Venerdì 6 settembre, ore 20 e 45. Miro Klose tenta per l’ennesima volta l’aggancio al re dei bomber tedeschi: Gerd Muller. Sono 67 le reti messe a segno dal panzer biancoceleste con la maglia della Nazionale, una in meno di chi in Germania è considerato una leggenda.
C’eravamo tanto amati, soprattutto nelle magiche notti europee. L’addio era inevitabile: a 24 anni Libor Kozak ha deciso di dare una svolta alla sua carriera, emanciparsi dall’etichetta di eterna promessa in eterno divenire. Ha scelto l’Aston Villa, la Premier League, un campionato che forse si adatta maggiormente alle sue caratteristiche fisiche e tecniche. Un’operazione onerosa, circa 8 milioni di euro investiti dai Villans per portare l’ariete ceco nel tempio del Villa Park. Kozak al momento è impegnato con la Nazionale, ha ricevuto la notizia del trasferimento mentre era già in viaggio e non ha avuto la possibilità di salutare i compagni a Formello. Lazio Style Radio 100.7 ha intercettato proprio Kozak, per recapitare un saluto a tutti i tifosi laziali.
Libor, dove sei ora? “Sto andando col pullman all’allenamento con la Nazionale. Speriamo di giocare contro l’Italia (martedì 10 settembre, ndr), sarà dura, ma faremo il massimo. Voglio ringraziare tutti i tifosi che mi hanno supportato in questi anni, la Lazio la seguo sempre, per me resta nel cuore”
Quali sono i tuoi ricordi più belli con la maglia biancoceleste?“I primi sei mesi sono stati molto difficili perchè ero da solo in un nuovo paese lontano da casa, ma alla fine è andata bene. La Lazio mi ha dato la grande possibilità di giocare in uno dei campionati più importanti del mondo e mi ha introdotto al calcio professionistico. Pian piano dopo la Primavera e l’esperienza di Brescia mi sono abituato e mi sono goduto le tre stagioni in prima squadra..”
Come sei stato accolto dai nuovi tifosi? “Mi hanno accolto benissimo, spero di fare bene come ho fatto alla Lazio e di segnare qualche gol”
Pensi di essere un giocatore più adatto al calcio europeo? Può essere ma non penso sia determinante perchè poi dipende da come il giocatore si abitua. Il mio fisico mi può aiutare ma non può decidere tutto, bisogna esserci con la testa”.
Hai avuto modo di salutare i tuoi ex compagni? “Non ho potuto salutare i compagni perchè ero già partito ma in tanti mi hanno scritto e al primo giorno libero li verrò a trovare a Formello. Siamo un bel gruppo, 5-6 giocatori mi hanno scritto messaggi. Continuerò a seguire la Lazio perchè mi ha dato questa opportunità, mi è rimasta nel cuore, una grande squadra con grandi giocatori”.
Il tuo gol più bello? “E’ difficile perchè mi sono goduto ogni gol ed è sempre importante con la maglia della Lazio. Forse il primo contro la Fiorentina 3 anni fa perché è sempre il più bello e resta per tutta la vita”.
La scorsa stagione hai segnato tanto in Europa, ma sei rimasto a secco in campionato… ”Mi dispiace perché qualche golletto in Serie A lo potevo fare, mi dispiace, ma è andata così ed è stato un bene per il percorso in Europa League”.
Prevedibili, scontati come il sole che sorge e tramonta ogni giorno ad orari prestabiliti. Mai un colpo di scena, mai nulla di diverso rispetto al solito copione, al film che va in scena da anni sia durante il mercato che dopo la chiusura. Ieri pomeriggio ha aperto le danze Tare, oggi è entrato in scena Lotito con l’intervista a “Il Corriere dello Sport” e, chiaramente, entrambi si sono ben guardati dall’ammettere di aver commesso il benché minimo errore.
A quanto raccolto ieri (vedi sotto) da cittaceleste.it, si aggiungono ulteriori considerazioni sempre dell’agente di Yilmaz, riportate stamane da “Il Tempo”.«Io non ho chiesto nulla– ha spiegato Egesel riguardo l’accusa di Lotito sulla richiesta di soldi per le commissioni – il problema semmai è un altro:
È atteso nei prossimi giorni nella Capitale Brayan Perea, finalmente c’è la Lazio nel suo futuro. Ha aspettato mesi in Colombia una chiamata, sembrava non dovesse arrivare più.
