Ai microfoni di Tele Radio Stereo l’Ambasciatore della Polonia a Roma, Wojciech Ponikiewski ha fornito la propria versione dei fatti: “Per fortuna certi problemi hanno cominciato già alla vigilia, il giorno prima della partita quando, prima della mezzanotte, 17 tifosi laziali in modo abbastanza aggressivo hanno fatto casino in strada per poi nascondersi nell’albergo dove alloggiavano”.
La Lazio fa sul serio per Ergys Kace. Dopo gli apprezzamenti, infatti, la dirigenza capitolina sarebbe passata ai fatti. Secondo quanto riportato dal portale albaniasoccer.com, il ds Igli Tare vorrebbe portare a Roma il mediano albanese già nella sessione invernale di mercato, offrendo al Paok Salonicco 2 milioni di euro.
Basta il suo ingresso in campo al 70′ minuto di gara, per ridonare una scintilla alla Lazio: la vittoria sfugge, ma Keita dà una nuova prova del suo talento e della sua importanza per questa squadra. Veloce, salta l’avversario e gonfia la rete.
La partita di questa sera è importante, sotto tanti punti di vista, ma passa in secondo piano davanti a ciò che sta accadendo in Polonia, e non potrebbe essere altrimenti. Lotito ha parlato ai microfoni di SkySport, soprattutto per quanto concerne i laziali fermi a Varsavia.
Nel giorno del ricordo a Maestrelli, il tecnico del primo scudetto biancoceleste, la Lazio stecca contro il Napoli dicendo addio, se ancora ce ne fosse bisogno, al sogno Champions. Parte meglio la Lazio che si rende pericolosa con Candreva, ma il Napoli ha un campione che risponde al nome di Higuain.
Questa mattina ci ha contattato un tifoso tornato da Varsavia,arrestato e rilasciato ma ancora non del tutto libero,così
abbiamo deciso di dar voce alla sua disavventura in terra polacca facendoci spiegare la sua verità.
Premettiamo che il ragazzo in questione vuole rimanere anonimo e lo chiameremo F.B.
Redazione Since1900: Appena arrivato in Polonia hai trovato un clima teso?
F.B: No nessun clima di tensione eravamo un gruppo non numeroso.Abbiamo preso un taxi e ci siamo diretti al residence ,45 minuti di viaggio,comunque tutto tranquillissimo…
Redazione Since1900: Quante trasferte hai fatto in europa?
F.B: Questa era la prima…
Redazione Since1900: Dai video mostrati dalla polizia le immagini non sono chiare e si intravede un gruppo piccolo di persone.Sai dirmi cosa è successo in quei momenti prima dell’arresto di massa?
F.B: C’ era un unico gruppo, la prima linea ha girato l’ angolo ed ho visto un gruppo di laziali che caricavano le guardie…
Redazione Since1900: Quindi il gruppo che ha caricato sarà stato composto da massimo 20 persone?
F.B: Anche meno, saranno state 10 ma non ne sono sicuro, ho visto solo guardie scappare…
Redazione Since1900: Tu come mi hai detto sei stato fermato. Come è avvenuto il tutto? Dai fatti riportati dai media risulta che il corteo laziale voleva essere scortato fino allo stadio ma che poi viene dirottato nelle varie caserme.
F.B: Si anche perchè i poliziotti avevano detto che ci avrebbero scortato allo stadio, invece dopo averci fatto salire sul cellulare ci hanno riferito che eravamo in stato di arresto. Mi hanno messo in una celletta sul cellulare dove chi soffriva di claustrofobia sarebbe morto.Un mio amico si e inginocchiato pregando di farlo uscire per la disperazione.In tutto nel mezzo eravamo in quindici,in quattro ore, facendoci scendere 2-3 per volta, ci hanno lasciati nei diversi commissariati. Una volta giunto al mio commissariato, avendo ancora il mio telefonino, ho potuto avvisare e tranquillizzare i genitori dei miei amici laziali che me lo chiedevano, fino a quando mi hanno scoperto e quindi sequestrato il telefono. Ci sono state fatte varie ingiustizie come ad esempio il non poter chiamare i nostri genitori…
RedazioneSince1900 : Tra tutti i fermati c’erano anche padri di famiglia con bambini?
