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Lotito indagato per bancarotta fraudolenta

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lotito-soldi

Accusa di bancarotta fraudolenta per Marco Mezzaroma, proprietario della Salernitana e per il presidente della Lazio Claudio Lotito, entrambi indagati dalla Procura di Roma. Nell’occhio del ciclone, il fallimento finanziario della Img Costruzioni che sarebbe stato causato, secondo gli inquirenti, da una serie di distrazioni patrimoniali per un totale di 1 milione e 900 mila euro, secondo la ricostruzione di Repubblica, tra il 2006 e il 2009.

Scoperte, pare, fatture per operazioni inesistenti da parte di una società facente capo a Mezzaroma, Mancini e Gagliardi, guardandosi bene, così, dal pagare tasse. Ci sarebbe anche un prestanome, il 78enne Umberto Lorenzini, messo a capo della Img Costruzioni da Gagliardi e accusato insieme a quest’ultimo di aver nascosto al curatore fallimentare le scritture contabili e di aver omesso di depositare i bilanci della Img, dal 2004 al 2012, nonché di averne causato il crac lo scorso anno.

LA REPUBBLICA

 



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Lotito alza i prezzi per Lazio-Sassuolo

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contestazione lotitoEra annunciata ed è confermata. Il23 febbraio, giorno di Lazio-Sassuolo, posticipo della 25a giornata, i tifosi della Lazio riempiranno lo Stadio Olimpico per la contestazione alla società, riporta il ‘Tempo’. “Libera la Lazio”, è il nome dell’iniziativa che sta girando ormai da tempo sui social network. Lotito, per tutta risposta, ha alzato i prezzi dei tagliandi per il match con gli emilianiTribuna d’Onore da 120 a 150 euro,Monte Mario da 70 a 90 euro, Tevere da 50 a 60 euro. Curve invariate.

LAZIONEWS



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Klose è pronto al rinnovo, Lotito gioca al ribasso

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KLOSE

Un altro vecchietto da rinnovare, con standard da top player. Miro Klose è pronto a riconfermare il matrimonio con la Lazio. Come riporta l’edizione odierna de La Repubblicail panzer tedesco sembra essere orientato a rimanere a Roma un altro anno. “Il mio futuro lo deciderò in estate” – dichiarava qualche tempo fa. Tre le opzioni da scegliere: l’affascinante avventura nella Liga americana, un ritorno in Germania dove ha iniziato la sua carriera da professionista o la Lazio. La scelta è ricaduta sulla meno probabile. Nei giorni scorsi ci sarebbe stato un incontro con il presidente Lotito per iniziare a trattare: un altro anno di contratto a 1,5 milioni di euro più bonus, esattamente uno in meno rispetto ai 2,5 percepiti fino ad ora. Il 35 enne di origine polacche ci pensa. Ma accetterà: la decisione spetterà soprattutto alla famiglia, che si è sempre trovata bene a Roma. A breve ci potrebbe essere l’incontro finale per siglare il patto che durerà fino all’estate del 2015. Anche Mauri dovrà decidere il proprio futuro: ha offerte da Emirati, Usa e Canada, ma il suo sogno è quello di rimanere nella Capitale. Chiede 1,5 milioni a stagione, si tratterà.

LALAZIOSIAMOMOI



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Tutti ridono,Minala no!

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MINALA
Il “CASO” Minala ha superato i confini italiani finendo nelle testate giornalistiche anche estere. Un polverone alzato da qualcuno dopo aver visto “in faccia” il giocatore biancoceleste. Oramai sono giorni e giorni che tutto il web si sfoga con battute in stile “black Humor” e fotomontaggi vari pur di aggiudicare qualche “mi piace” in più sulle rispettive pagine facebook, fotomontaggi che possono anche far sorridere lo scrittore che in questo momento sta tirando giù queste due righe ma che rimangono al limite della sopportazione, dal “padre di Di Natale”, al “Minala che gioca con Piola” passando per “Minala nella formazione camerunense 1992”. Dai quesiti “è nato prima Minala o la Lazio” a “La Lazio ha acquistato il figlio diciottenne di Minala”.
Queste cose si possono vedere sui vari social, ma quando cominci a vedere che anche i giornalisti e i vari siti cominciano a seguire l’onda degli user normali, lasciando la loro professionalità in teatrini deprimenti (vedi sky).
Minala lasciò il suo paese di origine in cerca di fortuna calcistica.
Ora vi riporto un articolo di Andrea Tabacco, scritto su eurosport.yahoo il quale racconta la storia del giocatore:
Fin da piccolo capisce di avere ottime qualità e decide di venire in Italia per giocarsi le sue carte nella speranza di poter sfondare nel calcio che conta. Prende contatto con un procuratore che gli promette alcuni provini, ma una volta giunto alla Stazione Termini di Roma – lì dove avrebbe dovuto incontrare l’agente – scopre che non c’è nessuno ad attenderlo.
Minala ha la lucidità per denunciare l’agente e trova accoglienza presso una casa famiglia di Roma che gli offre una sistemazione anche a livello calcistico. Il giovane camerunense si lega alla Vigor Perconti, una tra le scuole calcio più qualificate di tutto il Lazio, e con la società capitolina gioca il campionato Allievi, esibendo ben presto tutto le sue qualità. Su di lui si informano Inter, Roma e in particolar modo il Napoli: con i partenopei Minala disputa anche due mesi di prova, ma la trattativa – che vede coinvolto anche Raiola e che porterà al litigio del ragazzo con lo zio-tutore – sfuma a causa della ferma volontà del ragazzo di non spostarsi da Roma.
Nell’estate del 2013 ecco la svolta. Arriva la chiamata della Lazio, nella persona di Alberto Bollini, in quel periodo allenatore della Primavera dei biancocelesti e ora secondo di Reja nella Prima Squadra. Minala accetta e, risolti alcuni problemi a livello burocratico, la Lazio lo tessera in via ufficiale il 2 dicembre. Con la Primavera biancoceleste, Minala ha fin qui disputato 9 partite (cinque in campionato, 3 in Coppa Italia e 1 nel Viareggio): 5 i suoi gol complessivi, 6 gli assist. Ma che ruolo fa Joseph Marie? Gioca a centrocampo ed è un interno moderno, uno alla Vidal tanto per intenderci. Bravo a inserirsi in attacco, intelligente nell’impostare l’azione e veloce di pensiero nello smarcare i compagni davanti ai portieri avversari: ha un ottimo senso del gol e un discreto tiro da fuori. Su di lui assicura a occhi chiusi l’agente, Diego Tavano, che lo ha difeso con forza dalle accuse che gli sono piovute addosso negli ultimi giorni. L’obiettivo è l’esordio in Serie A: fin qui una panchina, domenica scorsa nel derby contro la Roma. Mica una partita a caso…

Può un ragazzo di soli diciasette anni sopportare tutto questo bullismo da chi scrive dietro una tastiera e sopratutto preso in giro anche dai giornalisti?
Video girato da Lazio club Pesaro:

Navigando su twitter si può notare dal profilo personale del calciatore, uno stato dove dimostra il suo malessere per questa storia e diversi post di vicinanza da parte dei suoi compagni.



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Le inquietudini del Ludogorets :” La Lazio è migliorata rispetto a qualche settimana fa “

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LUDOGORETSTra una settimana sarà di nuovo Europa League, la fase eliminazione ruberà la scena da qui fino al termine della stagione. Ai sedicesimi sarà Lazio contro Ludogorets, sfida assolutamente da non sottovalutare per i biancocelesti. Primi in patria, i bulgari riprenderanno il campionato proprio sabato, contro il Neftochimic. Dalla sosta a un ciclo di gare ravvicinate, il tecnico Stoycho Stoev mostra rispetto per la squadra di Reja, ma non teme l’abbondanza d’impegni: “Contro la Lazio ci attende una sfida dura, prima di tutto perché sono una squadra italiana – le sue parole riportate da Sportal.bg -. Prima era in difficoltà, ma hanno superato quel momento. Ho visionato molte loro partite, una anche dal vivo, e posso dire che sono una buona squadra. Spero che sarà un duello avvincente – ha concluso Stoev -, ma non ci prepareremo solo per la Lazio. Ritengo di avere abbastanza giocatori per affrontare tre partite a settimane

