spenti e nell’interesse del calcio italiano, non solo della Lazio. Ieri, il giorno dopo la vergogna di Sofia, Lotito ha preferito evitare dichiarazioni. Era deluso, ma anche convinto che non sarebbe servito parlarne o gridare, perché il danno è stato fatto e la squadra di Reja non scenderà in campo negli ottavi di Europa League per affrontare il Valencia al posto del Ludogorets. Non si può tornare indietro. Il discorso, le valutazioni sono di più ampio respiro. Lotito è per la moviola in campo, non da ieri, ma da almeno due o tre anni. E questa non è la prima volta che in campo europeo il club biancoceleste viene penalizzato con direzioni arbitrali discutibili. Nell’aprile scorso l’eliminazione nei quarti ad opera del Fenerbahce era maturata a Istanbul per le sviste clamorose dello scozzese Collum, nel 2011 Reja aveva pagato il conto a Lisbona con lo Sporting, persino Ballardini a Salisburgo nel dicembre 2009 compromise la qualificazione ai sedicesimi per un rigore non concesso a Zarate sulla linea di fondo, proprio sotto gli occhi dell’arbitro d’area. Un po’ come è successo giovedì sera a Sofia: l’assistente Sousa, nel dubbio, ha spinto Benquerença a convalidare il gol del 2-2. Era vicino al palo di Marchetti, ha convinto il portoghese a ratificare il pareggio in uno stadio trasformato in bolgia. Ancora ieri i dubbi non erano stati dissolti: secondo alcuni fotogrammi, ripresi dalle immagini televisive, il pallone non avrebbe totalmente superato la linea di porta. Dentro o fuori? Sette centimetri difficilissimi da rilevare e così determinanti da spostare (probabilmente) l’esito di una qualificazione agli ottavi.

CONTESTAZIONI – Più dell’episodio contestato dai giocatori, la Lazio si è lamentata per la direzione di Benquerença. Era a senso unico. E nella ripresa il portoghese ha permesso ai bulgari un gioco durissimo, scorretto, non regolare. Interrompevano l’azione della Lazio ricorrendo al fallo sistematico e ripartivano senza che l’arbitro intervenisse. I giocatori di Reja finivano a terra e non riuscivano a tenere palla. C’è stato un fallo non rilevato anche alcuni secondi prima del sinistro di Zlatinski per il 2-2. Così la rimonta è stata facilitata alla pari con le incertezze di Marchetti, decisivo in negativo anche per il 3-3 firmato da Quixada a due minuti dalla fine. Ha infastidito il metro di giudizio. E la Lazio ha ricordato altri episodi, una costante negativa in Europa League. Nella partita d’andata il tedesco Zwayer s’era inventato un rigore (poi sventato da Berisha) attribuendo un fallo di mano a Cana, che teneva il braccio incollato al corpo.

MOVIOLA – C’è una partita aperta con Platini, da tempo la Lazio si porta dietro un’etichetta antipatica, nella passata stagione sono state ripetute le sanzioni e le diffide dell’Uefa per il comportamento della tifoseria biancoceleste. Questo è un discorso diverso. Sta a cuore di Lotito non solo per i fatti di Sofia e da presidente del club biancoceleste, ma da consigliere federale. Il sistema deve cambiare in Italia e all’estero. Se Platini reclama il rispetto del fair-play finanziario, e ci sono parametri oggettivi e dati di bilancio per misurarlo, sul campo bisogna ridurre la discrezionalità degli arbitri. Il mondo cambia e si evolve, solo il calcio resta conservatore e ancorato ai criteri del passato, ormai superati. Serve la moviola in campo, un supporto tecnologico per fissare certezze incontrovertibili. Se un pallone è entrato in porta oppure no, possono stabilirlo le immagini. Altrimenti ci si affida solo al valore degli arbitri, alla capacità di resistere ai condizionamenti, a una discrezionalità eccessiva. Ecco perché Lotito, in ambito nazionale ed europeo, tornerà alla carica con la moviola in campo. Da Sofia a Firenze, magari ne parlerà domenica anche con Della Valle. Guarda caso, c’è di nuovo la Lazio al Franchi dentro una serata in cui tutti osserveranno Banti con gli occhi spalancati. Un anno fa Petkovic e la squadra biancoceleste uscirono con le ossa rotta dalla partita con i viola: gol regolare annullato a Mauri, gol di Ljajic con Jovetic in posizione attiva di fuorigioco, vittoria della Fiorentina. Anche in quel caso la moviola in campo sarebbe servita.

Tratto da: “Il Corriere dello Sport” – Fabrizio Patania



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De Rossi ai Laziali :” Sportivamente vi odio, ma vi rispetto ! “

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mauri de rossi

Sulla prima pagina dell’ultimo numero della rivista francese So Foot campeggia la foto di Daniele De Rossi. Il centrocampista giallorosso ha raccontato la sua esperienza calcistica alla Roma e non poteva fare a meno di parlare anche di Lazio.

Il 26 maggio scorso, la Roma ha perso la finale di Coppa Italia contro la Lazio. Come hai vissuto tu che sei giocatore/tifoso quel momento?
Per fortuna i nostri avversari non hanno festeggiato in maniera troppo indecente. Nel tragitto di ritorno dallo stadio a casa, ho visto appena qualche scooter con un tifoso sopra che teneva una sciarpa, una bandiera avversaria, ma non cose sproporzionate che mi avrebbero fatto ancora più male. Il resto della serata … ti dirò mi fa male ricordare. Ero con la mia compagna e le ho fatto vivere una serata …… e una settimana …..poverina , stato brutto, veramente brutto. Mi sono chiuso a casa. Non è che ero triste, ero distrutto. Pensavo non poter rimarginare mai questa ferita.

Dall’inizio dell’intervista quando parli della lazio, tu dici “i nostri avversari” ma mai la parola “lazio”. E’ una parola che non pronunci mai?
Sì sì lo dico (risata). Dire la parola Lazio non è un problema per me. La gente che viene da Roma sa che è un odio calcistico, una rivalità che ti si impone appena scegli una delle due squadre. Non è proprio una “scelta” diciamo, ti è trasmesso in eredità da uno dei tuoi genitori. Un odio calcistico ed eterno dunque. Ma c’è del rispetto. Durante il derby, allo stadio, mi insultano ma io trovo ciò del tutto normale. E finisce lì. Non ho mai avuto problemi con dei tifosi della Lazio passeggiando per Roma. In nessun quartiere. E questo lo rispetto. Alcuni miei amici sono della Lazio, gente che amo profondamente è della Lazio. Mi scoccia quando vincono e quando perdono li prendo in giro, non si va oltre. Questo è il mio rapporto con la Lazio. Non migliorerà mai, non peggiorerà mai.

