La situazione dei tifosi in Polonia fatica a sbloccarsi. Poche novità arrivano da Varsavia, e quelle che giungono non sono del tutto positive. Ecco che si muove anche la politica.
Durante la trasmissione di Lazio Style Radio, è arrivata una telefonata di un tifoso laziale ancora a Varsavia, che ha raccontato quello che è successo nella serata di ieri, presentando una realtà inquetante e il rischio corso da lui e il suo gruppo di amici: “Volevo fare due denunce molto importanti e spero che la Lazio si prenda carico di questo.
La situazione dei laziali a Varsavia è Kafkiana, non si riescono ancora a capire le motivazioni di questi fermi, per cercare di farlo, è intervenuto a Radiosei, durante la trasmissione “Quelli che hanno portato il calcio a Roma”,Riccardo Guariglia, ambasciatore italiano in Polonia: “Non sono felice per quello che è successo. il numero è di 137 tifosi fermati per degli incidenti, le autorità stanno analizzando caso per caso per decidere cosa fare.
“Sarebbero 149 le persone arrestate prima della partita di ieri tra Legia Varsavia – Lazio, in seguito all’aggressione da parte dei tifosi italiani contro gli agenti con pietre , pali e cassonetti . I detenuti sono stati portati immediatamente alle diverse centrali di polizia. Oggi saranno redatti gli atti processuali”.
Una vittoria importante quella di ieri della Lazio a Varsavia, ma un match rovinato dalla situazione dei tifosi arrestati ieri prima del match. Tante le voci al riguardo e per chiarire la situazione è intervenuto Stefano De Martino, responsabile della comunicazione biancoceleste, che ai microfoni di Lazio Style Radio 100.7 ha voluto fare il punto di quanto avvenuto in Polonia e su quale è al momento la situazione:“Siamo al telefono da questa notte per seguire la situazione. Le notizie che abbiamo noi sono queste.
Sul sito di Repubblica viene stilato l’ultimo bilancio sui disordini di Varsavia. I tifosi biancocelesti fermati nel pre-partita sono stati 180 (a cui si aggiungono i 17 della notte scorsa), le forze dell’ordine li hanno condotti nelle varie stazioni di polizia per essere interrogati.
A fare luce sul giallo riguardante gliarresti dei tifosi biancocelesti in trasferta a Varsavia è intervenuto anche il ds Igli Tare, ai microfoni di Sky Sport: “Da quanto sappiamo, una settantina di tifosi laziali hanno richiesto alla polizia polacca di essere scortati in un caffé di Varsavia e poi allo stadio.
Centodieci, forse centoventi fermi. Questo il bilancio che emerge da Varsavia e dal pre partita di Legia-Lazio. Dopo i fatti della notte passata – in cui un gruppo di tifosi biancocelesti è stato oggetto di un agguato da parte dei sostenitori polacchi -, le ore precedenti al match hanno fatto registrare un nuovo episodio. Nel corso del corteo verso la Pepsi Arena, composto da circa 350 supporter biancocelesti, un paio di persone avrebbe iniziato a tirare sassi in direzione delle camionette della polizia. Un’atto che ha scatenato la reazione e la carica delle forze dell’ordine, quindi il via ai fermi.
LA PARTITA – L’Europa si conferma terreno di sicurezze per la Lazio di Petkovic che vince con personalità a Varsavia contro il Legia fanalino di coda del girone, conquistando la qualificazione ai sedicesimi di Europa League con una giornata di anticipo. In Polonia finisce 2-0, con un gol per tempo firmati da Perea (preferito a Floccari) e da Felipe Anderson. Una partita che non ha mai avuto storia, con i biancocelesti sempre in controllo della partita e in vantaggio dopo una ventina di minuti con il baby attaccante colombiano, bravo a controllare di testa un cross di Biglia e a superare con una frustata in elevazione il portiere avversario. Ancora un colpo di testa di Perea e un tiro ribattuto di Keita tra le occasioni più pericolose del primo tempo dopo l’1-0, ma il raddoppio arriva dopo dieci minuti della ripresa: apertura illuminante di Hernanes per Felipe Anderson che di sinistro non perdona Kuciak. Negli ultimi venti minuti spazio in sequenza a Onazi, Floccari e Lulic, in una serata di festa offuscata dagli eventi di ordine pubblico accaduti in centro città. Berisha regala l’occasione del gol della bandiera al Legia con un’uscita non sicura ma Biglia è bravo a salvare sulla linea la conclusione avversaria verso la porta sguarnita. L’ultima partita, all’Olimpico contro il Trabzonspor, servirà solo per decidere la prima del girone. I biancocelesti hanno solo un risultato a disposizione per scavalcare i turchi: vincere.