La trasferta di Catania prima di rituffarsi in Europa. Scalda i motori la Lazio di Reja, dopo che l’obiettivo di bissare la Coppa Italia è sfumato, l’appuntamento dell’Europa League assume un’importanza cruciale nell’economia di una stagione nata male. A far visita alle Aquilebiancocelesti la prossima settimana saranno i bulgari del Ludogorets, capolisti in patria seppur in coabitazione con il Litex Lovech (ma con una gara da recuperare). I verdi di Razgrad, dopo aver dominato il proprio girone eliminatorio, sognano di proseguire l’avventura in territorio continentale. A dichiararlo senza mezzi termini è l’ala olandese Virgil Misidjan, nel corso di un’intervista rilasciata al portale ludogorec.net“In Europa abbiamo offerto ottime performance. Ci teniamo molto ad onorare un torneo di così alto livello. Ognuno di noi vuole mostrare il suo pieno potenziale. La vetrina è molto più blasonata rispetto alla massima rassegna nazionale ed è un sogno per ogni giocatore. È molto bello disputare competizioni europee, con tutti gli addetti ai lavori che osservano le tue prestazioni”. La Lazio nel breve futuro, l’ex giocatore del Willem II – originario del Suriname – arrivato nel nord-est della Bulgaria in estate, mostra rispetto per i prossimi avversari: “Abbiamo osservato molto il modo di giocare della Lazio sui video. Sappiamo molto sul loro conto, il nostro staff tecnico è anche andato più volte a studiare la squadra da vicino. Non stanno ottenendo i migliori risultati nel loro campionato, credo si trovino all’ottavo posto, ma in ogni caso non dobbiamo sottovalutarli. Per me quella biancoceleste è una compagine solida, ha nella rosa giocatori di classe, tra cui spicca Miroslav Klose, attaccante conosciuto in tutto il mondo. Sarà molto difficile affrontarli”.

 

Piena fiducia nei propri mezzi, del resto la consapevolezza dei propri mezzi negli uomini di Stoycho Stoev è alta: Eliminare la Lazio? Non si sa mai quello che può riservare il calcio. Se qualcuno mi avesse fatto la stessa domanda più di quattro mesi, avrei avuto dubbi. Sulla carta avremmo dovuto lottare per il secondo posto nel nostro girone europeo, il PSV era la favorita d’obbligo. Abbiamo visto, però, cosa è successo e come è andata a finire, con i biancorossi di Eindhoven che non sono neanche riusciti a passare al turno successivo. I tempi stanno cambiando molto rapidamente. Non posso promettere di battere la Lazio, nulla è scontato. Tuttavia, posso dire alla gente che daremo tutto e non ci arrenderemo. Vediamo cosa accadrà”.

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Lotito come Batman o Superman :” Combatto ogni giorno il crimine “

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LOTITO Si è svolta in mattinata presso la Scuola Superiore di Polizia di Roma una tavola rotonda intitolata ‘Fenomeno calcio’. All’evento erano presenti i massimi esponenti del mondo del calcio italiano tra cui Vincenzo Panico, prefetto a capo della task force dell’osservatorio, il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, il capo della polizia prefetto Alessandro Pansa. Scopo dell’incontro un confronto fra le istituzioni e lo sport, inerente al mondo del calcio. Moderatore dell’evento è stato Marino Bartoletti. Tra i presenti anche l’Ad della Fiorentina Mencucci, il presidente del Siena Mezzaroma e il capo degli arbitri Nicchi, Simone Perrotta per l’Asso Calciatori, oltre al presidente della Lazio Claudio Lotito, il quale al termine dell’incontro è andato a salutare personalmente il capo della polizia Pansa. Poi subito la replica di Lotito: “Lei sa quanto mi spendo in prima persona, ho messo la faccia e combatto quotidianamente per non soggiacere. Sarebbe più facile trovare gli accordi, invece io vado avanti con la famosa ‘barra dritta’, quella della quale prima parlava il presidente federale. Noi andiamo avanti. In questo momento, grazie alle forze dell’ordine, che ci hanno sempre sostenuto, grazie alle quali non avrei potuto portare avanti le battaglie che ho messo in atto da nove anni. Grazie alla polizia, l’ho sempre riconosciuto. E’ giunto il momento che all’interno degli stadi non sia più consentito tollerare certe cose. Perché per 300/200 persone, questo è il numero riconducibile. Che sulla base sociologica riescono ad aggregare altre persone. Che non sanno nemmeno cosa vanno a fare, che non sanno la ratio del movimento. Portati avanti da quelli che hanno ragioni criminali note a tutti. Non è possibile si debbano subire queste immagini negative nei confronti del calcio. Non ci meritiamo una cosa del genere, facciamo battaglie quotidiane. Dissi 9 anni fa calcio didascalico e moralizzatore, la gente rideva. Il mondo del calcio ha la capacità di coinvolgere un numero incredibile di persone, e questa capacità dovrebbe esse usata in modo positivo per costruire un percorso diverso. Questo è”. 

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Alfredo Parisi racconta i motivi della sua richiesta alla FIGC per far decadere Lotito

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LotitoCome annunciato dalla Federsupporter (Associazione che riunisce soggetti interessati alla vita sportiva in qualità di piccoli azionisti o di sostenitori di società e associazioni sportive) e ribadito nella giornata odierna dal presidente Alfredo Parisi – attraverso il sito sslaziofans.it – domani verranno inviate le lettere raccomandate indirizzate a Federcalcio, Coni e Consiglio di Gestione della Lazio, con le quali Federsupporter chiederà i motivi per cui, a distanza di quasi 50 giorni dalla sentenza di condanna da parte della Cassazione, Lotito ancora ricopra la carica di presidente della Lazio e di membro del Consiglio Federale in palese violazione dell’articolo 22 bis (Disposizioni per l’onorabilità) delle NOIF. Secondo tale disposizione “non possono assumere la carica di dirigente di società o di associazione” e, “se già in carica decadono”, coloro i quali vengano condannati con sentenza passata in giudicato per i delitti, tra gli altri di cui al “Testo Unico delle disposizioni in materia di Intermediazione finanziaria (D.L.vo 24 febbraio 1998, n.58). Per fare chiarezza su questa vicenda che riguarderebbe da vicino il patron biancoceleste Claudio Lotito in qualità di azionista di maggioranza del club, Radiosei ha contattato proprio il presidente della Federspupporter Alfredo Parisi che ha precisato:“In sostanza, secondo l’articolo 22 bis, non si può ricoprire una carica di dirigente di una società o associazione qualora ci sia stata una condanna per una serie di reati tra cui c’è anche il 173 del T.U.F. che riguarda il presidente Lotito. Immagino che il soggetto lo abbia già comunicato alla Federcalcio ma per essere sicuri con l’avvocato Rossetti faremo una comunicazione di notifica della avvenuta emissione di questa sentenza affinché si rispetti questo regolamento”.

Cosa cambierebbe nel caso si applicasse la sentenza? “Lotito non potrebbe più ricoprire la carica di presidente. Probabilmente si dovrà nominare un altro presidente di consiglio di gestione e inoltre – a seguito di questa condanna – Lotito perderà probabilmente anche, per ragioni giuridiche ed etico-morali, la carica di Consigliere Federale. Rimarrebbe socio di riferimento con circa il 68% delle azioni. Lasciamo quindi perdere la possibilità che ci possano essere persone interessate all’acquisto della Lazio. Purtroppo si tratta di una situazione consolidata, proprio perché parliamo di un soggetto che detiene il 68% del pacchetto azionario che vuole lasciare al figlio, per cui non c’è la situazione adatta a questo tipo di possibilità. Ormai è così, la tifoseria della Lazio ha avuto diverse occasioni per cambiare questo stato di cose ma non è stato possibile quindi, a meno che non intervengano altri fattori scatenanti, la situazione è questa. La Lazio è destinata a vivere così, in questa mediocritas che può essere più o meno aurea, e che da ex rappresentante degli Eagles Supporter mi fa male”.

Una volta decaduto c’è la possibilità di cambiare il Consiglio di Gestione della Lazio che è di tipo dualistico, per non renderla così blindata? “Si dovrebbe riunire il Consiglio di Sorveglianza ed eleggere i nuovi rappresentanti del Consiglio di Gestione, che rimarrebbero solo due, l’attuale presidente e un altro soggetto. Certo sarà sempre una persona di fiducia dell’azionista di maggioranza. Quindi gli scenari dal punto di vista azionario cambierebbero relativamente. Non ci sarà in quel caso la presenza in prima persona del soggetto. A tutte queste fantomatiche offerte che si sentono in giro non ci credo. Queste sono cose serie che non si fanno in un modo avventuroso. Quello che vogliamo far capire noi è che le regole vanno rispettate. Molte volte nelle istituzioni sportive si danno le regole e poi per altre ragioni di convenienza si cambiano in corsa. In tutta serenità penso che il personaggio abbia già comunicato il fatto alla Federcalcio, ma nella malaugurata ipotesi noi della Federsupporter faremo questa notifica. La lettera la stiamo mandando in questi giorni proprio per evitare di farlo coincidere con il derby e poi perché volevamo lasciare il tempo materiale a chi avrebbe dovuto fare le comunicazioni necessarie. Cambierà ben poco anche per quanto riguarda gli aspetti gestionali. Mi auguro che la persona che sostituirà l’attuale gestore sia una persona con cui si possa parlare, tutto qua”.