Giocare in una città dove ci sono 2 club, rende la vita più intensa?
Si. È una cosa affascinante. A volte fai una brutta stagione, finisci ottavo in campionato, ma se la Lazio termina decima, va bene, puoi respirare. E’ una cosa che non puoi capire se vieni da Parigi. Allo stesso tempo mi fa dire anche che se Roma avesse avuto una sola squadra come Napoli o Parigi allora la città avrebbe la più grande tifoseria del mondo. Senza alcun dubbio. Parlo del numero di persone interessate al calcio. Parlo di malattia per il calcio. Immagini? Se tutta la città tifasse la stessa squadra, se tutta la città tifasse la Roma? E’ evidente che la squadra si sarebbe chiamata Roma e non Lazio eh …

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Lotito “salvato dalla scorta”

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contestazione lotito


Posto questo articolo sotto forma di blog per motivi personali di lavoro visto che per un po’ non riesco a stare appresso al mondo dell’informazione. Già dopo l’ultima partita d’europa league mi erano trapelate informazioni su un presunto “agguato” di un tifoso ai danni del gestore. L’uomo, secondo a fonti non giornalistiche ma testimone “oculare” visto il video che posterò, sarebbe riuscito a superare alcuni membri della scorta rincorrendo Lotito, salvato in “extremis” dagli altri “bodyguard” sfuggendo così all’aggressione. Il clima si fa molto pesante, personalmente penso che si, ci potrebbe essere qualche “testa calda” che come tutti noi sono stanchi di questa gestione,ma se vogliamo concludere al meglio dobbiamo iniziare con le buone intenzioni, tutto nelle norme imposti dalla legge italiana.Come potrete vedere nel video non si vede tutto, ma la situazione è molto tesa.

 


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Lo striscione della Nord per Domenica :” Assoluta maggioranza “

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CURVA NORDDomenica sera c’è la Lazio-Sassuolo, una partita tanto importante sul campo, ma anche sugli spalti. In occasione della sfida contro gli emiliani, infatti, il popolo di fede laziale ha deciso di protestare nei confronti della gestione societaria e, soprattutto, del presidente Lotito. Oltre ai cartoncini con su scritto “Libera la Lazio”, la Curva Nord esporrà uno striscione con la frase “Assoluta maggioranza”, in riferimento alle vecchie dichiarazioni del patron biancoceleste che apostrofava i suoi contestatori con la dicitura “sparuta minoranza“.

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Chiara ascolta l’inno della Lazio e reagisce

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CHIARA

Per il papà è un miracolo, comunque vada. Chiara è ancora viva e lui non ci sperava giù, Chiara muove appena le palpebre e le braccia, cosa sia non si sa ma di sicuro è un segno che Maurizio non s’aspettava. «Il primo giorno pensavo che non sarebbe arrivata all’indomani, mi avevano detto: non ci sperare. E invece sono passati 17 giorni e mia figlia respira ancora, ha delle reazioni, magari sono solo meccaniche, però prima non le aveva. Per me già è un miracolo che ci sia». Chiara Insidioso Monda, 19 anni, massacrata di botte dal fidanzato e ricoverata in rianimazione al San Camillo in condizioni disperate.

L’INNO
Il padre è tutti i giorni accanto a lei, le parla e l’accarezza. «Qualcosa succede», racconta Maurizio, un impiegato delle Poste di 42 anni, mentre sta per rientrare nel reparto Lancini, neurochirurgia. «Le ho cantato l’inno della Lazio ”So’ gia du’ ore”, quello che piaceva a lei. Tutti gli apparecchi si sono messi a suonare, sono arrivati i medici: i battiti del cuore erano aumentati e la pressione si era alzata. Le ho stretto la mano parlandole, è successa la stessa cosa, il cuore ha accelerato. Magari sono solo io che mi sto facendo delle illusioni, un padre non si può rassegnare e si attacca a qualsiasi cosa, però queste reazioni le ho viste. Muove le braccia, l’altro giorno si è anche scoperta. I medici però mi hanno gelato: dal primo giorno non è cambiato niente, Chiara non ha speranze». Se sopravviverà, gli avevano spiegato, sarà condannata a una vita senza vita, in stato vegetativo. «Nei prossimi giorni le faranno comunque la Tac per capire qualcosa di più».


Ieri è andata a farle visita il presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini. «Chiara da due settimane lotta per la vita dopo le botte del compagno. Sono venuta da lei perché la violenza di genere non è un fatto privato, anzi è una violazione dei diritti umani, come dice la Convenzione di Instabul, e come tale va trattata. Dobbiamo uscire dalla mentalità secondo cui i panni sporchi si lavano in famiglia».
La storia di Chiara è quella di tante, ora le raccoglie tutte. Lei bella e fragile, «uno spettacolo di bambina», per gli amici di Maurizio che l’hanno vista nascere, e un poco bambina è sempre rimasta. «Ho fatto di tutto per impedirle di stare con quel tipo, lo conosciamo tutti a Casal Bernocchi: è: un tossico, violento, cattivo con le donne e coniglio con gli uomini», Il padre ha smesso di lavorare per tre mesi per tenere Chiara lontana da Maurizio Falcioni, 35 anni, convivente della ragazza adesso in carcere con l’accusa di omicidio volontario. «Dormivo con le chiavi nei pantaloni per non permetterle di fuggire di nuovo da casa e tornare da lui».

LE DENUNCE
Quell’uomo che lei aveva conosciuto al parco e l’aveva plagiata, il padre ne è convinto. «Ho presentato due denunce per circonvenzione di incapace, ho anche allegato i certificati medici da cui risultava il lieve ritardo di cui soffriva Chiara. Non è servito a niente. Lei voleva tornare a casa, aveva deciso di lasciarlo. E lui l’ha massacrata».
«Dai Chiara non mollare», sui maxischermi dell’Olimpico è comparsa la scritta poco prima dell’inizio del derby del 9 febbraio, «Forza Chiara la Nord è con te!», lo striscione dei tifosi. Sempre per lei è sfilato un corteo silenzioso a Casal Bernocchi, una fiaccolata per chiedere giustizia. Il fidanzato ha raccontato ai magistrati d’averlo fatto per gelosia, per un sms che aveva trovato sul telefonino di Chiara. L’ha picchiata e non si è fermato nemmeno quando lei era a terra

IL MESSAGGERO



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Quasi fuori !