Arrivano importanti ricostruzioni, che pongono sotto un’altra luce i fatti di questa notte a Varsavia. Secondo quanto è emerso, un gruppetto di 4-5 tifosi biancocelesti sarebbe stato oggetto di un agguato da parte di supporters polacchi.
Questa notte a Varsavia ci sono state diverse perquisizioni da parte della polizia polacca nei confronti dei tifosi della Lazio in seguito a scontri tra le due tifoserie nei pressi del Palazzo della Cultura.
Ogenyi Onazi, centrocampista nigeriano della Lazio, ha parlato ai media nigeriani della sfida di Europa League contro il Legia Varsavia, mostrando anche una certa sicurezza: “In Europa League abbiamo un rendimento molto buono, abbiamo parecchie possibilità di passare alla prossima fase della competizione.“
La città di Roma vive due mondi: da una parte del Tevere ci sono i biancocelesti in difficoltà, dall’altra parte i romanisti vivono un momento d’oro dopo la sconfitta del 26 maggio in Coppa Italia e due anni di campionato anonimi.
Rivoluzione Lazio. Via Petkovic, ma con lui anche tanti big. Il tecnico bosniaco è in pole per sostituire Ottmar Hitzfeld alla guida della nazionale svizzera, un ruolo che però potrebbe permettergli di continuare l’avventura in biancoceleste.
Tra i cento uomini che hanno fatto la storia della Lazio, solo uno è riuscito a vincere almeno un trofeo sia da giocatore che da allenatore: Roberto Mancini. Raccontare la storia del “Mancio” non è facile, almeno per me. Da tifoso, l’ho amato alla follia come giocatore prima e come allenatore poi.
“Sono ottimista, questa squadra ha grandi potenzialità”. Chi parla èLorik Cana, che con la mente torna al pareggio ottenuto in quel di Marassi contro la Samp: “Di positivo c’è che abbiamo evitato una pesante sconfitta – dichiara il centrale albanese ai microfoni di sport.albeu – Sono contento per il gol, lo dedico a tutti gli albanesi, so che mi seguono sempre con grande interesse”.
Non si spegne ancora il rammarico del vicepresidente del Trabzonspor, Sebahattin Cakiroglu, per il pareggio raggiunto in extremis dalla Lazio che lascia ancora aperto il discorso primato nel girone J. “Potevamo battere la Lazio 3 a 1, oppure 4 a 1.
Giovedì alla Pepsi Arena di Varsavia la Lazio non troverà un Legia rilassato. La formazione polacca, con 0 punti nel girone ed unica squadra in Europa League a non aver mai segnato un goal, vuole una reazione d’orgoglio.
Claudio Lotito continua a vantarsi dei soldi spesi sul mercato e intanto la Juventus di Andrea Agnelli (colui che non avrebbe una visione futuristica del calcio) prende campioni come Llorente, Pirlo ,Pogba senza spendere un euro. Lui invece, il grande esperto di calcio, spende (sarà vero?) 28 milioni per vedere in campo la stessa Lazio di un anno fa, all’ottavo posto, staccatissima dalle prime posizioni di classifica.
Come riporta Il Tempo (G.Cherubini), ieri al Marassi è accaduto un episodio tanto curioso quanto assurdo.In nome di una non specificata norma contro la discriminazione territoriale, uno steward blucerchiato ha sequestrato ad un tifoso biancoceleste una sciarpa con la scritta «A.S. Roma m….».
Due rinforzi in più, servono. Due acquisti in corsa: Biava e Klose. Due rientri con i tempi dovuti. Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, Biava potrebbe essere convocato per il match europeo contro il Legia Varsavia (giovedì), Klose lavora per tornare lunedì prossimo contro il Napoli.
Loro parlano di calcio, noi possiamo al massimo scrivere o parlare di pallone. Loro non sbagliano un acquisto, quindi noi siamo incompetenti o al limite prevenuti se vediamo una Lazio con più difetti che pregi. Loro sostengono che questa squadra ha 22 titolari e una rosa in grado di competere con tutti e quindi di puntare a conquistare un posto in Champions League, noi firmeremmo oggi con il sangue per il sesto posto.
La prima di Mihajlovic sulla panchina della Sampdoria è da applausi. I blucerchiati sono apparsi trasformati e per un tempo hanno annichilito la Lazio togliendo ai rivali il respiro con un pressing asfissiante a tutto campo.
Nell’era Lotito, quello dello sponsor è sempre stato un annoso problema. In tante occasioni sono state rifiutate offerte più o meno interessanti e questo, una società come la Lazio non se lo può certo permettere.