“L’agente di Yilmaz mi ha chiesto più 2 milioni, un’estorsione!”. Il Lotito furioso ne ha per tutti, primo della lista Ali Egesel, procuratore di Burak Yilmaz. Il mercato biancoceleste ha lasciato l’amaro in bocca ai tifosi laziali, l’arrivo di un attaccante di valore era considerato il minimo. E invece nulla di fatto. “Un attaccante lo volevamo ma soltanto se avesse avuto certe caratteristiche tecniche. Uno in grado di allungare la squadra, di dare velocità e mobilità all’attacco e che si potesse sposare con Klose“, spiega il patron capitolino sulle pagine del Corriere dello Sport.
Il giorno dopo l’amara e convulsa giornata di mercato il diesse della LAZIO Igli TARE ha commentato la sessione di mercato della Lazio. Queste le sue parole rilasciate a Lazio Style Radio 100.7
Tempo di saluti, anche per Libor Kozak, ceduto all’Aston Villa per oltre 7,5 milioni di euro. Dal suo profilo Facebook l’ariete ceco saluta i suoi ormai ex tifosi :” Ringrazio la Lazio per avermi lanciato nel calcio che conta
Daniel Lukasik, centrocampista del Legia Varsavia che, ai microfoni di Pilkanozna.pl, ha parlato degli avversari europei, non risparmiando una frecciatina alla squadra biancoceleste.
È un saluto quasi commosso quello che Albano Bizzarri ha rivolto ai tifosi biancocelesti davanti le telecamere di Lazio Style Channel:“Sono molto triste dopo 4 anni vado via, non è facile dirsi addio, l’affetto rimane per sempre. I tifosi della Lazio hanno capito la mia scelta, tutti mi hanno ringraziato chiedendomi di rimanere. Il loro affetto mi ha stupito, è stato meraviglioso! Non è facile guadagnarsi la stima non giocando molto. Ringrazio tutti, anche chi lavora con noi ogni giorno”.
La leggenda narra che dove passava Attila non cresceva più neanche un filo d’erba, perché al suo passaggio il “flagello di Dio” radeva al suolo qualsiasi cosa.
E’ calato il sipario. Dove eravamo rimasti? Ah, sì, a quei banditi del fondo inglese, gli schiavisti che tenevano imprigionato Felipe Anderson impedendo al giovane talento di sbarcare alla Lazio.
Trattativa lampo, Rozzi al Real Madrid B: i suoi saluti, arrivano direttamente dalle frequenze radiofoniche ufficiali della società biancoceleste. “La decisione di andare al Real Madrid B è stata presa e condikvisa con Tare e tutta la società.
Finalmente ci siamo, finalmente siamo arrivati alla fine di questo ennesimo supplizio chiamato mercato. Questa mattina pensavo con nostalgia al passato, agli anni in cui consideravo questo periodo come il più bello e forse il più emozionante della stagione.
Un biglietto d’aereo fissato a 18 milioni di euro, retroscena del viaggio di Antonio Rozzi direzione Madrid. “Se dobbiamo rinunciare al giovane aquilotto, bisogna farlo per un’offerta importante”, deve essere stato il pensiero di Lotito e Tare alla richiesta di mercato del Real.
Un arrivederci. Forse un addio. Antonio Rozzi saluta ed è pronto a sbarcare a Madrid. Un colpo di scena inatteso, una sorpresa anche per il diretto interessato. E’ storia di pochi giorni fa, l’evoluzione è stata rapida.
Etrit Berisha è un nuovo giocatore della S. S. Lazio. A dare l’annuncio è stato il Kalmar FF, club dal quale il portiere albanese è stato acquistato, sul proprio sito ufficiale.
Le ultime indiscrezioni di sky, danno per certo la partenza di Libor Kozak che dovrebbe andare a vestire i panni della società Aston Villa.Per ora sono voci non si riescono a trovare ne conferme e ne le cifre della trattativa. Altre voci secondo lalaziosiamonoi, ci sarebbe stata un offerta per il giocatore del Galatasaray , Yilmaz, del valore di 18 milioni di euro da parte del club spagnolo Atletico Madrid. Se le voci fossero vere per quest’ultima voce di corridoio, la fiamma turca si spegnerebbe all’istante lasciando basiti quei pochi tifosi che ancora speravano in un suo arrivo nei panni biancocelesti. Domani ci sarà il tanto atteso annuncio di Lotito che porterà un altro acquisto ed il tesseramento di Perea.
-honil888-
Vi ricordate l’ultima grande partita giocata dalla Lazio? Non mi dite il derby del 26 maggio perché quella è stata una partita intensa, nervosa, attenta e alla fine straordinariamente eccitante, ma non bella.