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keitaUn ottovolante di emozioni dal quale alla fine la Lazio scende sconfitta 1-0 dal Ludogorets in una partita dove è accaduto di tutto. Tra rigori falliti, traverse, pali ed espulsioni i biancocelesti escono dall’Olimpico sconfitti di misura e ora serviranno almeno due gol in Bulgaria per accedere al turno successivo dell’Europa League.

DI BEZJAK IL GOL DECISIVO – Parte subito in salita il match per i biancocelesti: al 9′ rigore concesso agli ospiti per un fallo di mano di Cana apparso inesistente, con il braccio attaccato al corpo. Dyakov sul dischetto prova il cucchiaio, bravo Berisha a rialzarsi in tempo per bloccare il pallone. Il Ludogorets pressa alto e la Lazio non riesce a farsi pericolosa, al contrario degli avversari che trovano anche una traversa al 34′ con Marcelinho. Biglia su punizione cerca di svegliare la squadra, con Stoyanov in tuffo plastico a salvare la sua porta, ma il primo tempo si chiude con il vantaggio bulgaro ad opera di Bezjak che dalla distanza trova il jolly sfruttando anche l’imprecisione nel piazzamento di Berisha. Nella ripresa Felipe Anderson si illumina al quinto minuto, prima con una conclusione deviata sul palo dal portiere poi subito dopo guadagnandosi un rigore: dal dischetto lo stesso brasiliano si fa ipnotizzare da Stoyanov che blocca il tiro dagli undici metri e Cavanda poco dopo rileverà il compagno di squadra. Dyakov si guadagna il secondo giallo e la doccia anticipata, Lazio in superiorità numerica con Reja che prova a sfruttare l’uomo in più inserendo Kakuta, all’esordio, per Lulic. Ma arriva anche il rosso per la Lazio per un fallo in gioco pericoloso di Cavanda, e finale con entrambe le squadre in dieci. Entra anche Perea per Klose, con Candreva a impegnare continuamente Stoyanov, ma non basta: a Sofia servirà l’impresa.

corrieredellosport.it



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Un muro di fogli con scritto :”LIBERA LA LAZIO”

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lazio roma coreografia lazio

coreografia curva nord tifosi

Si avvicina a grandi passi Lazio-Sassuolo, il popolo laziale è in fermento. Domenica sera saranno tanti i tifosi che riempiranno l’Olimpico, richiamati dall’iniziativa della Curva Nord: contestare il presidente Lotito, protestare contro l’operato della società in maniera fragorosa ma pacifica. Come spiegato in questi giorni dai ragazzi della Nord, si partirà con un corteo da piazza Maresciallo Giardino fino allo stadio. Una volta affollati gli spalti, l’idea è di dare vita a una coreografia particolare: un muro di fogli con la scritta “Libera la Lazio”, lo slogan scelto per l’occasione. Sullo stesso stile di quanto visto qualche anno fa, con la selva di cartoncini con scritto “100% Lazio”. Una scenografia che coinvolgerà la Nord, i Distinti e chiunque negli altri settori dello stadio si munirà di un semplice foglio A3 o A4 con la scritta stampata. I ragazzi della Curva ne stanno preparando tantissimi da distribuire fuori dai cancelli, ma ogni tifoso può premunirsi del suo cartoncino in autonomia.

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La Lazio si prepara per il Ludogorets

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esultanza

Reja cambia modulo e metà degli uomini in campo. Perché come ha spiegato l’allenatore in conferenza è impensabile che tutti giochino ogni tre giorni.  Contro il Ludogorets si torna al 3-4-3: Berisha tra i pali, in difesa Ciani, Cana e Radu. Biava e Dias si allenano con i compagni, ma osserveranno un turno di riposo. Torneranno titolari domenica sera in campionato.  A centrocampo Cavanda e Lulic sugli esterni, il tandem Onazi-Biglia al centro. 

BALLOTTAGGI – Gli unici dubbi di formazione riguardano il tridente avanzato. Devo valutare Klose e Candreva”, ha confidato Reja. “Parlerò con loro dopo la seduta di oggi e, se mi daranno l’ok, potrei impiegare almeno uno dei due”. Keita giocherà a sinistra, a destra l’esterno di Tor de Cenci è favorito su Felipe Anderson, mentre il panzer è in ballottaggio con Perea per il posto al centro dell’attacco (il colombiano si è mosso tra i titolari nelle prove tattiche, Klose in partitella). Probabile che alla fine siano Candreva, Perea e Keita a scendere in campo dal primo minuto. Out Postiga e Pereirinha: infortunati e fuori dalla lista Uefa.

CONVOCATI – Al termine dell’allenamento, mister Reja ha diramato la lista dei convocati:

Portieri: Marchetti, Berisha, Guerrieri
Difensori: Dias, Radu, Ciani, Novaretti, Cavanda, Cana
Centrocampisti: Ledesma, Onazi, Mauri, Candreva, Lulic, Gonzalez, Biglia, Felipe Anderson
Attaccanti: Klose, Perea, Keita, Kakuta

PROBABILE FORMAZIONE (3-4-3) – Berisha; Ciani, Cana, Radu; Cavanda, Onazi, Biglia, Lulic; Candreva, Perea, Keita. All. Reja. A disp. Marchetti; Dias, Ledesma, Gonzalez, Felipe Anderson, Kakuta, Klose.

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Lotito verrà scortato e la Procura apre un’inchiesta

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contestazione lotito

Lazio-Sassuolo si avvicina e l’ambiente in casa biancoceleste si fa sempre più caldo. In questi giorni è stata confermata la scorta per il presidente Claudio Lotito. Non è una novità e ogni sei mesi arriva il rinnovo, ma stavolta non ci sono stati dubbi. Le minacce di morte, i numeri dei telefoni del presidente (e del diesse Igli Tare) pubblicati su Facebook, la contestazione montata e riesplosa ai livelli di guardia venti giorni fa per la cessione di Hernanes all’Inter hanno fatto scattare le misure di sicurezza. Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, dalla Prefettura hanno informato che c’è un’oggettiva situazione di rischio per Lotito e sono in corso gli accertamenti, scattati dopo una serie quasi interminabile di telefonate ricevute dal patron nei primi tre o quattro giorni di febbraio. Il rapporto, già non idilliaco con la piazza, sta vivendo uno dei momenti più bassi della storia. I tifosi vorrebbero il salto di qualità e ritengono insoddisfacenti due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana conquistate in dieci anni anche a fronte di un solo terzo posto come miglior risultato in campionato.Le istituzioni vigilano e il fascicolo è finito sul tavolo di Michele Prestipino, 55 anni, procuratore aggiunto della Procura di Roma. E’ arrivato nello scorso settembre dalla Dia di Reggio Calabria e in precedenza aveva lavorato a Palermo: conduceva inchieste su mafia e n’drangheta. Si indaga a 360° anche perché, come riporta il quotidiano, nel mezzo della contestazione, si potrebbe anche insinuare o nascondere chi vorrebbe sfruttare l’onda emotiva per provare a sfilare il controllo della società a Lotito. E’ solo un’ipotesi, perché in passato è successo, ma niente in questo momento va escluso.

