Sogno di una notte di mezza estate. Anzi d’autunno. I tifosi ci pensano da quando, pochi giorni fa, ha dato l’addio al calcio giocato. Nesta può tornare.
La Sampdoria? Mai dire mai… Allenerei un club solo con un progetto e per progetto intendo un club che proponga un biennale alle giuste condizioni. Comunque per quanto riguarda la Samp, c’è Delio che è un ottimo allenatore ed è giusto rispettare il suo lavoro”.
Il giorno dopo la delusione lascia spazio alla soddisfazione per un passaggo del turno virtualmente ipotecato anche se la prestazione di ieri non può sicuramente soddisfare il presidente Claudio Lotito che, stamattina, fuori dagli uffici della Lega Calcio, si è fermato a parlare ai cronisti presenti, come riportato dal Corriere dello Sport.“Ieri è stata una prestazione dai due volti, abbiamo avuto un calo di tensione nel secondo tempo, ma nel primo avevamo fatto bene.
Sfida d’altri tempi, d’una Coppa Uefa che non c’è più. E’ questo il sapore della gara serale fraLazio e Apollon Limassol, squadra cipriota, d’una nazione che raramente si è affacciata alle competizioni più blasonate del continente europeo.
E’ intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 100.7, il responsabile del marketing della LAZIO, Marco CANIGIANI per fare il punto della situazione riguardo i tagliandi venduti in vista della sfida di stasera contro l’APOLLON LIMASSOL.
Da fuori rosa a pedina insostituibile. E’ la storia di Luis Pedro Cavanda, a cui manca solo la convocazione in nazionale belga per il definitivo salto di qualità.
“Non c’è sentenza, non c’è condanna che ci renda lontano da ciò che amiamo. La Nord è il simbolo della lazialità ed è la nostra casa”. Poche parole che vanno dritte al cuore della questione.
Lacrime di rabbia per una grande ingiustizia, lacrime vere per il fumo dei lacrimogeni che avvolgeva lo Stadio Olimpico. Risse in campo e scontri in tribuna e fuori dallo stadio con la Polizia che cercava di respingere l’assalto dei tifosi che cercavano in tutti i modi di entrare negli spogliatoi dell’Olimpico per farsi giustizia. Tutto questo e molto altro è stato Lazio-Ipswich.
Abdoulay Konko pronto al rientro, ma non stasera. Fermo dallo stiramento di primo grado al retto femorale rimediato il 25 settembre, l’ex terzino del Siviglia ieri si è allenato con il resto dei compagni ed è stato convocato, ma non verrà rischiato dal primo minuto.
“Rinnovo? Non andrò mai a chiedere un rinnovo. Se vogliono tenermi io sono pronto, aspetto la chiamata della società. Ma non vado a bussare alla porta di nessuno. Se la società è contenta mi chiama e ci parliamo. Per ora non è successo, però abbiamo ancora un anno e mezzo per firmare. Ma questa è una situazione che riguarda tanti, non solo me. Io, comunque, darò il massimo per la Lazio fino all’ultimo giorno”.
Missione nella Città Eterna. Impresa al sapor di miracolo. I supporters degli Dèi di Limassol confidano nella squadra e sognano una vittoria che proietterebbe loro nell’Olimpo.
Era la Lazio dei -9 in serie “B”: ricordate? Penalizzata di 9 punti (allora la vittoria valeva 2 e non 3). Era la Lazio di Eugenio Fascetti che si preparava ad affrontare una stagione molto difficile, ma con la forza di chi sa che non bisogna mai mollare. Fu quello l’anno in cui mio padre mi portò allo Stadio la prima volta. All’epoca – pur vivendo molto la “lazialità” di famiglia – non avevo ancora “sposato” la Lazio, ed il mio migliore amico (juventino dalla testa ai piedi) mi portava spesso ad accostarmi alla Juve, soprattutto per poter parlare di calcio con i compagni di scuola tutti o quasi di fede romanista. Essendo infatti la Lazio molto più debole ed in Serie “B”, se volevo parlare di calcio dovevo necessariamente accostarmi ad una grande squadra. Così la pensavo allora, ma senza sapere quello che sarebbe successo di lì a poco.