F.B: Io ho visto persone con età importante.Uno era in camionetta con me, aveva l’urgenza di dover andare in bagno, ma gli fu negata…
RedazioneSince1900: Quante ore ti hanno trattenuto in cella?
F.B: Più o meno 30…
RedazioneSince1900: Come ti hanno trattato durante la detenzione? C’è mai stato qualche interprete tra voi e la polizia polacca?
F.B: Malissimo, mi hanno fatto spogliare nudo al bagno e fatto fare i piegamenti, c’è stata data la disponibilità di un interprete solo in Tribunale…
RedazioneSince1900: Come è avvenuto il rilascio?
F.B: Mi hanno rilasciato dopo la sentenza del Giudice per disturbo alla quiete pubblica e colpevolezza di aver impedito il transito dei pedoni sui marciapiedi, con la conseguenza di dovermi presentare ad una sentenza al Tribunale di Roma nei giorni a seguire…
RedazioneSince1900: Cosa ne pensi della gestione di questa situazione da parte della presidenza biancoceleste e di quella dello stato italiano?
F.B: VERGOGNOSA. Non tanto la società biancoceleste ma più lo Stato italiano in quanto ci è stato proibito, come detto in precendenza, di chiamare per tranquillizzare i nostri familiari…
RedazioneSince1900: Cosa diresti adesso a chi è ancora a Varsavia?
F.B: Che li aspetto a braccia aperte e che sono miei fratelli, soffro con loro…
RedazioneSince1900: Si vociferava di dover sospendere la partita, so che state facendo il sit- in sotto la Farnesina. Pensi sia giusto sospenderla o bisognerebbe giocarla?
F.B: secondo me bisognava sospenderla per dare un forte segnale anche di sostegno per chi è ancora lì…
RedazioneSince1900: Andrai ancora in trasferta?
F.B: Si anche alla prossima…
RedazioneSince1900: Un frase per i nostri lettori?
F.B: Che quando stai in carcere capisci che vuol dire libertà!!!
Posticipo con grandi attese questa sera all’Olimpico. Claudio Lotito è intervenuto ai microfoni di Radio Goal, parlando proprio del big match di stasera tra Lazio e Napoli: “Mi aspetto una partita all’insegna dei valori dello sport. Tutte le partite hanno quel pizzico di agonismo, questa un po’ di più perché ci troviamo di fronte una squadra forte ed offensiva. Noi dobbiamo stare attenti.
I soldi della Supercoppa si dovranno dividere in un altro modo. L’Alta Corte del Coni accoglie il ricorso della Juventus contro la decisione del Consiglio di Lega, che aveva dato ragione a Lotito e diviso in parti non uguali i circa 2,4 milioni di euro che aveva fruttato la partita ra incasso e diritti tv. Il Consiglio di Lega, dove la Lazio è presente con Lotito e la Juventus non è presente, aveva deciso di garantire ai biancocelesti 1,8 milioni, ovvero la cifra garantita se la Supercoppa si fosse gioata in Cina. In questo modo, la ripartizione è stata: 1,8 milioni di euro alla Lazio e 600mila alla Juventus, che – secondo Lotito – non aveva consentito di disputare la partita in Cina, diminuendo gli incassi.
La Curva Nord non ha intenzione di lasciare soli i propri fratelli. Prima della sfida di oggi contro il Napoli i tifosi della Lazio manifesteranno il loro dissenso contro l’assordante silenzio delle istituzioni.
Antonio Candreva e la Lazio: una storia complicata, almeno all’inizio, all’arrivo del centrocampista in biancoceleste, quando era accusato di essere romanista. Lui smentiva, prima a parole, poi sul campo, diventando l‘idolo della Curva Nord e il giocatore più importante della Lazio.Candrevasi racconta alla trasmissione di Sky Sport ‘Saranno i signori (del calcio)’, ripercorrendo la sua carriera, da Tor de Cenci alla Nazionale.