LALAZIOSIAMONOI, FABRIZIO PATANIA – CORRIEREDELLOSPORT



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Pantano si oppone alla contestazione :” E’ inutile “

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PANTANO«Il tifoso deve tornare a fare il tifoso. Oggi è diventato esperto di mercato, di borsa ed è entrato in ambiti che non gli competono. Sarebbe bello tornare a preoccuparsi solo delle sorti della propria squadra: non credo che questa protesta sia efficace». Questo il pensiero di Stefano Pantano, ex schermidore ma soprattutto tifoso biancoceleste. La sfida col Sassuolo sarà al grido «Libera la Lazio», eppure la contestazione alla società non è una via efficace secondo il conduttore radiofonico perché non avrebbe il potere di cambiare le gerarchie al vertice: sognare è lecito ma vanno fatti i conti con la realtà biancoceleste.

Cosa significa questa contestazione? «Che lo stadio sia pieno è motivo di soddisfazione, sono anni che invito i sostenitori a riempire l’Olimpico. La contestazione significa dare un segnale, ma è curioso che chi ci sarà domenica magari non sia stato presente al derby. Molti tifosi sono mossi da sentimenti sinceri e hanno tutto il diritto di promuovere l’iniziativa, altri magari dovrebbero guardarsi allo specchio».

 

Non è d’accordo quindi con la protesta? «Magari arriverà un magnate o uno sceicco che farà fare il salto di qualità, ma non ci credo, siamo rimasti scottati troppe volte. La protesta di domenica, mi auguro civile e democratica, spero porti a qualcosa. Ma la presenza massiccia allo stadio, solo per insultare Lotito, non credo sia efficace. Qualcuno si sta sopravvalutando e sta sopravvalutando la comunicazione mediatica: non abbiamo il potere di cambiare il corso degli eventi, siamo pur sempre in democrazia e ognuno è libero di dissentire da questa protesta, se lo crede».

Cosa contestano i tifosi alla società ? «Ne ho parlato personalmente con il presidente Lotito, ci sono situazioni che non vanno e questo è evidente. Dal mercato deludente al mancato salto di qualità. Ma nulla è mai cambiato, e non abbiamo il potere di farlo né come tifosi né come comunicatori».

 

Non crede abbiano il diritto di sognare? «È giusto sognare, ci mancherebbe. Sono anche io un tifoso e sogno di tornare ai tempi della gloriosa Lazio di Cragnotti. Capisco che il momento e la crisi economica non aiutino, cerco dunque di essere più realista. In Italia si contestano De Laurentiis, Berlusconi e Moratti. Che per i tifosi biancocelesti sono dei veri e propri esempi».

IL TEMPO – CITTACELESTE



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Deferiti Tare e la Lazio

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lotito-tare-de-martino

Arriva una notizia ufficiale dal sito della Federazione Italia Giuoco Calcio: sono stati deferiti sia il procuratore Ulisse Savini che altre figure del mondo del calcio. Ecco la nota ufficiale ripresa dal sito della FIGC dove si parla di violazione del regolamento agenti: “Esaminati gli atti e valutate le risultanze dell’istruttoria espletata, il Procuratore federale  ha deferito alla Commissione Disciplinare Nazionale l’agente dei calciatori Ulisse Savini, i calciatori Emanuele Testardi, Kevin Vinetot, Marco Cabeccia, Mobido Diakitè (calciatore tesserato, all’epoca dei fatti, per la Società S.S. Lazio S.p.A.), alcuni dirigenti e sei società, Sampdoria, Virtus Lanciano, Crotone, Genoa, Unione Venezia e Lazio, per la violazione del regolamento agenti”.

Tra i dirigenti sopra citati, c’è anche Igli Tare. Come si apprende dalla nota della FIGC, questo il motivo del deferimento del ds biancoceleste: “il Sig. Igli TARE, D.S. della S.S. Lazio, per avere, nella trattativa avente ad oggetto prima il rinnovo del contratto e, di seguito, il trasferimento ad altra società del calciatore Mobido Diakhite, trattato con l’agente Ulisse Savini nel mese di agosto dell’anno 2012, nonostante la licenza di costui fosse sospesa“.   Deferita, quindi anche la società Lazio: “La Società S.S. LAZIO S.p.A. per responsabilità oggettiva per le violazioni ascritte al proprio dirigente Igli Tare“.



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Corteo e coreografia, ecco la protesta della Nord

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CURVA NORDLa contestazione di Lazio-Sassuolo si avvicina e, per fornire qualche indicazione più dettagliata sui preparativi di domenica sera allo stadio Olimpico, ai microfoni diRadiosei è intervenuto Paolo Signorelli in rappresentanza della Curva Nord: Il corteo partirà da piazza Maresciallo Giardino, all’altezza di Ponte della Musica: saranno appena 200-300 metri, lo scopo è quello di far partecipare tutti. L’orario del ritrovo sarà attorno alle 18-18.30, si entrerà tutti insieme e speriamo di raggiungere un numero importante. L’idea pacifica, per cui vorremmo coinvolgere anche i distinti, è quella di ricreare una coreografia particolare, alzando un muro di semplici fogli A3 o A4 con la scritta ‘Libera la Lazio’, sulla scorta di quanto visto in occasione della scenografia ‘100% Lazio’ di qualche anno fa. Nei prossimi giorni saranno resi noti maggiori dettagli.

LALAZIOSIAMONOI



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Temporaneamente chiusa la Maestrelli

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Lazio, pronta la trasferta a Como: 1150 tifosi al Sinigaglia per la decima giornata

tifosi Laziali

Nuovi aggiornamenti sul numero dei tifosi biancocelesti che saranno presenti allo stadio Olimpico il 23 febbraio alle ore 20.45 in occasione di Lazio-Sassuolo, posticipo della 25a giornata di serie A. Curva e Distinti Nord sono esauriti, mentre la Curva Maestrelli rimane temporaneamente chiusa. La decisione è quella di temporeggiare e dare il via alle vendite per questo settore solo dal momento in cui i Distinti Sud risulteranno totalmente riempiti.