Senad LULIC preferisce concentrarsi sul presente, lasciando da parte le considerazioni sul futuro. «Non è il momento di parlarne», ha glissato l’esterno in un’intervista rilasciata in patria riportata da Il Messaggero (Abbate-Magliocchetti), «Veniamo da una serie di risultati negativi, ma c’è mancata quasi tutta la difesa. E soprattutto Klose è troppo importante per noi. Lentamente stiamo rientrando tutti.Ricominceremo ad accumulare vittorie, cambieremo la nostra classifica».
Una partita pazza, incredibile, meravigliosa. La Lazio batte il Bari per 4-3; doppio vantaggio barese con Leonetti e De Crescenzio, poi la riscossa biancoceleste guidata da Sculli, leader in campo e autore del primo gol, quello della speranza. Poi il pareggio di Silvagni ed il gol, ancora una volta, di Leonetti che sembra chiudere il match. Quando mancano una manciata di minuti alla fine l’orgoglio biancoceleste prende il sopravvento; prima è Fiore a pareggiare nuovamente poi Milani fa esplodere il Fersini. Lazio ancora al comando, è sempre Primavera.
FORMAZIONI – Lazio in campo con il consueto 4-3-3, Elez ritorna all’antico schierandosi in difesa al fianco di Ilari, ma la vera sorpresa è la presenza di Beppe Sculli, esterno destro del tridente con Lombardi e Fiore. Nel Bari, invece, il pericolo numero è il bomber dei galletti, Leonetti, attaccante classe ’94, autore di 6 reti in 5 partite.
PRIMO TEMPO – Si addensano le nubi su Formello, si prevede un brutto spettacolo, non soltanto per quanto riguarda il meteo. Parte meglio la Lazio ma è il Bari ad andare in vantaggio; cross dalla sinistra, Leonetti anticipa tutti e, in spaccata, porta in vantaggio i galletti. I biancocelesti non riescono a reagire e rischiano di subire il secondo gol sugli sviluppi di un’azione quasi fotocopia. Elez, per anticipare Leonetti, colpisce di testa, l’autogol sembra cosa fatta, ma è il palo a tenere in vita i biancocelesti. E’ solo il preludio al gol biancorosso che arriva direttamente da calcio d’angolo; De Crescenzio ci prova, la sua parabola sembra innocua, ma Guerrieri si fa trovare impreparato. Il pallone sfugge dalle mani dell’estremo difensore, colpisce il palo e carambola in rete. 2-0 per i pugliese, per la Lazio è notte fonda. E’ Lombardi che prova ad illuminare il sentiero biancoceleste, ma la mira non è delle migliori e la palla si perde a fondo campo. La Lazio avanza il baricentro, cerca di prendersi la scena rischiando qualcosa in contropiede. In chiusura di tempo è ancora Lombardi a rendersi pericoloso, stavolta la mira è ottima cosi come l’intervento di Vicino che devia in calcio d’angolo.
SECONDO TEMPO – Comincia a cadere la pioggia su Formello, ma in campo si accende la luce. Ci pensa Sculli che da calcio d’angolo anticipa il marcatore e trafigge il numero uno barese. La classe non è acqua, l’esperienza tantomeno. Il gol galvanizza i biancocelesti che si gettano in avanti alla ricerca del pareggio che arriva puntuale al 53′ grazie a Silvagni che, complice una deviazione batte il portiere per il 2-2. Un premio per il ragazzo, colpito da numerosi infortuni in questa prima parte di stagione. E’ il momento della svolta, la Lazio ci crede e preme con tutti gli effettivi; al 60′ è Sculli ad andare vicinissimo al gol vantaggio, ma il suo colpo di testa in tuffo finisce a lato di pochissimo. Pochi minuto dopo l’adagio più vecchio del mondo del calcio, quel “gol mangiato, gol subito” tanto caro agli allenatori di un tempo, la sliding door capace di scombinare tutto, si palesa; è ancora Leonetti a presentarsi solo davanti a Guerrieri e a beffarlo con pregievole tocco sotto. La reazione della Lazio è scomposta, confusa, rabbiosa e all’88’ produce i risultati sperati. Mischia furibonda in area, il più lesto ad insaccare è Fiore che riporta il risultato in parità. Ma la festa non è ancora finita, ai biancocelesti non piace lasciare le cose a metà e cosi, quando mancano pochi secondi alla fine Lombardi scodella per Palombi che mette in mezzo dove c’è Milani che fa esplodere il Fersini. Una partita storica che rimarrà nelle mente degli spettatori per molto tempo. 4-3, come Italia-Germania, forse anche meglio.
SIMONE GAVINI – SINCE 1900 – FONTE: LALAZIOSIAMONOI