E’ necessario portare all’attenzione dell’opinione pubblica i fatti di Varsavia che hanno interessato da Giovedi’ 28 Novembre moltissimi cittadini italiani e prevalentemente romani, in numero inizialmente di circa 150 persone.
Tra i tifosi biancocelesti fermati dalla polizia locale giovedì sera prima di Legia-Lazio, non ci sono solo quelli italiani, ma anche di nazionalità polacca: in particolare sono stati almeno nove i cittadini residenti in Polonia che sono stati fermati e che sono sottoposti alla normativa vigente nello stato polacco.
“Noi eravamo troppo avanti. Il calcio italiano manca di mentalità imprenditoriale. Lo staff dirigenziale della banca non era all’altezza per poter sostenere progetti di ampia visione. Ed è il problema che affligge ancora oggi tutto il sistema industriale italiano”.
Si chiama Andrea Ottavi, ha 21 anni, abita a Grottaferrata, è abbonato in Curva Nord. Ha passato la notte di giovedì in una cella di un commissariato di Varsavia. Non aveva fatto niente, se non correre per la paura e per le cariche della polizia polacca, riparandosi davanti alla vetrina di un negozio. Lo hanno fermato e ammanettato.
Come riporta il Corriere dello Sport oggi in edicola, i tifosi a cui è stato confermato il fermo stanno cercando di capire, attraverso i propri legali, se nell’ordinamento polacco esista un Tribunale del riesame per contestare questa decisione e ottenere in tempi brevi il rilascio.
Sono ancora una trentina i tifosi laziali bloccati a Varsavia dalle autorità locali con lo stato di fermo. Nel corso della giornata odierna, quindi, ne sono stati rilasciati un’ottantina dopo i circa quaranta di ieri (giovedì erano stati 149 i tifosi laziali fermati prima di Legia-Lazio).
Continuano le testimonianze della notte di terrore a Varsavia per Legia -Lazio. Non vengono solo da tifosi italiani, ma da cittadini polacchi, tifosi biancocelesti residenti in Polonia, che sono appena usciti dal carcere di Varsavia dopo 48 ore e un processo per direttissima.
Ulteriori novità dalla Polonia circa i tifosi della Lazio coinvolti negli incidenti prima della partita di Europa League contro il Legia Varsavia. Come reso noto dall’ASCA, sono stati condannati almeno 10 tifosi biancocelesti per pene che vanno dai 2 ai 6 mesi di carcere. Il numero dei condannati, però, potrebbe aumentare.
Gravi scontri a Cracovia nel Giorno dell’Indipendenza
„Scontri sono degenerati in una vera e propria rivolta nella strade di Varsavia, dove la polizia ha affrontato ultranazionalisti di destra durante una marcia nel “Giorno dell’Indipendenza della Polonia”.
Si continua a parlare della situazione dei tifosi a Varsavia. Dopo le tante notizie vere o false, a Radio Sei è intervenuto Stefano, tifoso “fortunato” già rientrato in Italia che ha parlato dei momenti vissuti in Polonia:“La sera di mercoledì ho visto dalla finestra della mia stanza che la situazione non era proprio tranquilla.
“Un inciso importante da dare: stiamo seguendo l’intera vicenda e volevo sottolineare che non c’è nessun rappresentante legale indicato dalla Lazio con il quale le famiglie possono mettersi in contatto. Lo dico perché nelle ultime ore mi è stato segnalata questa cosa ma voglio ribadire che la Lazio non ha mai indicato un legale che possa trattare per proprio conto con le famiglie”.