LAZIONEWS



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Nicola Pietrangeli difende Lotito :” Domenica è un’iniziativa inutile, perché lo contestano ? “

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NICOLA PIETRANGELI

Ci si avvicina a vele spiegate verso Lazio- Sassuolo, la partita delle partite per i tifosi biancocelesti. O almeno per alcuni perché come accade dal giorno del suo insediamento negli uffici di Formello, l’argomento Lotito continua a dividere, a spaccare l’ambiente. Tra i ‘dissidenti’ dell’iniziativa ‘Libera la Lazio’, un grande campione della storia del tennis italiano, noto tifoso biancoceleste, Nicola Pietrangeli si è espresso sull’iniziativa in un intervista rilasciata a Il Tempo.

Andrà anche lei allo stadio? «Guardi, sono in partenza per il Kenya e non ci sarà. Ma sinceramente le dico che se fossi rimasto a Roma, non sarei comunque andato. L’avrei vista da casa. Da tempo infatti non seguo più le partite, perché da sportivo non mi piace più questo mondo del calcio e quel che è diventato. Non riesco a capire iniziative come questa per Lazio-Sassuolo».

Perché non è d’accordo con la protesta? «Non le rispondo da tifoso, ma da sportivo quale mi sento. Il tifoso capisco che voglia sempre vedere vincere la propria squadra, ma non può essere così e bisogna cercare di capire anche i momenti. Per esempio, molti si sono arrabbiati per la partita di Catania, ma ora la Lazio è questa. Può dispiacere, ma lo sappiamo . Io non credo che Lotito non voglia raggiungere obiettivi importanti, forse non conosciamo bene tutta la situazione. Non sto dicendo, attenzione, che Lotito non abbia mai fatto errori. Ma chi non fa errori? Li facciamo tutti. Anche i tifosi, a volte. Senza voler offendere nessuno, ma con rispetto penso che il tifoso debba fare il tifoso sostenendo la squadra, mentre il presidente debba fare il presidente. Anche con decisioni scomode, è un imprenditore, ci mette i soldi e credo abbia tutto il diritto di decidere. A parità di condizioni, sono in questo senso dalla parte di Lotito».

Ma il tifoso non ha diritto di sognare una squadra migliore? A lei non piacerebbe? «Certo. Tutti vorrebbero una squadra vincente, ma prima di contestare, perché non ci chiediamo se si può fare? Si fa presto a chiedere campioni, ma chi paga? Non ci dimentichiamo del momento economico difficile. Lotito andava bene quando ha preso e salvato la Lazio, ora tutti pensano l’opposto. E guardi che non sono amico di Lotito. Poi siamo sicuri che andando via lui, ci sia un altro davvero interessato?».



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Lotito deve risarcire Zarate

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ZARATE LOTITOLotito deve fare i conti anche con Zarate, che nonostante stia giocando con il Velez si porta dietro ancora gli strascichi di una separazione burrascosa. A riportare alla luce la questione è il suo procuratore Luis Ruzzi, che rende nota la decisione del Tribunale Ordinario di Roma di condannare la Lazio in primo grado a pagare 650 mila euro di risarcimento per il mancato pagamento dell’ultima parte di stipendio e delle commissioni:Lotito non ha pagato a Zarate l’ultimo trimestre del campionato 2012-2013 e le commissioni, che l’anno scorso erano di 2 milioni, quest’anno di 2,5. Soldi a cui Zarate aveva deciso di rinunciare pur di tornare a giocare, ma il presidente della Lazio non glielo ha permesso perché già a ottobre aveva deciso di emarginarlo. Nell’ultimo periodo in Italia Mauro giocava a calciotto, con delle persone di 50 anni. Si era ridotto a questo pur di giocare. Per questo abbiamo iniziato a fargli causa e il Tribunale ci ha dato ragione. Avremmo vinto pure l’arbitrato, ma Zarate ha deciso di rinunciare perché si è lasciato suggestionare da Lotito. Gli diceva che tanto avrebbe vinto lui e quando hanno fatto slittare la decisione dal 10 luglio al 22, si è impaurito e ci siamo rivolti alla Fifa. È stato un errore, sono convinto che avremmo vinto anche di fronte alla giustizia italiana. Ho visto che le lacrime di Hernanes hanno fatto scalpore, ma la gente non sa quante volte ho trovato Mauro in lacrime per la situazione che stava vivendo a Formello“. 

La risposta della Lazio attraverso le parole dell’avvocato Gian Michele Gentile: “Aspettiamo il decreto ingiuntivo e faremo l’opposizione. Mancato pagamento dello stipendio? Zarate se ne è andato, mi sembra strano che debba comunque percepire lo stipendio. Comunque a oggi non ci è stato ancora notificato niente. Quando avremo i documenti in mano valuteremo cosa fare“.

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Torna l’Europa League e l’ampio turn over

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PEREA ANDERSONSi torna in Europa, di corsa. Giovedì sbarcherà il Ludogorets all’Olimpico (ore 21.05), si giocherà l’andata dei sedicesimi di finale (ritorno fissato per giovedì 27 febbraio a Sofia). Reja darà spazio al turnover nel match contro i bulgari, nelle prossime due settimane la Lazio scenderà in campo quattro volte (Ludogorets, Sassuolo, Ludogorets e Fiorentina), c’è bisogno di forze fresche, ci sarà spazio per tutti. Edy ha in mente vari cambi, rivoluzionerà la formazione. Il modulo? Si potrebbe tornare al 3-4-3. Berisha sarà in porta, Marchetti ha bisogno di altri 15-20 giorni di cure e allenamenti. In difesa si giocheranno un posto Ciani e Novaretti, ci sarà Cana, una valutazione va fatta su Dias (lui o Biava riposeranno). Il centrocampo sarà affidato a Cavanda, Onazi, Biglia e Lulic. In avanti toccherà nuovamente ai baby Felipe Anderson, Perea e Keita. Reja farà rifiatare Biava (Dias è più fresco, dovrebbe giocare lui), Radu, Konko, Candreva, Ledesma e Klose. In panchina si terrà pronto Kakuta, l’ultimo arrivato. Edy l’ha visto bene in allenamento, potrebbe farlo esordire in corsa, ad oggi sembra l’ipotesi principale. Non è utilizzabile Postiga (ha conquistato i sedicesimi con il Valencia, non può disputarli con la Lazio), in ogni caso non avrebbe giocato, è ai box per infortunio, il polpaccio destro gli fa male, non è pronto.  

Tratto da: Il Corriere dello Sport



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Siamo stanchi di questa mediocrità !