Per il reato di aggiotaggio manipolativo e del patto parasociale, il reato è finito in prescrizione. Ma per la mancata alienazione delle quote? “Il fatto che sia caduto in prescrizione vuol dire che la pena non è applicabile non che il reato non sia stato commesso. Coloro che avevano azioni al 30 giugno 2005 hanno diritto ad essere risarciti perché nel frattempo, come ha detto la Cassazione, era stato fatto in modo che non si rendesse noto al mercato il reale valore delle azioni. Mi sembra che la Cassazione abbia sancito vincoli che non possono avere interpretazione diversa. Pertanto se gli azionisti volessero portare avanti questa causa avrebbero tutto il diritto di farlo. Ora la visibilità del presidente potrebbe venir meno e considerando il personaggio potrebbe essere un piccola défaillance per lui, ma seguirà comunque a fare quello che ha fatto fino adesso”.

La Lazio, o una società quotata in Borsa in Italia, potrà mai essere gestita come Barcellona o Real Madrid? “Il modello spagnolo, anche per problemi regolamentari, è troppo diverso da quello italiano. Il modello ideale è quello del Bayern Monaco che ha 230 mila tifosi che partecipano ad una società che controlla di fatto il Bayern. È un modello che ha suscitato interesse, ma che poi va attuato. Una società di calcio, come qualunque società, ha tre momenti distinti. Azionariato, controllo e gestione. Se queste tre funzioni si tengono separate, allora si che i tifosi potranno intervenire nell’Azionariato e nel Controllo, ma mai nella Gestione. La possibilità di controllo della gestione rappresenta il vero momento di forza. Questo ovviamente è difficile farlo capire ai tifosi. Cosa farei se potessi prendere la Lazio? Mi affiderei ad una banca di affari e al 33% che sta sul mercato farei un’offerta di acquisto delle azioni. Oggi il valore nominale delle azioni è 0,60, il valore di mercato è intorno allo 0,40/0,50, io offrirei 1 euro e 50 per ogni azione. Se tutti accettassero questa offerta avremmo in quel caso un soggetto nuovo (che non si paleserebbe perché dietro ci sarà una società che difenderà i diritti di riservatezza) che avrà il 33% di queste azioni e che potrà sedersi al tavolo per trattare il restante pacchetto di azioni. Se questo non avviene è perché non ci sono acquirenti”.

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Disegnello spiega la coreografia di Domenica :” C’è tutto il nostro amore “

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CURVA NORDSi chiama Massimo Di Clemente, in arte “Disegnello”. È lui, tatuatore di professione e laureato con 110 e lode all’Accademia delle Belle Arti, l’autore delle coreografie che la Curva Nord utilizza in occasione dei derby. Quella proposta dai tifosi della Lazio nell’ultima stracittadina è stata un vero e proprio capolavoro. Si tratta di una rivisitazione della scultura di Canova, “Adone e Venere”, da cui Disegnello ha preso spunto adeguandola ovviamente ai colori biancocelesti: Sul tavolo – racconta Massimo  c’erano varie idee. Come sempre ci riuniamo e decidiamo tutti insieme cosa realizzare a seconda del momento che sta vivendo la Lazio. Proprio per questo siamo partiti dalla frase ‘a te ho giurato fedeltà eterna, a te darò eterno amore’. Allora ho cercato tra le opere di Canova, perché lo conoscevo bene avendolo studiato all’Accademia delle Belle Arti. Un tema, quello dell’amore, che lui ha espresso sia nell’opera “Amore e Psiche”, che in quella che poi abbiamo scelto, “Adone e Venere“.

Perché proprio quella?
Perché in quella carezza è racchiuso tutto l’amore tra i due soggetti principali. Adone sta per andare a caccia e Venere gli si avvicina per metterlo in guardia. I due si guardano negli occhi, e lei lo saluta passandogli la mano sul volto. È un atto d’amore e un gesto molto romantico. Abbiamo trasformato il disegno allungandole la veste, colorandolo di biancoceleste e scrivendoci sopra la scritta S.S. Lazio. Questo perché noi tifosi siamo rappresentati da Adone, mentre la Dea Venere è la Lazio. In più, abbiamo aggiunto accanto un capitello ionico con sopra ben in vista la Coppa Italia“.

Come si realizza una coreografia del genere?
La tecnica non l’ho inventata io [sorride, ndr], ma la usavano anche Michelangelo e Raffaello. Ho studiato decorazione pittorica all’Accademia delle Belle Arti con il professor Gino Marotta, che mi ha formato e che purtroppo è venuto a mancare un anno fa. Con lui ho imparato che tanto per disegnare la Cappella Sistina, quanto per qualsiasi affresco, si utilizza sempre il metodo del quadrettato. Sostanzialmente si esegue il disegno normale su cartoncino, poi viene quadrettato in centimetri per poi riportarlo dove si vuole in scala ingrandita. Tracciamo dei punti sulla tela e io passo per disegnare. Non è semplice, perché l’opera è gigante e si devono valutare pure gli effetti ottici della Curva, che scendendo verso la vetrata è quasi orizzontale, mentre salendo in direzione del tabellone diventa verticale. Per questo dobbiamo dare anche una sorta di prospettiva“.

Quante persone e risorse economiche servono?
Più persone partecipano e meglio è. Diciamo che ne occorrono almeno una ventina per mettere le plastiche e non sporcare il capannone che affittiamo per lavorare, per stendere la stoffa. Viene fatta una colletta per comprare vernici, stoffa, decorazioni e qualcosa da mangiare durante i lavori. In totale servono circa 7-8 mila euro, certe volte anche di più. Siamo un’equipe tosta, composta da ragazzi volenterosi. Ci organizziamo perfettamente: c’è chi fa striscioni da una parte, chi va a comprare le vernici, chi addirittura si sposta e va in trasferta per prendere decorazioni e chi sta vicino a me totalmente e prende i punti, mi ricorda le misure, mi aiuta a stendere la stoffa mentre traccio la linea. Un gran lavoro, insomma. Che facciamo con piacere, perché nel mentre ci divertiamo, raccontandoci vecchi aneddoti di Curva e di trasferte. Si crea un’atmosfera intima molto bella. Senza l’aiuto di tutti i ragazzi non sarebbe possibile realizzare queste coreografie“.

Le tempistiche quali sono?
In questo caso ci è voluto il doppio del tempo, perché il capannone che abbiamo affittato era lungo 40 metri e largo 18, mentre la coreografia era 40×30. Quindi abbiamo dovuto lavorare a metà, facendo prima una parte, arrotolando la stoffa e poi realizzando l’altra. Complessivamente mi sono servite circa 16 ore: sono entrato alle 19.30 di sera e me ne sono andato alle 7.30 del mattino successivo, e a queste vanno aggiunte altre quattro ore del giorno precedente. Se ci fosse stato uno spazio più grande sarebbe stato tutto più semplice“.

Poi arriva il giorno del derby. Cosa prova a vedere la sua opera in Curva?
Prima ci sono i giorni precedenti, in cui l’adrenalina sale a mille. I ragazzi fanno la ‘veglià e proteggono la stoffa fino a che non viene portata allo stadio su un furgone il giorno della partita. Poi viene srotolata con attenzione per evitare di metterla storta. È una responsabilità enorme nei confronti di tutto lo stadio, c’è sempre un po’ di preoccupazione e mi domando se alla fine sarà bella e soprattutto se riuscirà a caricare i giocatori. Anche loro la guardano, nei giorni scorsi Mauri e Biglia sono passati nel mio studio e mi hanno detto che ne sono rimasti affascinati. Quello è il nostro obiettivo principale: caricare e spingere la squadra nei momenti difficili. È fondamentale vincere il derby sugli spalti prima ancora che cominci la gara. Quando finalmente viene svelata mi sento come un bambino, mi viene da piangere. È un momento magico. E quando il 26 maggio dopo la vittoria della Coppa Italia è stata distesa sul campo stavo quasi svenendo per l’emozione“.