Dopo il fischio finale di ieri, il presidente Claudio Lotito sfuria contro i giornalisti di sky nell’intervista post gara.
Copione già visto e parole che rimbalzano da anni nel mondo biancoceleste. Alla domanda del giornalista che chiede se il giocatore tanto atteso per lunedì, fosse Yilmaz, il”padron” se non il “padrin” dei poveri risponde stizzito vantandosi dei soldi spesi quest’estate per portare 8 giocatori con la casacca laziale senza vendere nessuno. Biglia, Perea che deve essere ancora tesserato, Novaretti, Felipe Anderson, la seconda metà del cartellino di Candreva, un altro difensore centrale (che neanche ha nominato), Vinicius ed il giocatore che arriverà Lunedi. Questa performance entrerà nella galleria video e dichiarazione del presidente Lotito che da anni costruisce siparietti che ridicolizzano ancor di più la gestione pessima e superficiale che dura ormai da anni. Salvare la Lazio dal crack di 9-10 anni fa non deve essere un alibi ed una scusa per subire anno dopo anno ripetuti comportamenti sgradevoli nei confronti di chi ama questa squadra.
Claudio Lotito forse penserà di giocare a sette e mezzo con la speranza che prima o poi esca la “matta”.
-honil888-
A 28 anni giocava in Messico con la maglia del Toluca, poteva essere adatto al calcio italiano? No, per questo motivo noi siamo stati critici sin dall’inizio sull’acquisto di Novaretti, perché avremmo preferito un calciatore con esperienza europea, in grado di rinforzare la difesa laziale già nelle prime partite.
“Yilmaz? E’ un nome uscito fuori solo dalla Turchia. Noi non proclamiamo gli obiettivi, ma li centriamo. Avete mai sentito me o Tare parlare di Yilmaz? No! Allora siete voi che costruite i film e date per fatte cose che non esistono. Una punta l’abbiamo presa, si chiama Perea, poi vedremo se sarà all’altezza.
Esattamente 41 anni fa, il 31 Agosto nasceva Pavel Nedved. Scoppiato negli anni 90 con la casacca bianco azzurra, Pavel è stato un dei pilastri della rosa laziale che ha portato lo scudetto a Roma. Non solo quello, ma è stato un ottimo trascinatore in campo.
nato a Cheb (Repubblica Ceca) il 30 agosto 1972.
Cresciuto prima nel TJ Skalná, dove inizia a calciare nel 1977 e poi dal 1985 nel RH Cheb, passa al glorioso Dukla Praga dove viene promosso in prima squadra nel 1991. Nella stagione 1992/93 viene acquistato dallo Sparta Praga con cui gioca per cinque stagioni, realizzando 26 reti. Nel 1996 è protagonista di un Campionato Europeo brillante arrivando in finale con la sua Nazionale, al termine del quale, fortemente voluto dal tecnico biancoceleste Zdenek Zeman, passa alla Lazio che vince l’asta con il PSV Eindhoven che aveva puntato gli occhi su di lui. Nel primo campionato di Serie A in maglia biancazzurra trova per undici volte la via della rete. Nella stagione 1997/98 centra il suo primo trofeo italiano, la Coppa Italia, mentre perde la finale di Coppa UEFA. La stagione successiva rifiuta un suntuoso contratto offertogli dall’Atletico Madrid e, malgrado un infortunio che lo blocca per molto tempo, vince la Supercoppa Italiana (realizzando una delle due reti) e la Coppa delle Coppe dove realizza la marcatura decisiva per poi dar sfogo ad un’esultanza che contagia lo stadio.
La stagione 1999/00 inizia con la vittoria in Supercoppa Europea contro il forte Manchester United. Realizza 5 reti tra cui 2 “storiche”: la prima contro il Bologna nel giorno del Centenario della Lazio, e l’altro nel derby di ritorno vinto dalla Lazio per 2-1 e che riapre la rimonta sulla Juventus. Nell’ultima giornata si laurea Campione d’Italia nel finale drammatico di quel torneo. Nell’ultima sua stagione realizza 13 gol vincendo la Supercoppa Italiana. A fine stagione la Lazio è costretta a cederlo, dopo cinque anni, per far cassa e viene acquistato dalla Juventus. Con i bianconeri gioca otto campionati (247 presenze e 51 reti), vincendo il Pallone d’Oro nel 2003 ed il premio Guerin d’oro per la stagione 2002/03.
Giocatore moderno, instancabile, tecnico, veloce, gioca a tutto campo e pressa. Inoltre è dotato di un tiro fortissimo con ambedue i piedi che gli ha permesso di segnare molte reti. La sua permanenza alla Lazio è coincisa con i più grandi trofei conquistati dalla società nella sua intera storia.