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Soccer: Serie A; Catania-LazioUna Lazio brutta e deconcentrata perde meritatamente contro un Catania voglioso di punti e stimolato dall’obiettivo salvezza. La squadra è mancata dal punto di vista tecnico e del palleggio. Mai come oggi si è notata l’assenza di un uomo di classe a centrocampo (ce l’avevamo, ma oggi veste un’altra maglia) che facesse girare la squadra. La partita è stata caratterizzata da una mancanza totale di schemi d’attacco, da scelte discutibili e da sostituzioni ritardate. Ho visto tanti errori di concentrazione da chi solitamente non ne commette (vedi Dias e Radu in occasione dei gol del Catania). Klose non pervenuto, anche perché servito poco e male. La miscela di questi ingredienti non poteva che confezionare la prima sconfitta in campionato della Lazio di Reja e del mediocre Lotito. Ora il popolo laziale è pronto a fargli capire che è stanco di questa mediocrità e dell’arroganza di un personaggio che non ha nulla a che vedere con lo stile e la tradizione biancoceleste. Contro il Sassuolo, i laziali riempiranno l’Olimpico per una manifestazione di dissenso, determinata ma civile. Qualsiasi gesto che non rispetti tali intenzioni ne rovinerebbe la riuscita.

Franco Capodaglio



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Lotito risponde ai contestatori :” Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? “

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LOTITO
Claudio Lotito ai suoi detrattori-minacciosi che gli intasano i tre cellulari con sms avvelenati, manda subito a dire: «Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? Traduco: fino a quando dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza?»

Cominciamo subito con Cicerone e con la sua “lingua madre”?
«Per me il latino ha un valore icastico e lo ritengo il mezzo migliore per comunicare anche contro l’ignoranza di quei “soliti noti” che vogliono farmi sentire di troppo in casa mia, ergo alla Lazio».

Chi sono? Per caso quelli che la chiamano “Lotirchio” e le inviano ogni giorno minacce di morte?«Si tratta di fantomatici “gruppi”, una trentina di persone, che da tempo manipolano frange oltranziste della tifoseria laziale, le stesse che mi lanciavano monetine anche la sera della vittoria della Coppa Italia. Questi istigatori di violenza mi costringono a vivere sotto scorta della polizia e tra le tante illazioni che hanno fatto circolare ad arte, c’è anche quella che io avrei messo in vendita la Lazio. Hanno fissato pure il prezzo, 140 milioni di euro…».

Non c’è niente di vero invece?
«Pura spazzatura, alimentata da ignobili strumentalizzazioni mediatiche. Io non cederò mai la Lazio perché il sogno, da padre, è di lasciarla in eredità a mio figlio. E a chi mi accusa di “tirchiaggine” la storia insegna: Lotito non vende, semmai compra».

Però ha appena venduto Hernanes e non ha fatto molto in un mercato in cui persino il Sassuolo a gennaio ha comprato 12 giocatori…
«Passare all’Inter è stata una precisa volontà di Hernanes, l’ha dichiarato lui stesso. Il Sassuolo compra per salvarsi e poi il record di acquisti ce l’ha il sottoscritto: estate del 2004, presi 9 giocatori in un solo giorno. Ma un certo tipo di tifoso ha la memoria corta e contro l’irriconoscenza è necessaria la più grande misericordia».

Un velo misericordioso anche per quei calciatori che “rifiutano” il trasferimento alla Lazio?
«Chi ha scritto e detto che ci sono giocatori che hanno rifiutato la Lazio verranno perseguiti penalmente, perché asseriscono il falso. In primis, quelli che sostengono che Quagliarella mi ha detto di “no” in quanto l’avrei obbligato a decurtarsi del 50% l’ingaggio. Mai parlato con la Juve, né con il giocatore».

Dicono il falso anche gli osservatori stranieri che additano le Curve di Lazio e Roma come le più razziste e violente d’Europa?
«Io parlo solo della Curva della Lazio e so per certo che gli ispettori Uefa sono consapevoli che si tratta di reminiscenze precedenti alla attuale società, la quale ha messo in campo tutte le misure possibili a tutela dei valori civili e sportivi che per quanto mi riguarda si richiamano alla tradizione dei valori cristiani».

Intervallo religioso: come è stato l’incontro con papa Francesco?
«Strabiliante, specie per la capacità di introspezione che possiede papa Bergoglio. Se potessi lo incontrerei tutti i giorni, magari anche per chiedergli conferma di quella voce che mi è arrivata – sorride – …Pare che il Santo Padre avrebbe una “forte simpatia” per la  Lazio. Se fosse vero, per me e per il nostro club sarebbe un arricchimento spirituale incredibile».

Anche Petkovic aveva forti valori spirituali: volontario della Caritas in Bosnia. Era il suo pupillo, poi cosa è successo?
«Un allenatore all’interno della Lazio è qualcosa di più di un dipendente, perché con il suo lavoro può essere un valore aggiunto o arrecare un danno alla società. Petkovic mi aveva assicurato che non c’erano trattative in corso tra lui e la federazione svizzera… I fatti l’hanno smentito, è venuta meno la fiducia, ed ecco spiegata la risoluzione del nostro rapporto».

La Lazio con Reja è ancora imbattuta in campionato, vuol dire che Lotito ha avuto ragione per l’ennesima volta?
«Come mai Reja sta facendo dei risultati positivi con gli stessi giocatori che aveva a disposizione Petkovic? La riposta io ce l’ho: perché il calcio è uno sport di squadra e quando tutte le componenti sono animate dalla stessa chimica, i risultati arrivano».

E’ rientrato  Stefano Mauri Mauri: ma che idea si è fatta dell’ultimo scandalo del Calcioscommesse? «Che la Lazio è stata colpita indirettamente con lo stop di un suo tesserato, ma la società è risultata totalmente estranea. E anche contro Mauri, da quanto è emerso, mi pare che più che basarsi sulla sostanza dei fatti ci sia stato un processo indiziario».

Alcuni… indizi, porterebbero alla possibile acquisizione della Roma da parte dei “cinesi”. La Serie A rischia di finire sempre più in mani straniere?
«Gli imprenditori che sono arrivati finora dall’estero mi pare che siano tutti attratti da sedicenti interessi economici, più che da reale passione per il nostro calcio. Non so se i cinesi vogliono comprare, alla Roma comunque cambia poco, ha già una proprietà americana. Io amico di Pallotta? L’ho visto due volte in tutto…».

Walter Sabatini, nel 2004 lei lo vedeva tutti i giorni, era il suo direttore sportivo, ora sta facendo le fortune della Roma…
«Il fatto che l’avessi ingaggiato dieci anni fa dimostra che già sapevo scegliere i dirigenti più bravi. È stato lui che nel 2008 ha deciso di andarsene, e all’epoca scelse il Palermo…».