Tra le tante che ha realizzato, ce n’è una a cui è legato in modo maggiore?
L’ultima è come la prima. Hanno tutte la stessa importanza, perché è come se fossero un’opera d’arte, una tela. La più strutturata e difficile è stata quella in cui ho disegnato il Colosseo (21 marzo 2004, ndr). Abbiamo realizzato tutti e tre i livelli: ionico, dorico e corinzio. Era talmente grande che riuscivo a entrare dentro un arco. È stata abbastanza difficile. Così come quella con il padre che allaccia lo scarpino al figlio (8 aprile 2013, ndr) e, soprattutto, quella diGabriele Sandri (11 novembre 2012, ndr). Portare il suo volto in Curva era una responsabilità importante. Ma sono belle anche le prime, che creavo senza neanche i punti perché non seguivo l’accademia. Le facevamo per la strada, ma c’è da dire che venivano bene lo stesso“.

LALAZIOSIAMONOI



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Lotito fissa il premio per l’Europa League

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europa-leagueRinnovo al passato: i terribili vecchietti cercano il futuro. C’è chi è tornato protagonista e chi tornerà tale. Dalla ritrovata coppia centrale Dias-Biava, passando per il redivivo Mauri, sino al Mito Klose. Senatori tutti in scadenza a giugno, oltre 140 anni in quattro. Chiuso il mercato, adesso si decide la loro permanenza. Lotito riflette prima di sedersi al tavolo. Non è una novità il prolungamento di Dias, il presidente gliel’aveva già accennato prima di Natale, quando era stato reintegrato. André è rimasto a Roma per Reja, ma a 35 anni può essere un punto fermo per un’altra stagione? Domanda simile per Biava, con due primavere in più. Il destino di Klose è nelle sue mani, Mauri si vede biancoceleste a vita.

Meritano un premio all’attaccamento? Chissà, intanto la Lazio fissa quello per l’Europa: circa 50 mila euro (in base alle presenze). Ora che è di nuovo così vicina, meglio dare uno zuccherino al galoppo. Tra l’altro fra pochi giorni, entro il 16 febbraio, Lotito pagherà pure i premi della scorsa stagione (oltre 100mila euro a testa, fra qualificazione europea e Coppa Italia). Li aspetta persino Petkovic, che ancora gironzola per la capitale per non perdere pure tre mesi d’affitto già pagati.

Cittaceleste.it



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Domani partono le lettere al Coni e alla Federcalcio per far decadere Lotito

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FINE LOTITO

 

Egregio Direttore,

nei giorni scorsi ho trasmesso al giornale da Lei diretto, nelle persone del dr. Galdi e del dr. Iaria, le note, scritte dal Consigliere, Responsabile dell’Area Giuridico – Legale dell’Associazione, Avv. Massimo Rossetti, di commento alla sentenza della Corte di Cassazione, Sezione V, n. 51897 del 4 luglio 2013, resa pubblica mediante deposito in Cancelleria il 30 dicembre 2013.

Al di là dei contenuti e degli aspetti tecnico – giuridici, pur rilevanti, di cui alla predetta sentenza, mi sarei aspettato, così come mi aspetto, che il più importante, autorevole e letto quotidiano sportivo nazionale avesse dato e dia ampio risalto alla sentenza stessa. Che, infatti, un soggetto definito dalla Cassazione come autore di un “complesso disegno criminoso” possa continuare a ricoprire, come se nulla fosse, la carica di Presidente di una delle più importanti società di calcio di Serie A, quotata in Borsa nonché di Consigliere della FIGC, nominato dalla Lega Calcio di Serie A, a me sembra assolutamente sconcertante.

E, lo ribadisco, al di là di pur decisivi aspetti tecnico – giuridici, ma, più semplicemente, nel nome di quei doveri di lealtà, correttezza e probità che l’ordinamento sportivo prescrive e richiede a tutti i propri appartenenti.

Ho sempre creduto e credo ancora, nonostante tutto, che la stampa e, più in generale, imass media siano e debbano essere i così detti “cani da guardia” dell’opinione pubblica, nel nome di quella libertà di stampa che, così come prevede e tutela la nostra Costituzione, è posta a fondamento e presidio della democrazia.

E’ mai possibile, allora, mi chiedo e chiedo, che si ritenga che l’unica cosa che interessi e possa interessare gli “sportivi” o, per usare un termine ormai usato prevalentemente con accezioni negative, i “tifosi” sia il “calciomercato”, le vicende personali di questo o di quel giocatore, i “gossip” che riguardano costoro ?

Come si fa, mi chiedo e chiedo, a pensare che il mondo del calcio possa essere riformato ed innovato sul serio, mettendo fine agli scandali che lo hanno e lo stanno ancora attraversando, togliendo ad esso sempre maggiori margini di credibilità, se, poi, si consente e si ammette che vicende e situazioni, come quelle di cui alla citata sentenza, vengano circondate dall’indifferenza e rimangano nel silenzio generale, segnatamente degli organi di informazione ?

Come si fa, mi chiedo e chiedo, ad invocare, sperando di essere credibili e creduti, come, da ultimo, ha invocato in sede parlamentare il Presidente della Juventus, il suddetto, profondo rinnovamento, attribuendo al mondo politico la responsabilità del fatto che esso non sia ancora intervenuto, se, poi, lo stesso mondo del calcio permette che, nel proprio ambito, possano impunemente permanere persone, con importanti poteri rappresentativi e decisionali, che hanno ordito e messo in atto “un complesso disegno criminoso” ?

Naturalmente, nell’augurarmi che il quotidiano da Lei diretto voglia, quanto prima, occuparsi adeguatamente della questione, resto a Sua disposizione, così come l’Avv. Rossetti, per eventuali, ulteriori chiarimenti e precisazioni e per la partecipazione a un dibattito che Lei volesse organizzare sul tema.

Nel ringraziarla per l’attenzione e con l’auspicio che un quotidiano come “La Gazzetta dello Sport” voglia esercitare quell’attività di giornalismo di inchiesta che sembra quasi dimenticata e negletta nel mondo dell’informazione, in generale, e, in particolare, in quello dell’informazione attinente allo sport, soprattutto, al calcio, Le porgo i miei migliori saluti.

Alfredo Parisi, presidente  Federsupporter

Detto, fatto! Domani partirà la seguente lettera raccomandata indirizzata a Federcalcio, Coni e Consiglio di Gestione della Lazio, con le quali Federsupporter chiederà i motivi per cui, a distanza di quasi 50 giorni dalla sentenza di condanna da parte della Cassazione, Lotito ancora ricopra la carica di presidente della Lazio e di membro del Consiglio Federale in palese violazione dell’articolo 22 bis (Disposizioni per l’onorabilità) delle NOIF, che nel testo modificato di cui alla Delibera del Consiglio Federale pubblicata con Comunicato Ufficiale n. 123/A del 7 marzo 2012, stabilisce, per quello che qui interessa, che non possono assumere la carica di dirigente di società o di associazione e, se già in carica decadono”coloro i quali vengano condannati con sentenza passata in giudicato per i delitti, tra gli altri di cui al “Testo Unico delle disposizioni in materia di Intermediazione finanziaria (D.L.vo 24 febbraio 1998, n.58)”-

Lotito dovrebbe essere dichiarato decaduto, non solo dalla carica di dirigente della Lazio e dalla carica di Consigliere della Lega Calcio di Serie A, ma anche dalla carica di Consigliere federale nominato dalla predetta Lega e, qualora non avesse già immediatamente comunicato a quest’ultima la sentenza della Cassazione che lo riguarda, depositata in Cancelleria il 30 dicembre scorso, sarebbe, altresì, passibile di sanzioni disciplinari.