Con la Lazio colleziona 138 presenze e 33 reti in Campionato. Campione d’Italia nella stagione 1999/00. Nel febbraio 2009 annuncia il suo ritiro dal calcio giocato al termine della stagione. Nell’ottobre 2010 diventa uno degli undici componenti del CdA della Juventus.
fonte laziowiki
Palmares
1 Scudetto.png Scudetto nel 1999/00
1 Coppa Italia.png Coppa Italia nel 1997/98
1 Coppa Italia.png Coppa Italia nel 1999/00
1 Supercoppa Italiana.jpg Supercoppa Italiana nel 1998
1 Supercoppa Italiana.jpg Supercoppa Italiana nel 2000
1 Coppa delle coppe.jpg Coppa delle Coppe nel 1998/99
1 Supercoppa Europea.jpg Supercoppa Europea nel 1999
1 Coppa.png Trofeo di Amsterdam 1999
Burak o non Burak… Come tutti i fiori preziosi e costosi del mercato biancoceleste inseguiti negli ultimi nove anni, anche la margherita-Yilmaz a quanto pare ha un numero di petali infinito e la speranza è che una volta tanto alla fine rimanga in mano alla Lazio quello giusto, perché intorno a questa operazione di mercato potrebbe girare l’intera stagione della squadra di Petkovic. Per non parlare poi del rapporto società-tifosi. Ma visti i precedenti degli ultimi anni, abbiamo deciso di restare alla finestra, di non partecipare alla corsa alla notizia a colpi di esclusive che non sono tali e di annunci entusiastici o catastrofici che si susseguono a distanza di poche ore. Quasi un gioco al massacro per una tifoseria che di tutto ha bisogno meno che di illusioni e disillusioni in serie che non fanno altro che aumentare la tensione o i contrasti tra pro e contro Lotito, soprattutto nei social network che oramai sono diventati terreno di scontro quotidiano tra opposte fazioni.
Per questo, senza addentrarci nella trattativa, abbiamo deciso di fare alcune considerazioni su questa vicenda, provando a rispondere ad una serie di domande che si pongono i tifosi e alle quali a parer nostro nessuno risponde. La prima è: dove ha trovato Lotito i soldi per mettere su questa trattativa e perché si può permettere ora di comprare a 15 un giocatore che Petkovic aveva chiesto già l’estate scorsa e che un anno fa potevamo prendere a 5 milioni di euro?
La Lazio non ha vinto al Superenalotto e non ha trovato nessun tesoro sepolto dentro i prati di Formello. La spiegazione è più semplice di quanto si possa immaginare. Un anno fa la trattativa è saltata per due motivi principali: il primo è perché Lotito (non conoscendo il giocatore) non era entusiasmato dall’idea di mettere un altro attaccante in organico (avendo già Floccari, Rocchi, Kozak e Zarate che non si riuscivano a piazzare), l’altro è che il presidente si è impuntato su un cavillo, ovvero la clausola che avrebbe garantito al Trabzonspor il 25% su una eventuale futura cessione di Yilmaz sulla cifra eccedente i 5 milioni che avrebbe incassato l’estate scorsa con la clausola rescissoria. Per capire dove ha trovato Lotito i soldi per mettere su questa operazione, basta leggere il bilancio. Nella relazione trimestrale al 31 marzo del 2013 (http://www.sslazio.it/images/stories/documenti/pdf/investor_relator/Relazione%2031-03-13%20Lazio.pdf) a pag. 18 si legge che la Lazio ha incassato dal Credito Sportivo 8,1 milioni per un mutuo stipulato al tasso d’interesse del 6% acceso sull’immobile di via Valenziani, acquistato a gennaio 2012. A questo primo “tesoretto”, servito soprattutto per finanziare l’acquisto di Anderson e Biglia (prima rata di circa 3 milioni per ciascun giocatore da mettere nel bilancio 2013, il resto nei successivi due anni), si è aggiunto quello ben più consistente dei soldi risparmiati per l’uscita definitiva dall’organico della Lazio di giocatori dall’ingaggio decisamente pesante o di calciatori pagati anche se non venivano neanche presi in considerazione da Petkovic. Ecco il quadro completo: Zarate (8 milioni di euro lordi, di cui 3 di commissione annuale alla Pluriel Limited), Rocchi (2,6 milioni lordi), Garrido (2,6 milioni), Matuzalem (2,4 milioni), Stendardo (2,4 milioni), Brocchi (2 milioni), Carrizo (2 milioni), Zauri (1,8 milioni), Scaloni (1,6 milioni), Foggia (1,5 milioni), Saha (1 milione) e Diakité (0,7 milioni). Le cifre sono chiaramente tutte al lordo (ovvero il doppio del netto di cui si parla sempre quando si cita l’ingaggio percepito dal calciatore), ma il costo totale per la Lazio di questa pattuglia che gravava un anno fa sul monte ingaggi e sul bilancio era di quasi 29 milioni di euro. Da questi, chiaramente, vanno sottratti gli ingaggi dei nuovi arrivati Novaretti, Vinicius, Biglia, Anderson (circa 8 milioni) e l’adeguamento dei contratti di Cavanda (passato da 160.000 a 500.000 euro lordi per questa stagione) e Lulic (da 1,5 lordi a 2,5), ed i nuovi contratti di Keita e Tounkara (da 150.000 a 300.000 euro il primo e da 100.000 a 200.000 il secondo, sempre lordi), per un aggravio ulteriore di 1,6 milioni. Insomma, si parla sempre di circa 20 milioni di euro risparmiati che potrebbero diventare circa 25 se la Lazio riuscisse negli ultimi giorni di mercato anche nel miracolo di liberarsi di Sculli, Alfaro, Pereirinha e Stankevicius. Ecco da dove esce fuori il tesoretto.