Legge sugli stadi, si riparte. Ma chiamarla legge sugli stadi sarebbe riduttivo considerando l’ampio raggio del nuovo progetto che abbraccia l’intera impiantistica sportiva.
Girano voci con tanto di articolo su un sito romanista, sulla protesta dei tifosi giallorossi,i quali andranno sotto la sede della FIGC per fare un sit-in pacifico per un rigore negato nell’ultima partita. Ora non vogliamo analizzare la loro stagione dove i “favori” e gli “sfavori”arbitrali (chiamiamoli così) sono stati concessi o hanno penalizzato la squadra di Garcia; e non vogliamo neanche minimamente comparare i tifosi delle due squadre romane. Parliamo invece della situazione SS LAZIO, la quale sta subendo la crisi di prestazione dal Gennaio 2013. Eppure la squadra fino a Dicembre era quasi la stessa ed ha disputato un OTTIMO girone che poi si è perso nel dopo-panettone. Ma nulla fa niente?
In questo pensiero personale devo inevitabilmente inserire il mio malcontento sulla Gestione della prima squadra della capitale. Un vero presidente se accede ad un sipario europeo non compra giocatori “scommessa”, non mette fuori rosa giocatori che potrebbero dare di più, non caccia dalla squadra persone con il cuore LAZIALE che anche se non sono Cristiano Ronaldo, riescono ad aprire il cuore facendo uscire la loro grinta e la voglia di aiutare la loro squadra del cuore caricando compagni e l’ambiente che circonda il campo di gara.
Il vero presidente non va contro i tifosi dicendo che se sono scontenti devono prendersi una “Pastiglia” ma agisce, investe, cerca di fare qualcosa di concreto, cerca di rinforzare la rosa, cerca di pensare ad una svolta o nel caso “Moratti” (qui a Roma non lo vedremo mai!) vendi a chi può far del bene alla Lazio.
Ora non voglio giudicare tutto l’operato del Gestore trasformando questo Sito-Blog in una lotta personale e passiamo a quello che vedo da fuori.
Quello che vedo da fuori ho scritto? Certo perchè nel mio modo di amare la Lazio sono il primo a non comprare i prodotti ufficiali SS LAZIO, manco dallo stadio da Lazio-Real Madrid insomma evito in tutti i modi di dare soldi a chi secondo me, sta violentando la mia Fede.
Purtroppo se da una parte fanno “macello” con proteste che hanno svegliato la società (vedi ora dove sono), dall’altra parte si abbocca all’esca societaria, riempendo lo stadio e cadendo nel tranello circense (Potrete contestarmi 90 minuti basta che venite allo stadio\ i tifosi della Lazio mi fanno un malloppo di Bocchini cit.)
D’altronde quando si esulta al 71′ mi ritorna in mente una frase del nostro Stefano Greco: La coppa in faccia è finita nel nostro Culo (su per giù questo era ed è il senso). L’uniche proteste che sono state organizzate i tifosi erano in minima parte ma secondo il mio pensiero anche in 100.000 il gestore non capirà, ovvero capisce ma non gli frega nulla.
Con tutto questa “pappardella” che forse vi avrà annoiato, forse vi farà dare un opinione pessima di chi ha scritto, spero solo una cosa: Lotitiani,anti Lotitiani, chi va allo stadio e chi non, chi compra prodotti ufficiali e chi non, bisogna reagire uniti e salvare la NOSTRA FEDE che anche se ci sono “faide” tra “fratelli” è un elemento comune che ci stanno privando e uccidendo giorno per giorno. Uniti si vince!
Miro Klose modello per i campioni tedeschi, non solo per i record scolpiti in campo. Anche per le scelte di carriera, come quella di salutare la Germania e provare l’esperienza all’estero. Una strada che potrebbe seguire Toni Kroos, giovane stella del Bayern Monaco. Con il contratto in scadenza nel 2015, il centrocampista bavarese ha rivelato che sono in corso trattative per prolungare l’accordo, ma senza escludere la possibilità di sbarcare in un altro campionato: “Non posso dire che giocherò per il Bayern Monaco per altri 10 anni– le parole di Kroos riportate da Goal.com -.E’ possibile che arriverà il momento in cui lascerò la Bundesliga. Chiunque ha sperimentato altri campionati, come Klose, sostiene che è un’esperienza che aiuta a migliorarsi“.