STEFANO GRECO – LAZIOMILLENOVECENTO



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L’obiettivo di Cataldi :” Torno alla Lazio per rimanerci “

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CATALDILontano da Roma per fare esperienza, destinazione Crotone. Danilo Cataldi ha raccolto le sue cose ed è andato a giocare in prestito in Serie B quest’estate, dopo lo scudetto conquistato con la Primavera della Lazio. Ora, dopo mezza stagione, la sua esperienza e più che positiva. E’ arrivato anche il primo gol in campionato, il coronamento di un sogno e di prestazioni da incorniciare. Il tecnico Drago lo stima, gli regala fiducia. La squadra sta facendo un grandissimo campionato e Danilo accumula più esperienza possibile. Raggiunto in esclusiva dai microfoni de Lalaziosiamonoi.it, il centrocampista romano ha raccontato la sua esperienza:

Danilo, raccontaci l’emozione del primo gol tra i professionisti… E’ stata una bella giornata, il gol lo aspettavo da un po’ visto che alla fine ho fatto una ventina di presenze. Lo cercavo, anche se purtroppo quando si vuole una cosa a tutti i costi si finisce per non ottenerla. Però sono rimasto tranquillo, ho atteso solo l’occasione giusta ed è capitata sabato. La sera ho festeggiato”

 

Questa esperienza in Serie B come sta andando? “Sta andando bene, ho la fiducia del mister, siamo tanti giovani e ci capiamo subito in campo. Stiamo facendo un buon campionato, giocando sicuramente un buon calcio, tra i migliori secondo me che si vedono in B. E’ un campionato difficile, il sabato ti ritrovi ad affrontare gente importante, mentre noi siamo dei ragazzi. Ma cerchiamo sempre di dare il meglio”

In estate che succederà? A Roma i tifosi ti vorrebbero… “Vediamo come andrà a finire la stagione con il Crotone. Noi tutti speriamo di fare bene e di raggiungere al più presto la salvezza. Poi vedremo. Sull’affetto dei tifosi è sicuramente una bella cosa, spero di tornare a Roma. Tornare e rimanere lì, vorrei che un un giorno il tutto si possa avverare”

Bollini in prima squadra? “Lo vedo bene, lo sento spesso e credo che sia un posto importante dove stare. Oggi come secondo, in futuro chissà. E’ una persona competente, sa sempre quello che fare e oltre allo zampino di Reja si vede la sua mano in questa Lazio che è tornata forte”

Con chi sei rimasto in contatto dei tuoi compagni della Primavera? “Antonio Rozzi lo sento poco, visto che sta fuori. Degli altri sento quasi tutti: Filippini, Lombardi, Silvagni, Serpieri, Ilari. Anche De Francesco e Falasca che sono a fare esperienza lontano da Roma. Ci aggiorniamo spesso, quasi ogni domenica, per dire cosa succede e come sta andando. Dopo aver vinto quello scudetto siamo diventati più che compagni di squadra”

Un pensiero sulla Lazio di ora? “E’ una squadra forte e quadrata, che sa sempre cosa fare in mezzo al campo. Hernanes? La Lazio ha perso un giocatore importante che faceva la differenza. Ma ci sono giocatori di grandi qualità che possono sostituirlo, come Keita che sta facendo bene”



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Mercato azzeccato!

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sto
Sembrerebbe che solamente il calciomercato invernale abbia svegliato il resto dei tifosi della Lazio. Sembrerebbe che sia stato soltanto l’ultima goccia a far traboccare il vaso. Come scritto in precedenza da noi, ma sopratutto anche da Stefano Greco che possiamo definirlo il “leader” visti i suoi numerosi articoli sul suo sito e nei vari social, la contestazione contro Lotito non è appena iniziato ma ha avuto solamente la “maggioranza assoluta”.
Tornando sul mercato e giocando sulle parole c’è da dire che la parola l’ha mantenuta. Dal dominare lo strapotere del nord,all’arrivo dei 4 campioni per passare al rinforzo della squadra. C’è da dire che il presidente voleva acquistare anche l’esterno del Basilea Stocker ribattezzato dal web Stockaz. Fisicamente non è arrivato ma letteralmente si.



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Prandelli augura alle italiane di vincere l’Europa

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europa-league Prandelli comincia a guardarsi intorno per arrivare al mondiale con una squadra competitiva, anche se manca ancora molto. Il ct degli azzurri,è intervenuto ai microfoni di tuttosport facendo un riassunto della situazione e augurando alla Lazio ed il Napoli di portare la coppa in Italia.
“Ci prepareremo sotto ogni punto di vista per arrivare in finale. Mentalmente dovremo ripeterci: vogliamo vincerlo noi, il Mondiale. Le favorite? Brasile, Argentina, Spagna, Germania. Poi ci siamo noi, l’Uruguay, l’Inghilterra, l’Olanda, il Belgio, la Colombia, il Giappone. Per ragioni climatiche la condizione atletica potrà fare la differenza in qualsiasi partita anche in modo clamoroso. E anche durante la stessa partita. Il campionato? Favorita la Juventus, ma tifo sempre per chi gioca meglio e merita di più. In Europa mi auguro che il trofeo sia vinto da un’italiana, ci sono anche Napoli e Lazio. E in bocca al lupo al Milan per la Champions”..
fonte: lalaziosiamonoi



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Lite Lotito-tifosi, Brocchi s’illude :” Vincendo uno Scudetto le cose potrebbero cambiare “

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BROCCHIL’ex centrocampista della LAZIO CristinaBrocchi è intervenuto ai microfoni di radioSei. Queste le sue parole.

BROCCHI AI MICROFONI DI RADIOSEI

Sulla cessione di Hernanes:
Pensando all’inserimento del brasiliano, quando diede vita all’azione che mi fece conquistare il rigore, c’è da dire che anche altri giocatori possono fare altrettanto, ad esempio Lulic. La qualità di Hernanes è fuori discussione, ma la sua assenza responsabilizzerà gli altri. Ha fatto bene ad andare, mancherà alla Lazio la sua qualità, ma sono sicuro che altri giocatori riusciranno a colmare quest’assenza.Sono d’accordo sul reinvestire, nel calcio di oggi sono poche le squadre che hanno disponibilità economica, per cui quando vuoi fare un colpo devi farlo con la consapevolezza che sia un colpo sicuro. I soldi guadagnati nella cessione di Hernanes verranno investiti durante l’estate, alla Lazio arriverà il nuovo Hernanes”

Sul fragile rapporto tra tifosi e dirigenza biancoceleste: 
A volte l’ambiente si è aspettato un po’ troppo dalla società. Il calcio italiano non da più la possibilità alle squadre di competere con altre realtà. Io da giocatore della Lazio mi sono sempre esposto nel manifestare a volte il mio disaccordo, perché ero fiero del mio gruppo e della Lazio: abbiamo sfiorato due anni di fila la Champions League, ci sentivamo in una situazione di forza. Altre società allo stesso livello della Lazio non sono riusciti a conseguire gli stessi obiettivi, ad esempio la Fiorentina, che ora sogna la Coppa Italia, perché è sempre bello alzare un trofeo. Noi in 5 anni ne abbiamo alzati tre. L’ambiente ha tolto un po’ delle grandi cose fatte. Anche se è bello avere un pubblico ambizioso che vuole vedere la propria squadra competere per obiettivi importanti, con nomi importanti nella rosa. C’è una frattura insanabile tra presidente e tifosi, potrà placarsi ma mai guarire totalmente. A meno di una vittoria dello scudetto, che ad oggi sembra improbabile. 

Su Mauri
E’ stato bello rivederlo in campo, ha sofferto tanto, quando un ragazzo sopporta quello che ha sopportato lui, ne paga più le conseguenze. Tornare sul campo, ritrovarsi a fare la cosa che più ama fare, per Stefano sarà stata una grande emozione. Ne ha disputati tanti di derby, ma quello di ieri avrà un sapore diverso. Cura molto i dettagli, cerca sempre di lavorare nella maniera giusta per portare il suo corpo al 100% della potenzialità, in questi mesi continuava a farlo nonostante sapesse che la domenica in cui avrebbe mostrato il lavoro svolto sarebbe stata ancora lontana. Deve recuperare il ritmo di gioco, per poter restituire quel valore che la Lazio ha perso con la cessione di Hernanes”
.

Sulla diatriba Reja-Garcia “Mi dispiace che un allenatore come Garcia, che si è dimostrato sempre al di sopra delle parti, diplomatico, abbia perso lucidità per una battuta di un signore del calcio come Edy Reja. La battuta del friulano è stata interpretata da tutta Italia quasi come un complimento: ”hanno talmente tanti bravi gicatori che se qualche lieve disturbo tenesse qualcuno lontano dal campo, per noi sarebbe un bene”. Ma Garcia no. Ha sbagliato, ha sentito troppo la pressione del derby e si è lasciato andare anche lui in considerazioni che un grande uomo come Reja non meritava”.

Su un futuro da allenatore della Lazio? In cima alla lista dei miei sogni di allenatore, c’è sicuramente questo. Sono troppo legato al mondo laziale, non credevo di trovare un’altra famiglia, una volta lasciato il Milan. Sarebbe bellissimo”.

LAZIONEWS



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Tweet di un Berisha soddisfatto.

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berisha Il portiere biancoceleste, acquistato come erede di Marchetti, è molto soddisfatto della sua prova contro la Roma. L’estremo difensore ha giocato ha provato per la prima volta in carriera, la partita più difficile d’Italia dato che il derby capitolino non è un match come tutti gli altri con adrenalina a mille e milioni di telespettatori in tutto il mondo.
Ho protetto la porta nella partita più potente della mia carriera,grazie per i complimenti” twetta il giocatore.