L’Olimpico anche per Lazio-Roma fa fatica a riempirsi, ma a quando il nuovo Stadio delle Aquile?
«L’attuale disegno di legge sugli stadi non consente di realizzare un impianto di proprietà del club. L’Udinese ce l’ha fatta? Sì ma Pozzo ha speso 25 milioni di euro, io per farlo a Roma dovrei trovare 200 milioni e al momento esistono ostacoli bancari, strutturali ed urbanistici, insormontabili».

Se la Roma dovesse vincere lo scudetto, non teme contestazioni per cui la sua pazienza cederebbe?
«Io non temo i successi degli altri, ma penso solo a quelli nostri. Il derby vinto nella finale di Coppa Italia, rimarrà alla storia e per me vale più di dieci scudetti. Perciò, a chi continuerà a volere il mio male, e quindi quello della Lazio, stavolta non rispondo in latino ma con “e il Piave… anzi il Tevere, mormorò: non passa lo straniero”».

L’AVVENIRE

 

Massimiliano Castellani


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Mezzogiorno a digiuno di gioco

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catania Finisce 3 a 1 per i padroni di casa la gara tra Catania-Lazio. Catania subito in vantaggio dopo soli 42 secondi di gioco. Pareggia nel minuto di recupero del primo tempo Stefano Mauri ma alla ripresa la squadra di casa allunga le distanze con un 2-1 3-1. La Lazio riesce quindi a far resuscitare la squadra che chiude il treno della classifica all’ultimo posto. Possiamo descrivere questa partita? Ovviamente si potrebbe se la Lazio avesse giocato e azzeccato qualche passaggio. Gara stra-dominata dal Catania con una Lazio a digiuno di idee,rimanendo in balia delle onde catanese. A nostro avviso nessun giocatore raggiunge la sufficienza in pagella, tra i quali possiamo trovare Konko e Reja tra i peggiori. La Lazio ora dovrà preparare la partita valida per l’europa league tenendo conto tra i vari affaticati ed infortunati.



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E ora riaprite la Maestrelli !

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contestazione lotitoCURVA NORD ESAURITA. Il grande cartello campeggia in bella vista in tutte le ricevitorie Lottomatica e in tutti i punti vendita çLazio Style. Sono bastate 16 ore di prevendita per raggiungere un traguardo toccato solo due-tre giorni prima del derby e non raggiunto neanche in occasione di Lazio-Juventus, a dimostrazione che Lazio-Sassuolo è già diventata un evento, la “partita” per eccellenza, l’occasione per dimostrare a tutti e soprattutto a chi guida questa società che i laziali non sono spariti, ma si sono solo allontanato in silenzio da una sociewtà che non sentono pià loro. Per tanti motivi.

Può piacere o no, ma questa è la realtà, quella che abbiamo sempre raccontato tra le risate di qualcuno, gli insulti di altri e le accuse di chi ci additava come nemici della Lazio. La maggioranza silenziosa, l’ex “zoccolo duro” che non tradiva mai, ha deciso di tornare a recitare un ruolo da protagonista. Tutti aspettavano solo un segnale per risvegliarsi e l’appello a riempire l’Olimpico per contestare tutti insieme Lotito è stata la scintilla che ha riacceso i cuori. Si sono mobilitati tutti, hanno portato avanti il tam-tam di chiamata alle “armi” sui social network e sui forum, hanno atteso per giorni con impazienza il momento e appena è scattata la prevendita si sono messi in fila per assicurarsi il biglietto, con l’emozione di una volta. Risultato: CURVA NORD esaurita in poche ore, Distinti quasi, vendita sostenuta per la Tribuna Tevere (dove torneranno al completo gruppi che avevano abbandonato lo stadio da tempo, come quello di Via Guareschi) e anche per la Monte Mario nonostante gli aumenti. E a questo punto, diventa un imperativo riaprire la Curva Maestrelli. Una società seria lo avrebbe fatto fin dall’inizio, ma in casa Lazio la normalità non è di casa, quindi bisogna quasi chiedere di aprire un settore popolare a cui tutti i tifosi sono legati e che Lotito ha deciso di chiudere da anni.

Non è giusto lanciarsi in previsioni, ma se il buongiorno si vede dal mattino, la partenza sparata delle vendite fa ipotizzare almeno 50.000 presenze e sarebbe record in assenza di presenze massicce di tifosi “ospiti”, come nel derby o nelle sfide con Milan, Inter, Napoli o Juventus. Più di 50.000 laziali per una partita che in situazioni normali ne avrebbe richiamati poco più di 20.000, ovvero meno degòli abbonati “teorici” della Lazio. Diciamo “teorici”, perché dati alla mano solo pochi dei 7500 “cuccioloni” poi si presentano regolarmente la domenica allo stadio, soprattutto in occasione delle partite in notturna. Questa volta, invece, si presenteranno tutti e con loro migliaia e migliaia di laziali che torneranno a casa per la prima volta da chissà quanto tempo. E il “boom” di vendite di ieri, non è stato una semplice fiammata, ma solo l’inizio di un vero e proprio incendio che sta accendendo l’ambiente, nonostante l’indifferenza di quasi tutti i mass media che non stanno parlando affatto di questo evento, di quello che sta succedendo in casa Lazio dopo anni di vera e propria apatia. Superare le 50.000 presenze era l’obiettivo iniziale, ma a questo punto è impossibile fare previsioni, perché il “passaparola” sta creando un vero e proprio effetto domino che potrebbe riservare ulteriori sorprese nei prossimi giorni. E in pochi ci avrebbe scommesso…

GIORGIO CERRI – LAZIOMILLENOVECENTO 



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Bellusci mette su Twitter un suo calcio in faccia a Klose

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BELLUSCI VIOLENZAChe sia una sfida sentita, per entrambe le squadre, lo si è capito. Catania e Lazio domani al ‘Massimino’ si giocheranno molto: c’è una salvezza da conquistare per i padroni di casa, una scalata verso l’Europa tutta da vivere per gli uomini di Reja. Chi è già in clima partita è certamente Giuseppe Bellusci, che sul proprio profilo Twitter, ha inserito come immagine di sfondo una foto che lo ritrae mentre sferra un calcio in faccia a Miroslav Klose, in un vecchio scontro tra le due squadre. Si tratta certamente non di un bel gesto che lo porterà al centro delle critiche.