Le strade di Burak Yilmaz e della Lazio sono ormai destinate a non incrociarsi mai, ma ogni occasione è buona per riaprire il libro di una trattativa romanzescamente fallita.
Tutte le storie che si rispettino partono dall’inizio o dalla fine. Questa, invece, parte all’incirca a metà, e non potrebbe essere altrimenti vista la singolarità del personaggio. E’ il 6 giugno del 1982, la Lazio ha perso ben presto il treno per la promozione e dopo l’esonero di Castagner perde settimana dopo settimana e partita dopo partita motivazioni e si ritrova alla penultima giornata in piena lotta per la retrocessione, abbandonata anche dai suoi tifosi.
È rimasto alla Lazio, quando la sua partenza era data per scontata. Nelle gerarchie di Petkovic, però, André Dias non staziona nelle prime posizioni. Tutt’altro.
Ancora donne, stavolta la storia della relazione clandestina con la svedese Ulrika Johnson nel bel mezzo della storia ufficiale con Nancy Dell’Olio. Ma anche calcio, e che calcio: i rapporti travagliati con Alex Ferguson e il tentativo da parte dello scozzese di impedire a Wayne Rooney di partecipare al mondiale del 2006 in Germania. La seconda puntata degli stralci dell’autobiografia My Story, by Sven Goran Eriksson and Stefan Lovgren, pubblicata dal Daily Mail, regala altri particolari della vita privata e della carriera dell’allenatore svedese.
Botta e risposta, risate e prese in giro bonarie. Al termine del premio Facchetti, fuori dalla sala Buzzati va in scena il siparietto tra il presidente della Lazio Lotito in vena di battute romanesche in stile Sordi e il composto dg giallorosso Baldissoni.
Il problema muscolare alla coscia che ha costretto Hernanes ad alzare bandiera bianca contro il Genoa è soltanto l’ultimo della lunghissima serie di infortuni che anche in questa stagione attanagliano la Lazio.
«Petkovic? Ragioniamo in maniera pratica.Mancano gli infortunati, che sono giocatori fondamentali, e la squadra soffre per questo problema. Ieri non siamo riusciti a segnare, altre responsabilità non ci sono.
Il goal di Cerci da respiro a tanti laziali sul trespolo. Brutto a dirsi, ancor più brutto a vedersi. Soprattutto sui social network, specchio del tifoso e dell’italiano medio, ci si accorge di come gli aquilotti siano in questo momento divisi a metà. Lo sguardo scivola sulle due sponde, gli artigli sono però smussati. Il simbolo dell‘Impero Romano, in questo momento, non fa male. Ma siamo sicuri che il primo posto dei dirimpettai giallorossi, con soli 2 gol subiti in 11 partite, non sia una concausa minore di un retro-pensiero a tratti filosofico?
La Lazio affonda contro il Genoa. Tra i presenti ieri non c’era Hernanes, costretto ai box da un infortunio muscolare. Il Profeta non sta vivendo uno dei suoi periodi migliori in biancoceleste, complice anche il cammino della squadra.
Francelino MATUZALEM ha parlato in zona mista dopo la vittoria del Genoa sulla Lazio.
Pensavi che potesse finire così il rapporto con la Lazio? “Mi dispiace perché dopo quattro anni in questa società ho vinto due trofei importanti. Così è il calcio come quando sei sposato e lasci tua moglie”
Ci sono volte in cui è difficile mettersi davanti a un foglio bianco per tirare fuori tutto quello che si ha dentro, evitando di correre il rischio di farsi trascinare dalla rabbia.
La Lazio esce sconfitta dal confronto con il Genoa, le speranze biancocelesti si infrangono sul muro eretto dalla difesa genoana. Un 2-0 che non va giù ai tifosi biancocelesti che, dopo aver incitato la squadra per 80′, non ce l’hanno fatta più,scagliandosi contro squadra e dirigenza.
La Lazio perde 2 a 0 contro il Genoa nell’undicesima giornata di Serie A. Il primo tempo è dominato dai biancocelesti. Al 31′ episodio da moviola: Biondini strattona in area Candreva che cade. Episodio da moviola.