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Enigma Minala

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MINALAJoseph Marie Minala è un giovane giocatore che milita nella formazione primavera della Lazio di Simone Inzaghi. Il giocatore è nigeriano ed è in Italia da quasi tre anni però adesso è al centro di un caso. Minala è nato nel’agosto del 1996 e da quando ha quindici anni è in Italia, ma sul web è scoppiato il caso: Minala ha veramente diciassette anni? Il volto e il fisico del giocatore hanno sbigottito molti tifosi sui social network e sul web, come riporta fichajes.com, tanti calciofili si stanno ponendo questa domanda in queste ultime ore. Intanto Minala continua a scalare posizioni nelle gerarchie laziali, tanto da essere stato convocato per il derby. Polemiche sterili e illazioni? Lo scopriremo nelle prossime puntate.

lazionews24



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Lotito ne spara un’altra delle sue :” Il Napoli ha gli stessi colori della Lazio “

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Lazio-Napoli serie A

Claudio Lotito, presidente della Lazio, è intervenuto sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Napoli: Ieri abbiamo visto un derby combattuto, molto fisico e dove la Lazio ha avuto tre occasioni da gol, è stata una partita aperta ed il pareggio forse è stato il risultato più giusto. Critiche a Reja? Vengono create delle situazioni che non corrispondono alla realtà, Reja ha fatto una semplice battuta e da questa è nata la storia sugli infortuni, ma è stata male interpretata per scelta. Roma? E’ una squadra determinata e di qualità con una tensione agonistica molto forte, secondo me però ha raccolto più di quelle che sono le potenzialità della squadra, perché riescono ad ottenere il massimo con il minimo, è una squadra compatta che ottiene il risultato. Napoli ed Hernanes? Il Napoli ci ha provato quest’estate, ma non so se il ragazzo avesse accettato il trasferimento. Pronostico Napoli-Roma? E’ una sfida aperta. Tifo per il Napoli? I colori sono gli stessi della Lazio, se il Napoli gioca come contro il Milan può avere delle chance”.

CITTACELESTE



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Il padre di Chiara si commuove :” Grazie per la vicinanza “

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CHIARA

La storia di Chiara Insidioso ha sconvolto l’opinione pubblica. La ragazza, tifosissima laziale, combatte tra la vita e la morte all’ospedale San Camillo in seguito alle percosse subite dal convivente. La diciannovenne ieri ha avuto la vicinanza di tutto lo stadio Olimpico che gli ha dedicato striscioni e applausi. Il padre della ragazza, Maurizio Insidioso, è intervenuto questa mattina a Lazio Style Radio 100.7 per ringraziare tutti della vicinanza mostrata alla famiglia: “Ho chiamato perchè ieri ho avuto la possibilità di venire allo stadio per 40 minuti quando è stata organizzata dalla società e da entrambe le curve la splendida iniziativa per Chiara. Voglio ringraziare Stefano De Martino. La Lazio è la nostra passione più grande e mi ha dato energia per andare avanti, quei 40 minuti mi hanno ricaricato, non ho altre parole. Sono stato in Curva Nord, lì mi sento a casa. Guardavo il suo solito posto e in quel momento era come se fosse lì, c’è ancora e bisognerà lottare. All’ospedale viene tanta gente che non conosco e mi rende felice, ci sono ancora brave persone. Ringrazio tutti perchè ieri mi avete reso veramente felice. Forza Lazio sempre.”

LALAZIOSIAMONOI



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Per chiuderla qua…

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CANDREVA1) La Lazio nel primo tempo ha fatto una buona partita, tenendo testa alla seconda in classifica e, sinceramente, tutti questi punti di differenza non si sono visti sul campo. Nel secondo tempo, Reja si è accontentato e ha portato a casa il risultato che voleva, chiudendosi un po’ troppo.

2) Berisha ha fatto solo due parate: una su Maicon e una su Totti. Punto. Tutto sto dominio…

3) La Roma era al completo, alla Lazio mancava il suo giocatore più un forma, Biglia.

4) Mi ha fatto più paura la Juve in 10 che la Roma in 11. Mi sarei spaventato di più se avessi visto quel tifoso mascherato da Gervinho.

5) Gervinho è un ottimo atleta prestato al calcio e nulla più. Ed è il giocatore più importante della Roma. Perché la Roma è devastante in contropiede. Farlo passare per fenomeno, però, è da mitomani. Indi, da romanisti.

6) Vi piace definirci “squadra di pippe” per darvi un tono e sarà pur vero. Ma co’ sta squadra de’ pippe, in tre anni e sette derby, avete vinto una volta sola. E perso la gara più importante della vostra vita. Pensa un po’…

7) Parlare della vostra coreografia e della vostra Curva è come sparare sulla Croce Giallorossa ma il problema è che ho letto pure che noi le facciamo tutte uguali e che in fondo ciò che conta non è l’apparire ma l’essere. Accettare il fatto che noi tra le nostre fila abbiamo un artista vero e voi un gruppo di bimbiminchia con le idee confuse non sarebbe più facile?

8) Vi rode il culo per il pareggio mentre noi siamo soddisfatti? Falsità. Personalmente ero convinto di non perdere e il risultato mi ha dato ragione, perché l’ultima Lazio vista mi da fiducia. Mentre la Roma è una squadra di facile lettura e, infatti, Reja ve l’ha incartata.

9) Giocarsela a viso aperto con la Roma significa suicidarsi. Visto che voi, in fondo, siete solo letali nelle ripartenze. E non vedo per quale motivo al mondo una squadra debba consegnarsi all’avversario. Il calcio è strategia. Mourinho c’ha vinto una CL chiudendosi e ripartendo. Ah già, ma voi il calcio lo stare scoprendo ora con Garcia, l’educatore.

10) L’educatore parla di provocazioni laziali. Sarà. Ma io il primo fallo da criminale l’ho visto fare al solito Danielino con la sua solita entrata a trebbia. E non mi è parsa una partita così scorretta. E l’educatore che non da la mano al mio Mister è un gran maleducato.

11) Garcia da grande vuole fare Mourinho. Ma Mourinho, per fortuna, ci si nasce. Il resto sono solo pallide imitazioni. Riuscite male.

Di Alessandro Aquilino 



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Mauri, la fine di un incubo :” Finalmente sono tornato “

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mauri de rossi

“Ho bisogno di giocare per trovare il ritmo partita. Loro spingevano molto, noi potevamo fare meglio le ripartenze ma il punto ci sta bene”. Così parlò Stefano Mauri ai microfoni di Lazio Style Radio 100.7.“I tifosi? Sono sempre stati con me – continua il brianzolo – sono contentissimo, sta a me tornare in fretta il più forte possibile”. 



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L’educatore maleducato

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GARCIA

Forse ha rosicato, per dirla alla romana. Non ha perso, ma forse, se è successo davvero: ha rosicato. Appunto. “Garcia non ha stretto la mano a Reja al termine della partita”. Si legge su Laziopolis.it. Indiscrezione o realtà? No, perchè… fosse andata davvero così l‘educatore, non ci avrebbe regalato un gran momento di educazione: non solo sportiva. Il tecnico giallorosso ha poi aggiunto sulla polemica per le dichiarazioni di Reja: “Se ci siamo chiariti? Dico che quello che ho detto prima della partita lo penso, solo questo”. Il tecnico Laziale, a suo modo, ha replicato :” Non ho niente da chiarire, ho un curriculum di atteggiamento, sono sempre stato una persona onesta, ho già chiesto scusa ed ho fatto una battuta. Vorrei chiudere questa situazione, pensavo di meritare più rispetto.”

Cittaceleste.it



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Reja:”Finalmente posso dormire dopo una settimana insonne”

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REJA BOLLINIReja interviene ai microfono di Mediaset Premium visibilmente stanco ma soddisfatto della partita appena conclusa contro la Roma. Eddy ha elogiato la squadra giallorossa ed elencato loro punti forti le quali comprendono le fasce ed il centrocampo. L’allenatore goriziano ha anche dichiarato che appena arrivato alla Lazio (quest’anno) cercava di tamponare i danni della classifica guardando solo chi c’era dietro ma dopo che si è giocato bene contro la Juventus e la Roma, la squadra ha acquistato molta fiducia, spostando la guardia da dietro in avanti visti i pochi punti che separano il club biancoceleste dall’Europa League. Prosegue dicendo: “finalmente posso andare a dormire tranquillo dopo una settimana insonne”.
Breve intervista anche per Ledesma che ha confermato ciò che si è visto nel secondo tempo :” La squadra ha disputato un buon primo-tempo giocando a viso aperto contro gli avversari, ma nei secondi 45 minuti molti errori,rimesse e calci d’angolo hanno fatto abbassare la squadra schiacciandola nella propria metà campo”.