Centinaia di laziali, ma ancor prima italiani, in carcere senza una motivazione, senza un palese motivo per cui rimanere chiusi in cella, lontani dalle proprie famiglie in ansia. E’ il sunto di una situazione paradossale di cui le istituzioni non hanno minimamente parlato. L’On. Giorgia Meloni, capogruppo e cofondatore del partito Fratelli D’Italia, esprime in esclusiva ai microfoni di Cittaceleste.it il suo disappunto ed annunciando la propria iniziativa a favore di connazionali detenuti in un paese straniero senza che siano state provate violenze:
La prima gioia in Serie A era arrivata contro l’Atalanta, in Europa League, invece, si era limitato a sfornare due assist contro il Trabzonspor. Brayan Perea ha scelto il Legia Varsavia per la sua prima rete nella competizione europea: un colpo di testa da vero bomber, facilitato anche dalla marcatura tutt’altro che irresistibile del suo diretto avversario. “Lucas Biglia mi ha fatto un grande assist – racconta il colombiano ai microfoni dicaracol.com –Ho controllato il pallone con la testa e poi ho finalizzato sempre con la testa, realizzando il primo gol della partita”.
Sono ancora 107 i tifosi della Lazio in stato di fermo dopo la ‘retata’ della polizia polacca nel centro della capitale prima della partita di Europa League tra Legia Varsavia e Lazio.
Brilla in vetrina il talento di Felipe Anderson, che ha segnato contro il Legia Varsavia il suo primo gol con la maglia della Lazio. Felice per il risultato in Europa League, il centrocampista biancoceleste ha scherzato ai microfoni della stampa brasiliana: “Muricy (suo allenatore al Santos, ndr) mi caricava tanto, soprattutto quando facevo bene, ma penso che questa volta mi avrebbe elogiato (ride, ndr)”.
Che internet sia pieno di false notizie non c’è dubbio, ma a che queste notizie venga infangato il nome da siti di una certa portata fa rabbrividire ancor di più. Girovagando su internet ho trovato un articolo sui nostri connazionali in stato di fermo a Varsavia. Un articolo dove si augura che ogni tifoso rimanga in cella per tutte le feste natalizie ed oltre. Augurare il carcere è da “Infami” ma ancor di più se non si ha la certezza sui fatti realmente accaduti. La nomea tifoso viene quindi ancora infangata da una visione che solamente chi non ha passione può cadere nel ridicolo. Come tutti sanno chi va in trasferta oltre per la squadra del cuore, cerca di farsi una mini-vacanza per conoscere il mondo e magari cercare differenze con il paese di origine. Ma qui cadiamo nel ridicolo più totale, dove i soliti accaniti di “giustizia moralizzata e da tastiera” vanno contro a ragazzi che stanno vivendo il periodo più brutto della loro vita e contro le famiglie che giustamente sono preoccupate per i loro figli\nipoti. Qui non stiamo parlando che i polacchi l’hanno passata liscia a Roma e i Laziali no. Qui stiamo parlando di puro nazionalismo da parte dei polacchi con una giustizia rigida e ostile nei nostri confronti (fonti parlano di una cauzione di 1700 euro a testa per il rilascio colpevoli o non). Ritornando alla notizia infangante ed ai loro “scrittori” voglio darvi un consiglio: Parlate se le cose sono sicure e non per sentito dire, non è una minaccia ma fossi un tifoso od un ultras in stato di fermo e quando torno in Italia leggo certe cose, potrei ricorrere alla contromossa. In Italia esiste una legge contro la diffamazione.
Un coro di proteste e soprattutto rabbia, tanta rabbia. Da giornalista sono abituato a non fidarmi ciecamente delle confidenze, ma al tempo stesso a non credere ciecamente alle versioni ufficiali, perché da questo punto di vista il G8 dovrebbe aver insegnato qualcosa, almeno qui in Italia.
“Ho sentito mio figlio l’ultima volta ieri nel tardo pomeriggio, al cellulare, era spaventato. Mi ha detto ‘papà, mi stanno togliendo il telefono, qui non si può parlare’.
Bisogna mantenere la tranquillità“, è questo il messaggio che Andrea Luca Lepore, Primo Consigiliere dell’Ambasciata italiana in Polonia invia a tutte le famiglie dei ragazzi ancora in stato di fermo a Varsavia.
Anche il presidente Lotito ha voluto dire la sua sugli avvenimenti accaduti in Polonia e sui fatti d’attualità intorno alla Lazio. Intercettato all’uscita del Consiglio Federale, il patron biancoceleste ha dichiarato ai cronisti presenti: “I fatti di Varsavia?