LAZIONEWS24



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La S.S. Lazio pallamano rischia di scomparire

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LogopallamanolazioDopo anni di gloriosa attività sportiva, oggi per la Lazio pallamano sono costretto a scrivere una pagina dolorosa: ” LA S.S. LAZIO PALLAMANO CHIUDE L’ ATTIVITA SPORTIVA “. Non avrei mai pensato di arrivare a questo punto. Ho provato con tutte le mie forze a far si che ciò non accadesse, purtroppo sia per il momento che tutta Italia sta vivendo, sia per il cambio di presidente che definirlo FANTASMA é un complimento, siamo arrivati a questo punto, quello che é venuto totalmente a mancare é stato il supporto economico. Mi chiedo ora a cosa sono serviti i sacrifici dei miei giocatori, di tutti coloro che in questi anni hanno condiviso sia le gioie per la vittoria che la delusione per la sconfitta, trasferte fatte con sacrifici, spese sostenute da tutti noi. É duro per me accettare un ritiro dal campionato di serie A, campionato che era cominciato sotto i migliori auspici, ma che man mano si sono rivelate ingannevoli, come le speranze del Presidente Masi. Non é giusto chiudere una sezione della polisportiva della S.S. Lazio per non aver mantenuto le promesse fatte.

http://www.pallamanonews.it/pallamano/la-lazio-rischia-di-scomparire-1319

RINGRAZIO TUTTI coloro che mi hanno aiutato, supportato, incoraggiato a seguire un sogno che poi non si é potuto avverare.

Mister Langiano.



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Che fine ha fatto Postiga ?

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POSTIGAQuagliarella no, Postiga sì. Così si è chiuso il mercato degli attaccanti in orbita Lazio. La punta che è arrivata in prestito dal Valencia, però, ancora non si è vista. Nemmeno da lontano. I guai fisici l’hanno subito rilegato in infermeria, nelle rare apparizioni a Formello si è limitato a qualche corsetta. E i tempi di recupero sembrano ancora lunghi. Non sarà convocato per Catania e anche con il Sassuolo il rischio di fortait è concreto. In Europa League non può giocare e quindi, nella migliore delle ipotesi, i tifosi biancocelesti potranno ammirare il lusitano il prossimo 2 marzo a Firenze. Tutto questo per una semplice contrattura? E’ questa la domanda posta dall’edizione odierna de Il Tempo in merito alla condizione fisica dell’ex Porto. Per la verità, negli ultimi mesi in Spagna Postiga ha dovuto affrontare una fastidiosa pubalgia, mai totalmente risolta. I medici biancocelesti lo sanno e non escludono, o meglio ritengono molto probabile una correlazione tra i problemi del recente passato e gli attuali dolori muscolari. La Lazio, intanto, fa due conti: in tre mesi e mezzo (il campionato finisce il 18 maggio) Postiga costerà 1,7 milioni di euro al presidente Lotito. Sulla carta sarebbero stati100mila euro per ognuna delle 17 gare alle quali il lusitano avrebbe potuto partecipare. Due, però, le ha già perse, e altre due le salterà sicuramente. Dunque 400mila euro buttati al vento e un terribile dubbio: dopo il bidone Saha, pagato un milione di euro per 130 minuti trascorsi (male) in campo, la Lazio avrà almeno stavolta indovinato il giusto acquisto?  

LALAZIOSIAMONOI



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La dura replica di Alfredo Parisi a Gentile :” Rimango a bocca aperta “

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Lazio, pronta la trasferta a Como: 1150 tifosi al Sinigaglia per la decima giornata

tifosi Laziali

Ai microfoni di Radiosei arriva anche la dura controreplica di Alfredo Parisi alle parole dell’avvocato Gentile: Non penso che una persona, che dovrebbe perseguire gli interessi della società Lazio come Gentile, non capisca le basi del diritto ha esordito il presidente di Federsupporter -. Questa è una cosa che mi ha lasciato a bocca aperta! Il discorso della Corte d’Appello non c’entra assolutamente niente. Tale Corte deve decidere solamente la pena, il reato è già stato sancito in tremila modi. Il processo è finito, la condanna è definitiva. Ammesso e non concesso che a Lotito non diano neanche un euro di sanzione, il reato comunque esiste ed è stato commesso. La Cassazione è stata di una semplicità estrema. Poi non ho capito questo riferimento di Federsupporter che creerebbe problemi a Lotito. Noi pretendiamo solamente il rispetto delle regole. Non mi aspettavo uno sfondone giuridico di questo tipo“.

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Lettere Federsupporters, l’avv. Gentile difende Lotito :” Il Presidente non rischia nulla “

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Lazio, Avv. Gentile: "Curva Nord squalificata dalla UEFA per striscioni e gesti sospetti"

LOTITO GENTILEQuattro destinatari: Coni, Consob, Figc e Consiglio di Sorveglianza della Lazio. Come preannunciato, la Federsupporter ha inviato a questi quattro soggetti la lettera con la quale l’associazione pone la questione della decadenza del presidente Lotito dalle sue cariche.La vicenda è ormai nota, riguarda la sentenza della Cassazione relativamente all’accusa di aggiotaggio e di omessa alienazione della partecipazioni, nei confronti di Claudio Lotito e Roberto Mezzaroma. Per quanto riguarda il primo capo d’accusa è subentrata la prescrizione, mentre per il secondo punto la Suprema Corte ha rinviato alla Corte d’Appello la ridefinizione delle sanzioni. Sulla base di tale decisione, Federsupporter reclama la decadenza di Lotito dalla carica di presidente della Lazio e di consigliere della Federcalcio, sulla scorta dell’art. 22 bis delle Norme federali. Questo il comunicato – pubblicato oggi sul sito dell’associazione – con cui il presidente Alfredo Parisi rende noto l’invio delle lettere

Interpellato da Repubblica.it, l’avvocato della società biancoceleste Gian Michele Gentile predica invece tranquillità: Si tratta di una forzatura che sta facendo la Federsupporter per creare problemi a Lotito. Finché non c’è una condanna, che dovrà essere determinata dalla Corte di Appello di Milano, non si può iscrivere questa sentenza nemmeno al casellario giudiziale. Solo dopo la condanna con pena prosegue il legale – si potrà affrontare questo discorso, che peraltro sta subendo una logica rivisitazione visto che al momento le norme in questo ambito sono molto generiche e senza tetti. Si sta valutando quali siano i reati effettivamente meritevoli di decadenza ed è probabile che in sede di rivisitazione delle regole questi vengano specificati. Considerando anche come viene trattata la materia in altre sedi, al momento mi sento di escludere che la decadenza possa essere un rischio reale. I tempi? Abbiamo presentato un’istanza per un errore di fatto nella sentenza. Quindi aspettiamo che la Cassazione si pronunci su tale istanza – conclude Gentile -poi gli atti dovranno andare a Milano e solo a quel punto sarà fissata la data del processo. Se ne parlerà probabilmente in autunno”.



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