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Derby in bianco

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BIAVA TOTTIReja l’aveva detto: “Mi andrebbe bene anche un pareggio”. E pari all’Olimpico è stato: Lazio e Roma si dividono la posta. Lo 0-0 sancisce un gara con tanti brividi, ma poche occasioni nitide. Per la mole di gioco espressa, i giallorossi possono recriminare per due punti persi, ma la retroguardia biancoceleste ha respinto colpo su colpo gli attacchi avversari.

FORMAZIONI – Battute (Reja) e stoccate (Garcia) hanno opposto alla vigilia i due tecnici. Ma in campo a metterli d’accordo ci pensa il modulo: 4-3-3 per entrambe. Se per i giallorossi è una conferma, in casa Lazio la scelta del mister goriziano segna il ritorno alla difesa a quattro. Konko ce la fa, Edy può contare su di lui e su Radu. Tra i pali ottava consecutiva da titolare per Berisha, davanti a lui la coppia fissa Biava-Dias. Il terzetto in mediana recita Gonzalez e Lulic interni, con Ledesma in cabina di regia. In avanti spazio ai tre tenori Candreva-Klose-Keita. Sulla sponda romanista, poche sorprese: Pjanic preferito a Naiggolan e Florenzi a Ljajic sono le due soluzioni ai due ballottaggi di ieri.

PRIMO TEMPO – Minuti iniziali buoni per studiarsi? Nient’affatto. Il ritmo si fa subito alto, le due squadre innescano un botta e risposta a suon di ripartenze. E’ la Lazio a spingere di più nel primo quarto d’ora, al 9′ un cross velenoso di Candreva chiama De Sanctis alla deviazione in tuffo. La Roma è più guardinga, ma i biancocelesti concedono spazi: al 15′ Maicon serve tutto solo Florenzi in area, ma il numero 24 sballa totalmente la conclusione. Ma sono gli uomini di Reja a fare la voce più grossa: al 18′ Klose manca per poco il guizzo vincente in area, sullo sviluppo dell’azione costringe Benatia al fallo da ammonizione. Lo stesso difensore marocchino tenta al 22′ la deviazione vincente su calcio di punizione di Totti, ma senza successo. Due minuti dopo, gol della Roma annullato per fuorigioco: Berisha respinge un bolide dal limite di Maicon, Gervinho insacca a porta vuota ma Cariolato alza la bandierina. Al minuto 29 un rinvio errato di Konko invita Totti alla conclusione al volo, Berisha è bravo nel neutralizzare in presa. Quando scocca la mezz’ora, è la Roma a tenere in mano il pallino del gioco, con la Lazio che serra le fila. Ma l’acuto al 35′ è proprio dei biancocelesti: Candreva lanciato in contropiede serve Gonzalez fuori dall’area, il Tata conclude alto sopra la traversa. Al 38′ arriva il primo giallo per la Lazio, Orsato sanziona Lulic per un fallo su Benatia. Un minuto dopo, doppio brivido per la porta di Berisha: prima Gonzalez salva miracolosamente su Pjanic, solo davanti alla porta; quindi Gervinho spara alto all’ingresso dell’area. La Lazio prova a riaffacciarsi nella metà campo avversaria, ma al 42′ è ancora la Roma con un tiro di Totti a rendersi pericolosa. Il primo tempo si chiude con un minuto di recupero e con un tunnel strappa-applausi di Candreva a Strootman.

SECONDO TEMPO – Fuori Keita, dentro Mauri: la novità della ripresa è il ritorno in campo del capitano biancoceleste. L’ultima partita per il numero 6 era stata la finale del 26 maggio, il derby lo restituisce al campo. La sostituzione porta Reja al cambio di modulo: spazio al 4-2-3-1, con Mauri alle spalle di Klose. La prima occasione del secondo tempo è però di marca giallorossa: al 52′ Gervinho supera Konko in area e calcia sul primo palo, Berisha devia in angolo. Il vero pericolo arriva dal prosieguo dell’azione: Pjanic calcia a botta sicura dal limite, il suo tiro strozzato illude i tifosi giallorossi e termina al lato. Al 57′ ci prova Totti, palla di poco sopra la traversa. Lazio più dimessa rispetto alla prima frazione, la Roma prende sempre più possesso del gioco, al 60′ nuovo tentativo di Gervinho da fuori area, ma la conclusione è debole. Al 64′ Candreva stende De Rossi e si becca il giallo. Segue il primo cambio in casa giallorossa: Garcia richiama Florenzi e inserisce Bastos. Al 67′ terza ammonizione per i biancocelesti: Mauri non rispetta la distanza su punizione. La Roma cala il ritmo, la Lazio non riesce però ad approfittarne. Al 79′ cambio per entrambi i tecnici: Garcia manda in campo Ljajic al posto di Pjanic, Reja risponde con Onazi per Gonzalez (non c’è il team manager Manzini, a comunicare il cambio ci pensa il segretario generale Calveri). Proprio il nigeriano dopo pochi secondi getta alle ortiche un clamoroso contropiede. All’83’ arriva l’ultima sostituzione per la Roma: fuori Totti, dentro Destro. All’85’ Bastos spaventa due volte la difesa laziale: prima Konko devia provvidenzialmente in angolo, quindi il cross del brasiliano non trova nessuno in area. Allo scoccare del 90′ Klose non trova il colpo di testa su spiovente di Ledesma. Il quarto uomo segnala due minuti di recupero, non succede nient’altro: il secondo derby dell’anno termina 0-0. Dodici punti in sei gare di campionato, la Lazio targata Edy è ancora imbattuta.

LALAZIOSIAMONOI



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Una fiaccolata per Chiara

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CHIARA

“La fine non esiste, dopo ogni tramonto c’e’ sempre il sole”. E ancora :” Forza Chiara vinci per noi”. Sono alcuni degli striscioni che sono stati appesi sulle finestre dei palazzi di Casal Bernocchi durante la fiaccolata perChiara Insidioso Monda, la ragazza aggredita e picchiata a sangue dal suo fidanzato lo scorso lunedì. L’uomo, un muratore 35enne con piccoli precedenti per droga, è stato arrestato per tentato omicidio dai carabinieri di Ostia.

Tutto il quartiere di Casal Bernocchi si è stretto intorno alla famiglia della ragazza ancora ricoverata in coma all’ospedal San Camillo.  Il lungo corteo e’ partito da piazza San Pier Damiani, sfilando poi lungo tutto il quartiere. A ricordare Chiara decine di amici e parenti. Non posso ancora credere che le sia accaduta una cosa così brutta– dice Eleonora, una sua amica- sono qui perché spero senta quanto le siamo vicini ora che sta lottando contro la morte. Non abbiamo potuto fare nulla prima, adesso vogliamo fare del nostro meglio”. E ancora:” Chi ha fatto questo a Chiara dovrà pagare”, dice Roberto un conoscente della giovane.

E poi c’è chi ricorda la sua passione per la squadra della Lazio: “I cartelloni per Chiara sono tutti bianchi e azzurri- spiega Ludovico, un altro amico- Chiara non si è mai persa una partita della sua squadra del cuore e noi vogliamo farle forza anche così. Domani poi ci sarà il derby, una giornata che non si sarebbe mai voluta perdere”. 

Presente anche il presidente del X municipio, Andrea Tassone che insieme all’assessore alle politiche sociali, Emanuela Droghei ha organizzato la fiaccolata. “Ho voluto con forza l’ iniziativa– ha detto il mini sindaco di Ostia- drammi come questo non devono più accadere. Siamo vicini ai genitori e alla giovane che è stata l’ennesima vittima di violenze. Sono episodi che non devono più accadere, per questo sono qui. Per dare un segno concreto anche da parte delle istituzioni”. 

Alla testa del corteo anche la mamma e il papà della ragazza, commossi e supportati dal l’affetto degli altri familiari. Hanno camminato in silenzio con una torcia in mano.