Ora, se il “tesoretto” c’è, la speranza è che non faccia la fine dei famosi 14 milioni di euro pronti per acquistare prima Honda e poi sul filo di lana Nilmar, oppure per portare a Roma i famigerati “4 campioni” promessi l’estate scorsa e mai arrivati. La Lazio ha questi soldi a disposizione e ha deciso di puntare tutto su Yilmaz. E personalmente sono d’accordo. Sia perché mi piace molto Yilmaz, sia perché in vista del possibile addio a fine stagione di Klose non è la solita toppa ma una scelta anche in prospettiva ma, soprattutto, perché è un giocatore che vuole Petkovic. E con il suo arrivo, si tapperebbe finalmente quella falla in organico che c’è da due anni. In ritardo, d’accordo, ma visto che il passato è passato è meglio pensare al presente e al futuro e quindi c’è solo da rallegrarsi per un eventuale arrivo di Yilmaz.
Quello che semmai lascia perplessi, è la durata della trattativa, il cavillare non tanto sulle cifre, ma sulle modalità di pagamento. Il Milan, una volta avuti a disposizione i soldi garantiti dalla Champions League, ha acquistato il 24 ore Matri, mettendo sul tavolo 11 milioni di euro pagabili in 4 anni. Quindi, si può fare, se c’è la voglia e se ci sono i soldi, senza rischiare di tirare troppo la corda e di ritrovarsi a mercato chiuso con il nulla in mano dopo più di 10 giorni di trattativa. Io sono convinto che questa volta la società (Lotito) non ripeterà gli errori commessi in passato, perché la posta in palio è troppa alta, a partire dalla credibilità. Sono convinto che alla fine Yilmaz arriverà e che tutti dovrebbero gioire di questo acquisto, indipendentemente dalla simpatia o dall’antipatia verso Lotito o Tare, perché dall’arrivo di Yilmaz ci guadagna la Lazio. E alla fine è quello che conta. Semmai, l’unico appunto che si può fare, è che con i soldi di uno sponsor in grado di garantire 4 milioni di euro a stagione (a fronte della ZERO attuale e delle ultime sette stagioni) non ci sarebbe nulla da discutere con il Galatasaray, perché basterebbe questa semplice operazione per ripagare in toto o quasi l’acquisto di quella punta che inseguiamo da quando, partito Cissè, Klose si è ritrovato a dover sostenere praticamente da solo il peso dell’attacco. E se poi liberandosi anche dei vari Stankevicius, Pereirinha, Alfaro e Sculli arrivasse anche un centrale difensivo vero, allora non ci sarebbe veramente nulla da dire, perché per la prima volta in 9 anni la società (e quindi Lotito) meriterebbe solo un applauso per una campagna acquisti con tutti gli obiettivi centrati e nessuna partenza illustre. Un sogno di fine estate? Forse, ma questa volta potrebbe diventare una splendida realtà.
Venti mesi di gogna mediatica, con l’aggiunta prima del carcere e poi degli arresti domiciliari, prima di avere un verdetto sportivo che ha totalmente smentito sia il castello accusatorio costruito dalla Procura di Cremona che di conseguenza quello fatto dalla procura Federale per ottenere una squalifica esemplare per illecito sportivo.