Una Lazio con ciabatte, lettino e creme da mare (visto il bellissimo sole) sbarca all’Olimpico di Torino per una partita che forse ha più significati calcistici per il Torino di Ventura, alla ricerca di una situazione più tranquilla di classifica. Stupisce negli 11 di Pioli il cambio di modulo, un 4-3-1-2 con Felipe Anderson a supporto di Klose e Djordjevic, con la difesa rimaneggiata e che vede Lulic sostituire Radu, e un centrocampo con Cataldi preferito a Milinkovic-Savic.
La partita ha un copione semplice per il Torino, ossia giocare senza fronzoli e con il supporto del pubblico, cosa che per la Lazio non c’è da diverso tempo, e infatti il vantaggio granata arriva dopo una dozzina di minuti: un pallone dal fondo di Immobile viene intercettato da Acquah che tenta il tiro, Marchetti respinge e Belotti è lesto a colpire da pochi passi. Per vedere un’azione laziale degna di nota possiamo anche lasciar stare, e infatti poco dopo il Toro potrebbe capitolare; Cataldi stende Belotti in area, seppur non sia un tocco eclatante e palese l’intenzione è fallosa e il rigore ci sta tutto, ma dagli 11 metri Immobile colpisce male il pallone che finisce qualche metro sopra la traversa. Lazio graziata. Partita che scorre senza intoppi, Torino volumetricamente padrone del campo e Lazio alla ricerca di non si sa cosa oltre la metà campo, e il primo tempo finisce con due cambi al 35′, Cataldi e Lulic lasciano rispettivamente spazio a Milinkovic-Savic e Braafheid.
Il secondo tempo doveva essere un copione diverso, ma a quanto pare si rimane al canovaccio: Acquah tenta di impensierire Marchetti, ma Bisevac si immola e salva con un fianco, Milinkovic prova una conclusione che forse era meglio lasciare il colpo in canna e Belotti rischia la doppietta e la capitolazione del match, ma la sua conclusione finisce alta seppur la cinquina arbitrale non nota la posizione di fuorigioco del Gallo. Finalmente un’occasione degna di nota della Lazio, con Milinkovic che verso il 25′ si inventa una bella giocata ma ci pensa Padelli a togliere la soddisfazione del gol al serbo; altra occasione biancoceleste, Biglia su punizione scalda le mani a Padelli che mette in angolo, e per gli ultimi 15 minuti ecco che entra Keita per uno spento (a dir poco) Klose. Ed è proprio l’afrospagnolo che dà una piccola marcia in più ai suoi compagni, in più riesce a trovare una grande occasione, ma la sua discesa in area viene fermata fallosamente da Molinaro: è calcio di rigore e capitan Biglia deve solo segnare, è 1-1 e la Lazio respira.
Forse il gol avrebbe potuto aprire a qualcosa di migliore nella Lazio e invece la fa tornare nella sua mediocrità, rischiando un paio di volte con Acquah e Zappacosta il gol del 2-1. Ma la partita finisce e a sua volta un’altra vuota domenica laziale.
Resta Aggiornato con il nostro Canale WhatsApp! Ricordiamo che il canale è protetto da Privacy ed il tuo numero non è visibile a nessuno!Iscriviti Subito cliccando qui sul canale di Since1900