LA REPUBBLICA 



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La Nord renderà omaggio a Giuliano Fiorini

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FIORINIDisegnello e la Curva Nord sono pronti a stupire un’altra volta l’Olimpico con una coreografia da applausi e da applausi. E’ previsto un richiamo al passato. La coreografia potrebbe essere almeno in parte dedicata a Giuliano Fiorini, uno degli eroi del meno 9, alfiere della vecchia Lazio di Fascetti entrata nel cuore del popolo biancoceleste per aver sventato la retrocessione in C. All’Olimpico sarà presente anche Fabiana Fiorini, figlia dell’indimenticato Giuliano: un suo gol al Vicenza, all’ultima giornata del campionato 1988/89, portò la Lazio agli spareggi.«Sono qui per assistere al mio primo derby dal vivo, dalla tribuna gusterò la coreografia e una sorpresa che la Curva ha preparato in memoria di mio padre. Ma soprattutto tiferò Lazio. spero in una vittoria. Sono emozionata perché tutto ciò che riguarda questi colori mi emoziona. A casa ho tante maglie molte della Lazio, ho anche quella storica che vestiva papà» ha raccontato Fabiana al sito lalaziosiamonoi. I tifosi biancoceleste pensano anche ad un Fiorini day per il 26 maggio, a un anno dal successo storico in Coppa Italia.

LAZIALITA’



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Derby,probabili formazioni

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benatia derby
Stanno circolndo da ore le probabili formazioni per il derby in programma per domani alle ore 15. Come tutti sanno, quando c’è una stracittadina, le formazioni non sono mai quelle riportate dai giornali o dalle testate in modo da scatenare un “effetto-sorpresa” cercando di non far capire la tattica al nemico almeno per i primi minuti di gioco.
Controllando le varie testate giornalistiche odierne abbiamo tirato su una “media”:
Lazio (4-3-3): Berisha; Cavanda, Dias, Biava, Radu; Ledesma, Gonzalez, Lulic; Candreva, Klose, Keita. (A disp. Marchetti, Strakosha, Ciani, Pereirinha, Cana, Crecco, Onazi, Mauri, Felipe Anderson, Kakuta, Perea). All. Reja.
Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Castan, Benatia, Torosidis; Pjanic, De Rossi, Strootman; Florenzi, Totti, Gervinho. (A disp. Skorupski, Lobont, Jedvaj, Romagnoli, Toloi, Nainggolan, Mazzitelli, Taddei, Bastos, Ricci, Ljajic, Destro). All. Garcia.



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Mauri freme :” Non vedo l’ora di salire quei gradini ed entrare in campo “

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MAURIL’attesa è finita: Stefano Mauridomenica potrà finalmente tornare a calcare i campi in una competizione ufficiale. La sua squalifica per il presunto e mai provato coinvolgimento nel calcioscommesse è terminata. Il suo rientro avviene in coincidenza della partita più importante per i tifosi della Lazio, il derby contro la Roma. Mauri non sta più nella pelle, ha sofferto tanto non potendo aiutare i suoi compagni, e adesso che non c’è più Hernanes non vede l’ora di poter dare il suo contributo. Lo si evince anche dalle parole scritte sulle sue pagine di facebook e twitter: “Finalmente posso tornare al mio lavoro, a cio’ che amo di piu’: giocare a calcio. Domenica saro’ nel mio stadio, in mezzo ai miei compagni, circondato dai miei tifosi…nella partita piu’ importante. Non vedo l’ora di salire i gradini che dallo spogliatoio portano al campo…Forza Lazio sempre!”.

LAZIONEWS24



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Derby capitolino,arbitra Orsato. Statistiche.

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orsato
L’AIA ha reso noto le designazioni arbitrali per la quarta giornata del girone di ritorno. A dirigere il derby sarà di nuovo Orsato, lo stesso arbitro che ha diretto la finale di coppa Italia vinta dal club biancoceleste.
Derby a parte vi mostriamo le statistiche di tutte le partite dirette con la Lazio. In totale sono 17 partite: 5 vittorie, 7 pareggi, 7 sconfitte. Quest’anno ha diretto Lazio-Fiorentina (0-0) e Sampdoria-Lazio (1-1).

Le statistiche in casa giallorossa sono: 16 partite dirette tra cui, 7 vittorie,5 pareggi,5 sconfitte
I guardalinee saranno Liberatore e Cariolato, IV uomo Stefani e arbitri addizionali Rocchi e Mazzoleni.



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Per Domenica la Curva Nord farà una fiaccolata per Chiara

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CHIARAMonta la rabbia da parte dei tifosi laziali per la vicenda legata a Chiara Insidioso Monda, la ragazza ridotta in fin di vita dal suo convivente. Alcuni tifosi, insieme alla Lazio Calcio Femminile e al suo presidente Elisabetta Cortani, hanno organizzato una fiaccolata presso il X Municipio per esprimere vicinanza alla sua famiglia, non è esclusa la presenza di qualche rappresentante della squadra maschile. La Curva Nord, in occasione del Derby,prepara anche una iniziativa per stare vicini alla ragazza e ai suoi parenti.

Cittaceleste.it



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Rossini attacca Lotito :” Della Lazio non glie ne frega niente, la usa solo per scopi personali “

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rossini

L’eco del deludente mercato invernale concluso dalla Lazio sono arrivati anche in Svizzera. Dove di carne al fuoco per quanto riguarda le cose di casa biancoceleste ne hanno già molta: vedi Petkovic prossimo ct elvetico, vedi il licenziamento da parte di Lotito.Ticinonline è andata così a disturbare Arno Rossini, che agli albori dell’esperienza di Vlado a Roma avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di vice. Questo il suo intervento ai microfoni del portale svizzero, che prende le mosse da una domanda, “quanto conta la reputazione nel calcio?”: “Parecchio, soprattutto in sede contrattuale – ha esordito Rossini – se praticamente tutti quelli che vanno via da una determinata società hanno problemi, allora vuol dire che davvero qualcosa non va. E qui, di tesserati che hanno chiuso in maniera burrascosa l’avventura romana ce ne sono tanti. Partendo da Pandev e da Zarate…”.

E passando anche da Petkovic…
Vero, anche Vlado ha avuto guai con Lotito, ma sulla faccenda è meglio non approfondire.

…si arriva a Hernanes. Alla fine il numero uno della Lazio ha fatto assumere al giocatore la responsabilità della cessione.
La gestione dei rapporti, dalle parti di Formello, è problematica. Come d’altronde quella della piazza. A Roma devono fare i conti con quotidiani, siti internet e radio. La pressione è enorme.

Il pubblico è appassionato e numeroso. Eppure non tutti sono innamorati del club. Lotito ha ricevuto addirittura minacce di morte…
E gira con la scorta, ditemi voi se è una situazione normale. Con il passare delle stagioni il numero di tifosi è nettamente diminuito e questo è un chiaro segno del disamoramento da parte dei fan nei confronti del club.

Eppure, si deve essere onesti, il presidente non ha fatto solo il male della Lazio. Anni fa, quando subentrò a Cragnotti, il club era sull’orlo del fallimento, a un passo dalla cancellazione. Lui, senza scialacquare e con una gestione oculata  dei capitali – ottenendo anche di spalmare i debiti nei confronti dell’erario italiano – è riuscito a risanarlo. Cosa vogliono, dunque, i tifosi?
Roma è una realtà diversa da ogni altra. L’appassionato vuole, ovviamente, che la sua squadra sopravviva, che vinca i derby, che arrivi davanti alla rivale cittadina e che, nel lungo periodo, sia competitiva. Prima di tutto i derby.

Guai a farsi battere dalla Roma.
L’anno passato, dopo la finale di Coppa Italia contro i giallorossi, Lotito – come anche Vlado – è stato osannato. Ora i tempi sono cambiati: la truppa di Garcia sta correndo molto veloce…

Però non si possono fissare gli obiettivi in base a quel che faranno dei rivali. O sperare che questi vadano male. Si deve programmare, provare a vincere…
E non penso che la Lazio ci riuscirà. Almeno nel breve periodo. Con le sue scelte, la dirigenza ha infatti fatto terra bruciata attorno a sé. Almeno per quel che riguarda il mercato italiano. Rimangono gli stranieri, ma trovarne di “buoni” e con questi riuscire ad allestire una squadra competitiva è dura.

Riepiloghiamo. Lotito ha salvato il club però non è uno di quei presidenti che spendono con gioia. Va promosso o bocciato? Credo che il presidente perfetto sia quello che riesce a essere preciso, pratico ma anche passionale. Che riesca a essere concreto e abbia a cuore la società, che abbia rigore economico e prospettive sportive. Al massimo dirigente laziale manca la parte emozionale. Non ama il club, lo usa per i suoi scopi.

Un sognatore che sappia gestir denari. Un mix tra Lotito e Giulini insomma… Lasciamo stare l’ex numero uno del Bellinzona – ha chiuso ironicamente Arno – garantire la sopravvivenza del club è infatti un obbligo. Certo, se si riuscisse anche a renderlo competitivo…

LALAZIOSIAMONOI



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